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I quattro cardini della politica


GioCo
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Tenendo conto che l'organizzazione dei rapporti tra viventi si può strutturare in solo due modi complessi, una che chiameremo organica (sferica) e una che chiameremo inorganica (piramidale), in netta contrapposizione l'una all'altra, dove nella prima hanno assoluta predominanza i caratteri selvatici dei rapporti tra i viventi, mutuamente vantaggiosi (probiosi), nella seconda ha assoluta predominanza la dipendenza e il conflitto proprio della relazione parassita che prolunga nel tempo l'interdipendenza, come la domesticazione, nello schema che segue ci occuperemo della seconda (inorganica) nell'ottica unica della domesticazione interna alla specie umana e ignoreremo il resto.

L'inorganica si stabilisce su quattro vertici sempre tutti presenti in ogni contesto ma in prospettiva più vicina o lontana a seconda della posizione occupata dagli stessi vertici (che sono "ordinamenti"); nel rapporto tra loro, tre sono sono sempre visibili e il quarto rimane in ombra, così come accade se osserviamo gli angoli di un tetraedro ruotandolo (= primo solido regolare platonico, costituito da una piramide con base triangolare):
1) La Religione: ordinamento materiale con il fine di gestire direttamente un ordine sociale per tramite della mistica del divino (mistero) elevata a ricerca spirituale codificata in rituali.
2) La Magia: ordinamento spirituale (simbolico) con il fine di programmare ricadute nel mondo materiale per tramite del principio secondo cui ciò che accade nella dimensione spirituale (sogno) ha sempre ricaduta materiale (corpo). In questo senso rientrano le opere di fantasia e artistiche.
3) La Tecnologia: ordinamento corporeo con il fine di costringere direttamente comportamenti. Si mette in pratica con la definizione di mezzi (mediatori o protesi) utili a raggiungere un determinato scopo con ragionevole prevedibilità (ad esempio, la palla nel gioco del calcio). In questo senso il metodo scientifico come le persecuzioni naziste nei campi di lavoro hanno esattamente lo stesso significato (anche se conservano una differente etica).
4) L'educazione: ordinamento dell'attenzione con il fine di confondere intenzioni estranee con le nostre (ad esempio con la lezione frontale e la campanella). Si mette in pratica con la definizione di discipline, cioè cornici costrittive che confinano i comportamenti nel tempo e spazio, come l'aula scolastica o l'orario scolastico.

La differenza tra la religione e la magia è che la prima chiede condivisione e compartecipazione (cioè il desiderio e la volontà soggettiva) la seconda chiede solo l'esecuzione (copia della copia) di azioni non necessitante di desiderio o volontà da parte dell'esecutore materiale, basta il consenso informato circa l'obbiettivo dell'azione con il richiedente (contratto). Entrambe però promettono in cambio un qualche potere sulla realtà. Nel primo caso cade il rito della preghiera e la funzione rituale (ad esempio quella funebre) nel secondo il lavoro compensato da denaro. In entrambi i casi l'attenzione soggettiva è sempre orientata verso la dimensione morale collettiva, sia per fini condivisi positivi che negativi. Nel caso religioso vi è un tramite divino (per i cristiani la trinità) che giudica e poi decide se realizzare o meno la volontà soggettiva. Nel caso magico vi è una forza superiore (nel caso del lavoro la legge e la sovranità di un governo) che vincola e realizza la volontà soggettiva.

Per entrambi si tratta di una posizione cognitivo comportamentale di sudditanza che viene a mancare con la tecnologia e l'educazione, in quanto le prime due chiedono obbligatoriamente una condivisione del consenso individuale, mentre le altre vengono normalmente imposte con la forza, in quanto definiscono condizioni ambientali esterne alla volontà soggettiva.

Come detto all'inizio non ci sono situazioni in cui un ordinamento ha posizione assoluta sugli altri, sono sempre presenti tutti e quattro in ognuno di noi e in ogni situazione anche se su tre, uno rimane generalmente più in ombra. Prendiamo la vita di tutti i giorni di un normale impiegato con famiglia e figli. Quando è a casa la sera con la famiglia, la religione farà capolino con tutti i suoi rituali ad esempio nel momento di sedersi a tavola, se questo padre impone di iniziare a mangiare quando tutta la famiglia è presente ed è seduta. Dove si nota la richiesta dell'intercessione di una volontà divina? Per esempio nelle reazioni, quando il rituale non è consumato correttamente; pensiamo al suo commento abituale "Dio giudica male chi non rispetta gli altri a tavola". Va da se che parliamo di una persona piuttosto rigida che pensa di soddisfare una qualche volontà cosmica benevola se fa il suo dovere di padre di famiglia. La qual cosa potrebbe però non essere condivisa dai suddetti famigliari se intendono l'obbligo solo per soddifare la volontà paterna e quindi per un vincolo magico (copia della copia) nel caso il padre abbia un forte ascendente carismatico o educativa nel caso siano implicitamente minacciate rappresaglie. In questo caso la tecnologia rimane in ombra, ma non è assente: il tavolo e le sedie rappresentano la tecnologia, in quanto elementi che vincolano lo spazio e il tempo tra i corpi geometricamente.

Gustave Le Bon, nonostante le incredibili intuizioni, fece numerosi errori con cui nei decenni successivi i vari sistemi più o meno oligarchici (cioè governi retti a tutela di una minoranza) dovettero prendere le misure. Ma Carl Marx ne fece anche di più gravi, sempre considerando l'incredibile lavoro intellettuale che questi uomini riuscirono a svolgere rispetto al loro tempo. La critica più importante che possiamo muovere a Le Bon è il pessimismo tragico con cui vedeva le masse. Tale pessimismo era dovuto più che altro a quell'ingegneria sociale di cui fu l'indiscusso precursore. La visione di Le Bon costruiva una relazione con il potere basata sulla serietà: il rispecchiamento della volontà della massa verso un leader, doveva passare per la censura obbligatoria della satira vista non a caso come dileggio del sacro vincolo di sudditanza. Sarà poi Aldous Huxley a superare il concetto con "il mondo nuovo", indicando chiaramente che non era la serietà a garantire la durevolezza di un governo oligarchico, ma un mix di tecnologia e benessere. Ad esempio leggiamo: "Al tradizionale processo di educazione viene sostituito uno di condizionamento psicofisico, che inizia sin dal concepimento. Ad esempio agli individui destinati a riparare i jet in volo è fornito più preparato nutritivo mentre sono posti a testa in giù, per associare tale posizione (solitamente scomoda) al benessere" (fonte wikipedia 21/01/2018). In altre parole Huxley intuisce che la satira può tranquillamente essere sostituita dal cinismo.

Per quanto riguarda Marx, il problema rimane il rapporto che si stabilisce tra la gestione del governo e l'ingegneria sociale, cioè l'opportunità di progettare a tavolino stili di vita individuali e di massa per tramite di mezzi tecnologici dal potere coercitivo mai visto prima. Quella opportunità cancella a prescindere ogni aspetto selvatico (cioè non controllato dall'uomo e per ciò "spontaneo") della organizzazione della vita, spazzando via quindi alla base il senso stesso della logica di una divisione in classi o di qualunque altra osservabile organizzazione umana, a favore di una non umana che si fa garante di un potere centralizzato. In altre parole, quale senso ha la divisione in classi in una società dove l'operaio non finisce a fare l'operaio perché dalla campagna emigra verso la città, cioè per condizioni storiche e socio-economiche, ma perché viene organicamente adattato alla nascita da una volontà a lui superiore (la tecnocrazia), stimolando uno sviluppo dei suoi organi perché soddisfi quella volontà, come accade tra le formiche o le termiti? Per questo Huxley intuisce i limiti del pensiero di Marx e ne mina alla base le fondamenta ideologiche con tale precisa e devastante efficiacia da rendersi conto lui stesso (come poi farà un altra grande mente del secolo passato per quanto riguarda la bomba atomica e l'organizzazione sociale per inventarla, cioè Oppenheimer e il progetto Manhattan) delle conseguenze orrende delle sue idee.

Ultimo in ordine storico ma non meno importante tra i molti, moltissimi "pentiti" coinvolti nel progetto di una "oligarchia eterna" (dicitura più corretta del complottistico "nuovo ordine mondiale", perchè sabilisce una precisa volontà ed interesse, cioè individua il movente prima del colpevole) è Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente Facebook. Tuttavia, pentiti a parte, credo sia più importante far notare come nel romanzo di Huxley, l'abuso infantile passi per una necessità pratica: distaccare dal bisogno di autonomia procreativa gli individui.

In questo senso va compresa l'introduzione di questo post: non possiamo mai, ripeto, mai escludere il complesso dell'ordinamento, come non possiamo non ruotare la posizione dei suoi vertici in ogni prospettiva soggettiva. Per ciò è evidente che per condizionare le menti coinvolte nel progetto che ha per fine una "oligarchia eterna" di un "eterno imperio unico", avrò sempre bisogno di una componente religiosa, una magica, una tecnologica e una educativa. Ad esempio, nel caso del condizionamento mentale, i documenti del progetto MkUltra possono suggerire quale posto occupa ogni aspetto dell'ordinamento, tra il condizionato e il suo istruttore. Quello religioso sarà satanista (se no, come giustifico l'abuso?) quello magico sarà fantastico (se no, come rendo attraente l'abuso?) quello tecnologico sarà elettronico (se no, come controllo l'abuso?), quello educativo sarà basato sul ricatto schizofrenico (se no, come motivo l'abuso?). Da qui si capisce che MkUltra non è altro che un insieme di ordinamenti atti a costruire una relazione di abuso tra due umani; se questo è vero, la giustifica, l'attrattiva, il controllo e la motivazione, rendono quella pratica non solo "sensata" ma anche desiderabile e non solo per chi ne beneficia ma (per quanto sia difficile accettarlo) anche per chi ne rimane vittima.

In questo senso è necessario leggere la struttura economica e sociale del mercato: esso è un costrutto poggiato su pilastri cognitivi falsi (in quanto concepiti per l'autoconservazione del sistema e null'altro) ma che sta in piedi "tutto insieme", come dicevano i latini "simul stabunt simul cadent", perché solidificato attorno tringolazioni di ordinamenti che garantiscono una continuità oligarchica. Facciamo un esempio stupido per capirci. Il passaggio dalla normale automobile al SUV non è scontato, ha bisogno di un riferimento religioso (satanico, come un "Dio Moloch" a cui sacrificare il futuro del pianeta e quindi i bambini) di un riferimento magico (la forza data dalla sicurezza di un auto più robusta) di uno tecnologico (la prospettiva più alta, di dominio rispetto al piano stradale) di uno educativo "in ombra" (il volume disciplina l'accettazione all'abuso di spazio pubblico al parcheggio come in strada). Ciò rende la pratica di girare con il SUV non solo "sensata" ma anche desiderabile e non solo per chi ne beneficia ma (per quanto sia difficile accettarlo) anche per chi ne rimane vittima. Possiamo allargare questo principio in ogni aspetto del rapporto tra l'uomo e la società odierna e quindi in ogni contesto. Ad esempio con le sale adibite al gioco d'azzardo, i programmi radio-televisivi e cinematografici, i social network e i cellulari, la compravendita mobiliare e il supermercato, lo sport, gli affetti, il sesso.

Giusto per indicare il primo costrutto del mercato (che se si realizza come falso è sufficiente a demolire l'intera impalcatura) pensiamo alla sua presunta relazione diretta con l'economia. Se si è stati attenti fin'ora, sarà balzato all'occhio che non c'è traccia di potere negli schemi proposti: il potere è la conseguenza della relazione inorganica. Allo stesso modo non si vede traccia dell'economia, dell'informazione, delle leggi o dei diritti. In effetti se parto dal considerare la situazione più semplice di un rapporto "nudo" tra l'Uomo e il suo ambiente, non esiste alcuna relazione di potere se non quella che il soggetto "pensa" di realizzare o di subire. Potremmo chiamare questa relazione "posizione zero" ed essa dipende unicamente dalle illusioni soggettive. A questo punto se estendiamo, nella posizione uno, troveremo un soggetto che pensa di poter influenzare la volontà del suo prossimo. Nella posizione due, troveremo un soggetto che pensa di poter influenzare la volontà di una collettività. Nella posizione tre, troveremo una collettività che pensa di poter influenzare la volontà di un soggetto. Nella posizione quattro, troveremo una collettività che pensa di poter influenzare la volontà di un altra collettività, etc.

Il problema sta nel fatto che ognuno dei soggetti coinvolti non agisce in base al suo livello di intelligenza o conoscienza, alla sua cultura di riferimento, oppure a un certo livello di consapevolezza o di buon governo, ma nemmeno capacità creativa o intuito; ognuno agisce unicamente sulla base di ciò che ritiene di poter realizzare o subire. Per esempio se ritengo di non poter rinunciare al mio SUV o al mio cellulare e di poter subire l'invidia del mio prossimo nell'esibirli perchè questo mi restituirà onore e orgoglio (condivisibili), difenderò quell'idea con qualunque motivazione, la giustificherò in tutti i modi che mi saranno suggeriti dalla propaganda, ne rimarrò sinceramente ammaliato e avrò come unica necessità l'esercizio del controllo su ciò che mi permette di ottenere un SUV, senza considerare se è conveniente nella relazione con il prossimo. Per ciò mai e poi mai mi chiederò perché devo avere un SUV, ma solo come ottenerlo. Mai e poi mai assocerò l'immagine del tubo di scarico all'aerosol che dovrò inalare io e tutti i miei cari, ma quanto sarà bello e utile per me e i miei cari andare ovunque non ci fregava niente di andare prima di possedere il SUV. In quest'ottica il mercato ha a che fare con la religione, la magia, la tecnologia e l'educazione, non con l'economia. La religione del mercato che definisce il Dio denaro è l'economia (che sia una religione non c'è dubbio, basta vedere come si pone nei confronti delle religioni secolari). La magia del mercato che definisce i contratti sociali è la propaganda. La tecnologia del mercato è quella digitale e virtuale. L'educazione del mercato è il consumismo, con i suoi ritmi, i suoi spazi sacri e i suoi stili di vita ben strutturati. L'economia è quindi solo un vertice, quello religioso sotto mentite spoglie: la religione dell'ateo. In questo senso, mi fa specie chi inneggia al BitCoin come elemento che ci libererebbe dalle catene dell'economia.Tramite questo schema è infatti cristallino che il BitCoin rimane perfettamente funzionale al mercato e ai suoi dogmi, che ricordo avere l'unico fine di preservare il diritto al governo (centralizzato) di una oligarchia dietro paraventi sociali complessi che spostano l'attenzione pubblica verso questioni non politicamente orientate a metterli in discussione.

Compreso il problema, noi quindi dovremmo iniziare a pensare a una struttura alternativa a quella oligarchica. Per farlo dovremmo letteralmente "fottercene" della sua esistenza, come se non ci fosse. Non è difficile, questa ha passato tanto tempo a "nascondersi" dietro le sue proprie dita (=opere) che alla fine la confondiamo tutti con ciò che indica "senza volere" (=transumanesimo). Come dire che dovremmo guardare le dita (e il suo proprietario) e invece stiamo tutti con il naso rivolto alla luna (la promessa di un futuro desiderabile, per accettare un presente di merda, esattamente come ci ha abituato la religione cattolica) mentre con l'altra mano, lo stesso furbacchione vedendo che ci siamo distratti, pasticcia con l'anima dentro il nostro corpo. Non con i soldi, ma con l'anima. Non l'anima metafisica di una mistica platonica, ma quella affettiva che ci lega al mondo che ci circonda e che riguarda la nostra stabilità congnitiva, comportamentale ed emotiva. Allora bisogna chiarirsi bene che il transumanesimo pasticcia con la nostra sfera affettiva e in particolare sta cercando in ogni modo di rendere desiderabile l'inorganico e indesiderabile l'organico. Valorizza in tutti i modi la macchina, la cibernetica, la virtualità e il digitale, mentre insiste a mortificare la vita in ogni suo aspetto, financo quello batterico (cioè l'ossessione per la sterilità). A dimostrazione di ciò (tanto ce ne fosse bisogno) in medicina troveremo ogni studio possibile che fornisca rimedio per le malattie e poco o nulla per il danno chimico o da energie dirette. Questo nonostante ormai anche i sassi sanno che i due luoghi più battericamente "inquinati" del pianeta sono la vagina e la bocca, cioè dove inizia e dove finisce la vita, mentre non c'è correlazione apparente tra le reazioni del nostro corpo e l'inquinamento ambientale, come vivessimo su un altro pianeta.

Da dove partire? Bisogna riformulare nei quattro pilastri una strategia che possa rovesciare come un calzino gli ordinamenti dello "status quo" e che faccia da specchio a una situazione cognitiva e comportamentale che non ha per ora trovato nessun riflesso entro cui specchiarsi. Sarà uno shock per quandi useranno lo specchio, vedere i mostri che ci abitano, vedere il disastro dentro e non fuori da noi, vedere ciò che non si vede, perché è mancato fin'ora quello strumento cognitivo per vedere (nell'insieme) il disastro. Per questo noi non lo vediamo, noi non riteniamo (a livello umano) di poter realizzare veramene un mondo migliore e non sappiamo nemmeno se possiamo subire le conseguenze della sua realizzazione, anche nel caso si parli di un mondo concreto e migliore per tutti. Lo specchio dovrà quindi esaltare l'ordinamento organico non come fine, ma come principio per quel mondo migliore che si può realizzare e per cui vale la pena sacrificarsi. Uno specchio che sia capace di rimettere in ordine i rapporti tra l'Uomo e il suo ambiente. Uno specchio che rifletta la brama di chi pensa solo al potere, imprigionandola, per consentire persino a lui una vita migliore e più desiderabile.


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