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Mmt.Import/export

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Georgejefferson
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Questo estratto dal documento ME_MMT

http://memmt.info/site/wp-content/uploads/2012/11/Programma_memmt_web_definitivo.pdf

Spiega l'impianto teorico della "follia" tanto e giustamente attaccata:

"Si deve comprendere che la corsa all'export implica la dedizione al lavoro di masse di lavoratori e di mezzi per produrre beni e servizi che saranno goduti da altri fuori dall'Italia, e non da noi. In cambio ne riceviamo beni finanziari, che non solo sono assai precari, ma che finiscono sempre nel basket dei profitti delle corporation e sono solo in minima parte re-distribuiti ai cittadini. Inoltre, la corsa all'export nell'economia globalizzata impone tagli al costo del lavoro sempre più esasperati, con conseguente calo dello standard di vita dei lavoratori italiani. Non solo: la corsa all'export impone al governo di scoraggiare i consumi domestici il più possibile, per favorire l'esportazione dei beni prodotti dai lavoratori di casa. Anche questo danneggia l'economia.
Il principio fondante di cui sopra si può formulare anche nel seguente modo: un governo sovrano che mantenga sempre le Piena Occupazione interna deve permettere solo le esportazioni necessarie ad acquisire importazioni."

Io personalmente non approvo quel:"riceviamo beni finanziari, che sono assai precari"

Dollari son Dollari,o valuta forte,piaccia o meno,altro che precari.

Ma per il resto trovo interessante l'ideale e noto le somiglianze(somiglianze,non uguale) "come impianto teorico"al

http://en.wikipedia.org/wiki/Import_substitution_industrialization

Come segnalato da Istwine e giustamente sottolineato come non"nuovo".

Riprendo quanto gia scritto su un altro thread:

Penso che comunque per "cambio di paradigma"ci si riferisce al fatto che il paradigma dominante e spinto dalla propaganda e'un'altro.Riassumibile dicendo"la legge del piu furbo a fregare gli altri",manco il piu forte economicamente,e naturalmente alcuni paesi partono sempre in vantaggio...

Non che un paradigma diverso non sia mai stato teorizzato o studiato o anche relativamente sperimentato in passato

"nuovo"in questo senso.Ma capisco che "nuovo"sia un termine sbagliato e fuorviante.

Questo non vuol dire che un paese deve seguire sempre e solo mercato interno(la famosa induzione ai contrari citata spesso da mincuo,o 100 o 0,o bianco o nero)

Un compromesso e'sintetizzato dal pensiero Bancor di keynes

Ma qua parliamo di VOLONTA POLITICA DI CONCERTO A LIVELLO MONDIALE DI ETICA E GIUSTIZIA

Non il Fmi/Bm

Da qui il problema di fondo

Come sempre.

Il cambio di paradigma...meno consumi di stronzate,piu valore alla cultura,arte,lavori virtuosi.Io ci sto,ma milioni di italiani no,manco capiscono i fondamentali(non che sia io l'esperto).Gli accrescimenti culturali non avvengono nel breve.Specie se chi comanda spinge all'indietro.

Questa gaia saggezza forse fra 300 anni.Parole di Barnard.

intanto i piu sfortunati schiattano,tolto l'export tradizionale italiano.

PER IL RESTO DEL CAPITOLO TRATTANTE LA QUESTIONE.CAPISCO L'INTENTO DI COMUNICAZIONE INDIRIZZATO AD UN CERTO TIPO DI TARGHET.MA DISAPPROVO IL METODO PERCHE SONO FRASI SEMPLICISTICHE TROPPO FACILMENTE ATTACCABILI E FRAINTENDITORIE,E SE SEPPUR "DIVERSI PARADIGMI"SIANO TEORIZZATI E DA COMINCIARE A DIFFONDERE,SPESSO IL METODO SI RITORCE CONTRO E STRUMENTALIZZATO.

Questa la mia umile opinione,nulla di piu.


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Gattonerosso
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Ciao Georgejefferson,

mi sembra una posizione interessante la tua. Puoi estrinsecare il tuo pensiero maggiormente?


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Georgejefferson
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Ci vuole sempre un sacco di tempo.Non ho mai neanche il tempo di studiare come vorrei.Cominciamo a riflettere sul sunto riguardo al Bancor di keynes.Lo prendo da Barnard e lo do per buono,anche se so che e' estrema semplificazione e facilmente attaccabile come scritto,ma non importa:

"Esistono economisti che hanno elaborato sistemi equi di gestione finanziaria, solo che hanno "perso".

Ogni tot di tempo l'uomo, nell'ambito della conoscenza umana, come ad esempio tecnologica, esegue delle scelte. Ad esempio nel mercato delle registrazioni audio/video c'erano 2 tecnologie contrapposte: beta-max e VHS. Ha vinto VHS non perchè fosse uno standard migliore, ma perchè è riuscito ad accaparrarsi il consenso (attraverso tutti i mezzi possibili).

Per il sistema monetario è avvenuto lo stesso. Ha vinto il sistema a Banca Centrale neoliberale, il Fondo Monetario Internazionale e il WTO (tutti sistemi di sfruttamento che vedono al centro il massimo profitto x i privati) mentre ha perso, e cito: "l'organizzazione mondiale per la regolamentazione dei commerci, l'International Trade Organization (ITO), una banca centrale mondiale (ICU), e una valuta per i commerci da estendere a tutti i Paesi chiamata Bancor.

In breve: l’ITO metteva al centro dei suoi principi la piena occupazione e lo sviluppo sociale, non solo i profitti, riconoscendo la Carta dell’ONU;gli standard lavorativi migliori erano da rispettare ovunque; gli investimenti esteri venivano disgiunti dal ricatto politico; le nazioni povere potevano usare il protezionismo per difendere le proprie economie fragili, mentre i ricchi non potevano più truccare i prezzi dei propri prodotti agricoli con i sussidi di Stato che tagliano le gambe ai produttori del Sud che non li possono avere. Ma ancor più geniale era il funzionamento dell’ICU e del Bancor.

Come sapete, una delle più gravi storture delle economie viene soprattutto dal fatto che ci sono Paesi che vendono tanto ma importano poco, e quelli che vendono poco ma devono importare tanto. I primi incassano troppi risparmi, i secondi s’indebitano fino alla rovina in certe condizioni. Keynes aveva la soluzione per questo problema:
il Bancor diveniva la moneta obbligata per gli scambi commerciali, e tutte le nazioni alla fine dell’anno avrebbero portato i propri conti alla ICU; quelle che avevano venduto troppo e comprato troppo poco erano multate, e così quelle che avevano fatto il contrario; ma la novità era che venissero punite anche le prime, e aveva senso, perché esse non comprando finivano per impoverire altri Paesi che di conseguenza non vendevano.

La soluzione per i multati era virtuosa: chi comprava troppo poco correva a comprare da chi vendeva troppo poco, e viceversa.

Pareggio" PAOLO BARNARD,estratto_IL PIU GRANDE CRIMINE


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mincuo
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-Importazioni ed esportazioni per i Paesi con una valuta "normale", in un mondo "normale", tendono sempre ad equivalersi, e il cambio tende sempre a portarsi in quel punto in cui queste si equivalgono (fatte salve alcune particolarità). Ed appunto avere una valuta propria è avere una forma di adattamento di questa alle migliori condizioni nei confronti dell'estero, le condizioni migliori cioè per cui si può vendere e comprare.
Un Paese che corre un deficit trova la sua valuta deprezzarsi, e con ciò per lui aumenta il suo export (costano meno le merci a chi ha valuta straniera), e diminuisce la sua convenienza ad importare (con la valuta ora più debole costano di più) e in base a questo feed-back riequilibra il suo deficit. (Esporta di + e importa di - e cioè fa ora surplus e colma il suo deficit).
Un Paese che fa surplus viceversa, la sua moneta si apprezza e avviene l'inverso. E riequilibra.
-Tutto ciò varrebbe se tutti avessero valute "normali".
-Tutto ciò invece vale per tutti meno per uno, e cioè gli USA.
-Gli USA godono della condizione unica, ma comune a qualunque Impero della Storia, di aver imposto una valuta di riserva mondiale, e di aver denominate le materie prime e la stragrande maggioranza degli asset in quella valuta, cioè il Dollaro.
-Ogni Impero ha sempre prodotto deficit commerciale, cioè importando più di quanto esportasse, che innalza il suo tenore di vita se è senza conseguenze, e per lui questo è senza conseguenze, salvo stampare la sua moneta, della quale c'è richiesta forzosa. (Oggi qualunque diversificazione per un investimento sopra 50mld è già difficile e problematica fuori dall'USD).
-Inoltre ogni Impero ha provveduto ad avere lavoro e materie prime a minor costo.
-Gli USA sono gli unici a correre una deficit commerciale enorme, attualmente nel 2012 sui 740mld di USD
-Come external debt (pubblico + privato) e cioè stock hanno circa 16.000mld mentre come posizione finanziaria netta hanno circa -2.500mld.
-Questo fatto ha prodotto quelle che vengono chiamate global imbalances e quindi specularmente avremo poi dei Paesi (Cina, Giappone, Asiatici ecc..) che corrono dei surplus commerciali che altrimenti non sarebbero possibili, sarebbero stati riequilibrati dal forte apprezzamento della loro moneta, ma ciò non avviene perchè gli importi sono forzosamente investiti nell'economia USA, cioè i dollari non sono cambiati nella loro moneta. Peraltro gli USA sono anche il loro maggior loro cliente importatore.
Se questi Dollari fossero cambiati, le merci di quei Paesi diventerebbero carissime, perchè la loro moneta si apprezzerebbe mentre il Dollaro indebolirebbe, cioè il meccanismo normale, che non sarebbe un male ma un ripristinare le condizioni di tutti a parità.

Questo solo per dare un piccolo contributo semplificato, che può essere utile a qualcuno, non per discutere di MMT o diosacchè.


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Georgejefferson
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Grazie del contributo mincuo.Se e'vero quello postato da keynes e'palese quanto la volonta politica generale non abbia voluto andar contro gli imperialismi.Perche presuppone proprio il superamento del dispotismo di uno stato su un'altro.alla faccia dei pacifisti in buona fede alla einstain che parlavano di governance mondiale e mai piu dopo le bombe atomiche.Ma non quello che vogliono(alcuni)costruire


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mincuo
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Più che uno Stato su un altro George, è proprio la condizione tipica di un Impero, e anche uno dei motivi per cui lo chiami proprio Impero.


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istwine
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Vedi George, io so che tu sei in buona fede, non ho dubbi. Ma so che Mosler e compari non lo sono.

Quando loro dicono:

""Si deve comprendere che la corsa all'export implica la dedizione al lavoro di masse di lavoratori e di mezzi per produrre beni e servizi che saranno goduti da altri fuori dall'Italia, e non da noi. In cambio ne riceviamo beni finanziari, che non solo sono assai precari, ma che finiscono sempre nel basket dei profitti delle corporation e sono solo in minima parte re-distribuiti ai cittadini. Inoltre, la corsa all'export nell'economia globalizzata impone tagli al costo del lavoro sempre più esasperati, con conseguente calo dello standard di vita dei lavoratori italiani. Non solo: la corsa all'export impone al governo di scoraggiare i consumi domestici il più possibile, per favorire l'esportazione dei beni prodotti dai lavoratori di casa. Anche questo danneggia l'economia.
Il principio fondante di cui sopra si può formulare anche nel seguente modo: un governo sovrano che mantenga sempre le Piena Occupazione interna deve permettere solo le esportazioni necessarie ad acquisire importazioni."

Non stanno dicendo la verità. O meglio, stanno mischiando le carte. Questa descrizione non è la corsa all'export, questa è la corsa al mercantilismo in una situazione di rigidità, che è un'altra cosa e non è una scelta staccata dal contesto politico istituzionale. Se tu prendi la dinamica del conto delle partite correnti italiano e la inquadri in un contesto astratto, allora potresti dire, stupidamente, "vedete, gli anni prima del 1992 in Italia non c'era la corsa all'export poi dopo il 92 sì, poi no". Ora, questa cosa non ha senso, la dinamica dei flussi commerciali non è decisa dall'alto. Entrano in gioco molte cose e prima di tutto entra in gioco il contesto istituzionale, ovvero tassi fissi o tassi flessibili. Non è mica così semplice. Non è che export implica taglio dei salari, né export implica disoccupazione. Dipende da come lo si imposta e da qual è la politica economica in atto. Quella descritta da Barnard e collaboratori non è una normale situazione, è la situazione europea.

Peraltro, se noti, quello che hai riportato di Keynes e il Bancor è contradditorio rispetto a quel passo che hai riportato. Visto che Keynes sapeva che gli squilibri erano un problema, Mosler e compari pare di no.

In più, tengo a precisare che se di paradigma differente si deve discutere, allora il paradigma non può non partire da una critica al privilegio statunitense. Questo manca sempre nelle descrizioni di Mosler e soci. Se vogliamo discutere di paradigma nuovo, in termini di economia (cioè, lasciando da parte per un momento che un nuovo paradigma non è sicuramente un'idea che si fonda solo sull'economia), allora gente come Kaldor e Godley già negli anni 70 scrivevano che l'instabilità e gli squilibri non potevano essere evitati senza una concertazione a livello internazionale nelle politiche economiche. Non è questione di fisso flessibile. E questo a me pare che Mosler e soci non lo dicano, anzi, dal documento traspare l'idea che tutti gli Stati abbiano la stessa flessibilità. Addirittura dice che è un mito che il petrolio si paghi in dollari. Sarà.

Ma lasciami sottolineare un altro aspetto pericoloso di quel documento, ovvero il paragrafo sulle fughe di capitali. Quella è disonestà intellettuale a livelli imbarazzanti. Cioè, il fatto che tecnicamente i conti siano elettronici, non crea nessuna fuga di capitali, secondo Mosler. Lo sapete sì che erano elettronici anche quando l'Argentina andò in merda? sì? E lo sapete che il TARGET2 è elettronico, anche questo penso sia evidente no. Ecco, non aggiungo altro.

Su export mincuo ha scritto molte cose da cui puoi partire per approfondire. Anche quest'ultimo commento, che per inciso, è assodato tra chiunque faccia finanza e qualunque macroeconomista internazionale. Tranne appunto Barnard e soci.


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mincuo
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Tutto il Forex, cioè le valute, il più grande e liquido mercato al mondo, 4 trillioni di USD di volumi di scambi giornalieri, è elettronico si può dire da sempre, e tutto l'OTC, e il mercato delle opzioni, e dei derivati, ecc...nonchè dei titoli di Stato che sono smaterializzati da 30 anni.

P.S. Prima che qualcuno dica che non è vero perchè lui va in banca e gli danno 200$ in biglietti da 10$ dico che è vero, ma non è il mercato dei cambi quello, ed è il cambio turistico.


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Georgejefferson
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Ho gia espresso la mia critica,ma in modo rispettoso e non tanto dissimile dal tuo enunciato,gia discusso tante volte.Tu Istwine hai gia dedotto la malafede.Io tengo sempre un atteggiamento agnostico.Tutto qua,basta rispettarsi pur con posiz.diverse.Le mie motivazioni non voglie esprimerle totalmente.Controproducente.Tutto e'strumentalizzabile.L'urgenza ora e'solo l'euro(ora,non domani)


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Georgejefferson
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Rileggendo il tutto mi sorgono spontanee riflessioni importanti.Spero nel rispetto reciproco,da parte mia assolutamente.Puo servire a tutti come confronto amichevole.Questo voglio.Ora riposo dopo il turno.Domani pom.se riesco a ritagliarmi un ora riprendo frase per frase.Solo una cosa,riguardo all'egemonia Usa come primaria importanza nessun dubbio ok?A domani.

Un pensiero si rabbia e lacrime al medio oriente


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braveheart
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Io personalmente non approvo quel:"riceviamo beni finanziari, che sono assai precari"

Dollari son Dollari,o valuta forte,piaccia o meno,altro che precari. .

jefferson, se leggi bene tutto il periodo, noti che la precarietà dei beni finanziari dell'export, barnard, la imputa al fatto che essi vanno in maggioranza a multinazionali che non necessariamente ridistribuiranno tale ricchezza.


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braveheart
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riguardo alla fuga di capitali, riportata da Istwine, sempre se si legge tutto il paragrafo del Manifesto mmt, si capisce meglio cosa intenda Mosler, rispetto alla sintesi fatta da Istwine :

"Il soggetto che decida di vendere Lire per acquisire Dollari innesca il seguente procedimento: le sue Lire passeranno dalle riserve della sua banca italiana detenute presso la B.d.I. a un conto del venditore di Dollari sempre presso la B.d.I. Le Lire non escono dalla B.d.I. Il venditore di Dollari vedrà i suoi Dollari transitare allo stesso modo dalla sua banca americana al conto del venditore di Lire che sta presso la Federal Reserve USA. I Dollari non escono da quel Paese. Se il venditore di Lire deciderà di ritirare i Dollari acquisiti in contante, tutto quello che accade è che la B.d.I. emetterà in suo favore pezzi di carta del tutto identici a quelli chiamati Lire, ma solo con un nome diverso, che però rappresentano il vero conto in Dollari, detenuto presso la FED, che ancora sta in America. Nulla si è spostato in realtà, meno che meno 'fuggito'. Idem per il contrario: se il venditore di Dollari decide di incassare contante in Lire, la FED gli darà pezzi di carta che rappresentano solo le Lire ancora detenute dalla B.d.I. Nulla si sposta dalla B.d.I. in realtà.
Il reale problema della fuga di capitali esisteva quando le valute erano convertibili in oro, il cosiddetto Standard Aureo. Infatti il venditore della valuta poteva pretendere di incassare oro e portarselo fuori dalla nazione debitrice. "

Questa è solo la descrizione di come nella realtà si svolgono le cose, non un'opinione o , come preventivato qui, malafede.


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istwine
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Temo ci sia qualche problema di contabilità. Il fatto che che il conto scritturale rimanga lì non significa che non vi sia una "fuga di capitali". Se poi "fuga" a te fa pensare a un tale che se ne corre in strada col bottino ok, ma se vogliamo fare un discorso serio quel paragrafo non significa nulla. Nulla di niente. Ripeto, le fughe di capitali esistevano anche nei paesi andati in default in america latina, ed era tutto elettronico.

Peraltro, l'idea che ci sia un giorno in cui si dice "basta con l'oro, da oggi è fiat" e da lì tutto cambia è una minchiata.

Comunque, ve lo spiego in maniera semplice. Ditemi un argomento in cui siete molto preparati e vi faccio un esempio per capire il livello delle asserzioni di mosler e compagni. Qualunque sia: sport, cucina, letteratura, musica, pittura, elettrotecnica, fisica, matematica, ingegneria, giardinaggio. qualunque.


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braveheart
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[quote="istwine"]

Visto che Keynes sapeva che gli squilibri erano un problema, Mosler e compari pare di no..[/quote

ne siamo proprio sicuri?

"...Detto ciò sappiamo che non sarà possibile evitare perdite in alcuni comparti produttivi nazionali causate da importazioni concorrenziali da Paesi terzi. In queste istanze, l'occupazione perduta sarà riassorbita dai Programmi di Lavoro Garantito, mentre il capitale d'impresa troverà sbocchi nell'ampia gamma di nuovi settori che proprio la piena occupazione starà creando in Italia. È nel considerevole aumento del PIL che la nuova economia ME-MMT offrirà, che si concretizzano tali sbocchi.
......"

Cosa dite, forse, e dico forse, in queste frasi si parla di effetti degli squilibri?


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braveheart
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Ditemi un argomento in cui siete molto preparati e vi faccio un esempio per capire il livello delle asserzioni di mosler e compagni. Qualunque sia: .

-tecnica slap nel basso elettrico
-medicina olistica
-teoria relatività ristretta e/o generale
-stufe ad accumulo e irraggiamento
-filtraggio e aspirazione industriale


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