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Se vuoi vivere - 2 - senza...


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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[POST che continua da QUI]

Ci sono così tante cose là fuori... Dovremo passare così tante "prove" prima di includerne una piccola parte... Vedo come agnelli sacrificali in fila i migliori che procedono inconsapevoli verso il loro destino e fatico a restare in me stesso, ma è essenziale. Non c'è scelta...

Più Vedi e meno vorresti vedere: incarni l'essenza del Veggente che è trasfigurato di solito nel cieco indifferente rispetto la sua vita di stenti perché ricolmo di saggezza.

Sono consapevole, profondamente, che parlare non serve. Porta solo confusione: chi conosce il proprio destino non potrà che desiderare di cambiarlo. Perché è sempre il massimo dell'inaccettabile (per noi). Sempre !!!

C'è una precisa ragione animica: conoscere passa sempre per una via tortuosa che ci metterà alla prova.

Tu puoi immaginare quello che vuoi, ad esempio che tale dramma può consumarsi nel perdere un figlio o il lavoro, come anche la speranza per il futuro. Eppure difficilmente quello che immagini è poi in buona sostanza quanto già stabilito fin nei mimini dettagli nel tuo futuro. Perché inconsciamente lo rifiuti e quindi tendi a sostituirlo con altro in una sorta di autoinganno. L'immaginazione è un luogo "senza argini" e quindi tendi sempre a cercare il massimo, non l'equilibrio. L'immaginazione è anche territorio dei Sogni ed è il luogo di incontro tra noi e "gli altri", cioè coloro che abitano oltre la dimensione sensibile e corporea. A volte "albeggiano" ai limitari dei nostri confini, per esempio della vista, altre volte provengono da profondità insondabili, ma quell'incontro genera per forza fascinazione e un certo grado di possessione, perché è il pensiero, l'attività della psiché e cioè di quel "respiro del Mondo" della parte scevra da identificazione, visibile e invisibile, che esercita con la sua sola presenza "potere". Come una stella per i pianeti.

Proprio l'assenza di identificazione però porta a una "separazione" (apparente) tra noi e "io". La nostra parte "di potere" (omnicompresiva) non ha interesse nella "preservazione" di "qualsiasi cosa", perché è eterna, immutevole e quindi non può per costituzione provare timore o qualsiasi cosa non sia "gioia e amore" (in perfetto equilibrio) ed è fisica... Un energia fisica... Che la scienza alla fine dimostrerà esistere. Essa proietta se stessa in una sorta di specchio (l'immaginazione) che a livello biologico potremmo identificare nella pineale. Tuttavia invito a non confondere la parte con il tutto: noi non ci identifichiamo con la pineale ma con il corpo di cui facciamo esperienza. La pineale andrebbe vista in modo rovesciato: è la porta di accesso verso il Sogno che si affaccia per ciò a un altra dimensione sensibile diversa da quella ordinaria. Noi però non sognamo "per causa della pineale". Più correttamente accediamo a un luogo che esiste di suo pur rimanendo legati al corpo e alla dimensione sensibile (anche in veglia ma questo è un argomento per un altro eventuale POST). Senza pineale verrebbe a mancare la porta di accesso, non l'immaginazione "fisica".

Quando sognamo possiamo avere per ciò essenzialmente due tipi di attività onirica: quella corporea (fatta di ricordi emotivamente guidati) e quella incorporea (fatta di esperienza del mondo bigio per lo più e perché è quello a noi più vicino). L'influenza quindi della macchina biologica si estende ben oltre le attivtà ordinarie ed è coerente con la complessità di cui andiamo cianciando. Data l'ubiquità del luogo, possono anche esserci "inquinamenti" da e verso le due esperienze. Per esempio mentre abbiamo sogni corporei un intromissione non corporea che ne altera i contenuti (spesso prendono sembianze animali come gatti o cani) e viceversa, mentre stiamo vagando per le Lande "inconsapevolmente" (per lo più) potrebbero intromettersi ricordi che "confondono" la realtà, per esempio donando un aspetto di una persona a noi cara a un essere che non ha nulla a che vedere con quella persona.

Un esempio in questo senso potremmo vederlo nel film "Contact" il film di Zemeckis con Jodie Foster, quando la protagonista, Ellie, incontra l'alieno che assume le sembianze del padre e l'ambiente una spiaggia caraibica in una giornata serena, ma lei si rende conto lucidamente che è solo un trucco, una proezione di suoi ricordi.

In generale l'effetto finale (di vincinanza o lontananza rispetto l'influenza delle Lande) è dato dalla "leggerezza d'animo" che corrisponde al grado di distacco che in un dato momento conserviamo rispetto la nostra identificazione. Il motivo è banale: meno siamo identificati in ciò che accade, più si affaccia quella parte "impersonale" che è pura e intoccabile e che è lontana dal Basso Astrale. Quando si cade, si cade sempre nell'incertezza che è un risultato dell'identificazione (cioè del non aver posto la distanza tra noi e ciò che accade) per esempio nel timore di perdere qualcosa (come la Vita). La proiezione di quella parte "di potere puro e assoluto" (che ripeterò fino allo sfinimento è fisico ed è presente come il muro che vi circonda a casa vostra) è tale da generare uno spettro riflesso nello specchio (=immaginazione) che assume su di se "l'ideale libertà di arbitrio" che non ha e non potrà mai avere. In sostanza una specie di "proeizione frustrata" di impotenza infinita perché subisce tutto e non può mai farci un ca%%o... Persino se ha "poteri"... Perché finché vivi di libero arbitrio vivi identificato e stai inchiodato al Basso Astrale.

Quindi c'è piena associazione (SEMPRE) tra quell'ideale e l'identificazione. In altre parole più dipendi dall'idea di possedere un libero arbitrio qualsiasi, più sei nei guai... Ma la domanda a questo punto che abbiamo lasciato in sospeso nella "puntata precendete" è: il Basso Astrale è "IL" problema ?

Si... Ma anche No. Passo a chiarire.

L'azione del Basso Astrale è quella di ripetere e amplificare il segnale. Che deve però sussistere, altrimenti cosa ripete e amplifica ? Puoi ripetere finché ti pare un ossessione, ma se non ce l'hai l'unico effetto che può farti è tenerezza e compassione per chi invece ne è vittima. Se è un ossessione pericolosa, il massimo della reazione è di metterla in condizioni di non nuocere (a se stessa e agli altri). Non certo di eliminarla o comunque di "fare del Male". Non per giustizia o tolleranza ma perché il tapino è già di suo pregno di ogni Male immaginabile, cosa vorresti fargli di più ancora ? Tutto il Male che puoi fare rivolgendoti a un posseduto è quello che "può essere usato contro di te". Se ti arrabbi per il Male che un posseduto compie (ad esempio) non fai che spalancare le porte interiori a quello stesso identico Male, affinché anche il tuo veicolo biologico possa essere parimenti posseduto (e lo sarà certamente se insisti) per amplificare e ripetere quel Male.

La possessione tende per ciò a infettare e propagarsi come una malattia. Perché cerca sempre "nuovi proseliti" e in questo senso la fede è un veicolo perfetto di infezione. Lo abbiamo visto bene in pandemia con la fiducia nelle cure mediche. Mentre la "canoscienza" (=Saggezza) è la sua antitesi, perché non chiederà mai a nessuno di "credere" o "avere fede". Vedi (in piena coerenza con tutto il resto) o no. Si tratta di tenere presenti i principi da cui stai procedendo per interpretare (dato che non puoi farne a meno) l'osservabile, mettendoli continuamente alla prova senza timore. Non di credere.

Non ti muovi con le certezze e devi abituarti ad essere allo stesso tempo flessibile ma fermo sui principi, perché la flessibilità non deve mai interessare il principio: non metto in discussione ad esempio la bontà dell'intervento sanitario, come hanno fatto molti medici per portare a casa la pagnotta e non essere discriminati, ma le intenzioni di chi mi propina la bontà di una specifica soluzione e non deve fottermene niente anche se è incensato come un dio in terra. Cioè del (probabile) posseduto che sempre si rivolgerà verso di me come Leslie del film l'Esorcista (cioè cercando di suscitare timore con qualsiasi mezzo anche non ordinario) "tu non sai chi sono io" (e chi stai sfidando) ed esattamente nella misura in cui rimango fermo nelle mie posizioni e non mi lascio corrompere dalle circostanze. Se c'è il fondato sospetto che il bilancio tra costruttivo e distruttivo propenda pesantemente per il distruttivo, è il momento di mettere sotto lente critica l'intervento e chi lo propina (insieme) non per negare il principio (nell'esempio sanitario) ma per ribadirlo e facendo notare come chi invece si picca di difenderlo "credendo" (la qualsivoglia vaccata del momento) lo sta negando nei fatti ed è per ciò "sconnesso" con la realtà che lo circonda. Come un posseduto (appunto).

La forza con cui possiamo sostenere (e sostenerci) è sempre, sempre, sempre nel grado di impersonalità e di distacco che riusciamo a esprimere.

Perché come ho spiegato in tanti miei POST e nel corso degli anni qui su CDC, le emozioni sono generate dalla macchina biologica, il corpo. Così come l'arcobaleno è generato dalla rifrazione della luce solare. C'è un unica e indistinta "proto-emozione" orginaria che proiettandosi come un raggio di sole nel cuore (l'organo) della macchina biologica viene rifratta e genera le infinite sfumature dell'animo che ben conosciamo. Coerentemente a questo principio il cuore poi "comunica" più informazioni al cervello di quante il cervello al cuore, in netta controintuitività come per le caratteristiche fondative dell'emozione che ricordo essere l'indirezione e (appunto) la contro~intuitività. Questo perché fisicamente le emozioni non risiedono nel luogo dove risiede il pensiero (diretto) e l'intuizione ma sono promanate da un altro centro che poi corrisponde grossomodo al centro del nostro contenitore biologico (non a caso) e che può essere indagato quindi solo indirettamente e contro~intuitivamente.

Di fatto intendiamo le emozioni come "irrazionali" e "illogiche", eppure un analisi approfondita ci porta sempre nella direzione opposta, ad osservare come siano pregne di razionalità "ferrea" e logica inappuntabile. Due esempi semplici di comportamenti "irrazionali" eteroguidati emotivamente possono essere i serial killer e la pedofilia. Non sono "sbagliati" ma seguono un percorso preciso dettato emotivamente (logico al loro proprio interno) e quindi fuori dai confini del pensiero diretto e intuitivo che anche equilibrato e saggio (cioè costruttivo): un serial killer non colpirà mai dove mi aspetto, ma sempre dove per lui è più logico. Se voglio sapere dove colpirà devo prima aver chiari i principi che lo guidano che certamente non saranno i miei, ma che saranno in qualche modo legati all'esaltazione della Vita (nella morte). Anche il pedofilo nega (a se stesso e alla vittima) l'amore che cerca e desidera, può solo negarlo (a se stesso e alla vittima) giustificando questa negazione in vari modi, per esempio dicendo che quello è il "vero" amore. Irrazionale ? No, contro~intuivo e indirettamente distruttivo proprio verso ciò che millanta di difendere a spada tratta.

I comportamenti emotivamente guidati sono sempre intrisecamente autodistruttivi ed eterodistruttivi (in soluzioni variamente mescolate) nella misura in cui sono corporei e procedono dall'identificazione. Cioé sono "altro" (=distanti) rispetto quella protoemozione lì da cui nascono: "gioia+amore" impersonale.

Quindi per me non è difficile vedere l'effetto che promana da un posseduto, anche se la misura della possessione non è sempre immediata. Una possessione procede da un sussurratore, cioé un disincarnato che per tramite del pensiero "installa" idee, tendenzialmente senza equilibrio. Il disincarnato si allaccia all'imaginazione e non ha di suo "limiti" quindi non riesce anche volendo ad avere equilibrio. Esagera, esagera sempre. L'esagerazione è la firma della sua influenza ed è incisa nella pietra più Sacra e indelebile con il fuoco più Sacro e puro: impossibile da non riconoscere (se sai dove guardare) e se mantieni almeno in parte controllo di te stesso.

Il Basso Astrale non è allora un problema. Il problema è rimanere fermi su principi che sappiamo essere "più elevati", riconoscendo che invece chi vuole corromperli tenterà di tutto per riuscirci. Il confronto con il posseduto non va mai ne temuto ne rigettato, perché può solo renderci più forti. E' nella sua natura venire allo scoperto, non può farne a meno...

Se riusciremo nel compito senza cedere alla corruzione e sapremo contrastare l'influenza dei disincarnati, riducendo il nostro grado di possessione tramite il distacco, la positività strategica e la ricerca del massimo bene (e profitto) collettivo indipendentemente da tutto, l'effetto sarà inevitabilemente riflesso: non saremo noi ad essere influenzati dal Basso Astrale, ma la nostra semplice presenza inizierà ad avere sul Basso Astrale influenza.

Per ciò che ci attende avremo bisogno di molto coraggio. Non c'è per ora "il permesso" (dal Liber Mundi) di parlarne apertamente. Tuttavia non andiamo verso un era di oscurità, solo dovremo scontare quella che ci ha preceduto e che è in via di smantellamento. Ci vorranno secoli, ma ogni cammino deve pur procedere dal primo passo. Se però siete tra coloro in procinto di "fare il salto" verso un altra dimensione e stato dell'essere, quest'epoca indubbiamente vi fornirà un trampolino di lancio straordinario e in una specie di forma "egoista" (di un egoismo senza egoismo) aggiungo: già solo questo di stratta di una specie di "straordinario miracolo", tipico della Leggenda che incarnate.

Oh no ?!


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