necessitano di solitudine menti più brillanti

deduco che tra di noi non ci sono menti eccelse
elogiamo la solitudine e poi stiamo qui a scrivere o leggere
ma...

deduco che tra di noi non ci sono menti eccelse
elogiamo la solitudine e poi stiamo qui a scrivere o leggere
ma...

non mi risulta che solitudine sia stare in fondo a un pozzo o in una caverna, bendati e con mani sulle orecchie...anzi...

soli vuol dire soli e possibilmente nudi in un posto senza umani intorno
ne libri, ne telefoni ne altro collegabile alla nostra specie
tutte le altre sono pseudosolitudini

deduco che tra di noi non ci sono menti eccelse
elogiamo la solitudine e poi stiamo qui a scrivere o leggere
ma...

La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.

Victo Hugo

deduco che tra di noi non ci sono menti eccelse
elogiamo la solitudine e poi stiamo qui a scrivere o leggere
ma...

La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.

Victo Hugo

sotto il suo punto di vista naturalmente

deduco che tra di noi non ci sono menti eccelse
elogiamo la solitudine e poi stiamo qui a scrivere o leggere
ma...

La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.

Victo Hugo

sotto il suo punto di vista naturalmente

sotto il punto di vista di V.Hugo.

lui non si è mai comportato da idiota il signor ugo ?
e con quale strumento misurava l'idiozia degli altri ?
idioti lo siamo tutti, dipende da dove e come si guarda

soli vuol dire soli e possibilmente nudi in un posto senza umani intorno
ne libri, ne telefoni ne altro collegabile alla nostra specie
tutte le altre sono pseudosolitudini

scusami se ti pongo questa domanda: Non ti è mai capitato, o non hai mai sentito la necessità, pur vivendo nella società, di isolarti, di stare "da solo con te stesso" anche per pochi momenti?

Si dice: devo fare il "punto della situazione" e questo di solito ci richiede un po di silenzio e di distacco dagli altri.

L'uomo è sicuramente un essere "socievole", ciò non toglie che ogni tanto abbia necessità di restare un po con se stesso, e da questi momenti spesso ne trae nuove idee e ricarica interiore.

soli vuol dire soli e possibilmente nudi in un posto senza umani intorno
ne libri, ne telefoni ne altro collegabile alla nostra specie
tutte le altre sono pseudosolitudini

scusami se ti pongo questa domanda: Non ti è mai capitato, o non hai mai sentito la necessità, pur vivendo nella società, di isolarti, di stare "da solo con te stesso" anche per pochi momenti?

Si dice: devo fare il "punto della situazione" e questo di solito ci richiede un po di silenzio e di distacco dagli altri.

L'uomo è sicuramente un essere "socievole", ciò non toglie che ogni tanto abbia necessità di restare un po con se stesso, e da questi momenti spesso ne trae nuove idee e ricarica interiore.

mi ritengo un misantropo ma lo stare veramente da soli con se stessi è un'altra cosa
mi pare di averlo gia detto comunque lo ripeto
la solitudine va provata fuori da luoghi familiari o abitati
i 40 giorni nel deserto tanto per intenderci, che poi possono essere anche molti di meno

Brumbrum, Grazie per la tua risposta.

Parto dalla parola "Misàntropo", che deriva dal greco: misànthròpos, composto del tema di 'mis-èo' - io odio - e 'ànthròpos' - uomo-
E’ colui che odia gli uomini o non si fida dell’umanità, che schiva di trovarsi con gli altri. Opposto di Filantropo. Phileo amo òntrophòs l’uomo.

Hai ragione: lo stare veramente da soli con se stessi è un'altra cosa.

La solitudine da te intesa “i 40 giorni nel deserto” è a mio avviso, il top della solitudine e mi ricorda “il ritiro spirituale”, ritiro praticato dai Profeti come ha fatto Gesù, ritiro praticato da chi ricerca una vita contemplativa e spirituale, quali i Cristiani ortodossi greci sul Monte Athos, i Sufi (mistici islamici) con la khalwa (ritiro spirituale), i Monaci tibetani, Buddisti etc. Questo periodo di forte isolamento veniva praticato anche nella Tradizione dei Pellerossa, nel passaggio che l’adolescente doveva entrare nella comunità come adulto, lo si invitava ad uscire dal campo della tribù e restare da solo all’esterno del campo nella foresta per trovare il suo spirito interiore e la capacità di essere indipendente, esperienza che poi lo guiderà per tutta la sua vita.

In effetti, come è stato riportato nel primo messaggio di questo thread:
[b] "Le società occidentali hanno dimenticato la potenza della vita contemplativa. [b]

Esistono comunque dei - gradi diversi- di vivere la solitudine, da quello più elevato e forse estremo dei ricercatori della vita spirituale, a gradi più praticabili dai comuni mortali. Ci può essere perciò anche la possibilità di ‘isolarsi’ brevemente, e per brevi momenti, anche vivendo nella Società, e nella calma, esteriore e interiore, accedere a nostre modalità interiori più intellettuali ed elevate.

Come dice Dante: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Inf.Canto 26)

l'articolo dice che le menti più brillanti hanno bisogno di solitudine. e che è una loro prerogativa.

E'evidente che chi non ha una mente brillante rifugge la solitudine.

La società occidentale ha fatto diventare la solitudine che tutti gli uomini ricercano, da rifuggire a priori quasi come un male.Bisogna stare insieme a tutti i costi, odiandosi anche, ma non isolarsi mai da loro anche se da questi non hai nessuna evoluzione e nessuna crescita personale.

Questo è un'altro aspetto del mondo occidentale che, come per la morte, dimostra una paura di base che viene dilatata su tutta la società.

Pertanto stare da soli è potenzialmente un pericolo per la società occidentale perchè da un uomo solo può scaturire qualcosa che sconvolge, mentre se lo tieni unito a dei mediocri o anche idioti, il potenziale viene azzerato gradualmente.

"Le società occidentali hanno dimenticato la potenza della vita contemplativa..... diciamo piuttosto che quella potenza non vogliono sia usata e il mondo gradualmente diventa spento come ora e senza via di uscita.
Al massimo qualcuno quando si mette a guardare il mondo non vede altro che guerre imminenti, stragi e una società inumana.
Non appena si mette in solitudine a guardare le stelle riesce a capire come funziona il mondo e che l'uomo in tutto il contesto è niente.
E questo l'uomo occidentale non vuole che sia.Guardare in alto gli procura terrore, lo spazio è infinito nel vuoto c'è tutto ma non la materia che ritengono sia primordiale e che tutti la devono ritenere tale.
Nessuno si erge a dire che non è vero e che in questo modo si perde la vita.
Pertanto dire che per avere intuizioni bisogna andare nel deserto è ridicolo, quando non viene data nemmeno la possibilità di stare soli ma sempre controllati da tutto e da tutti perchè non si possa uscire dalla gabbia della mediocrità o dell'idiozia.

Sarebbe già una conquista che in molti cominciassero a capire che prima occorre togliersi le catene.

Godere della solitudine e trarne giovamento implica la capacità di sopportarsi.

Si rischia di scoprire se stessi, la propria reale natura, non quella ben incartata che ci illudiamo di avere e vorremmo far credere agli altri: non é per tutti, meglio l'ufficio, il bar o la televisione 24 su 24.

l'articolo dice che le menti più brillanti hanno bisogno di solitudine. e che è una loro prerogativa.

E'evidente che chi non ha una mente brillante rifugge la solitudine.

La società occidentale ha fatto diventare la solitudine che tutti gli uomini ricercano, da rifuggire a priori quasi come un male.Bisogna stare insieme a tutti i costi, odiandosi anche, ma non isolarsi mai da loro anche se da questi non hai nessuna evoluzione e nessuna crescita personale.

Questo è un'altro aspetto del mondo occidentale che, come per la morte, dimostra una paura di base che viene dilatata su tutta la società.

Pertanto stare da soli è potenzialmente un pericolo per la società occidentale perchè da un uomo solo può scaturire qualcosa che sconvolge, mentre se lo tieni unito a dei mediocri o anche idioti, il potenziale viene azzerato gradualmente.

"Le società occidentali hanno dimenticato la potenza della vita contemplativa..... diciamo piuttosto che quella potenza non vogliono sia usata e il mondo gradualmente diventa spento come ora e senza via di uscita.
Al massimo qualcuno quando si mette a guardare il mondo non vede altro che guerre imminenti, stragi e una società inumana.
Non appena si mette in solitudine a guardare le stelle riesce a capire come funziona il mondo e che l'uomo in tutto il contesto è niente.
E questo l'uomo occidentale non vuole che sia.Guardare in alto gli procura terrore, lo spazio è infinito nel vuoto c'è tutto ma non la materia che ritengono sia primordiale e che tutti la devono ritenere tale.
Nessuno si erge a dire che non è vero e che in questo modo si perde la vita.
Pertanto dire che per avere intuizioni bisogna andare nel deserto è ridicolo, quando non viene data nemmeno la possibilità di stare soli ma sempre controllati da tutto e da tutti perchè non si possa uscire dalla gabbia della mediocrità o dell'idiozia.

Sarebbe già una conquista che in molti cominciassero a capire che prima occorre togliersi le catene.

io non mi riferivo al deserto che poi potrebbe benissimo essere un casolare in montagna o un isolotto, per avere delle intuizioni
personalmente ho più intuizioni stando in mezzo alla gente che isolandomi
il problema caso mai è seguirle le intuizioni che uno ha
non ho mai praticato un ritiro in totale solitudine
mi è capitato una volta di fare 4 passi in un deserto e ho desistito subito
forse non ho le palle per una esperienza simile
comunque chi mi parla di solitudine e usa il telefonino mi fa ridere

Godere della solitudine e trarne giovamento implica la capacità di sopportarsi.

Si rischia di scoprire se stessi, la propria reale natura, non quella ben incartata che ci illudiamo di avere e vorremmo far credere agli altri: non é per tutti, meglio l'ufficio, il bar o la televisione 24 su 24.

ci sono anche altri metodi che ho sperimentato personalmente
per certe esperienze non serve isolarsi
a parole sembra facile dire scoprirsi, ma quello che si vede e percepisce è nuovo e il cervello non trovando paragoni con il passato vissuto va in panne
ti assicuro che è scioccante

Godere della solitudine e trarne giovamento implica la capacità di sopportarsi.

Si rischia di scoprire se stessi, la propria reale natura, non quella ben incartata che ci illudiamo di avere e vorremmo far credere agli altri: non é per tutti, meglio l'ufficio, il bar o la televisione 24 su 24.

ci sono anche altri metodi che ho sperimentato personalmente
per certe esperienze non serve isolarsi
a parole sembra facile dire scoprirsi, ma quello che si vede e percepisce è nuovo e il cervello non trovando paragoni con il passato vissuto va in panne
ti assicuro che è scioccante

e quanto dici non conferma altro quanto scritto da V.Hugo:

La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.