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Parguez: l'euro è la peste nera


clack
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A L A I N PARGUEZ
Una breve nota sulla crisi dell’Eurozona
per il Workshop del 3-4 Novembre
Organizzato dal Centro di Eccellenza Unione Europea
presso la LBJ School of Public Affairs / Università del Texas, Austin
Gli Eurobond potrebbero fermare la peste nera del debito pubblico
che sta distruggendo il Regno dell’Euro?
Un tentativo di comprendere lo svolgimento
della nuova tragedia omerica: la vendetta delle leggi economiche
nell’incubo del Regno dell’Euro
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© Alain Parguez ottobre 2011 - www. neties.com / parguez
www.memmt.info
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Gli Eurobond potrebbero
esorcizzare la nuova Peste Nera in Europa
ERGO la follia del debito pubblico?
Una breve nota per la discussione
All'inizio stesso della prima Peste Nera (1348), l'allora Papa convocò un concilio
straordinario in Avignone. Il concilio decretò uno speciale esorcismo contro il diavolo
e i roghi per i suoi agenti: maghi, streghe, eretici, ostetriche ecc… I roghi si
diffusero in tutta la cristianità. Due anni dopo la peste si fermò, un terzo della popolazione
era morto, oltre alle vittime arse vive, e fu l'inizio della prima fuga dal tallone
di ferro1 malthusiano.
L’agenzia di rating della santa trinità che valutava le anime era forse stata soddisfatta
dai roghi, le politiche di austerità del tempo?
E che dire della nuova peste nera che sta distruggendo non i corpi, ma i bilanci
delle banche della nuova cristianità, Eurolandia? Prese dal panico, le banche ordinano
ai governanti di eurolandia di imporre i nuovi roghi, i severi programmi di
austerità che distruggono ciò che resta dell’economia reale? Si pone una domanda:
Eurolandia potrà mai guarire dalla peste, o cadrà nell'abisso? Potrebbe essere salvata
dagli Eurobond, questa innovazione potrebbe essere più efficiente dei decreti
del Concilio di Avignone?
Il senso di questo paragone è che la prima peste è iniziata in un emporio genovese
sul Mar Nero, mentre la seconda non è iniziata molto lontano in Grecia! Vi è
infatti una differenza: Il panico della metà del XIV secolo non fu creato dall’uomo, il
panico di questo secondo decennio del secolo XXI è puramente artificiale. Quello
che hanno in comune è solamente la follia, la scomparsa della ragione, e la crudeltà
dei governanti.
Sin dal suo apparire, la piaga del debito pubblico è il risultato della distruzione
sistematica del ruolo di riferimento dello Stato nell'ambito dell'unione monetaria
europea.
I - La condizione esistenziale fondamentale di un'economia dinamica capitalistica:
il ruolo di riferimento monetario dello Stato. Basandomi principalmente
sul mio lavoro precedente2, sarò breve per lasciar spazio alla discussione.
1. / Le spese statali generano un mero trasferimento elettronico dal Tesoro ai conti
bancari dei fornitori di servizi o di merci dello Stato.
In tal modo, essi determinano una creazione istantanea di moneta denominata
nell’unità valutaria dello Stato, che si materializza negli stati patrimoniali delle
banche con un equivalente aumento delle passività. Poiché le antiche regole della
partita doppia sono state estese allo Stato, nell’attivo delle banche l’aumento delle
passività è bilanciato da uno pseudo-credito puramente fittizio o convenzionale nei
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confronti del Tesoro.
P1 In verità, le banche non hanno concesso un prestito allo Stato, lo Stato non ha
preso in prestito 'nulla' dalle banche.
Nello stato patrimoniale della banca centrale per soddisfare antiquate norme contabili,
le nuove attività delle banche appaiono come passività o riserve e tali riserve
sono bilanciate da una pretesa creditizia, puramente fittizia o convenzionale, nei
confronti del Tesoro.
P2 In tal modo, si potrebbe dire che alla fine le banche agiscono come semplici
intermediari. Le spese statali sono finanziate dalla banca dello Stato, la Banca Centrale,
un vero e proprio organo dello Stato.
2. / Quando tasse di qualsiasi genere, compresi i contributi sociali, vengono pagate
dal settore privato, si applica la regola inversa.
P3 C'è un uguale decremento nelle passività bancarie e nelle attività o riserve.
P4 Nello stato patrimoniale della Banca Centrale vi è una riduzione di pari valore sia
delle riserve bancarie al passivo che dello pseudo-debito del Tesoro all’attivo.
P5 Infine, le entrate fiscali generano una equivalente distruzione di moneta.
3. / Ora, supponiamo che le spese ex ante siano maggiori delle entrate fiscali ex
post:
qui si genera il disavanzo pubblico.
P6 Nel loro stato patrimoniale le banche accumulano un pari aumento delle riserve
creato dalla Banca centrale bilanciato nel passivo dal risparmio netto del settore
privato generato dal disavanzo.
Nello stato patrimoniale della Banca centrale, l'aumento delle riserve è bilanciato
da un aumento del credito fittizio nei confronti del Tesoro.
Il processo potrebbe fermarsi qui. Nulla obbliga il Tesoro ad andare oltre e vendere
al settore privato titoli fruttiferi.
Da ciò deriva la proposizione centrale
P7 Nulla è più assurdo del ritenere che lo Stato sia costretto ad emettere obbligazioni
per finanziare il suo disavanzo, che è già finanziato. Qui sta la differenza cruciale
tra lo Stato moderno in grado di animare un'economia dinamica e gli Stati dell'era
della trappola maltusiana ai tempi della prima peste nera.
4. / Ora, supponiamo che il Tesoro decida di vendere obbligazioni che fruttano
interessi per assorbire una quota di riserve in eccesso delle banche. Questa operazione
è una pura sostituzione di Titoli di Stato al posto di moneta di Stato nell’attivo
delle banche.
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Lo Stato non ha preso in prestito nulla dalle banche, se non la sua moneta precedentemente
"data" alle banche. Infine, la vendita di obbligazioni alle banche significa
che lo Stato pagherà un interesse sul denaro donato alle banche.
Quindi
P8 I Titoli di Stato nell’attivo delle banche non sono un vero debito dello Stato, poiché
lo Stato non ha preso in prestito nulla dal sistema bancario. Si tratta di un debito
puramente fittizio che dovrebbe essere incluso nel patrimonio netto delle banche in
quanto tale sostituzione è una cornucopia di dividendi per gli azionisti.
In tal modo lo Stato è perfettamente libero di determinare sia la quantità di nuove
obbligazioni che il loro prezzo o tasso di rendimento. E' pertanto libero di decretare
che una parte del suo debito fittizio verso la banca centrale debba infine essere
trasformata in obbligazioni.
P9 Credere che l'acquisto di Titoli di Stato da parte della Banca Centrale sia una
"monetizzazione" è assurdo, dato che non porta a una nuova creazione di moneta!
5. / Perché i Titoli di Stato ripartiti tra banche e risparmiatori devono essere l'ultima
risorsa quando lo Stato svolge il suo ruolo di animatore dell’economia?
5-1 Lo Stato svolge questo ruolo quando si libera da qualsiasi limite esogeno
alla spesa e al disavanzo e quando il suo unico scopo è la crescita di lunghissimo
periodo dello stock pianificato di capitale pubblico o sociale, attraverso la crescita
dell’investimento pubblico pianificato, che ha come contropartita il disavanzo pianificato.
Lo scopo di questo impegno nei confronti della società è quello di permettere alle
persone di godere del massimo livello di benessere consentito dal pieno utilizzo
della capacità globale, creata da investimenti statali sempre cresce
nti.
5-2 In tal modo il cosiddetto debito pubblico diventa l’investimento più ricercato,
dotato del più elevato valore certo.
Per tre motivi:
P10 Da un lato, il debito pubblico è la mera controparte finanziaria della crescita di
lungo periodo della ricchezza reale della società. Esso sancisce una crescita reale
del benessere. Il suo valore è indipendente dalle capricciose aspettative dei cosiddetti
"mercati finanziari".
P11 D'altro lato, il debito pubblico è sostenuto da un uguale aumento del risparmio
netto, in particolare degli utili netti, dal momento che incrementa un flusso permanente
di profitti per le società produttive.
P12 Infine, non vi può essere alcun problema per il rimborso di quegli pseudo-debiti
che, come dimostrato, sono il fondamento del patrimonio netto delle banche.
Quando i titoli giungono a scadenza, per evitare una pari diminuzione del capitale
delle banche, lo Stato deve semplicemente sostituirli con nuovi titoli che mantengano
il flusso permanente di dividendi azionari.
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In altre parole, dato che le banche non hanno concesso prestiti allo Stato, non sono
oggetto di rimborso, fosse questa proposizione logica ignorata, lo Stato trasferirebbe
alle banche moneta a tasso zero, il che genererebbe un drammatico crollo
del reddito degli azionisti. Per proteggere tale reddito, lo Stato dovrebbe di nuovo
sostituire nuovi titoli alle riserve, oppure nuovi titoli al posto di quelli scaduti.
P12 è la prova definitiva che finché lo Stato svolge il suo ruolo e finché antiquate
convenzioni, retaggio di un remoto passato maltusiano o agrario, non chiudono
la mente di economisti, politici e agenzie di rating, il cosiddetto debito pubblico
non può generare la peste nera. E’ la prova definitiva che lo Stato è padrone sia
dell’emissione di obbligazioni che del loro tasso di rendimento. Ove vi fosse da dubitare
dell’affidabilità dei dirigenti e degli azionisti delle banche, sarebbe preferibile
minimizzare l’emissione di Titoli di Stato o astenersi dal “venderli” al settore privato.
Ciò neutralizzerebbe il capriccioso mercato dei Titoli di Stato.
II Quindi come si potrebbe spiegare la nuova peste nera apparsa in Grecia?
È l'esito letale della distruzione sistematica del ruolo di riferimento dello Stato avvenuta
per imporre l'euro-sistema, istituzionalizzando una ignoranza medievale dei
principi economici di base del sistema dinamico capitalistico, e quindi la sostituzione
di un mix di ideologia inquisitoria e follia alle sane leggi economiche.
La distruzione sistematica del ruolo di riferimento dello Stato ha generato la metamorfosi
del debito pubblico in una piaga contagiosa diffusa dai topi. Come ho dimostrato,
questo era sin dall’inizio lo scopo supremo di ciò che è diventato la camicia
di forza dell'euro, che riflette la decadenza accelerata del capitalismo europeo
verso un puro sistema parassitario-feudale di rentiers.
La metamorfosi senza ritorno è iniziata con l'austerità di Mitterrand o piano di distruzione
del
1983. Non ha avuto niente a che vedere né con il reaganismo né con il thatcherismo.
Si è incarnato in tre proposizioni fondamentali o principi che sono state le condizioni
esistenziali dell’euro come nuova parità aurea.
P 13 Il principio fondamentale è stato la negazione assoluta di ogni ruolo positivo
per lo Stato che
è stato trattato come una mera impresa parassitaria o non produttiva. Ciò significa
che da un lato ogni sforzo per innalzare il benessere doveva essere abbandonato,
dall'altro lato il declino di lungo periodo del benessere (compresa la vera occupazione)
e lo spostamento verso il basso della frontiera della capacità globale sono
diventati obiettivi supremi.
Come raggiungere il nuovo dogma della povertà imposta?
Con un declino di lungo periodo degli investimenti di Stato pianificati, che avrebbero
dovuto diventare nulli o negativi. Come riuscirci? Imponendo una diminuzione
di lungo periodo
delle spese pubbliche attraverso il divieto di deficit programmati. L'impatto è stato
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davvero un collasso dell'economia reale. I governanti dell’eurozona non si sono
troppo preoccupati dell’aumento dell'inflazione effettiva, una prova che se esiste
una curva di Phillips nell'economia moderna, è l'inverso di quella riportata nei libri
di testo.
P 14 Con la scomparsa degli investimenti pubblici, inclusi quelli in capitale umano,
la spesa produttiva privata è crollata, causando ulteriore e maggiore perdita di
benessere. Infatti il risultato è stato di crescenti deficit negativi imposti, qualunque
fosse l'aumento della tassazione. Qui si radica il vero seme della peste:
- Nel loro insieme, le regole dell'euro hanno imposto una privatizzazione assoluta
della finanza pubblica. In tal modo è stata abolita ogni connessione con la Banca
centrale, dotata di un potere quasi imperiale.
- Lo Stato quando incorreva in un deficit forzato lasciava le banche con un incremento
di liquidità infruttifera cui corrispondeva un accumulo di risparmio netto nel
settore privato.
Ora, essendo trattato alla stregua di una società privata in fallimento, lo Stato si è
dovuto sforzare di convertire tutto il suo debito liquido nei confronti delle banche
in obbligazioni con rendimenti fissati dalle banche stesse. Anche in questo caso, a
causa della logica stessa della privatizzazione, tutte le regole oggettive sono state
dimenticate o abbandonate.
P 15 La dura logica del sistema ha trasformato i trasferimenti netti del Tesoro in veri
prestiti bancari. In tal modo i Titoli di Stato si sono magicamente trasformati in un
prestito vero delle banche allo Stato. Dal momento che le obbligazioni non incarnavano
più alcuna reale creazione di valore, il loro valore è diventato puramente
speculativo e dipendente dagli appetiti delle banche. I banchieri e la loro Guida, le
agenzie di rating, hanno seguito attentamente due regole fondamentali:
- Scommettere sulla certezza di essere "rimborsati" per prestiti che non avevano mai
veramente concesso.
- Prevedere il tasso di rendimento dei Titoli di Stato al momento della vendita a
banche o altre istituzioni finanziarie più ottimiste e avide. Quanto più scommettevano
sulla domanda di titoli da parte di nuovi giocatori, attratti dai rendimenti imposti
allo Stato, tanto più elevato era il valore di mercato di tali titoli.
- Poiché i Titoli di Stato non potevano più essere inclusi nel patrimonio netto, essendo
privi di valore reale ed emessi da “aziende” di dubbia solvibilità, lo Stato si è
visto costretto a vincolare una quota della sua spesa corrente al “rimborso”, quota
che diversamente avrebbe dovuto ridurre.
Nel frattempo, nel contesto dello smantellamento dello Stato, tutto il residuale effetto
positivo del disavanzo è stato dimenticato. Per capire l'euro-sistema occorre
purtroppo ricordare che l'identità fondamentale che spiega la creazione di risparmio
netto da parte dello Stato o è stata dimenticata, insieme a tutta la contabilità
nazionale, oppure non ha avuto la minima incidenza positiva. Come ho spiegato
tutte le relazioni su cui si basa l'economia dinamica capitalistica sono state negate:
i moltiplicatori sono diventati negativi.
P 16 Infine, l'unione monetaria ha esplicitamente rigettato qualsiasi unione ecoA
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nomica. In tal modo, il "valore di mercato" dei titoli ha avuto forti divergenze tra i
diversi Stati, conducendo a due catastrofi per il futuro:
- I re
ndimenti dei Titoli di Stato sono diventati sempre più divergenti.
- L'onnipotente Banca Centrale si è dimostata impotente rispetto ai rendimenti
dei Titoli di Stato. Alla fine l'imperatore è rimasto nudo come nel racconto di Andersen.
La politica fiscale e la politica monetaria sono entrambe privatizzate, le banche
fissano i tassi di interesse di lungo periodo, la BCE non svolge alcun ruolo contrariamente
a quanto accade negli Stati Uniti col sistema della Federal Reserve.
La peste nera è apparsa in Grecia, il membro più povero, a seguito del rovesciamento
delle
aspettative delle banche sul valore dei beni privati. Ha rivelato la totale assurdità
del sistema dell’euro e la pura follia, degna del concilio di Avignone, delle élites
europee.
Per i motivi che ho esposto, il governo greco è stato costretto a ricorrere a grandi
disavanzi, di cui una larga quota erano deficit positivi. La controparte è stata una
creazione enorme di risparmio netto principalmente per gli esportatori netti, Francia
e soprattutto Germania, sotto forma di sovrabbondanti profitti netti. Ma per il
dogma della privatizzazione, tutti questi deficit sono stati dichiarati "cattivi" e la Grecia
è stata costretta ad assorbire l’enorme aumento di liquidità delle banche francesi
e tedesche mettendo all’asta i propri Titoli di Stato ai tassi di interesse decisi dalle
banche. Il dogma della privatizzazione ha trasformato la loro sostituzione in un vero
e proprio prestito da parte delle banche private da rimborsare su richiesta.
La brusca inversione delle aspettative delle banche ha condotto al panico: tanto
enorme era il debito, tanto alti i tassi di interesse, tanto forte la violazione del contenimento
delle spese, che il governo greco non sarebbe mai stato in grado di far
fronte ai propri impegni, da quel momento in poi il valore di mercato del suo pseudo-
debito ha iniziato a crollare. In tal modo il valore delle attività è diventato sempre
più basso rispetto a quello delle passività, il risparmio netto complessivo. Ora, la
peste ha avuto il sopravvento, le banche che detengono titoli greci o pseudo-debiti
sono state possedute dal diavolo della bancarotta. Non hanno potuto resistere alla
tentazione di imporre tassi scandalosi sulle loro attività in titoli greci, d'ora in poi i
loro azionisti potranno essere sommersi da dividendi copiosi come rendite.
Ciò che ha diffuso la peste è stata la reazione dei governi francese e tedesco, che
governano di fatto l’eurozona, e il panico o la completa mancanza di comprensione
da parte del governo greco.
Fase 1
Tutti erano consapevoli del fatto che sotto il tallone di ferro draconiano del sistema,
la Grecia non avrebbe mai potuto ripagare il suo pseudo-debito, avendo perso ogni
sovranità sulla moneta. Il governo greco aveva le seguenti opzioni:
A / Rimanere nell’Eurozona e soggiacere al tallone di ferro senza implorare l'aiuto
degli eurogovernanti. Ciò significa che per salvare il benessere del suo popolo sarebbe
stato costretto a cancellare una larga quota del suo pseudo-debito e rifiutare i
tassi usurai.
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Era possibile quest’opzione? Le banche avrebbero potuto chiudere i conti correnti
del governo e, quindi, la Grecia sarebbe rimasta priva di sistema bancario e quindi
di moneta, dal momento che il governo non aveva più un proprio conto presso la
Banca Centrale. Considerando la follia che ha reso cieca qualsiasi ragione, le banche
avrebbero potuto come minimo razionare drasticamente la capacità di spesa del
governo fino alla capitolazione. In ogni caso, la Grecia sarebbe stata scomunicata
ed espulsa dal sistema euro. Un'opzione che ha inorridito il governo, che era un
sostenitore duro del sistema del tallone di ferro.
B / Quindi il governo greco ha dovuto chiedere aiuto. Questa è l’origine del piano
di salvataggio definitivo non della Grecia ma dell'euro, gli Eurobond!
Fase 2
- In primo luogo, nessun aiuto ha potuto essere fornito direttamente dalla BCE, o
meglio dalla coppia dominante, le banche centrali tedesca e francese. Esse hanno
categoricamente invocato il divieto di acquistare Titoli di Stato. Il dogma "BCE" è
quello di non giocare alcun ruolo nel finanziamento statale.
- In secondo luogo, il salvataggio ha richiesto l'intermediazione di Francia e Germania
senza coinvolgere la BCE. Entrambi i paesi si sono interessati unicamente
di contenere il contagio della peste per proteggere il patrimonio netto delle loro
banche. Entrambi hanno rifiutato qualsiasi tipo di solidarietà, ignorando di proposito
che gli orrendi disavanzi greci avevano inondato di profitti netti le loro aziende
esportatrici e di dividendi gli azionisti delle loro banche (le loro maggiori aziende).
Si sono comportati come il concilio di Avignone, spaventati dai dubbi sul valore dei
loro pseudo-debiti verso le loro banche. In tal modo uno strano sistema, una specie
di scialuppa della Meduse3, è stato inventato in fretta e furia:
- Ogni Stato ha dovuto emettere nuovi titoli e venderli alle proprie banche private.
- Il ricavato è stato poi preso a prestito dalla Grecia.
- Che ha iniziato ad onorare di nuovo il suo pseudo-debito
- Infine, nello stato patrimoniale delle banche i titoli tedeschi e francesi hanno preso
il posto dei titoli greci, mentre nella contabilità del Tesoro greco nuovi titoli francesi
e tedeschi si sono sostituiti ai titoli greci in scadenza.
Ma la zattera della Meduse era degna di un concilio del papa e dei cardinali spaventati.
- I roghi del debito sono stati orrendi piani di distruzione della società greca che
hanno raggiunto l’obiettivo del collasso dell'economia, generando maggiori disavanzi
negativi che hanno causato maggiori vendite di titoli.
- Ora, il debito pubblico francese e tedesco è stato aumentato. Il contagio si è diffuso
in tutta Europa, i dubbi sul valore di quello spagnolo, portoghese, italiano,
irlandese, non si possono più fermare, mentre gli stessi Titoli di Stato francesi e tedeschi
sono diventati attività tossiche.
- Nuovi roghi del debito sono stati decretati nella forma di austerità distruttiva, che
ha abbattuto ciò che è rimasto dell'economia reale, causato ulteriori disavanzi negativi
che generano ulteriori politiche di distruzione.
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L'intero sistema bancario dell’euro potrebbe morire, dal momento che la logica è
stata completamente ignorata.
Fase 3
Ora gli Eurobond bancari appaiono sul palcoscenico incarnando apparentemente
un minimo di solidarietà. Per essere efficiente, il meccanismo dovrebbe consentire
di sbarazzarsi dei principi fondamentali del sistema euro e infine di abolirlo. Quindi
sono in completo disaccordo con l’opinione di moda secondo cui la BCE (cioè i
membri dominanti di questa oligarchia di banche centrali), poiché può acquistare
titoli pubblici sul cosiddetto mercato secondario, ha il compito di decidere le politiche
fiscali. È infatti del tutto sbagliato in quanto è ancora proibito alla BCE l’acquisto
diretto di Titoli di Stato. L’intervento sul mercato secondario non è mai stato vietato
in quanto non fa nulla per ammorbidire la camicia di forza imposta agli Stati. Esso
mira solo a cercare di salvare il patrimonio netto delle banche.
C / Prima soluzione: Con decreto dello Stato più ricco del consiglio europeo, il cui
debito è ancora piuttosto ben valutato, creare un pool, un fondo speciale gestito
dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), che emetta gli Eurobond da vendere
alla BCE, tecnicamente alle rispettive banche centrali
a tasso zero o quasi zero.
I proventi della creazione dell'euro da parte della BCE saranno presi a prestito a
tasso quasi zero da parte della Grecia, Spagna, ecc .. che potrebbero cancellare una
parte del loro debito abbastanza grande da rovesciare le aspettative delle banche
private.
Il successo dipende da tre condizioni.
Prima condizione: Niente roghi. Non più piani di distruzione imposti alla Grecia e ai
suoi poveri compagni. Tutti i piani di distruzione esistenti dovrebbero essere interrotti.
Seconda condizione: I proventi di questa acquisizione di Eurobond non dovrebbero
essere inclusi nel debito pubblico, l'indebitamento dovrebbe essere puramente
convenzionale.
Terza condizione: e per il futuro?
La tecnica non porterà ad alcun risultato se viene utilizzata solamente per il debito
del passato che non è da rimborsare. Deve liberare il futuro, consentendo a tutti gli
Stati membri di cambiare il corso delle loro politiche e giocare di nuovo il loro ruolo
di ancoraggio. Ciò significa che il principio della privatizzazione della finanza pubblica
deve essere rigettato.
Gli Eurobond devono essere emessi da tutti gli Stati membri per consentire la
ricostruzione dell’economia e della società del Regno dell’Euro, attraverso gli investimenti
pubblici, scavalcando le banche private ancora spaventate. La contropartita
di questi titoli è la crescita accelerata dello stock di capitale pubblico, compresa
naturalmente la sua componente fondamentale: il capitale umano.
Il ricavato sarà trasferito a tutti gli Stati membri e in particolare agli Stati più poveri
per ricostruire la loro economia reale devastata dall’asservimento all’austerità puniA
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tiva imposta in pari misura da Francia e Germania.
Questa soluzione potrebbe essere accettata? Devo esprimere i miei forti dubbi in
quanto viola lo scopo supremo nascosto dell’'"unione". Invece di un sistema ipercapitalista
che sta morendo, potrebbe realizzare un nuovo modo di produzione che
potrebbe essere considerato social-capitalismo. Come potrebbe questa evoluzione
essere accettata dalla Germania e specialmente dalla Francia, che mai come ora
stanno per iniziare la gara dell’"Austerità" o "Rigor Mortis";
D / Seconda soluzione: Le obbligazioni vengono vendute ai mercati finanziari, cioè
alle banche private, con solamente qualche vaga promessa di "sostegno" da parte
della BCE. Il fallimento è certo. Nessuna delle condizioni di successo sarà soddisfatta.
Infine la cosiddetta crisi finanziaria è causata dalla profonda mutazione strutturale
del capitalismo europeo. Poiché il ruolo dello Stato è rifiutato causando il crollo del
welfare, il capitalismo privato fugge dall'economia reale.
In tal modo, il sistema è condannato. Cosa dovrebbero fare la Grecia, la Spagna...
eliminare l'euro, che è "consustanziale" con un’economia capitalista anti-sociale e
anti-moderna.
P 17 In questo modo, essi cancelleranno il loro debito, che è puro nulla, emetteranno
una nuova moneta, faranno affidamento sulla loro Banca Centrale. Sì, la loro
valuta dovrà svalutarsi ma l’impatto non potrà essere peggiore dei piani di distruzione
imposti da Francia e Germania.
Credere che l’uscita dall’euro imporrebbe ai paesi peccatori un'economia sovietica
senza denaro è assurdo. Dopo tutto, il valore dell’euro potrebbe crollare prima!
In definitiva sono in pieno disaccordo con coloro che sostengono che la scomunica
di Grecia, Spagna... avrebbe l’effetto di demonetizzare l'economia e imporre una
specie di economia staliniana con esclusione completa dal commercio internazionale
e dai mercati dei capitali.
Costoro si basano su Kalecki per postulare che il crollo della dracma farà precipitare
la Grecia in una sorta di epoca micenea. Dimenticano che la crudeltà dell’austerità
imposta alla Grecia la sta già precipitando all’inferno. Il popolo greco subisce un
tale razionamento che il loro destino è degno della peggiore era staliniana.
Sì, rifiutano l’austerità, ma si dimenticano che l'austerità è la conditio sine qua non
per poter essere ancora tollerati nel Regno dell’Euro. Razionamento degno del tempo
di guerra o scomunica. In ogni caso, essendo di nuovo padrone della propria
moneta, il governo greco, ipotizzando che le banche indignate chiudano le proprie
agenzie, potrebbe finalmente costruire o ricostruire l'economia attraverso investimenti
programmati, senza l'intermediazione di banche private. I trasferimenti saranno
effettuati attraverso il suo conto presso la Banca centrale - la Germania e altri
esportatori non avranno altra scelta se non accettare pagamenti in dracme.
La Grecia potrebbe continuare ad essere una delle principali fonti di utili netti.
Come ho scritto, se l'imperatore fosse finalmente esposto nudo, la sopravvalutazione
dell'euro non potrebbe sopravvivere.
Forse, col rifiuto del tallone di ferro di un assurdo sistema di capitalismo decadente
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e parassitario, la Grecia salverà ancora una volta il futuro come molto tempo fa alle
Termopili.
Infine i difensori di ultima istanza della fede nell’euro non riescono a capire che i
roghi sono l’ultima salvezza del Regno dell’Euro: i governanti del Regno non accetteranno
mai un Concilio Vaticano II.
Più il Paese è distrutto, più è negativo il suo tasso di crescita, maggiore è il crollo del
welfare, maggiore dovrebbe essere il valore fittizio del suo pseudo-debito.
Si sanciscono la follia e la morte del capitalismo in una nuova legge!
In questa autostrada verso la servitù della gleba, il risultato sarà una catastrofe.
Se ci fosse bisogno di una prova, il piano di austerità che il governo francese vuole
imporre senza dibattito, ho appena appreso il suo contenuto, distrugge ogni speranza
di salvezza attraverso gli Eurobond.
Nel frattempo gli eredi di Mitterrand, i socialisti francesi vogliono ripagare tutto lo
pseudo-debito, qualunque sia il crollo del benessere, ora e in futuro, questa follia, la
pura sindrome della peste, genera un vero e proprio dipinto di Jerome Bosch.4
Conclusione
Si torna indietro ad Avignone e a Malthus poiché lo smantellamento o l’odio dello
Stato, la sua privatizzazione condivisa da tutti i governanti europei è la pietra angolare
del Regno dell’Euro, ciò che farebbero le banche con ciò che è stato rubato al
popolo, è investire il bottino in attività private che non sono mai state emesse come
contropartita di spese che abbiano generato un incremento di valore reale. D'ora in
poi, mentre distrugge la base reale dell'economia e priva i titoli pubblici di qualsiasi
valore reale, il "rimborso" forzato di ciò che non è mai stato preso a prestito genererà
una nuova ondata di iper-speculazione e plusvalenze oltre a dividendi per le ex
aziende produttive, motivandole ad abbandonare senza rimorsi l’economia reale!
Quanto al desiderio di rimborsare anticipatamente il loro debito decretato dalla
Germania e dalla Francia, si può solo piangere di fronte a una tale follia della classe
dirigente!!! Non è più l'autostrada alla schiavitù, è il videogame della corsa verso la
morte che si è trasformato in una cupa realtà.
Infine, la perdita di valore delle attività private, il crollo dei "mercati finanziari" sarà il
crepuscolo degli dei del Walhalla del Regno dell’Euro.
Nessuna scaltra innovazione finanziaria può salvare ciò che non può essere salvato
perché non vuole essere salvato. Questa è la proposizione finale.
1 Il tal
lone di ferro (The Iron Heel) è un romanzo fantapolitico di Jack London del 1908, ambientato negli Stati
Uniti, che narra dello scontro tra il sottoproletariato urbano e la “macchina invisibile” della plutocrazia, che controlla
i mezzi di produzione, la morale dominante e la conoscenza (n.d.t.).
2 In particolare Parguez (1998), “The expected failure of the European economic union. A false money against
the real economy”, Eastern Economic Review, winter, pp. 63-76. Preferisco parlare di debito pubblico, anzichè di
debito sovrano in quanto gli Stati membri hanno ceduto la loro sovranità monetaria (n.d.A.).
3 La “Meduse” è un vascello Francese protagonista di un famoso naufragio avvenuto nel 1816 e immortalato in
un dipinto di Gericault; a seguito del naufragio una parte dei naufraghi trovò scampo su una zattera alla deriva
per diverse settimane in cui avvennero episodi di cannibalismo. Pochissimi furono i sopravvissuti (n.d.t.).
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Leggere sia il discorso del Primo Ministro francese che le dichiarazioni del futuro leader del partito socialista
che presentano il cosiddetto piano di salvezza del valore del debito francese, è davvero spaventoso. Si tratta di
un puro dogma altomedievale dell’agnello o del capro espiatorio, il Regno dell’Euro diventerà un onnipresente
rogo per pregare lo Spirito Santo di ispirare gli spiriti animaleschi delle banche! (n.d.A.)
A L A I N PARGUEZ
doc.
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