Il futuro. Ce ne parla il peggio e il peggio dice "fanpage" sarebbe il meglio. Si tratta di un principe che sembra uscito dal videogame "Prince of Persia" ma è arabo.
Nel senso che nessuno gli crede o lo capisce e lui se ne frega e tira diritto.
Il Sig. Bin Salman (ho una certa idiosincrasia per i titoli) mette sul piatto una idea di armonia tra natura, aspetto urbano e tecnologia. Standar di vivibilità altissimi in un ambiente da sogno per pochi eletti. Un paradiso... Costosissimo. Dove se sei povero il tuo spazio è quello giusto giusto per morire, magari in fretta e lontano dai riflettori che se non sei in un film e non serve alla propaganda non è bene.
Ecco, magari non sarà questo "arabo" il futuro (eh, no, putroppo invece... Ma lasciamo perdere) il punto però è un altro.
I sogni sono belli, finché poi non si trasformano in incubi ovviamente. I sogni sono sogni per alcuni e incubi per tutti gli altri. Per chi sogna il sogno è un bellissimo momento, un idilio. Non vorrebbe mai svegliarsi. Per chi lo subisce un inferno. Potremmo dire senza temere quindi di essere tacciati di diffamazione che ogni paradiso in terra è costruito letteralmente sugli incubi di tutti gli altri.
Quindi pensare a un architettura dove ci si sforza di non considerare l'incubo ma solo il sogno, com'è l'ultima tendenza del momento alla "woke" maniera per il trand "mind fuking", singnifica sperare di separare nel tempo e nello spazio il grano dal loglio e buttare via l'inutile mentre ti mangi merda (che è quel che rimane).
Peccato che l'oglio sia una delle foraggere più importanti in ambito zootecnico. Quindi lungi dal poterne fare a meno, è determinante comunque il suo uso, come tutto del resto... Ma ehi! Siamo nell'epoca in cui l'Uomo deve essere "minus quam merdam" secondo la guerra 2.0 alla Mente che mente.
Quindi separare non ha mai l'accezione di "eliminare" ne tantomeno di ritenere meno importante l'erba "cattiva" per antonomasia, quando cattiva per un tipo specifico di sfruttamento umano e quindi non si sta rinnegando che l'Uomo deve essere il centro di tutto lo sfruttamento possibile futuro, ma che l'ambiente è la giustificazione (?!) per tale crimine. Meglio, lo deve diventare a ogni costo per i pochi ed eletti che comunque rimangono intoccabili.
Ecco che allora siamo all'apoteosi della pretesa: non è l'Uomo che deve imparare ad adattarsi al suo ambiente e cercare con esso armonia ma tutto l'ambiente che deve piegarsi alla volontà di 1 uomo perché sia funzionale alla sua specifica idea di armonia.
Uno, perché mica tutti ci stanno nelle misere fantasie di un ennesimo narciso nato nell'agio e in perfetta assenza di tutti i più elementari criteri "naturali" che richiedono andattamento.
Putroppo però non si può defenestrare l'argomento in modo così elementare e accusare un pazzo di sperperare soldi per esacerbare il suo ego. Perché le cose stanno messe in ben altra foggia. Il mondo intero (delle élite) è infatti invaso da questa idea, un po' come gli sperperi alla corte del Re Sole, e ogni plutocrate globalmente coinvolto è in corsa per determinare esattamente quale tipo di futuro distopico imporre a tutti gli altri e a tutti i costi.
In altre parole, non è un magnate del petrolio che cerca di soddisfare una sua mania momentanea (putroppo) ma una tendenza generalizzata che è foriera di grossi... No, grossissimi guai futuri. Che nessuno vede, al solito.
Eppure il pulpito da cui arriva la predica è chiaro. Non ci vuole un genio per capire che non è in grado di pronunciare altro se non condanne infernali e che poi lo faccia con voce zuccherosa, non cambia la sostanza. Un lupo e un lupo e se parla all'agnello non è certo per il suo bene.
Non perché questi siano lupi e noi agnelli (ben inteso!) ma perché è quello che sta gente che ha i mezzi per fare quello che dice intende e non ne fa di certo mistero. Solo che c'è una tempesta artificiosa messa in piedi dalla propaganda che ne oscura il senso e gli fa da schermo, in modo che "avranno la coscienza pulita".
L'agnello poi ha la faccia rivolta all'erba e pensa a mangiare e vivere, com'è giusto che sia. Pensa che mangiare e viviere siano già impegni più che sufficienti e che tutti siano coinvolti indistintamente come lui e per ciò ascolta distratto il lupo che parla, parla e pianifica.