Non cadere nella tr...
 
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Non cadere nella trappola...


GioCo
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Guardavo gli ultimi video della (sempre splendida) Susi del canale "my little croccodile". Negli ultimi due (più recenti) si è occupata di reincarnazione e della trappola dell'illusione (la matrix o palcoscenico proiettivo che ci ospita).

Ecco, ancora dobbiamo attendere che ci sveli in che modo potrebbe, questa supposta trappola, essere spezzata e procedere verso la fine delle "reincarnazioni" che sarebbero forzate. Certamente, le spezziamo, ma per andare dove ?

Speriamo ce lo dica. Nel frattempo, non occupandomi di verità ma di coerenza, già noto diverse cose che nella ricostruzione della nostra eroina (sempre nel cuore prima che nella Mente che mente) fanno acqua da tutte le parti.

Il punto cruciale su cui la sua tesi si baserebbe è che siamo liberi di scegliere. Cioè si basa sull'assunto (catto~aschenazi) che esista il solito "libero arbitrio". Tutto ci suggerisce che quel libero arbitrio è una pia illusione, ma capisco che è davvero impossibile pretendere che si accetti questa come la realtà ultima delle cose. Ma anche ammettendo che vi sia un margine per quanto piccolo in cui è possibile effettuare "una scelta", diciamo di consapevolezza, quel che più perplime è che considera un inganno l'idea che si venga qui a fare esperienza. Che sarebbe come a dire che è un inganno lei stessa e tutto ciò che sà o crede di sapere... Perché se l'esperienza che facciamo è un inganno, allora non solo non posso fidarmi di nessuna fonte aprioristicamente, ma nemmeno di quello che "secondo il nostro intuito" ha senso... Cioè non possiamo nemmeno fidarci di noi stessi. Sono d'accordo ma tutto questo va contestualizzato in modo che osservo già ora con i video usciti, divergente...

Anche perché se non esiste libero arbitrio, ca%%o ce ne frega che si viva o meno una simulazione ? Comunque anche la simulazione più simulante deve seguire le Leggi che sono proprie di un Cosmo entro cui tale simulazione è inscritta (cioè di un Ordine imprescindibile che Governa su Tutte le Cose). Non è necessario "credere" in quell'ordine, Maat, è l'evidenza che si palesa e che al massimo fatichiamo a riconoscere e descrivere perché si nasconde dietro le apparenze. Ma che esiste è indiscutibile, lo stesso nostro agire quotidiano lo risalta. Magari ha più senso capire perché di tanto in tanto quell'ordine ci appare "caos" o perché è così difficile accorgersi dell'evidenza che ci ballonzola sotto il naso... Tipo la carota per l'asino.

Gli altri punti riguardano la natura della Luce (che non ha nulla a che vedere con la luce fotonica e fisica ma più con il principio ondulatorio e analogico) e chi siamo. Se non si stabilisce il punto di partenza (chi siamo) il resto rimane futile. Non è "chicchesia" che deve affrontare l'apparenza del caos, quindi chi è ? Poi perché il caos dovrebbe apparire tale ?

Ad esempio, perché se guardo una foresta o ascolto il rumore di una cascata, quella vista e quel rumore che definisco come sistemi "caotici" per antonomasia sono per me rilassanti ? Perché invece non lo sono altri eventi "caotici" ?

Chiaramente la Luce è la consapevolezza che ci permette di vedere e spendere quella visibilità in predittibilità: il passato già ci è noto (almeno il nostro) e poco importa se è un falso ricordo, aprioristicamente è UNO così come UNO è il futuro che ci attende. Noi non possiamo agire fuori dal tunnel del Tempo e vale la pena esserne coscienti. Ma questo significa che non ci sono avanti a noi "millantamila" eventi possibili di un tutto casuale che ci travolge tipo tsunami. Noi siamo punti e indipendentemente da quale sarà il nostro percorso nel "maremagnum" del caotico Cosmo della qualsiasi, proprio perché la nostra attenzione è una e una soltanto, uno sarà il percorso. Poco importa anche se sia lineare o caotico quanto le correnti degli eventi che ci attraversano. Uno rimane.

Quello che viene meno è la certezza della verità. Ma nemmeno gli antichi la pretendevano. Quindi come siamo arrivati a pretenderla oggi ? Banale, le nuove tecnologie e la rapide (forse troppo rapide) conquiste della scienza e in particolare della fisica e della matematica, ci hanno proiettato (l'immaginazione) dentro un Cosmo che è profondamente diverso da quello immaginato dai nostri avi. Già anche solo passare in due salti quantici da una realta fisica fissa e determinata (dogmatica) a una relativa e poi del tutto indeterminata, più o meno è come ricevere tre ceffoni cosmici di portata sovrumana e poi pretendere di stare in piedi "lucidi" come nulla fosse.

Noi stiamo vivendo continui cataclismi di natura semantica e dato che viviamo di semantica (che da un senso a tutto ciò che ci circonda) è ovvio che non possiamo non vivere questo come uno poveraccio che cerca di reagire dentro un Uragano di magnitudine fuori scala. Ca%%o gli vuoi dire ?! Stai tranquillo !? E' palesemente poco più di una superca%%ola. Qualunque intervento per calmare in quel contesto è surreale e pur tuttavia agitarsi non migliora di certo le cose. Quindi ha senso comunque calmarsi anche se la situazione richiede "che si faccia qualcosa".

In fondo qualsiasi cosa abbiamo da affrontare, sia pure la peggio che ci può sorprendere e a cui non siamo preparati, non è nulla di diverso dal solito. Quotidianamente gli straca%%i ci piovono addosso, li affrontiamo e nella stragrande maggioranza dei casi li superiamo al meglio anche se (questo "è fondamentale") sul momento non abbiamo la più pallida idea di come fare... Certo la reazione è lenta e qualche volta si fallisce miseramente. Ma il dato oggettivo non è il fallimento... Solo il timore (del fallimento). Anche il timore non ha senso pretendere che non ci sia in condizioni così apertamente disperate, ma se c'è ritarderà qualsivoglia risposta, perché nella misura in cui ci manca lucidità, ci manca la possibilità di riflettere. Quindi ha senso concentrarsi sul rallentare e cercare calma (assenza di fretta) interiore, nonostante tutto.

La nostra Potentissima "sorellina" sostiene che "il dolore" che abita il Mondo non possa essere spiegato come una conseguenza del fare esperienza. Perché non è "logico". Quando tu provi dolore non fai nessuna esperienza, soffri e basta. Poi comunque non è nemmeno detto che non sia ripetuta quella esperienza di "dolore". Ad esempio un bambino sotto le bombe di Gaza oggi che ca%%o di esperienza farebbe ? Peggio (e su questo concordo in pieno) quando poi cumuli rabbia e odio verso chi ti vuole del Male a parte nutrire i demoni che ci abitano, cos'altro accade ? Quindi si fa esperienza del dolore e se va bene si soffre, se va peggio nutriamo il Basso Astrale che non fa che moltiplicare all'infinito tale dolore. Non sembra che ci siano in questo posizioni positive sostenibili. Ergo l'incarnazione è una trappola da cui dobbiamo fuggire...

Iniziamo ad affrontare questa ultima lecita e importante osservazione, condivisibile nella misura in cui ci porta a riflettere: il dolore che proviamo nutre il Basso Astrale. Cioè la componente meno desiderabile possibile della nostra realtà "invisibile". Certo ! Ma questo è parte del @GioCo. Qualsiasi giocatore sa perfettamente che senza aleia o sfida, non c'è @GioCo. E' illusorio ? Tutti i giochi lo sono, ma non per questo li puoi considerare meno che reali: quando giochi devi rispettare le regole. Se non lo fai semplicemente vieni escluso. E' un po' quello che vediamo oggi a Gaza. La cricca alla guida di Israele pretende di giocare cambiando le regole che lei stessa ha imposto con la forza. Non si può fare. Puoi anche dettare legge e farlo con la forza, ma non puoi con la forza cambiare in corsa le regole che non ti stanno bene, quando queste "giocano" contro i tuoi interessi. In poche parole, non puoi stare qui se non sai perdere. Non c'è ca%%i che tengano è una delle componenti riconoscibili dell'ordine Cosmico che se violi, per forza, ne paghi le conseguenze. Non importa quanto sei "potente", quanto la tua illusione è forte o se credi diversamente. Paghi e basta.

Pagherai (tra l'altro) con la moneta che per te ha valore. Non con quello che non ti importa "perdere" !!! Persino Moloch, il Signore Assoluto del Caos e dell'Inganno  segue questa Legge. Dire che siccome il @GioCo è truccato allora non vogliamo più giocare (=troncare il ciclo delle rinascite) è alla stregua di un comportamento infantile. Tu non sei qui per fare quello che vuoi, non hai "scelta". Non puoi decidere cosa fare di qualcosa che fa parte di un Ordine che ti coinvolge e regola ogni tuo passo esattamente come il passo di ogni altro Dio e non importa quale straminchia di Dio vai a cianciare o immaginare. L'Ordine delle cose non si può sconvolgere perché se no non esiste l'esistente e tu (per fortuna) vieni de~esistito. Se esiste qualsiasi cosa esiste, essa risponde a un Ordine e non c'è ca%%i: quindi (ribadisco) cos'è il caos ? In origine per le scienze esotiche non esiste nulla di antitetico all'Ordine a parte il concetto di Nun che è più vicino a "l'infinito Oceano dell'indistinto". Qualcosa di molto, molto, ma MOLTO diverso della superca%%ola caotica di oggi, su cui tra l'altro abbiamo basato la matematica del caso (la statistica) con cui poi andiamo ad esplorare la fisica della Mente (che così va in festa di deliri senza inibizioni).

Intendiamoci, la statistica è una conquista straordinaria della nostra civiltà e tanto di cappello. Ma senza una disamina metaforica e simbolica del significato che ha la sua natura, essa assume su di noi un ruolo prevaricativo. Non c'è scampo ! Come dare a un bambino in mano una rivoltella carica. Poi se ammazza o comunque fa molto male non è che puoi biasimarlo... Ergo il male non è necessario per fare esperienza, tuttavia rimane una conseguenza ineludibile dell'incoscienza (e dell'ignoranza).

Per questo, se sono d'accordo con Susi che il dolore non è obbligatorio per fare esperienza, però non sono d'acordo sul fatto che sia la discriminante per dire che questo rende la nostra "esperienza" priva di senso. Per leggere qualcosa che non appartiene alla dimensione materiale, non puoi usare i principi della dimensione materiale ! Lo dico in altro modo: il tuo corpo non è nulla. Ma ciò che lo abita ha una natura che si riflette nel corpo. Quindi vediamo un riflesso di... Noi stessi !!! Ma allora chi siamo ?

Ho già risposto a questa domanda. Dopo attente riflessioni sono giunto alla conclusione che siamo "i perfetti". Questo credo che sia la definizione più precisa anche se ce ne sono altre: "i potenti", "i costruttori", "leggende", "amatissimi"... Questo a seconda del contesto e di chi poi cercava la risposta alla domanda.

In quanto perfetti è evidente che il problema principale per noi è capire cos'è l'imperfezione. Quindi ha senso realizzare una simulazione (praticamente un dramma epico fantastico) in cui rivestiamo in panni di una... Merdaccia. Alla Fantozzi. Non ci piace ? Ovvio, nel recitare come si fa a "entrare nei panni" di una natura che non ci appartiene ? Siccome siamo perfetti è coerente che l'Opera che realizziamo (le tante rinascite) facciano parte di un arco narrativo più ampio che ci consenta di fare esperienza di tante prospettive differenti di uno stesso dramma. Che poi in buona sintesi è quello della separazione.

Perché si possa fare esperienza della separazione è obbligatorio "dimenticare" la nostra natura originaria. Esattamente come un attore per recitare la sua parte ha bisogno di "dimenticare" chi è fuori dalla maschera che interpreta. Entro poi i termini della nostra "simulazione" abbiamo anche bisogno di una guida e questa è la Luce. Che non è quella solare anche se ci sono delle questioni metaforiche che legano i due principi: la luce illumina e ci permette di vedere quello che il buio nascondeva. Così, allo stesso modo, l'attenzione illumina (come un raggio di luce) ciò che osserviamo e ci rende consapevoli di quello che accade attorno a noi.

Quindi la Luce non può essere un inganno !!! Guai se pensi che la Luce sia inganno !!! Di fatto ti consegni mani e piedi all'inganno stesso... Ma se immaginiamo che il Basso Astrale è il suggeritore (cioè la genesi del 99,9% del nostro pensiero ad essere buoni) perché non ci fidiamo del cuore e non sappiamo leggere le emozioni (l'altra "fonte" ricca e legata all'Origine) sei fritto. Bello che impacchettato per produrre Merda mentale senza sosta. Poi per carità, come la merda non puoi tenertela dentro. La devi spacciare per "verità", ne hai bisogno, ma questo fa parte di un altra questione spinosa.

Quella dell'informazione: se è falsa diventare collaboratori di Moloch spacciandola per vera è quasi automatico. Nel senso che "il prurito" è insostenibile. Quindi si fanno video per dire la verità rivelata. Ma solo perchè un tempo c'erano i libri. Ora tutto è più facile e veloce con i video. Così come i gabinetti che invece un tempo non c'erano e se volevi cacare, dovevi andare in posti  gelidi, lontani, bui... Quindi preferivi tenertela finché era possibile.

Per questo continuo a ripetere che non spaccio verità, non la voglio e non la cerco. Faccio un lavoro diverso che è quello della ricerca della coerenza che alimenta un quadro più allargato possibile dei fatti osservabili. Quindi il quadro finisce che si estende ben oltre i meri fatti "direttamente" osservabili, ma se mantiene coerenza interna, mantiene anche predittibiltà... Per ciò continuo a ripetere anche che oltre ad essere coerente e allargato è anche un generatore di previsioni altamente affidabili (in buona sostanza). Come ho dimostrato infinite volte. Il limite è più che altro nella accettabilità di ciò che svela... Più si procede e più quanto ci permette di "vedere" si palesa come inaccettabile perché mette in crisi tutto quello su cui avevamo fatto conto per stare tranquilli... Mette in crisi la nostra fiducia e le nostre credenze...

In questo senso è di fatto il (metodo) nemico atavico più acerrimo e diretto di qualsiasi fede religiosa o credenza popolana.... Ivi incluso l'ateismo...


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