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Le rivoluzioni le fa il popolo. Non le elite!

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haward
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Ho letto dei commenti formidabili. Ma la cosa più divertente è vedere come l'analisi storica fatta da "sinistra" trascuri totalmente l'aspetto che proprio Carl Marx riteneva essere il più importante e, cioè, quello economico. Come, giustamente, molti hanno fatto notare in questa discussione, senza adeguati finanziamenti non si va da nessuna parte, non si fanno le guerre nè, tanto meno, le rivoluzioni. Il mito delle rivoluzioni fatte dal popolo è stato creato dall'egemonia culturale che la Sinistra ha, da sempre, avuto saldamente in mano in Italia, e viene continuamente aggiornato attraverso la saggistica e la manualistica storiografica per studenti liceali ed universitari che, quando analizzano un qualunque periodo od evento storico, di tutto parlano tranne che di chi pagava i conti.


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Matt-e-Tatty
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bello spunto..... i rivoluzionai non erano combattenti e non apparteneano alle forze armate?e allora da dove arrivavano? chi si era messo alla testa dei rivoluzioni senza che lo zar lo sapesse?

Mi riferivo moti di una decina di anni prima, non della rivoluzione che iniziò durante la guerra.

Ad inizio 900 non era mica così strano che partissero delle fucilate da una manifestazione, per niente, ne morivano anche durante gli scioperi, mica in Russia, in tutta Europa. Nella mia città per esempio, partivano fucilate dai carabinieri per la festa del 1° Maggio.

Se la domanda è chi organizzasse le manifestazioni/marce delle classi più povere, è facile. Le idee socialiste si diffondevano in quegli anni, alcuni lavoratori diventavano sindacalisti (che non ha lo stesso significato che gli diamo oggi, ma proprio niente in comune), qualcuno sapeva leggere e scrivere, qualcuno non era tra le fasce più povere, giravano volantini, giornali, si tenevano comizi con vari oratori tutti i fine settimana, c'era gente che faceva dentro e fuori dalla galera per queste cose. Anche i movimenti non erano uguali, c'erano anarchici, socialisti, repubblicani...
Le cose cambiarono con la grande guerra, la combattevano le fasce più povere, le idee rivoluzionarie si diffusero più velocemente, anche l'ultimo contadino più ignorante iniziava a parlare di socialismo, acquisiva il senso di appartenenza ad una classe. La gente impazziva, imparava a combattere, imparava a dare un valore diverso alla vita, ma in tutta Europa, non solo in Russia.
In Russia ci fu la rivoluzione durante il conflitto, in Europa la "goccia" venne dopo con la crisi economica e andò a finire in modo diversi a seconda del luogo, con più o meno ingerenze da parte delle classi possidenti e borghesi, con differenze a seconda anche del modo di pensare dei vari popoli, della "cultura" che avevano alle spalle.
Comunque i moti delle classi proletarie partivano da scioperi che ti ripeto, non erano gli scioperi che conosci tu, erano scioperi con le fucilate e le famiglie che restavano senza mangiare... che poi tu ti incazzi se fatichi a far le ferie al mare (dico tu per dire gli italiani) fa capire quanto siamo distanti e piccolini rispetto a quella gente che pretendiamo di giudicare, senza mangiare una settimana passano complotti e moralismi sai...


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Tonguessy
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Carl Marx...l'egemonia culturale che la Sinistra ha, da sempre, avuto saldamente in mano in Italia...

“In una società divisa in classi la cultura dominante è la cultura della classe dominante”
K. Marx

Adesso ti manca solo di spiegare com'è che la Sinistra è la classe dominante in Italia. Anche con parole tue.


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Anonymous
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Ho letto dei commenti formidabili. Ma la cosa più divertente è vedere come l'analisi storica fatta da "sinistra" trascuri totalmente l'aspetto che proprio Carl Marx riteneva essere il più importante e, cioè, quello economico. Come, giustamente, molti hanno fatto notare in questa discussione, senza adeguati finanziamenti non si va da nessuna parte, non si fanno le guerre nè, tanto meno, le rivoluzioni.

Anche tu però sei divertente .. forse sarà stato Groucho Marx a dire che per fare le rivoluzioni servono i soldi dei capitalisti . Perchè Karl parlava di coscienza di classe .

Il mito delle rivoluzioni fatte dal popolo è stato creato dall'egemonia culturale che la Sinistra ha, da sempre, avuto saldamente in mano in Italia

Che io sappia l'Italia è sempre stata di destra , anche per quei 4 o 5 anni in tutto ( da un secolo a questa parte ) che è andata su la cosiddetta "sinistra" . E , che io sappia , le pagine più lette dagli italiani sono Novella2000 , GenteMese , GazzettadelloSport , Chi , TVSorrisi&Canzoni e roba simile ...

................

concordo con Tonguessy e Matt-e-Tatty


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Matt-e-Tatty
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Come, giustamente, molti hanno fatto notare in questa discussione, senza adeguati finanziamenti non si va da nessuna parte, non si fanno le guerre nè, tanto meno, le rivoluzioni.

Ci sono le differenze, se parte in Italia oggi una rivoluzione bisogna che qualcuno si prenda la briga di elargire milioni per le armi, se parliamo di gente che se ne sta dentro un fosso con un fucile e una sacca di bombe a mano da 3 anni forse non serve il "filantropo".
Nella mia città nel 21 c'erano delle persone aspettavano altre persone ai bordi delle strade principali, avevano delle mitragliatrici e dei fucili, c'era roba da caccia, roba che era stata "recuperata", qualcosa di fuoriuscito da alcune fabbriche. Gli "attesi"avevano delle armi e dei camion fornite da "filantropi".
Non sono mica tutte uguali le "fazioni" durante le guerre civili, tanto per cominciare c'è chi vince e c'è chi perde.


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mincuo
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Per il gruppo dirigente può bastare mettere a fianco i nomi veri, (con stellina quelli "eletti"):
V. Ilyich Ulyanov (Lenin)*, Lev Davidovich Bronstein
(Trotsky)*, Ovsei-Gershon Aronovich Radomyslsky Apfelbaum (Zinoviev)*, Lekhiel-Mikhoel Alexandrovich Zalmanovich Lurje (Larin)*, Moisei Boretsky (Uritsky)*, Moisei Markovitch Goldstein (Volodarski)*, Lev
Borisovich Rozenfeld (Kamenev)*, Pyotr Germogenovich Smidovich*, Yankel Movshevich Eiman (Sverdlov)*, Ovshey Moiseyevich Nakhamkis (Steklov)*. Nikolai Vasilyevich Krylenko, Anatoly Vasilyevich Lunacharsky, Iosif Vissarionovich Dzhugashvili (Stalin), Nikolaj Ivanovic Bucharin, Karol Sobelsohn (Radek)*, Alexandra Domontovich (m. Kollontai)*, Yuliy Osipovich Tsederbaum (Martov)*, Meir Henoch Mojszewicz Wallach-Finkelstein (Litvinov)*.

Le fonti della presunta ebraicità di Stalin?

Nessuna.
Solo quelli con la stellina a fianco. C' è anche scritto sopra bastava leggere.


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haward
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Egemonia culturale significa che in Italia, dal dopo guerra ad oggi, Storia, Filosofia, Letteratura, Arti, Sociologia, Teatro, Cinema etc, etc, salvo qualche isolata eccezione, sono assoluto predominio degli intellettuali e degli artisti di Sinistra. Credo di scrivere in un Italiano sufficientemente comprensibile. Non ho, quindi, detto che i Governi, in Italia, sono stati tutti di Sinistra. Non ho parlato di potere politico ma culturale. Le case editrici, Einaudi in testa, che hanno pubblicato e pubblicano saggi di Storia sono di Sinistra e così il 90% degli autori. I corsi universitari di Storia, Filosofia e Sociologia italiani sono stati e sono in gran parte anche oggi un feudo intoccabile del pensiero marxista tanto da produrre ideologi e militanti di tutti i movimenti dell'estrema Sinistra, da Lotta Continua alla Brigate Rosse. E tutti i principali libri di Storia per le medie e le superiori sono orientati totalmente a Sinistra. E proprio voi, cari amici ferventi difensori dell'idea romantica delle rivoluzioni proletarie, siete il prodotto di questo lavoro di 60 anni.


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Anonymous
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Ma l'egemonia culturale non la fa il professore di filosofia , la fanno Chi , GenteMese , ItaliaUno! ecc..


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Tonguessy
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Egemonia culturale significa che in Italia, dal dopo guerra ad oggi, Storia, Filosofia, Letteratura, Arti, Sociologia, Teatro, Cinema etc, etc, salvo qualche isolata eccezione, sono assoluto predominio degli intellettuali e degli artisti di Sinistra.

Questa è un'esplicita accusa verso l'ignoranza degli "intellettuali di destra": non hanno prodotto alcunchè di accettabile nei succitati campi. Colpa della sinistra?

Non ho parlato di potere politico ma culturale.

Calma! Tu mi citi Marx e la sua analisi delle componenti economiche. Poi salta fuori Marx stesso che ti ricorda:
“In una società divisa in classi la cultura dominante è la cultura della classe dominante”
K. Marx

Quindi stai dicendo che si può avere il monopolio culturale senza avere il monopolio politico? Cioè si può gestire Hollywood senza necessariamente avere Reagan e Schwarzenegger come presidenti o governatori? Si possono possedere tutti i media e continuare a parlare di quanto bello e buono sia l'euro senza che questo si traduca in leggi che modificano e stravolgono la Costituzione (vedi pareggio di bilancio)?

Dimmi in che film hai visto tutto questo, che me lo voglio vedere anch'io.


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haward
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@Tonguessy

Metter in dubbio l'egemonia culturale della Sinistra, in Italia, perdonami, ma dimostra una tua grave lacuna. In Italia, dopo il fascismo, tutto ciò che aveva solo un vago sapore di Destra, è stato messo, anche giustamente, al bando. Ti dice niente tutta l'epopea della Resistenza e dell'antifascismo,? Sai, io vado verso i 60 e quand'ero piccolo, alle elementari, mi insegnavano Bella Ciao. Quale intellettuale di Destra, in un contesto del genere, avrebbe potutoavere spazio? Egemonia, infatti, vuol dire proprio controllo quasi assoluto. In Parlamento esisteva quello che veniva chiamato "Arco Costituzionale" che, appunto, escludeva il MSI non avendo partecipato alla Costituente ed indegno. In Italia c'è stata una spartizione del potere tra cattolici, la DC, e marxisti, PCI e PSI. Ti ricordo che metà delle regioni sono, da sempre, rosse e che le famiglie che contano sono sempre andate d'amore e d'accordo con le Sinistre. Visto che hai nominato i media, sai chi è De Benedetti? Hai mai sentito parlare della famiglia dei principi Caracciolo? E di Gianni ed Umberto Agnelli, sposati con le due giovani Caracciolo? Lo sai che è stato proprio il principe Flippo Caracciolo nel 1944 a favorire Togliatti e l'ingresso del PCI al Governo ? E lo sai che De Benedetti, Caracciolo, Agnelli vogliono dire Corriere dellea Sera, Repubblica-Espresso, La Stampa ed oltre il 70% degli altri quotidiani e periodici italiani?


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helios
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In Russia ci fu la rivoluzione durante il conflitto, in Europa la "goccia" venne dopo con la crisi economica e andò a finire in modo diversi a seconda del luogo, con più o meno ingerenze da parte delle classi possidenti e borghesi, con differenze a seconda anche del modo di pensare dei vari popoli, della "cultura" che avevano alle spalle.

la crisi economica della Russia fu indotta.
Tieni presente chi deteneva i soldi in quel periodo. Ma anche nel resto d'Europa.
Ma pare che non nessuno bada a questo.

Comunque i moti delle classi proletarie partivano da scioperi che ti ripeto, non erano gli scioperi che conosci tu, erano scioperi con le fucilate e le famiglie che restavano senza mangiare... che poi tu ti incazzi se fatichi a far le ferie al mare (dico tu per dire gli italiani) fa capire quanto siamo distanti e piccolini rispetto a quella gente che pretendiamo di giudicare, senza mangiare una settimana passano complotti e moralismi sai...

i soldi sono sempre i soliti che li detengono, anche ai nostri giorni.
Il lavoro serve per controllare un certo ceto della popolazione.
La gente che non ha di che vivere esiste anche ora ma non ha alcuna rilevanza per nessuno, media compresi.
Non è escluso che si arrivi alla fame considerato come è stato ridotto il territorio (discariche tossiche, cave,dissesto idro geologico) senza nemmeno pensare che la gente non può assolutamente vivere nelle città cementificate di ora quando solo 60anni fa esistevano ancora cortili,orti e animali domestici.
Siamo sicuri che tutti abbiano da mangiare adesso?


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mincuo
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Tutti colpiti nella “fede”.
Stefanoandrea, l'esperto storico, si inventa lì per lì qualcosa, tipo:

“tutti sapevano che Lenin non aveva un soldo nemmeno per raggiungere la russia ”

Tutti chi?
Lenin fin dal 1900 visse a Monaco, Bruxelles, Parigi, Londra, Ginevra, Varsavia, Kracovia, Stoccolma e Zurigo. E viveva bene Lenin, si trattava molto bene.
A luxury life, concordano Montefiore, Kritchevsky e Shapiro, ma si ricava agevolmente da ogni biografia decente. Su dove alloggiasse e sui conti correnti a sua disposizione come anche su quelli di Trotsky sarò più preciso. Come anche su chi frequentava, con chi giocava a scacchi e a whist. Così parliamo anche di Alexander Parvus*, il cui vero nome era Israel Lazarevich Gelfand, che viene descritto per i "tutti sapevano che" come "teorico marxista e attivista".
Faceva il mercante di armi, in realtà, oltre a fare il "teorico e attivista" e finanziò la rivolta dei Giovani Turchi compreso il giornale omonimo diretto da..... "sorpresa!!!": Vladimir Jabotinsky.
Ma questo non è per i "tutti sapevano".
Non c'è fretta.
Stefanoandrea ridipinge poi Lenin come figlio di “insegnante” modesto.
E' gente fatta così. Allora precisiamo.
La famiglia aveva due tenute agricole, la più grande delle due a Kokushino, mentre la più piccola, 98 ettari, stava nel villaggio di Alakayevka, vicino a Samara.
Oltre alla grande casa a Simbirsk (5 persone di servitù).
Poi venduta per 6.000 rubli, non una cifretta all'epoca.
La madre, Maria Alexandrova Blank* era nobile.
Parlava yiddish, oltre a Tedesco e Svedese.
Il padre, laureato in matematica, non era un “insegnante” ma un Ispettore Zarista per le scuole Popolari e aveva giurisdizione su una vasta provincia, tanto che la sorella di Lenin ricorda che loro lo vedevano poco a casa perchè era sempre in giro per lavoro.

"Tutti sapevano" che Lenin non aveva un soldo, come "tutti sapevano" che l'URSS era il Paradiso dei lavoratori, come "tutti sapevano" che la rivoluzione fu fatta da proletari e attuata senza soldi, come tante altre cose che "tutti sapevano" fanno parte appunto di quel che "tutti dovevano sapere".
Quelli che sapevano qualcosa che non coincideva o non piaceva a quello che tutti, volenti o nolenti "dovevano sapere" li eliminavano.
Metodo bolscevico, che insieme a menzogna, calunnia, ribaltamento della verità, diffamazione, dissimulazione, obbedienza cieca e ottusità costituiscono una cultura precisa.
Un prodotto, per essere più precisi.


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haward
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@Mincuo

Sai, quando sei piccolo e ti viene detto dalla mamma e dagli altri parenti, che tuo padre è il migliore, che è il più intelligente, onesto e capace essere che sia mai vissuto sulla faccia della terra, tu, che a mala pena sei in grado di capire le parole che ti dicono, ci credi. E se per caso vivi per dieci anni solo in quella famiglia, senza sentire altri pareri, la tua convinzione diventa così granitica che anche se vedessi tuo padre comportarsi in maniera totalmente contraria a quello che ti hanno detto saresti convinto che il suo operato sia il migliore. Poi un bel giorno, qualcuno ti comincia a raccontare tutta un'altra storia e ti dice che tuo padre è un miserabile ladro e truffatore alcolizzato e violento. Tu cosa fai, gli credi? Ti tappi le orecchie, ti copri gli occhi davanti alle prove e cominci a insultare o a deridere o prendere per pazzo quella carogna che osa parlare male di tuo padre.


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Matt-e-Tatty
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In Russia ci fu la rivoluzione durante il conflitto, in Europa la "goccia" venne dopo con la crisi economica e andò a finire in modo diversi a seconda del luogo, con più o meno ingerenze da parte delle classi possidenti e borghesi, con differenze a seconda anche del modo di pensare dei vari popoli, della "cultura" che avevano alle spalle.

la crisi economica della Russia fu indotta.
Tieni presente chi deteneva i soldi in quel periodo. Ma anche nel resto d'Europa.
Ma pare che non nessuno bada a questo.

Rileggi, "in Russia" ci fu la rivoluzione durante il conflitto" vuol dire che non ebbe origine dopo il conflitto, ma durante. Non c'era bisogno di crisi, l'occupazione non mancava, chi faceva il soldato, chi faceva per quelli che combattevano... lavoravano anche le donne. Semmai il problema era fare tutto quello che c'era da fare, poche macchine/trattori, la terra che era sempre bassa, le fabbriche che dovevano sfornare munizioni...
Mica mancava il "lavoro", mi par di ricordare che venne una carestia con i cereali in quegli anni, quella si, che andava ad aumentare l'incazzatura di chi era stato mandato a morire e di chi era a casa a sgobbare. Poi di li scioperi e via di rivolta, con l'esercito e tutto.

Nel resto d'Europa invece fu dopo, a conflitto finito, il "biennio rosso". Non ricordo bene date e tutto, comunque ci fu uno sciopero grosso che diventò focolaio rivoluzionario in Germania ( li se la passavano davvero male, malissimo, debiti di guerra, economia ferma etc. ), poi in Italia la marea di disoccupati come in Germania che diede scioperi, manifestazioni... ma fu molto più soft da noi, le cose più grosse vennero fuori dall'esercito che non dagli operai, la rivolta di Ancona che fu un ammutinamento dei bersaglieri... li volevano mandare a far la guerra non ricordo dove e ci furono scontri con fucilate e tutto, e altre cose che non sono paragonabili ad una rivoluzione. Ci furono scioperi, occupazioni di terreni e fabbriche, qualche tafferuglio ma ripeto, nulla che si possa chiamar rivoluzione. Fu la reazione a quelle occupazioni/scioperi che fece nascere il fascismo, prima come crumiraggio, poi squadrismo, guerra civile etc.
Se ne parla poco perché se vai a guardare bene ci furono gravissime responsabilità da parte dei Socialisti del tempo, ma anche tante forze politiche ci sguazzavano. La cosa che ancora non ho capito è che intenzioni avessero, se Confindustria, gli agrari e la politica avessero previsto il fascismo come forza politica o se fu un effetto collaterale quello che avvenne dopo... di certo di furono degli accordi politici nel 22, ma mica l'ho ancora finito il puzzle... la storia la scrivono i vincitori e la Confindustria è rimasta li bella bella anche dopo il 45.


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helios
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Rileggi, "in Russia" ci fu la rivoluzione durante il conflitto" vuol dire che non ebbe origine dopo il conflitto, ma durante. Non c'era bisogno di crisi, l'occupazione non mancava, chi faceva il soldato, chi faceva per quelli che combattevano... lavoravano anche le donne.

la rivoluzione fu nel 1917 perchè ribadirlo?è evidente che fu durante il conflitto.
e i Rothshild non sono sempre quelli che quando ci sono guerre fanno affari e che, anzi, le inducono? nel caso della Russia gli affari si raddoppiarono considerato che c'era di mezzo anche la rivoluzione bolscevica.
Se si somma allora la guerra e la rivoluzione interna come poteva essere la Russia se non, come minimo, indebolita?
Di solito giocano anche sporco ovvero dicono a qualcuno che li finanzia mentre segretamente ne finanziano altri.
Di fatto lo scopo è quello di trascinare alla miseria le nazioni e la Russia fu ulteriormente impoverita con il conflitto mondiale e con la rivoluzione in casa.

Mica mancava il "lavoro", mi par di ricordare che venne una carestia con i cereali in quegli anni,

e come poteva esserci lavoro in una situazione del genere?
la carestia in quel periodo come era possibile considerato che tutti erano braccianti e lavoravano la terra, se non fosse stata indotta ❓

Vogliamo riconsiderare i Rothshild e i Rockfeller e le loro banche in tutta questa tragedia?

PS-la Vickers Maxim forniva gli armamenti alla Russia ed era una società a maggioranza dei Rothshild.Loro potevano dare o togliere armi alla Russia.


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