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Rilanciamo (in tanti) l' appello di Giulietto Chiesa


marcopa
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No all’intervento militare contro uno stato sovrano

Dopo il voto, inaccettabile, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha autorizzato, insieme alla no-fly zone, il ricorso a “tutte le misure necessarie” (di fatto il via libera ai bombardamenti), si moltiplicano le notizie di un imminente intervento militare anglo-francese (con una misera foglia di fico araba) sulla Libia.

Noi, che siamo cittadini di un paese che porta grandi responsabilità per la situazione che storicamente si è creata in quel paese, ci dichiariamo disponibili a sostenere ogni azione legittima che contribuisca a fermare lo spargimento di sangue e a trovare una soluzione politica alla crisi, mentre dichiariamo la nostra ferma contrarietà a ogni azione bellica condotta dall’esterno contro un paese sovrano. Quale che sia il regime, quale l’ordinamento che lo regge, la Libia resta un paese sovrano. Un paese diviso, in preda a una guerra civile assai grave, che ha già prodotto migliaia di vittime, ma non vi sono tribunali esterni, tanto meno armati, che potranno sciogliere legittimamente i nodi che vi si sono aggrovigliati. Non c’è alcuna legittimità in questa impresa, se verrà tentata.

L’obiettivo è consegnare la Libia a un partner affidabile in qualità di fornitore di materie prime energetiche. Sappiamo già che la no-fly zone sarà presa come pretesto per bombardamenti, come al solito “chirurgici”, di cui altri morti, militari e civili, saranno il prezzo che il popolo libico dovrà pagare. Ironia della sorte, toccherà di nuovo a Francia e Inghilterra il ruolo infausto che assunsero nella lontana crisi di Suez. Allora agirono apertamente nel loro interesse. Oggi fingono di farlo per ”ragioni umanitarie”.

Marino Badiale
Maria Bonafede
Gennaro Carotenuto
Angelo Del Boca
Tommaso Di Francesco
Giulietto Chiesa
Massimo Fini
Maurizio Pallante
Fernando Rossi
Alex Zanotelli

Fonte www.perilbenecomune.org


Citazione
marcopa
Illustrious Member
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Basta guerre "umanitarie". Nessun intervento militare in Libia

La Libia vive giorni drammatici.
Sia le forze popolari, che l'apparato di potere, appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali in battaglia fra loro.
Il rischio è che i paesi occidentali strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e sofferenze, per giustificare l'ennesimo intervento militare.
L' Iraq e l' Afghanistan mostrano ogni giorno, in modo inequivocabile, come i cosiddetti "interventi umanitari" siano in realtà tappe di un progetto strategico finalizzato al controllo delle risorse (soprattutto energetiche).
Si tratta di vere e proprie guerre sanguinose, che il nostro Paese combatte in violazione della Costituzione e della volontà popolare, e che hanno portato ulteriori sofferenze a popolazioni già provate.
Non facciamoci coinvolgere in un altro intervento militare.

Non partecipiamo all'ennesima guerra illegale, e dalle conseguenze irreparabili. [Read english version]

- Maurizio Pallante (Fondatore del Movimento Decrescita Felice e Portavoce di "Uniti e Diversi")
- Giulietto Chiesa (Presidente del Laboratorio politico "Alternativa")
- Monia Benini (Presidente de "Per il Bene Comune")
- Massimo Fini (Fondatore del Movimento Zero)
- la Rete Provinciale Torinese dei Movimenti e Liste di Cittadinanza

http://www.unitiediversi.it[email protected]


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marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Abbiamo già fatto due spedizioni militari fingendo che fossero umanitarie (Afghanistan e Irak). Una (votata da tutti i partiti contro l’art. 11 della Costituzione) la stiamo ancora combattendo e la stiamo perdendo.

I bellicisti nostrani fanno eco ai bellicisti d’oltre oceano. Obiettivo sarebbe quello di portare “ordine”, il nostro ordine. E, ovviamente, di mettere le mani sul petrolio, oltre che di stabilire il controllo sul paese. La Nato si prepara, ma, in attesa di un attacco sconsiderato, la Libia è già percorsa in lungo e in largo da agenti dei servizi segreti di tutto l’Occidente.

Che comprano i capi delle tribù disponibili. E, nel frattempo, come rivelano gli stessi giornali americani e europei, aerei di varia nazionalità (inglesi, francesi, e di altri paesi non meglio identificati) atterrano nel deserto sbarcando squadre di commandos, emissari, armi, sistemi di comunicazione. Stiamo già violando le regole, da ex padroni del mondo che pretendono di continuare ad esserlo.

Faremo altri guai, questo è facile da prevedere.

Invito i lettori di questo blog, che condividono queste mie preoccupazioni, a firmare l’appello contro un intervento militare in Libia promosso da Alternativa, il laboratorio politico e culturale da me fondato.

Per firmare clicca qui ( http://www.petitions24.com/nessun_soldato_italiano_in_libia )

Grazie per l’aiuto. Credo che questo sia il modo migliore per difendere il nostro interesse nazionale, ma anche il diritto internazionale. Di fronte a un gigantesco sommovimento di popolo, in Tunisia, Egitto, Libia, e in altre aree del Medio Oriente e del Nord Africa, il nostro dovere è quello di capirne le cause di fondo e mettere a fuoco le nostre responsabilità di amici di lungo corso dei dittatori e degli aguzzini. Invece c’è chi si propone di gettare altra benzina sul fuoco. Bisogna fermare gli irresponsabili prima che facciano altri danni.

Giulietto Chiesa
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it/
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/05/irresponsabile-un-intervento-militare-in-libia/95565/


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trotzkij
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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Non un voto, non un soldo, e non un orecchio prestato alla solita banda di pacifinti approfittatori e scrocconi. (Tanto meno a chi si appollaia sulla spalla di un Gorby, bambolotto dei Rockefeller e sostenitore di ulteriori aggressioni mondialiste contro la Russia):

http://www.youtube.com/watch?v=5f-H8ebC6OE

http://www.youtube.com/watch?v=7U0b7Sra4ew

Guardate le bandiere, ci sono tutti i sinistri di complemento della NATO.
PRC in prima linea. Ora, e sempre, in cerca di voti; ci si ricordi che ci saranno le amministrative a maggio. Non si deve cadere nello squallidissimo giochetto di questi individui meschini.


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