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Resi liberi o asfissiati dalla libertà?

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Georgejefferson
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Se venissero ad arrestarmi mi atteccherei anche al gatto e' ovvio, anche se ne sa meno di me, ma non c'entra una kippa.

Jack, non sono ancora andato al Pc. Dice qualcosa sgarbi del cane da guardia? Cosa dice del rancore verso la bambina che lo tratta come un pupazzo?


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istwine
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Primadellesabbie

Ma io non è che volessi buttarla a parlare di Olocausto, non mi interessava quello, è attualmente un simbolo di potere, assimilabile come situazione, alla vecchia inquisizione. Mi interessava perché entra nel discorso del pensiero libero, della ribellione ecc. Ma è una delle tante certo, solo che attualmente è la più evidente, perché istituzionalizzata. Le altre bene o male se ne può almeno parlare, quello no. E ho notato che mentre molti si inerpicano in discorsi infiniti sulle tante storture, il potere, il linguaggio ecc, poi lì hanno un blocco e se uno ha un pensiero libero non si blocca, ne discute almeno. Invece alcuni proprio reagiscono male, si stizziscono. Cioè è utile come esperimento no? Poi uno può avere la posizione che vuole, revisionista o meno, quello è meno importante adesso.

George,

Non stai capendo, non è per fare frasi ad effetto. Né c'entrano gli ebrei, rilassati. Le carte di oggi sono la storia di domani, come le carte di ieri sono la storia di oggi. Non solo le carte, certo, ma rientrano tra le fonti, le più importanti a dire il vero.

Come rientrano tra le fonti nel presente. Esistono più documenti che certificano la parentela ad esempio, perché passato un tot di tempo non dovrebbero più avere significato ed essere "la bibbia moderna"? Poi puoi falsificare, inventare, nascondere tutto quel che vuoi, lo sanno tutti gli storici del mondo questo. Le interpretazioni storiche sono proprio quello. Ma questo non delegittima in sé l'importanza delle carte per avere un riscontro, per ricostruire il passato.

Ti attacchi alle carte continuamente, e gli dai significato. Poi puoi anche filosofare quanto vuoi, è interessante, però applicalo ogni tanto alla vita quotidiana se ci riesci.


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Deheb
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@PdS

Convincere qualcuno ci mancherebbe, non sono adatto, se avessi dato impressione mi scuso.
Ho paragonato due situazioni che hanno come scopo (secondo me) il condizionamento delle persone, fine.

Il discorso Olocausto è solo un pretesto per evidenziare come l’élite può usare un potere.
Inoltre anche quello rappresenta un “libero pensiero”, indipendentemente dalla posizione. Come posso parlare di manifestazione di libertà se mi viene impedita?


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Black_Jack
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Ma figurati se ci si blocca per l'Olocausto
È che uno si impegna a fare certi discorsi, cerca di comprendere il punto di vista dell'interlocutore, si sforza di spiegare il poprio e poi scopre che tutto si riduce all'ossessione personale di un gruppetto di signori che di quello che dici se ne fregano ampiamente.
Quando ti vedi uno che nel mezzo di una discussione improvvisamente ti sbatte in mezzo l'Olocausto del tutto fuori contesto ti rendi conto che il suo unico interesse è coinvolgerti nelle sue elucubrazioni e allora provi un forte senso di fastidio.
Il bello è che avevo tutti gli elementi per prevederlo ma ho sta fissa che bisogna sempre parlare con tutti, che in ognuno c'è qualcosa di buono e sincero.
Non ho reticenze a parlarne, è che non c'entrava niente.
Ma mi rendo conto che per voi è impossibile capirlo.


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Georgejefferson
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Si , le immagini sono le fonti piu affidabili oggi, lo consente il potere.
Io scoppio a ridere, ma va be..


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istwine
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Black,

Sì, ma non ti devi infastidire, se tu non fai esempi concreti di ribellione, e continui a darne solo una definizione alla fine uno gli esempi te li propone. Chiunque a un certo punto ti chiederebbe degli esempi, magari io ho meno pazienza. Ma non ne ho perché quando mi scontro con questo tipo di discorsi, gli esempi non arrivano mai, è tutto sempre molto vago. L'unico esempio è quello della borghesia dell'800. Cazzo, amplialo, non mi ripetere le stesse frasi.

Quello della prigione per gli storici è un simbolo di potere, ma mica perché io son fissato, perché lo è. Ma non rientra mai nelle elucubrazioni dei Foucault moderni, è sempre secondario. Ma il problema non è certo la rilevanza storica o meno, i discorsi tecnici, è il discorso attorno, che se una cosa è vietata, e "rischi grosso", almeno ti domandi perché. Ed è un contenuto concreto alla ribellione.

Non è una questione di ossessione, se lo vuoi capire.

George,

Il potere è ovunque, dice il saggio.


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Black_Jack
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@Istwine

No. Hai fatto come il testimone di Geova che ti parla ma di te non gliene frega un cazzo a meno che non ti converti e non gli dai i soldi.
Io non mi permetto di trattare la gente così.


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istwine
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@Istwine

No. Hai fatto come il testimone di Geova che ti parla ma di te non gliene frega un cazzo a meno che non ti converti e non gli dai i soldi.
Io non mi permetto di trattare la gente così.

Che è quello che potrei dirti io, visto che quello che si stizzisce per le domande sei tu. Neanche io ho più molta pazienza per questi discorsi, li incontro ovunque, e ovunque incontro gente che si stizzisce se le domande non sono quelle che si vogliono sentir fare. Se io non condivido la tua ludoteca immaginaria, se tu pensi che dalla capacità di interpretare, rismontare e quel che vuoi nasca una coscienza politica, ti faccio delle domande. E ti chiedo dove rientrano nell'equazione gli attuali simboli del potere, e mi rispondi che per quelli si "rischia grosso". Bene, e allora dove starebbe la coscienza politica se di fronte al rischio si tace? In cosa consiste la ribellione? Immagino che la risposta sia Bordieu, gli intellettuali che si adeguano, sotto élite... Ok, ma allora è un discorso qualunque, circolare. Tu parli di uno schema preciso (arte, cinema ecc) e che il resto è secondario (storia, economia), nel senso che vien dopo. Hai parlato dell'800 e la borghesia. Bene, amplia quello, è un esempio storico che aiuta ad argomentare la tua teoria. O vuoi che ci creda e basta?


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Deheb
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@Black

siamo partiti da qua: “formulare un "pensiero libero””

non ti piace l’olocausto? cambiamo, marxismo, comunismo, fascismo, la resistenza, il risorgimento. Più attuale? Il terrorismo (islamico), le guerre preventive, l’immigrazione, la Grecia etc etc etc….

Prescindendo dalla nostra personale posizione, siamo o no d’accordo che tutti questi argomenti hanno la capacità di influenzare le idee delle persone, i valori, le credenze? (e in una certa maniera anche l’azione)

E siamo o no d’accordo che per alcuni (o molti), parlare di questi argomenti crei “problemi”?

E siamo o no d’accordo che una ribellione passi anche dall’affrontare temi spinosi da diversi punti di vista, non solo quelli “appresi”?


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Georgejefferson
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He he..i punti di vista "non appresi". Ce lo meritiamo il biscottino oggi.

Comunque Prima, ci sono anche le altre bambine, non solo quella li, e poi il resto sembra interessante.


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Georgejefferson
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Dunque.

La coscenza politica nelle persone in larga parte, cioe', nelle masse (e' piu appropriato chiamarle masse no? serve per distinguere) e' impossibile perche' l'unica realta' che incide sono le sole qualita' innate.

O ce le hai o non ce le hai, inutile pensare ad un possibile sviluppo se non possiedi a priori questo soffio divino. E se non c'e l'hai ci sara' ben un perche', e questo e' "evidente" e se le hai le qualita innate in te stesso te le vedi bene con l'esercizio intellettivo. Non c'entra la sensibilità o l'emozione, quelle sono "residui di credenze filosofiche".

Un possibile sviluppo ognuno col suo livello non e' possibile per chi e' totalmente o quasi mancante. E se i parametri del valore di queste qualita' innate li decide la classe dominante al potere, questo non conta perche'se sono li..significa che hanno titolo a definire i parametri. Si, e' vero che lo danno gli altri il riconoscimento, il titolo, l'autorità ma se stanno li , significa che c'e' l'hanno "in se" quella autorità, per natura.

Quindi caratteristiche di sviluppo altre non contano.
E quindi se le masse, di fronte alla ricerca della verita', che si può trovare grazie alle qualità innate che non fanno di tutta l'erba un fascio e con precisione definiscono i particolari, ne conseguiranno qualunquismo e banalità stupide e semplicistiche, e' normale perchè:

per la massa non può essere altrimenti, anzi da li si selezionano come un ottimo naturale darwinismo sociale i meriti, e i premi eventuali.

E' la differenza tra uomini veri e animali e chi sa soppravvivere meglio. Non possiamo dimostrarlo (che contano quasi solo le qualità a priori) a nessuno scientificamente, ma lo possiamo far credere spontaneamente con l' analisi dei fatti, che sicuramente l'intelligenza troverà quelli piu "affidabili". Tantissimi tenderanno a crederci perchè ognuno nel suo orgoglio cerca il riconoscimento. E gli altri si abbasseranno al loro livello di animalità perchè capiranno da soli questa verità.

E' una roba cosi. Quindi e' inutile e mal posta la speranza.

Jack, hai trovato poi volontari per quell' idea del Film?


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Black_Jack
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@George

Ovviamente no
Sarebbe stato kinoortante dare un minimo di consapevolezza alla gente svelando gli inganni della ideologia diffusa dal potere, il senso profondo delle varie dottrine economiche e dei provvedimenti di politica economica dei governi e delle istituzioni internazionali, il tradimento delle classi dominanti locali e degli intellettuali che non si identificano più nel popolo ma soloamente in quelle élites dalle quali vogliono in tutti i modi farsi cooptare.
Ma queste sono fesserie, quello che conta davvero è un'altra cosa, come sai...


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Georgejefferson
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A e poi che non sia fede ma certezza lo dimostra il biscottino.

Non si puo piu in nome della fede, anche prima non potevamo dimostrare i postulati a priori sul primato delle qualita' innate esclusive e decise arbitrariamente ed i perche', uguale come oggi, e quindi la fede che e' un fatto privato , non deve sporcarsi le manine con il confronto razionale e sensibile.

Ma la dimostrazione razionale e sensibile ? Il biscottino.


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