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rifugiati: la via dei Balcani

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http://www.gdp.ch/mondo/nuovi-sbocchi-i-rifugiati-verso-leuropa-id88026.html

Mondo - Via Serbia e Ungheria
Nuovi sbocchi per i rifugiati verso l'Europa
La via del Mediterraneo centrale, tragicamente popolare fino a pochissimo tempo fa, sta lentamente cedendo il passo ai Balcani, dai quali i migranti cercano uno sbocco verso l'UE entrando in Ungheria.

di Marija Miladinovic - 25 agosto 2015

Gli ingressi illegali nell'Unione europea hanno segnato il terzo record mensile consecutivo e il triplo rispetto ad un anno fa, a segnalarlo sono i dati Frontex (l'Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne degli Stati membri dell'UE). Oltre 100mila arrivi in luglio (rispetto ai 35mila del luglio 2014) e poco meno di 340mila nei primi sette mesi dell'anno. Ma il fenomeno non sta solo crescendo, si sta anche dilatando geograficamente.

La rotta piu' popolare fino al 2014 era quella tristemente nota del Mediterraneo centrale, ossia verso le coste italiane, che interessava oltre il 60% degli ingressi nell'UE, contro il 30% dei primi sette mesi del 2015. Sono invece oltre 132mila le entrate che in quest'ultimo periodo si sono concentrate sul Mediterraneo orientale (Grecia, Bulgaria e Cipro), passando a loro volta dal 18 al 39% degli arrivi, mentre i Balcani occidentali (verso l'Ungheria) sono stati meta di 102mila ingressi nei primi sette mesi, passando dal 15 al 30% delle entrate in UE.

Provenienza

Le provenienze, variano a seconda del punto d'accesso, ma la meta e' la stessa: l'Unione europea. Preferibilmente Germania, Svezia o Austria.

Chi arriva sbarcando in Italia, parte dalle coste libiche e sono soprattutto eritrei, nigeriani o gli stessi libici. Solo ieri, 963 profughi sono sbarcati a Cagliari e altri 548 a Palermo, tutti parte dei 4.400 salvati al largo della Libia nei giorni scorsi.

La via dei Balcani e' quasi monopolizzata dai siriani che, dopo essere entrati in Turchia, passano da Bodrum diretti sulle isole greche di Kos o Lesbos, dove sono rimasti bloccati per diverso tempo prima di poter ripartire. Ai siriani, si aggiunge pero' anche una quota che proviene da Paesi "tradizionalmente" esportatori di rifugiati, ossia l'Iraq, l'Iran o l'Afghanistan e un'altra parte di persone provenienti dall'Africa, che cercano un'alternativa alla pericolosa rotta marittima. Una volta raggiunta la Grecia, proseguono in Macedonia e Serbia, verso l'Ungheria, Stato dell'Europa politica.

Attualita'

Nelle ultime settimane, compresi gli 8mila di domenica, oltre 23mila migranti sono entrati in Serbia. Dall'inizio dell'anno, sono quasi 90mila. Alcuni, si parla di 5mila persone, avrebbero deposto una domanda per l'asilo gia' nel Paese balcanico, altri sono riusciti ad andarsene, ma la gran parte e' ancora stipata nei centri di fortuna dove vengono loro offerti assistenza igienica, cibo, acqua, ma anche tende, materassi, stufette, eccetera. La Serbia, non facente parte dell'UE, cosi' come la Macedonia, non riceve aiuti ai rifugiati da Bruxelles, sebbene abbia ricevuto elogi dalla stessa per la maniera in cui ha affrontato la crisi. Gli aiuti provengono soprattutto dalla Croce Rossa o anche dal Centro umanitario serbo-russo con base a Nis, nel sud del Paese.

In un'intervista a Radio Vaticana, l'esperto di Balcani dell'Osservatorio Balcani Caucaso, Francesco Martino, ha constatato la poca chiarezza della decisione macedone di chiudere le frontiere con la Grecia, per poi riaprirle. "La reazione, dice, e' probabilmente stata quella di provare a chiudere il confine per spostare il problema da un'altra parte. La stessa strategia attuata in passato dalla Grecia, oppure da Bulgaria e Ungheria con l'innalzamento di barriere fisiche". E, proprio per evitare che questo meccanismo entri in funzione per l'ennesima volta, i ministri degli Esteri di Macedonia, Albania e Bulgaria, riuniti ieri a Skopje, hanno invocato aiuti internazionali. Anche Angela Merkel - a colloquio con Francois Hollande per discutere sul tema - ha invitato i due membri UE maggiormente colpiti, Italia e Grecia, ad aumentare i centri disponibili affinche' le registrazioni avvengano con piu' velocita' e minuzia. Merkel ha poi interpellato la Commissione europea affinche' faccia rispettare le condizioni previste dal diritto di asilo.

Questa fiumana non perded tempo ad aggirare il confine, aspetta e poi lo varca, tanto gli apriranno anche se sembra assurdo. possono aspettare perche' arrivano in aiuto le ong a sostentarli. con la scus ache sono disarmati arriveranno nelle nostre case. Chi spara su una persona indifesa? E' scritto in un libro.

Questa fiumana non perded tempo ad aggirare il confine, aspetta e poi lo varca, tanto gli apriranno anche se sembra assurdo. possono aspettare perche' arrivano in aiuto le ong a sostentarli. con la scus ache sono disarmati arriveranno nelle nostre case. Chi spara su una persona indifesa? E' scritto in un libro.

più che un fiume io parlerei di "viaggi organizzati"...

arrivano come se fossero centellinati all'origine

una cosa assurda in uno stato d'emergenza

La via dei "Balcani" e' usata da almeno 30 anni - gli sbarchi sono utili per distrarre l'attenzione dalla via dei Balcani, tutti i bangla che vedete in giro, fidatevi, non sono arrivati con i barconi.
Visto comprato presso un ambasciata di un qualsiasi paese "europeo" tipo Romania, Bulgaria o simili, e poi da' li il viaggio organizzato, entrata nei pressi di Trieste.

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