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Dichiarazione dei redditi 2009: pensionati e dipendenti ...

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Alcuni giorni fa l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati (provvisori) relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche effettuate nel 2009 (anno d’imposta 2008) scomposte per categoria. I contribuenti italiani sono circa 40 milioni suddivisi tra lavoratori dipendenti (21 milioni), pensionati (15,3 milioni) e autonomi (2,2 milioni che diventano 2,7 milioni includendo anche i cosiddetti «contribuenti minimi» ovvero coloro che hanno redditi così ridotti che pagano un’imposta a forfait).

Alcuni dati estrapolati dalle dichiarazioni dei redditi (cliccare sull'immagine [1] [2] [3] per ingrandirla):

Þ Il 50% dei contribuenti italiani dichiara meno di 15 mila euro (1.250 euro lordi al mese)

Þ Solo 149 mila contribuenti (3 su mille) hanno denunciato redditi superiori a 150 mila euro, di cui ben 129 mila hanno la ritenuta alla fonte, cioè redditi da lavoro dipendente o da pensione, mentre solo 20 mila sono lavoratori autonomi.

Þ I lavoratori dipendenti dichiarano un reddito medio di 21.660 euro (1.805 euro lordi al mese)

Þ I pensionati dichiarano un reddito medio di 17.070 euro (1.422 euro lordi al mese)

Þ I lavoratori autonomi con reddito d’impresa in contabilità semplificata (1,5 milioni di persone), in gran parte artigiani e commercianti, dichiarano un reddito medio di 17.977 euro (1.498 euro lordi al mese)

Þ I proprietari di alberghi e ristoranti dichiarano un reddito medio di 13.907 euro (1.159 euro lordi al mese)

Þ I commercianti e i meccanici dichiarano un reddito medio di 18.301 euro (1.525 euro lordi al mese)

Þ Gli imprenditori edili dichiarano un reddito medio di 19.658 euro (1.638 euro lordi al mese)

Þ I tassisti dichiarano un reddito medio di 15.592 euro (1.299 euro lordi al mese)

Nel paese virtuale (quello delle dichiarazioni dei redditi) 10 milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà, dichiarando un reddito annuo lordo inferiore ai 6.000 euro, un pensionato guadagna mediamente più di un imprenditore proprietario di un ristorante o di un albergo, mentre un operaio o un impiegato guadagna mediamente più di un artigiano, di un commerciante, di un meccanico, di un tassista, di un costruttore edile, etc

Nel paese reale (quello dei consumi) ogni anno vengono immatricolate 200 mila nuove auto di lusso sopra i 50 mila euro (in tutto sono 1 milione quelle circolanti), vi sono 94 mila barche oltre i 10 metri e 500 mila barche sotto i 10 metri.

Agenzia delle Entrate, estratto da Focus Economia, radio24, 2 febbraio

Dati inaccettabili, che danneggiano in primo luogo tutti i cittadini che contribuiscono - pagando le tasse - ad alimentare lo Stato Sociale che è alla base di ogni democrazia.

Attenzione, non si tratta di criminalizzare una categoria di lavoratori, quelli autonomi nello specifico, ma è innegabile che l’evasione fiscale si concentra su quelle fasce di lavoratori per cui non è presente la ritenuta delle tasse alla fonte. Quindi, mentre un lavoratore dipendente o pensionato, a prescindere dalla sua onestà, è “costretto” a pagare per intero le tasse in quanto sono prelevate dallo Stato alla fonte, un lavoratore autonomo può “decidere” se dichiarare quanto realmente fatturato o soltanto una parte.

In questo secondo caso il lavoratore sottrae soldi allo Stato e quindi a tutti i cittadini. Soldi che dovrebbero essere utilizzati per scuole, trasporti, ospedali, servizi sociali, insomma per la comunità. E’ troppo comodo autoassolversi dicendo “le tasse sono alte, decido io quanto ritengo giusto pagare altrimenti devo chiudere la mia attività”. E i lavoratori che non evadono le tasse come fanno? Inoltre, in questo modo si aumenta il carico fiscale sugli altri cittadini: dai lavoratori autonomi ai dipendenti e pensionati che pagano fino all’ultimo centesimo quanto richiesto dallo Stato.

Dobbiamo fare un salto culturale, dobbiamo metterci in testa che evadere le tasse equivale a rubare dei soldi alla comunità per arricchire se stessi. Niente di più, niente di meno.

Come si affronta questo problema?

La ricetta sembrerebbe banale: intensificazione dei controlli per prevenire e contrastare l’evasione, persecuzione degli evasori e certezza della pena.

Credo sia sempre valido il proverbio: “l’occasione fa l’uomo ladro”. In Italia l’evasione fiscale è così diffusa non perché gli italiani rubano di natura, ma perché molti italiani sono sicuri di farla franca, ovvero di rimanere impuniti. Insomma: “gli conviene”. E questa certezza è una conseguenza delle continue leggi - promulgate in buona parte in quest’ultimo decennio - che premiano e favoriscono i piccoli e grandi evasori, danneggiando chi con senso civico paga onestamente i contributi alla comunità.

Per fare alcuni esempi si va dal condono fiscale sull’IVA contenuto nella Finanziaria 2003 di Tremonti (bocciato dalla Corte di Giustizia Europea), al rientro di capitali illegalmente portati all’estero (i cosiddetti scudi fiscali 1 e 2, inseriti nella finanziaria 2002 e in quella 2003), pagando una penale irrisoria del 2,5%.

Se ci limitiamo a quanto disposto dall’attuale Governo Berlusconi, è da ricordare la finanziaria di luglio 2008 che ha abolito tutti i controlli sui movimenti di cassa introdotti nella passata legislatura dal governo Prodi, favorendo di conseguenza l’evasione ed il lavoro nero.

Buon ultimo, un nuovo scudo fiscale 3, varato a luglio 2009 dal Ministro Tremonti, che garantisce l’anonimato a chi ha evaso le tasse (caso unico in tutto il mondo democratico), permettendo la regolarizzazione dei capitali illegalmente detenuti all’estero attraverso un’aliquota irrisoria del 5% (a differenza di chi paga le tasse le cui trattenute arrivano al 43%). Un successo per banche ed evasori.

Tutte leggi ed interventi che vanno nella direzione diametralmente opposta, ovvero: riduzione dei controlli, premio ed impunità per gli evasori.
I responsabili di queste leggi hanno nomi e cognomi. Spetta a noi ricordarcelo e chiederne conto.

http://sullozero.myblog.it/archive/2010/02/07/prova.html

Tutto molto bello e giusto, se non fosse che c'e' un piccolo dettaglio: il gioielliere che dichiara diecimila euro annui, se gli mandi la GdF a fargli un accertamento, se lo ricorda alle elezioni. Quindi, quale deputato, senatore, sindaco o che altro va a rompere le scatole ai signori portavoti, ben sapendo che ci rischia la propria poltrona?
Non dimentichiamoci di quando Bersani anni fa fece la misera e ovvia proposta di collegare il registro automobilistico con la denuncia dei redditi - semplicissima idea che avrebbe permesso di verificare immediatamente i pezzenti col SUV nuovo di pacca, i morti di fame con la Ferrari, i poveri disgraziati che campano con 500 euro al mese e vanno in giro con un Maserati che di sola benzina ne consuma 800.
Tremonti, lui, il divo Giulio, strillò con la sua vocina da soprano castrato che si voleva mettere il grande fratello nelle tasche degli italiani.
Per cui, rassegnamoci: pensionati e dipendenti saranno sempre il serbatoio da cui attingere, proprio perchè non hanno alcun modo di gabbare il fisco, e le categorie dei ladri - perchè questo è un evasore, un ladro e null'altro - la faranno sempre franca. Soprattutto da quando, negli ultimi 15 anni, sono riusciti a mandare al governo almeno due partiti il cui programma economico si basa interamente sulla protezione e depenalizzazione dell'evasione fiscale.

quelli che hanno redditi ridotti o non ce l'hanno proprio non compaiono nelle statistiche, a rigor di logica sono quindi i più deboli, o no?

"il 50% dichiara redditi sotto i 15mila"

in un periodo di collasso economico, nell'era del precariato ci si stupisce che uno dichiari sotto i 15mila?

In un periodo di tracollo economico ci si stupisce nonché si taccia subito di evasione un commerciante o un artigiano perché gli affari non girano?
Ma il rischio d'impresa non esiste più? O per forza se uno ha partita iva si da per scontato sia sempre e solo in attivo?
Mah.
Perché non fa un bell'articolo sui perseguitati da Equitalia e ci dica dove artigiani e commercianti nasconderebbero questi patrimoni al fisco.

"che danneggiano in primo luogo tutti i cittadini che contribuiscono - pagando le tasse ad alimentare lo Stato Sociale che è alla base di ogni democrazia."

quale stato sociale?
e chi sono questi cattivi evasori? se si parla solo quelli delle barche son d'accordo, se si includono anche quelli delle ganasce fiscali perché non hanno pagato una multa non sono per niente d'accordo.

In un periodo di tracollo economico ci si stupisce nonché si taccia subito di evasione un commerciante o un artigiano perché gli affari non girano?
Ma il rischio d'impresa non esiste più? O per forza se uno ha partita iva si da per scontato sia sempre e solo in attivo?
Mah.
Perché non fa un bell'articolo sui perseguitati da Equitalia e ci dica dove artigiani e commercianti nasconderebbero questi patrimoni al fisco.

I proprietari di alberghi e ristoranti dichiarano un reddito medio di 13.907 euro (1.159 euro lordi al mese)

Þ I commercianti e i meccanici dichiarano un reddito medio di 18.301 euro (1.525 euro lordi al mese)

Þ Gli imprenditori edili dichiarano un reddito medio di 19.658 euro (1.638 euro lordi al mese)

Þ I tassisti dichiarano un reddito medio di 15.592 euro (1.299 euro lordi al mese)

Per la serie, prendiamo la singola voce, indignamoci, facciamo finta di non aver capito l'antifona, e cambiamo argomento.
Tra i commercianti non è contato solo il salumiere sotto casa che, povero cristo, tira a campare e dichiara redditi scarsi quanto plausibili. Nella categoria, guarda un po', c'è anche quello dei "compro oro" che evade IN MEDIA 500mila euro annui di tasse col giochino di dichiarare rottame l'oro che commercia, che così viene equiparato all'oro grezzo da lavorazione e quindi detassato. Tra gli artigiani non c'e' solo il ciabattino sotto casa, povero cristo pure lui, c'e' anche il dentista che fa pagare protesi a peso di diamante ma in nero, e poi fa il diavolo a quattro quando scopre che la gente va a farsi fare le dentiere in Ungheria a un centesimo del costo. Oppure vogliamo far finta di non accorgerci che il divario tra le fasce ricche e quelle povere è aumentato in maniera mostruosa negli ultimi anni? E chissà perchè. Magari mi sbaglio io e l'imprenditore edile è uguale al suo manovale. Anzi no, lui guadagna di meno.

In un periodo di tracollo economico ci si stupisce nonché si taccia subito di evasione un commerciante o un artigiano perché gli affari non girano?
Ma il rischio d'impresa non esiste più? O per forza se uno ha partita iva si da per scontato sia sempre e solo in attivo?
Mah.
Perché non fa un bell'articolo sui perseguitati da Equitalia e ci dica dove artigiani e commercianti nasconderebbero questi patrimoni al fisco.

I proprietari di alberghi e ristoranti dichiarano un reddito medio di 13.907 euro (1.159 euro lordi al mese)

Þ I commercianti e i meccanici dichiarano un reddito medio di 18.301 euro (1.525 euro lordi al mese)

Þ Gli imprenditori edili dichiarano un reddito medio di 19.658 euro (1.638 euro lordi al mese)

Þ I tassisti dichiarano un reddito medio di 15.592 euro (1.299 euro lordi al mese)

Per la serie, prendiamo la singola voce, indignamoci, facciamo finta di non aver capito l'antifona, e cambiamo argomento.
Tra i commercianti non è contato solo il salumiere sotto casa che, povero cristo, tira a campare e dichiara redditi scarsi quanto plausibili. Nella categoria, guarda un po', c'è anche quello dei "compro oro" che evade IN MEDIA 500mila euro annui di tasse col giochino di dichiarare rottame l'oro che commercia, che così viene equiparato all'oro grezzo da lavorazione e quindi detassato. Tra gli artigiani non c'e' solo il ciabattino sotto casa, povero cristo pure lui, c'e' anche il dentista che fa pagare protesi a peso di diamante ma in nero, e poi fa il diavolo a quattro quando scopre che la gente va a farsi fare le dentiere in Ungheria a un centesimo del costo. Oppure vogliamo far finta di non accorgerci che il divario tra le fasce ricche e quelle povere è aumentato in maniera mostruosa negli ultimi anni? E chissà perchè. Magari mi sbaglio io e l'imprenditore edile è uguale al suo manovale. Anzi no, lui guadagna di meno.

taluni ingenui commercianti di cui ci parla così soavemente Dana potrebbero essere gli stessi che hanno speculato pesantemente sui prezzi al consumo all'introduzione dell'euro, con il governo del miracolo italiano che lasciava fare,approfittando ( i nostri cari comercianti o valorosi imprenditori... ) della mancanza di conoscenza del valore della moneta da parte dei consumatori, ma grindando a gran voce tutti i misfatti causati dall'euro ( più precisamente dal pezzo di metallo e dal pezzo di carta filigranata...poverini questi commercianti dall'animo intonso)...ma causando così una contrazione della domanda che sicuramente ha contribuito anche all'attuale crisi economica...eh...prima magari hanno incamerato extra profitti da speculazione sui prezzi al consumo ( e magari una parte l'hanno portata in Svizzera per farsela scudare...confidando sulla misericordia del governo...) ed ora si lamentano come lupi travestiti da agnello...ma questo Dana nei suoi soavi e disinvolti ragionamenti non se lo può manco immaginare...un pensiero del genere può solo essere frutto di una cattiveria o invidia comunista come potrebbe dire Dana...ooops mi sono sbagliato...il nostro caro premier...eppoi 'sti valorosi imprenditori fino a qualche mese fa non seguivano il dettato del governo del fare che diceva pressappoco che la crisi in Italia non è mai esistita ?? Eh ... mo' che fanno tutto d'un colpo, quando si trattasse di evadere o eludere un po meno le tasse, ci vengono a dire che non possono fare a meno di evadere perche c'è la crisi...eh...mestiere duro quello del valoroso imprenditore....

Tutto molto bello e giusto, se non fosse che c'e' un piccolo dettaglio: il gioielliere che dichiara diecimila euro annui, se gli mandi la GdF a fargli un accertamento, se lo ricorda alle elezioni. Quindi, quale deputato, senatore, sindaco o che altro va a rompere le scatole ai signori portavoti, ben sapendo che ci rischia la propria poltrona?
Non dimentichiamoci di quando Bersani anni fa fece la misera e ovvia proposta di collegare il registro automobilistico con la denuncia dei redditi - semplicissima idea che avrebbe permesso di verificare immediatamente i pezzenti col SUV nuovo di pacca, i morti di fame con la Ferrari, i poveri disgraziati che campano con 500 euro al mese e vanno in giro con un Maserati che di sola benzina ne consuma 800.
Tremonti, lui, il divo Giulio, strillò con la sua vocina da soprano castrato che si voleva mettere il grande fratello nelle tasche degli italiani.
Per cui, rassegnamoci: pensionati e dipendenti saranno sempre il serbatoio da cui attingere, proprio perchè non hanno alcun modo di gabbare il fisco, e le categorie dei ladri - perchè questo è un evasore, un ladro e null'altro - la faranno sempre franca. Soprattutto da quando, negli ultimi 15 anni, sono riusciti a mandare al governo almeno due partiti il cui programma economico si basa interamente sulla protezione e depenalizzazione dell'evasione fiscale.

I problema in quel che dici è che l'azione dello Stato in politica economica serve anche o soprattutto a correggere storture del mercato o della contribuzione fiscale come queste...dicendo quello che dici, stai affermando che dal punto di vista dell'amministrazione fiscale dello stato democratico, noi paghiamo le tasse ad un'apparato statale perche non faccia il suo mestiere...eccioè far pagare le tasse in modo progressivo e reprimere evasioni ed elusioni fiscali...altrimenti che cavolo ce la teniamo a fare la guardia di finanza e le agenzie delle entrate ? Ce li teniamo parassitariamente sulle spalle pagandogli lo stipendio, e lasciando che facciano per lo più i fannulloni perche qualche oligarca politicante non da loro l'indirizzo politico giusto ??

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