La Valle di Susa che resiste è riconoscente verso Erri De Luca per la lucidità e il coraggio che sa esprimere con la sua parola contraria. Contraria in primo luogo alla devastazione di un territorio e portatrice di speranza per una comunità. Erri appartiene alla comunità, senza frontiere, delle persone libere. E perciò, naturalmente, si pronuncia in difesa dei diritti e della resistenza al sopruso.
Da più di vent’anni i Valsusini, il popolo no tav, le amministrazioni comunali e sovracomunali, pongono all’ordine del giorno, nel dibattito nazionale, la questione delle priorità: la salute, la tutela dell’ambiente, gli investimenti in opere utili come la scuola, la sanità, i servizi alla persona.
Non vogliono lo spreco del denaro pubblico perchè il Tav rappresenta proprio soltanto la grande menzogna della corruzione.
Perciò i Valsusini ne ostacolano la realizzazione, in maniera pacifica e determinata, con marce, convegni scientifici, petizioni popolari, sit in e ordini del giorno dei consigli comunali.
Presidiano il loro territorio e difendono la democrazia e lo spirito più autentico della Costituzione.
Per questo la loro resistenza viene colpita in ogni modo, con l’aggressione mediatica, l’incendio dei presìdi, la militarizzazione del territorio, l’impiego di armi chimiche come i lacrimogeni CS vietati dalle convenzioni internazionali sui teatri di guerra, l’accanimento giudiziario contro tutta una comunità che si ribella.
Chi è intellettualmente libero sa che abbiamo ragione. Dove sta il reato?
Siamo colpevoli di amare la nostra terra e di difenderla, di resistere ostinatamente alla illegalità.
La ferrovia internazionale esiste già ed è utilizzata a meno di un terzo delle sue potenzialità.
Bucare di nuovo le montagne, ricche di uranio e di amianto, disperdere le risorse idriche e compromettere tutto l’assetto idrogeologico della Valle già estremamente fragile, è compiere un atto dissennato. E’ violare il principio di precauzione e compromettere la qualità della vita per tutti.
Erri, che è persona sensibile e consapevole, non ci fa mancare la sua parola, che diventa un ulteriore ostacolo alla menzogna e alle cattive scelte di una politica che non vuole ascoltare la volontà popolare. Esprimergli solidarietà e gratitudine è insieme segno di amicizia e dovere civico.
Gigi Richetto
Fonte: www.nazioneindiana.com
15.09.2015