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16 dicembre 1979: i morti di Sa Janna Bassa

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Sardegna, provincia di Nuoro, la notte del 16 dicembre 1979. Il capitano dell'arma dei carabinieri Enrico Barisone giunge con una squadra nei pressi dell'ovile di tale Carmelino Coccone, vicino Orune. Sa per certo che in quella sede si sta riunendo un gruppo di militanti vicini a Barbagia Rossa e agli ambienti antagonisti di sinistra. Barisone lo sa per certo perchè è da tempo che sta conducendo una personale guerra contro i gruppi indipendentisti dell'isola che troppo in là si sono spinti nello sfidare il potere costituito.

La versione che le guardie danno di quella notte, racconta di una pattuglia di ignari tutori dell'ordine colta di sorpresa dalle sentinelle del gruppo, Francesco Masala e Giovanni Mario Bitti, che aprono il fuoco non appena la vedono. La storia continua con la toccante immagine del capitano che, seppur "gravemente ferito da una scarica di pallettoni" e "Malgrado il dolore lancinante [...] rifiutava ogni soccorso e disponeva i suoi uomini in posizione tatticamente idonea a contrastare eventuali sortite". Parole scelte con cura per giustificare una medaglia al valor militare concessa per un'azione che, a detta dei presenti non affiliati all'arma, ha dei risvolti ben più tragici e assomiglia quasi ad un regolamento di conti.

Perchè la vicenda che vivono gli otto superstiti, tutti pastori, compagni di Francesco e Giovanni, parla di conflitto a fuoco che si conclude con la cattura di dieci persone, di cui due, appunto Francesco Masala e Giovanni Mario Bitti ( nelle cui tasche verranno trovati due volantini della colonna torinese delle BR ), vengono falciate sul posto da una mitragliatrice, dopo un rapido interrogatorio.

E secondo i militari di conti con lo stato i due latitanti ne hanno diversi da saldare, tanto che vale la pena caricarne i cadaveri su una campagnola e sbandierarli per tutta la città come fossero un trofeo.

Giovanni, secondo quanto racconta il fratello, è fuggito dal carcere di Alghero pochi anni dopo essere stato accusato di un omicidio che non ha commesso, poichè si è rifiutato in precedenza di collaborare all'arresto di alcuni latitanti.

In un documento firmato da dieci imputati al processo contro Barbagia Rossa nel 1983, la strage di Sa Janna Bassa assume il ruolo di spartiacque per i comportamenti dello stato italiano nei confronti della militanza nei gruppi antagonisti dell'isola. "Sa Janna Bassa è fine ed inizio del progetto della borghesia sul territorio. Fine perchè sancisce un punto di non ritorno, oltre il fallimento delle illusioni pacificatrici affidate alle soluzioni economiche; inizio perchè a partire da quel momento lo stato articolerà tutta una serie di iniziative [...] tese a scorporare e disperdere la solidarietà dell'habitat sociale entro cui l'antagonismo esprimeva le sue iniziative e la propria identità."

http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/3513-16-dicembre-1979-i-morti-di-sa-janna-bassa

Molte grazie. Non ero assolutamente informato di questa vicenda.

E si ... questa storia ... come molte altre simili ... non viene raccontata ...

Anche al netto del fatto che si tratta di una delle tante vere e proprie "esecuzioni" da parte di polizia o carabinieri in quegli anni .... il dato che sia esistita una organizzazione di estrema sinistra ... anche armata ... formata quasi esclusivamente da pastori sardi ... disturba troppi schemi e schemini ... di ogni tipo ...

Ma anche i Pac in cui militava Battisti, e di cui spesso si parla molto a vanvera, erano formati pressochè esclusivamente da immigrati sardi a Milano ...uno di questi era proprio il fratello del Masala ammazzato a Sa Janna Bassa .... molti dei quali erano pure operai dell'Alfa Romeo ... ma di questo aspetto si parla molto poco ... meglio mostrare solo l' "antipatico" giallista Battisti, protetto dall' intellighenzia intellettuale parigina ... peraltro pure lui figlio di braccianti del reatino ... passato, prima di "politicizzarsi", anche per storie di piccola malavita e di galera ...

O sorvolare sul fatto che il Comitato Esecutivo delle Br che decise sulla gestione del sequestro Moro, era formato, con l'eccezione di Mario Moretti che comunque era un impiegato della Sit-Siemens e non un nababbo, da due operai della Fiat e da un portuale genovese ...

O annegare nell'oblio intere organizzazioni comuniste armate ... come i Nap o la Guerriglia Comunista romana ... formate esclusivamente o quasi da "lumpenproletariat" coatto e borgataro ....

E via di questo passo ... meglio la "vulgata" sugli studentelli annoiati e figli di papà ... fa comodo un pò a tutti ... destra e "sinistra" istituzionale ... pseudo-rivoluzionari "perbenisti" e schifittosi di oggi ... e pure "complottisti" vari ...

P.S. A proposito dell'ameno dibattito sui "forconi" di oggi e dei tanti sociologi d'accatto che abbondano anche in questo forum ... ma quei pastori sardi che costituirono Barbagia Rossa e si misero a fare la lotta armata per il comunismo .... cosa erano, secondo voi ... "piccoli imprenditori individualisti" ... "ceto medio impoverito" .... o che ?

mi sembra di capire che molte delle cose che scrivi sono prese dagli angoli della tua memoria. sarei curioso di sapere se nella tua vita hai scritto anche delle memorie, dei diari, o roba simile, che ogni tanto sfogli, o se sono ricordi e ragionamenti lucidi che ogni tanto descrivi qui come se fossero avvenimenti freschi freschi accaduti poche ore fa.

un giorno o l'altro dovrai fare lo sforzo di fare un bel post con una bibliografia che consiglieresti per evitare che, come dici tu, anneghino nell'oblio certi avvenimenti, certe forze sociali

Grazie, aristanis ...

Ma non è solo memoria personale ...

Il sito InfoAut, da cui proviene l'articolo iniziale di questa discussione, quasi tutti i giorni, in occasione degli anniversari dei singoli fatti ... propone nella rubrica "storie di classe" delle gocce di memoria come questa ... non sempre per la verità precisissime ... però questa opera meritoria la fa ...

Comunque la storia di Barbagia Rossa, sia pure da un punto di vista giornalistico di ovvia "condanna", ma con ampia documentazione originale, è raccontata in un libro di Giovanni Maria Bellu ( ora redattore di Repubblica) e di Roberto Paracchini, "Sardegna, storie di terrorismo", ed. CUEC, 1983 .... addirittura con prefazione di Gianni Baget Bozzo, che allora non era ancora il prete reazionario/berlusconiano del decennio successivo ...

Ovviamente non so quanto oggi questo testo sia reperibile ...

C'è poi un sito internet specifico :

http://barbagiarossa.wordpress.com/barbagia-rossa/

In forma un tantino "sensazionalistica", che si basa soprattutto sul rapporto tra Barbagia Rossa e le Brigate Rosse ( i pastori di Barbagia Rossa custodivano l'arsenale brigatista fornito dall'Olp palestinese e nascosto in una grotta sui monti di Lula, sempre nel nuorese ), se n'è occupato anche Carlo Lucarelli in una puntata di "Blu Notte" :

Sardegna - Perché banditi 4/4 - Barbagia Rossa

http://www.youtube.com/watch?v=aZPtVanKO3E

ok grazie.
il sito l'ho visto velocemente ieri notte, ma dell'avvenimento oggetto del post non ne parla con dovizia di particolari e offre una versione non corrispondente a quella di infoaut, come è ovvio che sia. il libro c'è in rete gratis, magari quello offre una versione più vicina a quella di infoaut.
Lucarelli è da molto che dovrei guardarlo.
io intendevo bibliografia con versioni più vicine a ciò che tu racconti (o a ciò che in questo caso infoaut racconta), con informazioni che solitamente vengono tralasciate o addirittura travisate. e riguardo non solo a barbagia rossa.
comunque sia, grazie ancora. buona giornata

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