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Salva l'Ambri'


vic
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Illustrious Member
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Come chiedere l'elemosina per stipendiare i milionari, ovvero "Salva l'Ambri".

E se fosse una forma di tassa sportiva occulta, a beneficio dei soliti furbi (gli addetti, giocatori, tecnici, procuratori, ecc. ecc.)?

Tutto questo per soddisfare poche migliaia di tifosi.

Ragazzi e' business, show business sportivo! E un paesello come Ambri' non puo' piu' permetterselo.

Sentiamo qualche addetto, dopo l'ennesima storica assemblea:
http://podcast.rsi.ch/ReteUno/Modem/MODEM19.30-16-05-2011.mp3

Oh, si parla della lega, stavolta e' la lega di hockey.

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Da: www.gdp.ch/articolo.php?id=2467

Hockey
Il condannato non è pronto, ma il nodo va allargato

di Luca Steens e Pietro Filippini - 16 maggio 2011

L’Assemblea generale straordinaria consultiva degli azionisti dell’HC Ambrì-Piotta SA ha deciso che per il club leventinese non è ancora giunto il momento di morire e che non si vuole continuare ad andare avanti ad annaspare, ed ha quindi confidato al Consiglio d’Amministrazione di intraprendere le misure congiunturali e strutturali necessarie per dare nuovo slancio alla società. A Filippo Lombardi e gli altri membri del CdA è stata rinnovata la fiducia per acclamazione, con un applauso che ha chiuso le tre ore di assemblea durante la quale soprattutto il presidente ha illustrato la situazione attuale e gli scenari futuri «con la chiarezza che da sempre abbiamo voluto dimostrare. Anche in passato c’era trasparenza, ma forse non si era dedicata troppa attenzione a ciò che veniva detto nelle Assemblee ordinarie. C’è sempre stata l’abitudine che qualche santo c’era sempre per coprire i deficit di fine stagione, tanto che non abbiamo mai faticato a ricevere la licenza. Ebbene, non sempre si può sperare in un benefattore o in una stagione positiva dal punto di vista finanziario come quella 2009-’10».

Insomma, alla fine si è andati nella direzione che tutti pensavano sarebbe stata scelta. Nessuna sorpresa, nessuna smobilitazione o voglia di subire passivamente il futuro. D’altronde difficilmente si sarebbe scelto di accettare di smettere di lottare: solo un azionista ha voluto votare in favore dell’opzione di continuare così, andando incontro a una possibile retrocessione, mentre nessuno ha voluto sciogliere seduta stante la società. Gi altri 800 (circa) azionisti presenti hanno invece deciso di assumersi la responsabilità di far accettare anche a tutti i semplici tifosi le misure che verranno intraprese per disegnar un futuro più roseo per l’Ambrì-Piotta.

Per risanare le finanze che piangono copiosamente (l’esercizio 2010-’11 si è chiuso con 3,686 milioni di deficit!) e dare margini di manovra più ampie al Direttore Generale (nonché DS) JJ Aeschlimann e all’allenatore Kevin Constantine per costruire la squadra futura, verranno attuate manovre per aumentare le entrate. Se da una parte il gruppo economico formato dal CdA per lavorare alla copertura del deficit ha già promesso di avere raccolto 2 milioni, dall’altre le misure congiunturali immediate - iniziate con una raccolta fondi alla fine dell’assemblea di ieri - mirano a portare nelle casse ulteriori 3 milioni, la metà ancora da destinare alla copertura del deficit, l’altra metà per dare le basi per il rilancio già dalla prossima stagione in arrivo, da "affidare" simbolicamente allo staff tecnico. Da oggi verrà quindi lanciata la seconda raccolta fondi popolare della storia del club. La prima azione, lanciata con il nome di "Salva l’Ambrì", aveva permesso di rimpinguare per 2,5 milioni le casse esangui al termine della stagione 2001-’02. Questa volta tramite volantinaggio a tutti i fuochi, non solo in Ticino ma anche in alcune regioni della Svizzera tedesca, così come con richieste di condono parziale ai creditori (la SES ha già lasciato cadere le sue pretese per 100.000 franchi).

La seconda fase prevede l’aumento delle tariffe sia per le tessere che per i biglietti di entrata alle partite, così come per i prezzi della gastronomia offerta alla Valascia che, ha sottolineato sempre il presidente, «nonostante questo aumento non diventeranno comunque le più care in Svizzera». Questo dovrebbe portare nelle casse 600.000 franchi in più, mentre altri 500.000 dovrebbero venir racimolati con nuovi sostenitori e sponsor svizzero tedeschi («In Ticino abbiamo ormai sondato tutte le possibilità»), nonché tramite eventi di sostegno e il merchandising. Gli azionisti hanno poi promesso di impegnarsi per fare in maniera che la media spettatori non cali, ma superi di nuovo le 4.000 unità. A lungo termine queste misure dovranno poi essere sostenute dalla realizzazione entro 6 anni della nuova Valascia, con la quale sfruttare i "naming right", le zone VIP, i ristoranti e gli shop, così come una ristrutturazione del capitale azionario.

In precedenza, nell’esposizione dell’analisi sportiva, si era invece già venuti a conoscenza di come intende operare Kevin Constantine in collaborazione con JJ Aeschlimann per migliorare per quanto possibile la parte sportiva (ovvero come verranno investiti i 1,5 milioni che dovrebbero essere a loro diretti dalla raccolta fondi): ingaggiare 6 stranieri per avere un portiere che faccia concorrenza a Bäumle, e due che siano pronti a prendere il posto di Kutlak o Westrum se questi due non dovessero essere in grado di presentarsi pronti al via della stagione 2011-’12: «Con le commozioni cerebrali non si sa mai come funziona».

Oggi intanto, mentre la prima squadra inizierà la preparazione, la società farà sapere quanto è stato promesso dagli azionisti ieri sera, e se i progetti sportivi di Constantine avranno già una buona base per poter essere realizzate, per riportare l’Ambrì a disputare con più frequenza i playoff di LNA che mancano da 5 stagioni.

LE DICHIARAZIONI: «RETROCEDERE SIGNIFICHEREBBE CANCELLARE L'AMBRÌ»

Proprio perché consultiva, l’assemblea di ieri prevedeva suggestioni e interventi da parte degli azionisti, che si sono chinati – dopo le analisi sportive e la presentazione dei conti da parte della società – sui possibili scenari in casa biancoblù. Il primo a prendere la parola è stato Emilio Juri, storico ex presidente dei leventinesi, che ha sottolineato l’impossibilità di scegliere una via diversa da quella della permanenza in LNA: «Retrocedere in LNB significherebbe mettere la parola fine ai 75 anni di storia dell’HCAP. Rimanere nella massima serie è l’unica opzione: io non ho la ricetta, ma bisognerà trovare dei compromessi. Una realtà come quella di Ambrì non può sopravvivere in una lega inferiore». Più di carattere economico invece l’intervento di Elio Scerpella: «Dobbiamo lasciare questa sala dando alla società due milioni di franchi, non c’è altra via. A meno che i giocatori non accettino, come successo in altri club, di ridursi lo stipendio del 20%». Una sorta di provocazione che ha raccolto qualche applauso in sala, ma poco in linea con quanto indicato da Constantine nel progetto di rilancio, cioè di poter proporre stipendi competitivi. A preoccupare particolarmente i tifosi/azionari sono anche i crescenti costi di gestione («bisogna cominciare dai tifosi stessi che dovrebbero smettere di gettare oggetti in pista facendo incorrere la società in multe salate», ha tuonato Jesus Walser), un “boom” che il presidente Lombardi prevede tuttavia in fase calante: «Credo che questa esplosione dei costi finirà presto, in quanto sono diverse le società che versano nelle nostre condizioni. Tutti sono a caccia di soldi, che spesso arrivano da magnati sui quali noi non possiamo contare». «Ai tifosi vengono chiesti tanti sacrifici: perché non introdurre un bonus/malus anche per il CdA?». A questa domanda Lombardi ha risposto chiaramente difendendo l’impegno del suo team: «Quando si fece l’aumento del capitale nel 20
09, tutti i membri del CdA hanno sottoscritto il pacchetto azionario di sostegno. E per quanto mi riguarda si parla di cifre a cinque zeri...». Altri interventi dalla sala hanno sostenuto più possibilità che potrebbero rafforzare la posizione dell’Ambrì nel campionato di LNA, come una lega chiusa – già proposta dalla società, ma severamente bocciata dalla lega – o un’apertura ai giocatori stranieri comunitari. «È in corso una discussione sul tema – ha spiegato il numero uno dei biancoblù – tuttavia non saremo di certo noi ad andare a sbattere il muso da soli, ci vuole il sostegno di più club. Finora le proposte avanzate alla lega sono state tutte respinte».

Il commento: I SOGNI SEMPRE MENO ROMANTICI

Per la seconda volta nella storia del club sarà il tifoso a dover mettere mano al portamonete per rimettere in carreggiata l’HC Ambrì-Piotta SA e sperare di tornare a gioire di soddisfazioni sportive che negli ultimi anni sono andate a diminuire costantemente. Gli azionisti, portavoci della massa di tifosi, hanno accettato di provare a racimolare subito 3 milioni. Da oggi partirà quindi una seconda operazione “Salvate l’Ambrì” dopo quella del 2002, e chi ha nel cuore la società biancoblù dovrà alimentare i suoi sogni con i soldi, come avviene ormai sempre più frequentemente nella società moderna. Poco romantica come soluzione, ma come sottolineato anche dal presidente commentando il volantino emesso dalla Gioventù BiancoBlù (presente all’esterno in massa per far sentire il suo sostegno), i costi aumentano, e anche i giovani giocatori – sempre più spinti dagli agenti – lottano certo per la maglia che li ha cresciuti, ma anche loro devono vivere, crescere e fare i loro interessi. Non basta affidarsi al settore giovanile quindi. Tornare indietro non si può, lo sport è businness, e bisogna accettarne le regole se si vuole resistere in LNA, come già più volte è stato scritto anche da queste colonne con amarezza. Da solo l’Ambrì non può cambiare la Lega, e finora i tentativi di far passare alcune riforme per abbassare i costi non sono state viste di buon occhio dalle altre società, che tendono poi a isolare la società leventinese. Con il piano votato in maniera consultiva ieri e che dovrà essere ratificato dall’assemblea ordinaria del 31 luglio – ma che intanto verrà già attuato –, il club leventinese prova dunque a partecipare a questa corsa a suon di milioni, sempre partendo da basi più limitate degli altri, ma cercando di diminuire il divario in maniera che poi investimenti oculati e un coach illuminato sappiano fare in maniera che la squadra possa competere con le potenze della LNA. Le “sovvenzioni” in più che riceveranno JJ Aeschlimann e Kevin Constantine hanno già un orientamento: per quest’anno serviranno ad avere alla Valascia sin da subito 6 stranieri, e in futuro serviranno a convincere svizzeri di talento a venire in Leventina, anche tramite la costruzione della nuvoa Valascia. Al coach americano toccherà gestire questa aumentata concorrenza a livello di stranieri, che quando è stata applicata in Svizzera ha causato non pochi problemi in passato e in altre squadre, mentre al CdA toccherà riscrivere il Libro Bianco Blu della strategia societaria, sperando che la seconda edizione resista fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi e non solo per un paio di anni…


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