Gentilissimo Bertan...
 
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Gentilissimo Bertani


GioCo
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Ecchecca%%o non fai a tempo a scrivere di un certo sacco di minchiate che te ne regalano subito altri 20mila. Alla fine ci prenderanno tutti per stanchezza. Mi scusi Sig. Bertani, io non la conosco e glielo dico sinceramente, raramente la leggo con piacere. Lei fa articoli troppo lunghi e troppo noiosi, spesso peggiori dei miei e ce ne vuole glielo garantisco. Però anche se non la conosco posso dire che la apprezzo, davvero.

Dietro alla montagna di parole, vedo una persona che si sforza di guardare oltre e questo non è solo splendido, è lodevole, ma ancora di più in quest'epoca buia delle "libertà forzate" e delle "forzature libere", dove ad essere garantita è più che altro la prevaricazione del più forte e persone come noi, mediamente poco "dotate" devono farsi carico di fare quello che in altri tempi non è richiesto. In un certo senso io e lei siamo "sbagliati", non dovremmo esistere. Invece ...

Quindi ciò che sto per dire non dovrà in alcun modo essere intesa come un attacco diretto alla sua persona: Dio ce ne scampi e liberi, perché la tentazione c'è ed è forte in tutti noi, ma è ciò che dobbiamo imparare a evitare ad ogni costo. Ogni costo, significa ogni costo, non "forse", "però" e qualche volta.

Io ho il vanto (mi perdoni l'imperdonabile Superbia) di occuparmi del minuto e del vicino, cioè di quelle "evidenze evidenti" (che generano poi le nostre "ragioni ragionevoli") che ci riguardano a un punto tale da diventare "scontate" e prive della nostra attenzione razionale. Ma non di quella emotiva. Prendiamo la faccenda che si fanno meno figli perché ... e possiamo a questo punto raccontarci un sacco di puttanate e ce le raccontiamo, ooh, se ce le raccontiamo! Per esempio perché le ragazze di oggi preferiscono lavorare o studiare che fare figli. Come se trombare fosse meno piacevole per loro che quarant'anni fa o i nostri avi avessero un organo riproduttivo differente. Certo che la testa era un altra, ma forse non per colpa loro, eh? Ma ne leggo, Sig. Bertani, ne leggo d'ogni ed è uno Tsunami di cagate cosmiche che fanno a gara per diventare una più cosmica dell'altra e non riesco a raccontare quanto a me spaventino non per le loro dimensioni, ma per la frequenza e la velocità con cui sono riprese e ripetute da tutti noi. Non si può frenare questo Tsunami di liquami putridi. Non intendo nemmeno provarci. Quel che faccio più timidamente è provare almeno a far ragionare chi è nella posizione di riuscirci perché non caschi giù dalle miserevoli zatterine che cerano di non affondare. Ma non mi illudo, non siamo davanti a niente di paragonabile con il passato.

Un altra puttanata (che può leggere QUI) è l'incredibile affermazione che (copio) "[...] il problema non sono le nostre donne che fanno pochi figli, sono quelle degli altri che ne fanno troppi [...]", che sarebbe come dire che il problema non sono i draghi che vediamo bene volano fuori dalla finestra giocando con gli asini sempre volanti, ma che abbiamo troppe finestre. Io, Sig. Bertani rimango basito ogni volta e ogni volta trovare le parole per spiegare quello che per me dovrebbe essere evidente per tutti, vedermi "sbagliato" in quel che faccio perché non dovrei proprio farlo è una lotta furibonda, non verso gli altri ma con me stesso perché "so" che vedo una puttanata e che dovrei saperla descrivere e non sempre ce la faccio, non sempre "faccio in tempo". Le emozioni sono veloci, le parole invece vogliono tempo. Allora devo razionare il mio tempo che diventa prezioso. Spero di non sprecarlo con Lei, nel caso le dico già che non seguiranno repliche. Sono stanco oltre ogni Umana comprensione e non cerco accordo, non voglio avere "ragione": o Lei Vede oppure chissene. Punto.

Allora partiamo dalla vignetta che ha colto nel segno e ci voleva poco porca puttana: le ricordo che gli autori di radiomaria seguono una chiesa che ha due papi entrambi Gesuiti e tutti credono che sia "normale". Non posso provarlo che ci abbiano messo proprio loro lo zampino in sta faccenda, troppo complicato, ma le faccio solo notare che la maggioranza assoluta di tutta la classe dirigente occidentale più importante ha avuto come maestri dei Gesuiti e non da ieri. Quindi le faccio notare un altra cosa: lei ha un idea di cosa serve per fare dei figli? No, non intendo le api, il polline e tutto il resto. Anche io come lei ho fatto le mie brave lezioncine di biologia e poi quelle più pratiche da adulto. Ma la testa che dovremmo avere, che di sicuro non è quella di ca%%o che ci ritroviamo io e lei. Le faccio notare che per avere figli è obbligatorio avere due palle infinite e una resistenza emotiva che chi usciva da due guerre mondiali di certo poteva offrire. Banalmente perché era sopravvissuto a orrori che non si possono raccontare e non frignava se gli moriva il gatto o prendeva 4 in matematica, semplicemente prendeva atto magari che i topi erano troppi o che non era un genio nel calcolo, senza sentirsi per questo e per forza una merdaccia. Ci hanno convinti che la pace, la gioia, il benessere, fossero obbiettivi imprescindibili per un futuro migliore per tutti e ci hanno messo davanti la TV, sotto il culo un ferro da stiro che si chiama automobile e in casa una pletora di strumenti per farci usare più a lungo, più spesso e più inutilmente possibile TV e automobile. Siamo diventati abusivi e abusanti di tutto convinti da una propaganda martellante, invandente, oppressiva che questo era il benessere, il progresso, il futuro e chi non la pensava così era da considerare un cavernicolo, uno che voleva a tutti i costi far sprofondare l'umanità nell'oscurità, così sono nati i "figli dei fiori" o come dovremmo chiamarli, i figli delle ca%%ate sparate come la diarrea, dolorosamente senza freni. Così ci siamo riempiti tutti di diarrea la testa ed è come avessimo lo stomaco pieno di vermi solitari, a prescindere dalla bontà del pensiero abbiamo smesso di fare figli. Abbiamo preferito la sterilità dell'Amore Asettico e futuristico del progresso di plastica, della Barbie bella fuori e vuota dentro. Infatti qual'è il mito di mille splendide bambine se non quello di fare da grandi le puttanelle in TV o al cinema, o in una passerella di moda? Loro lo sanno prefettamente che significa essere attraenti e non fare per questo un ca%%o, non avere l'obbligo di avere un contenuto, di saper fare qualcosa. Niente. Possono noiosamente scegliere qualsiasi cagata, seguire qualsiasi impulso volubile gli spunti ed essere ugualmente ricoperte d'oro dalla testa ai piedi. Chemmeraviglia, eh? Avere una testa di ca%%o libera di essere testa di ca%%o senza che ciò comporti nessuna responsabilità ... di più ancora, difesa come un diritto!!! Il diritto di essere vuoti dentro. Anche se noi dovremmo conoscerlo per l'evidenza evidente che è: l'obbligo di essere vuoti dentro, perché se il diritto non è quello di avere figli e di poterli difendere a prescindere, allora quello è il rovescio dei tuoi diritti.

Infatti CVD, di contro, chiunque dica no a tutto questo, perché non vuole essere vuoto dentro, non è solo ostragizzato, magari gli accadesse solo questo, no, no, viene proprio perseguito con forme di prevaricazione aggressive e prepotenti, di violenza crescente più si resiste e di ogni tipo e genere a partire da quelle economiche, ma non solo. Oggi ci sono intere cordate di interessi che vengono a strapparti in casa i figli per darli in affido a famiglie di pedofili. Di contro gli uomini sono stati progressivamente svuotati della forza per reagire, tra He Man e Big Jim, i palestrati fintissimi gonfiati con il Gas, i simboli dello sborone che combatte i polli e le donne della voglia di vivere con gli anoressici Barbie e Ken che sono perfetti ma sterili. Le sembra davvero un caso? Ma lei dove vive che le ragioni le cerca onvunque tranne che sotto il suo naso, tra i Puffi per caso? Io me lo chiedo spesso se sto per caso nel paese dei Puffi.

Adesso mi spieghi per favore come si fanno i bambini tra i Puffi?! Lei vede bambini tra i Puffi? Ci sono i fiori e tanta allegria e allora i Puffi sono i figli dei fiori e della non violenza? Che sottilissima coincidenza, eh? Ma a dirlo si diventa subito parte di "quei brutti cattivoni che stanno con Gargamella e che vogliono solo il Male del mondo", qualsiasi cosa sta stronzata voglia dire. Che non è l'immigrato appena sbarcato perché ovviamente quello va protetto a ogni costo, finché la videocamera lo inquadra ovviamente, poi si può squartare a piacere. Letteralmente "pare".

Sono stanco Sig. Bertani, troppo. Non conto veramente niente e valgo meno delle ghette di Paperon de Paperoni, anche se sono virtuali, pura fantasia Disney un altro che a ben vedere ne ha fatta di strada calando nelle nostre teste liquame putrido. Non creda alle mie parole, cerchi invece di vedere. Stacchi il cervello e cerchi di vedere banalmente ciò che la circonda e se ci riesce, magari anche ad accettarlo per la monumentale crudele evidenza con cui si può ammirare.

In fede, suo @GioCo


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CarloBertani
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Sono arrivato fino in fondo perché, se tu hai hai impiegato il tuo tempo per scrivere tutto questo, mi sembrava giusto impiegarne un po' di meno, ma risponderti.
Leggendo, un pensiero m'ha traversato la mente: non ce la fai a mettere giù ciò che hai in mente. In altre parole, la tua velocità di cogitazione è superiore a quella della mani sulla tastiera. Non è poi un difetto così grave.
Il problema nasce in chi ti legge: ossia, deve fare una fatica boia per tenerti dietro, e non è detto che ne abbia voglia.
Senza considerare che mi accusi di scrivere articoli lunghi, e poi fai una critica ancora più lunga.
Lo so, oggi non usa più, però quando si scrive bisogna rileggere, parecchie volte: se non farai così, non so proprio come potrai cavartela.
Di tutto quel che hai scritto, m'è piaciuto molto quello dei Puffi, al quale non avevo mai pensato, anche se sono stato chiamato a fare Grande Poffo, ossia il docente responsabile del Piano dell'Offerta Formativa. POF. Poffo, Grande Poffo.
Ho tre figli, non so perché li ho fatti, sono venuti abbastanza bene, è stato tutto merito di mia moglie. Come padre, non sono stato un gran che: ma poi, è obbligatorio esserlo?
Fai buona vita. Ciao


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GioCo
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Registrato: 2 anni fa
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CarloBertani;241055 wrote: [...]
Leggendo, un pensiero m'ha traversato la mente: non ce la fai a mettere giù ciò che hai in mente. In altre parole, la tua velocità di cogitazione è superiore a quella della mani sulla tastiera. Non è poi un difetto così grave.
Il problema nasce in chi ti legge: ossia, deve fare una fatica boia per tenerti dietro, e non è detto che ne abbia voglia. [...]
Fai buona vita. Ciao

Quoto e sottoscrivo, anche perché non sono un fautore della parola scritta, amo il confronto orale dove di solito chi mi ascolta ha una reazione totalmente differente. Scappa. Ma capisco che se ci si confronta con un disabile che ha qualcosa da dire è meglio farlo nel suo terreno più critico, no? Così almeno c'è la scusa "che si fa fatica". Notizia flash: la vita è fatta così.
Infatti non si può scappare davanti alla cosa scritta e la fatica, se di questo si tratta, è ben altra. Solo che lei da per scontate le sue di fatiche e non le mie, come da per scontata la mancanza della rilettura. Essendo dislessico, discalculico e disgrafico accertato e sapendo che questi miei guai neppure sono i più gravi direi che il risultato è già un miracolo e dopo (mediamente) la ventesima rilettura di solito cedo per stanchezza. Mi scusi davvero, disgraziatamente non posso fare di meglio. Tanto chi mi aiuta, lei? Non credo proprio. Magari a me invece a leggere la sua mi viene in mente che la Superbia colpisce sempre prima del raziocinio. Cosa vuole, a guardarsi dentro non c'è scampo per nessuno, dato che immezzo le nostre miserie non si vedono poi tante cose di cui possiamo andare orgogliosi. Ma questo vale per me come per lei, no?
Ma a proposito di "non ce la fai" sono circa (ad oggi) 25 anni che ci provo con "diverso" successo a dire quel che ho da dire e ad oggi posso anche risponderle questo: se lei fa fatica il problema non è mio. Non è per tutti quella "fatica". Tanto non deve ragionare, vede o non vede.
Abbiamo appurato che non vede. Tutto qui.
Buona vita? Non lo so, se crede davvero che la vita possa o debba essere buona, allora stia nelle sue placide illusioni POF e non si preoccupi per me, e se vuole farmi un favore, faccia semplicemente finta che non esisto. Dato che quel mi risponde non dovrebbe nemmeno riuscirle troppo difficile.
Essere padre di tre figli e marito immagino poi che le dia "il permesso" di sentirsi meglio di chi invece come me guardando bene il mondo, ha deciso (privandosi prima di ogni scusa) che forse era un bene non avere addosso pure la responsabilità di quel danno.
Con il massimo rispetto,
@GioCo


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