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L'Europa e il Populismo digitale


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Esiste un principio che è rimasto inviolato da secoli. Se io faccio allora "sono". Ad esempio un avvocato, un insegnante, un artigiano. La vera "rivoluzione" di questi tempi è che quel principio è stato irrimediabilmente alterato con effetti che nessuno può realmente prevedere, ma io farò il bastardo oggi e ve ne accennerò qualcuno. Se inizierete a non dormire leggendo, allora non preoccupatevi, va tutto bene, siete ancora abbastanza sani.

Oggi "siamo" in via totalmente indipendente dal fare, mio o di chiunque altro e questo è tanto difficile da accettare nei suoi risvolti catastrofici Umani che i danni saranno inevitabili e lasceranno le generazioni future solo con pochi cocci da raccogliere, un po' come noi oggi con le culture scomparse all'alba della nostra storia. Non sarà una guerra globale economica o militare a farci a pezzi, non sarà l'atomica o un politico sciocco, sarà una "formattazione" dei cervelli che avremo chiesto noi per il nostro piacere. L'Uomo è diventato sostanzialmente ininfluente su se stesso e sul mondo perché si confronta con un apparecchio, un mezzo che riproduce unicamente illusioni e altera con questo ogni rapporto con il corpo rendendo di fatto impossibile "esserci". E' stato creato per quello e adesso è abbastanza efficace da prendere il posto del nostro cervello, non per pensare al nostro posto come si illudono i suoi creatori, ma per uccidere ogni possibilità di essere e di esserci umanamente e basta. In altre parole il suo effetto (se non il suo scopo) è distruggere l'Uomo.

Mi spiego meglio. Quando si guida una macchina il piantone del volante è saldamente ancorato alle ruote anche se c'è un servosterzo. Se lavoro su macchine di tornitura o fresatura queste agiscono meccanicamente in un certo modo e il risultato che ottengo interagendo con queste macchine richiede di "imparare un mestiere". Se disegno, se faccio uno sport, ma anche solo se passeggio portando il cane a spasso in un parco pubblico, ciò che determina il mio essere equivale a ciò che faccio e a come interagisco con me stesso in rapporto con il mondo che mi circonda (e viceversa, come il mondo poi "risponde" a questo mio "fare") educando il corpo a ricordare e a eseguire. La memoria e l'intelletto quindi non stanno nel cervello ma sono distribuiti nel corpo in ogni sua più piccola parte. Per ciò quello che faccio ha un riscontro oggettivo, posso verificare che rimane effettivamente in qualche modo impresso nella realtà ciò che faccio, rimane un orma della mia presenza corporea (quindi oggettiva) impressa nella storia di ciò che mi circonda. Così leggo le orme dei dinosauri e degli ominidi che hanno calcato la scena del nostro passato.

Con le nuove tecnologie tutto questo SPARISCE. Un computer è sempre una macchina che però fa e disfa tutto da sola in modo totalmente autistico. E' una "macchina autistica che crea disabilità neurale molto grave", perché non si limita a interagire con noi come tutta l'esperienza da quando l'Uomo ha memoria, essa costruisce l'agire (ad esempio lo schermo su cui è stato scritto questo testo) e l'interazione su quella azione (ad esempio posso correggere anche dopo averlo scritto). Per ciò costruisce l'illusione che posso modellare ciò su cui agisco (per esempio premendo dei tasti su una tastiera o facendo scorrere il dito su uno schermo di un tablet). Il mondo virtuale che ne risulta quindi è l'essenza stezza dell'impermanenza, dell'impossibilità fisica di essere e di esserci, l'incorporeità che annulla l'agire e diventa così l'antitesi esatta dell'esperienza corporea.

Questo ha infinite ricadute infernali, tra cui rendere oggettivamente possibile l'inferno, esattamente così com'è descritto nella Divina Commedia: un luogo dove la speranza non esiste e l'eternità è per ciò effettivamente "eternità" per chi vi rimane intrappolato.

Un altra ricaduta è che il controllo residuo di ogni identità digitale è totalmente illusorio. Per ciò quando i giornalisti dicono "Trump ha Twittato" dovrebbero coerentemente a questo ragionamento scrivere "un twit è arrivato dal profilo digitale di Trump, chissà se ne è informato" e questo per qualunque rapporto con il digitale di chiunque. Siccome tutto ciò che avviene nel digitale è "virtuale", un altra ricaduta è l'impermanenza, cioè l'assurdo paradosso che tutto viene registrato ma ahimé proprio ed esattamente per questo quel "tutto" perde di valore ed è destinato "a sparire" senza lascare traccia. Per capire un effetto concreto, ieri andava di moda facebook e youtube in cui però sono necessari contenuti non banali, certo quasi sempre spazzatura e copia della copia della copia (cioè ridondanza digitale) ma comunque qualcosa, non semplice "dissonanza cognitiva", oggi va di moda istagram dove la media di ogni contenuto non richiede più di un secondo e mezzo di attenzione per utente medio e per ciò la dissonanza cognitiva è un obbligo per chiunque vi scarichi dentro merda ... domani? Domani ogni contenuto a prescindere avrà se possibile anche meno valore.

Un altra ricaduta ancora è che non esiste alcun modo di mettere in relazione chi ha fatto cosa e quando nonostante tutti siano sotto sorveglianza, regalandoci l'altro paradosso del bisogno ossessivo compuslivo di raccogliere informazioni dal nostro corpo rendendo al contempo il corpo e quindi l'Uomo e il suo fare, perfettamente inutile. Naturalmente questo comprende il diritto e il sistema giuridico che tutte le conquiste dei secoli passati hanno prodotto. In altre parole il mondo virtuale è il luogo dove si può consumare il delitto perfetto, quello che nella realtà è praticamente irrealizzabile. Ma come tutto il resto lo fa nel paradosso di mettere in crisi profonda ogni azione volta a sfruttarlo, ad esempio negli apparati militari e di intelligence come al DARPA, rendendo costosissime (al limite del fantozziano) produzioni risibili, come batterie di elefanti che partoriscono formichine. Perché un mezzo che scioglie i legami tra l'esecutore materiale e il delitto rende poi anche di fatto inutile il delitto. Per esempio posso gridare ai quattro venti che "la russia ha alterato le elezioni democratiche americane" solo per vedere con crescente panico che la gente non risponde allo stimolo.

Se iniziamo a capire questo passaggio, minuto (=piccolo) e vicino, improvvisamente si chiarisce come mai i tremendi sforzi fatti per cambiare la distrastrosa deriva disumana in corso non producano alcun risultato apprezzabile, oltre ovviamente quello di riconfermare esattamente le stesse derive disumane che si volevano anestetizzare.

Il problema non è certamente nel mezzo e nella sua criminalizzazione, ma nel suo crescente abuso che ormai ha passato l'asta del tollerabile di varie grandezze. Dall'uso in età infantile delle nuove tecnologie, alla domotica, dalla economia digitale, alle armi elettroniche, dalla sorveglianza fino ad arrivare allo stimolo videoludico con il cinema, gli effetti speciali e i videogame, l'intensità della pressione psicologica è andata molto, molto, molto oltre il contenitore corpo che abitiamo. Si calcola (solo prendendo ad esempio un aspetto del tutto marginale) che le antenne per il segnale digitale tipo 2g e 3g, le apparecchiature wireless, unito a tutte le altre apparecchiature elettriche già presenti nei territori urbanizzati (elettrodomestici, elettrocondutture, radio e TV) eserciti una pressione elettromagentica ambientale diffusa senza scampo ovunque sul corpo fisico che è di milioni di volte superiore a quella originaria terrestre a cui siamo adattati. Questo vuol dire che chiunque abita in zona urbana oggi è in gravissimo pericolo, non meno che se abitassimo dentro un reattore nucleare acceso. Ma ovviamente questa non è la vulgata comune e il pericolo che non si vede di fatto non esiste.

Il virtuale tuttavia è infinitamente più pericoloso della pressione dei campi elettromagnetici che stiamo generando artificiosamente nei nostri ambienti per ... in cambio di ... nuove tecnologie sempre più sinistre e sempre più pericolose.
Questo non vuol dire che il futuro desiderabile è quello dei nostri antenati, vuol dire semplicemente che dovremmo smetterla di ignorare la parte oggettivamente orrenda che la novità tecnologica porta con sé iniziando a calcolare il suo impatto ambientale come riflesso della relazione catastrofica psicofisica che nella sua evidenza evidente possiede. Dovremmo smetterla di accettare come boccaloni qualsiasi nuova tecnologia solo per le meraviglie che promette pensandola come priva di effetti nefasti e per accettarla solo nella misura in cui ne comprendiamo effettivamente tutti gli aspetti, compresi tutti quelli più nefasti.

Sono il primo a dire che le nuove tecnologie sono meravigliose e che ci dischiudono possibilità che non ha senso rinnegare, ma questo non ci da alcun permesso di abusarne o peggio ancora, di sfruttarle senza nemmeno sapere quello che il loro uso comporta, nelle ricadute dannose e per i rischi a cui ci espone. Non ci esime dalla responsabilità di conoscere in modo approfondito gli effetti di questa relazione e poi di decidere se e quando farne uso parsimonioso ne più e ne meno di quanto accade per la cura di una malattia grave.

Per questo ritengo che i movimenti populisti non siano tanto e solo aria fritta, ma radicalmente incapaci di offrire una concreta alternativa alla nostra distruzione umana. Siamo vittime principalmente di noi stessi e della nostra ignavia, del piacere masturbatorio mercantilizio e della inevitabile disgregazione sociale che porterà non verso l'estinzione ma verso un "mondo nuovo" che nemmeno Huxley aveva immaginato. Un mondo senza corpo, dove l'opportunità di sviluppo della coscienza diverrà di fatto impraticabile perché diventerà totalmente indipendende dall'intenzione. Sarà un futuro slegato da ogni responsabilità, dove effettivamente la libertà di rendere merda ogni singolo agire, potrà finalmente prodursi come un abitudine del tutto normale, così come ogni bimbomichia mai nato ha sempre desiderato nel profondo della sua anima vuota.


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fuffolo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
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La vittoria del "tempo profano" su Clio, mettendo mano alla Memoria, distrugge la possibilità di avere una Storia.
"La speciale funzione della psiche, la soggettività esperiente e registrante che conferisce una struttura storicistica alle esperienze, che rende possibile la storia e che ne costituisce l'a priori, è stata chiamata Clio. E Clio, in quanto figlia primogenita, ha una relazione speciale con la madre delle muse, Mnemosine".


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fuffolo
Honorable Member
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James Hillman, Puer Aeternus


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