Miracolo indissolub...
 
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Miracolo indissolubile


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Merda, mi trovo nella difficile situazione di non sapere cosa fare con "sta roba". Quindi facciamo così, vi racconto una fiaba, solo una bella fiaba e voi ne fate quello che credete meglio. Ok?

Perché tanto a me non cambia niente. Io la ricevo e così ve la rigiro.

Storpiatela, metteteci il vostro nome, fatene quello che volete, non c'è alcun copyright. Ma se la citate così com'è con il copia e incolla del contenuto per intero, ricordate di aggiungere questa dichiarazione di esclusione di responsabilità, così com'è in italico, perché altri possano fare altrettanto. Comunque non occorre che vi ricordiate di apporre la mia firma o indicare la fonte, il materiale è di tutti, indistintamente.

Voglio dirti dove ti trovi, chi sei e dove sei diretto. Lo farò in modi e con parole che non potrai rifiutare o criticare. Non sarà bello, piacevole o desiderabile. Per ciò se a te non piace l'idea di ascoltare qualcosa che può disturbarti, semplicemente rinuncia. Tanto non troverai contenuti che possono soddistare le tue curiosità o abbastanza banali da poterli discutere con altri.

Mi presento. Non importa il mio aspetto o il mio nome, sono una voce e tanto basta. Parlo di continuo ma mai usando la parola. Sei tu che fai parola di ciò che trasmetto, finché non avrai fiducia in te stesso e dalla periferia non tornerai al centro. Questo infatti della periferia pone grandi limiti. Sembro un enigma ma solo finché rimani disperso nei turbini della tempesta perfetta. Se ti dico la verità, non la potrai apprezzare ma soltanto amare oppure odiare. Se ti faccio felice non potrai amare ma potrai apprezzare o disprezzare. Questo è il mondo del caos e dello specchio dove il riflesso non è l'ordine ma l'armonia e l'armonia è sempre una frazione, un rapporto tra interi, come l'ottava in musica. In questo mondo del caos l'Amore è indispensabile, ma l'Amore senza Gioia genera severità e di essa non potrai farne a meno come non può chi precipita e non controlla il suo precipitare. Questo perché senza severità l'Amore perde contatto con l'infinito e salda legami con tutto ciò che è vicino per ciò caduco e passeggero. L'Amore crea così un altro riflesso diverso dal caos che è la sua ombra nello specchio: disperazione. La disperazione la vorrai sempre nel riflesso, lontano da te, perciò la forza forte che ti rimane vicino è l'attrazione per le cose attorno al tuo sguardo, una forza magnetica spaventosa che raccoglie su di te ciò che ti circonda nel bene e nel male, generando materia, cioè l'illusione rassicurante che tutto quel precipitare, tutto il caos, stia fermo dentro una spece di isola felice. Più condensi materia, più ne verrà attratta. Non sono forse le cose del cielo perfetta metafora di tutto questo? Oppure è una realtà? Cos'è la realtà se non un illusione rassicurante finché abbastanza lontana?

Prima di precipitare nel pozzo delle illusioni, il piano a due sole dimensioni dove dominano tormenti, caos e sconforto, la Gioia che ora è nel frammento prende ad essere "felicità" e si separa, quando invece sarebbe rimasta indistinta dall'Amore che era l'infinito stesso. Capisci che un Amore infinito, non consente alcun legame vicino, come la goccia dispersa nel mezzo dell'oceano. Tuttavia ciò non comporta armonia: l'oceano in tempesa è caotico, non armonico e la tempesta in genere porta anche a disperdere polvere d'acqua nel cielo.

Si cade nel pozzo, come quando si cade dentro una fiaba, con un libro o con immagini proiettate su uno schermo, lo sguardo è catturato dentro di noi dai riflessi dei frammenti di uno specchio che è più grande del frammento. Il frammento diventa tale per effetto di un sonno ipnotico che fissa lo sguardo in un punto, alla ricerca di senso in quel pezzetto dell'infinito che circonda ogni cosa. Grandi illusioni si muovono dentro lo schermo, tanto che è impossibile non essere risucchiati. Tra l'altro tu stesso non desideri altro. Chi crede o vuole che si creda che è salvo dalle sue proprie illusioni, siccome sta come tutti nella tempesta è solo troppo sciocco o troppo furbo. In entrambi i casi sarebbe bene stargli lontano, tuttavia sappi che rimane impossibile allontanarsi senza provare grande pena.

Tutti sono vittime e tutti pensano di avere la soluzione per liberarsi da questa condizione e una volta che pensano di averla trovata, nulla potrà impedirre la impongano anche con la forza, in quanto "giusta". C'è tuttavia la possibilità concreta che non vi sia alcuna soluzione e non ve ne sia alcun bisogno. Allora perché imporre o subire? Cosa ci fai dentro questo incubo?

Non è bene lasciarsi andare nell'ozio e nel vizio, ma la severità di cui non si può fare a meno per evitare quella deriva ha un prezzo orrendo: corrompe. La corruzione porta alla tenebra e la tenebra rende ciechi e fa dipendere dall'oblio. L'oblio è la casa delle ombre che sono i morti confinati oltre la superficie e lo specchio, abbandonati alla disperazione e alle memorie fragili di un tempo che non ha tempo. Quello è un mondo grigio e senza confini che può accogliere chiunque e qualunque cosa è accolta, praticamente ovunque e da sempre. Nel mondo dell'ombra tutto ciò che è solido domina e tutto ciò che domina è tenebra e inquietudine. Certamente questo non è desiderabile, ma ho una brutta notizia: non si tratta di un altro mondo, solo l'altra metà del pozzo ove turbini nel caos delle fiabe oscure, diviso dalla superficie del frammento che è illusione. Il tuo specchio del fato.

Basterebbe guardare alla vita per capirlo, così facendo toglierti dalla fissità, cioé guardare oltre il frammento per notare quanto minuscolo e disperso sia e come sia possibile per esso prevalere persino nel centro della tenebra più fitta con miracoli impossibili. Non è un frammento, lo avete fatto così nel caos dell'illusione potente. Il peso della severità va per ciò bilanciato con l'evidenza. Piano, con cautela, un poco per volta, senza fretta, perché ci vuole pazienza per gestire la responsabilità di provare Gioia e Amore infiniti. Rompere il guscio del rassicurante non è una passeggiata, ne uno scherzo. Fatto ciò, ci si accorge che occorreva poi solo per coltivare forza d'animo proporzionata all'impegno di accettare l'evidenza che il miracolo non è semplicemente possibile, ma indissolubile da ogni vivente. Cioè naturalmente ciò che sei e quindi in un certo senso inevitabile. Realizzato che siete ciò che siete, sarà dura abbandonare la severità che ha concesso quella meta e ancora di più accettare che il percorso vale solo per te perché il frammento su cui ti sei fissato e da cui sei partito era unicamente il tuo.

Come con le giostre, dopo che si è provato una volta, non ci si diverte una volta scesi, ma all'idea di ricominciare e si ricomincia convinti che "ora sarà diverso", per ciò fissazione dopo fissazione, ogni volta l'illusione diviene più forte, finché cose innominabili iniziano a ondeggiare informi dientro le ombre, attratti dalla possibilità di germirvi.

Quando iniziate a cadere, inzia a erodersi il legame con l'infinito. Allora ciò che ha nome "natura" si separa e inizia a sorgere il desiderio di realizzare villaggi e città sempre più grandi e complesse, poi ciò che ha nome "vita" si separa e inizia il desiderio per i morti e la morte e nascono i templi e divinità, poi inizia la separazione dalla "gente" e nascono i popoli e le nazioni e le guerre, poi inizia la separazione dai componenti della famiglia e nascono le dinnastie, il matrimonio e l'araldica che separa i nobili dai semplici, poi iniziano a erodersi i legami degli affetti più cari che nel frattempo sono sempre meno e mano a mano che il loro numero diminuisce la famiglia si fa roccaforte per la difesa dall'estraneo e nascono case più protette contro gli sguardi indiscreti, poi inizia la separazione dal compagno della vita e dai figli e nascono principi e principesse sempre più tristemente alla ricerca l'uno dell'altro, poi inizia la separazione da te che viaggiando nel mondo cerchi fortuna tra ragione e romantica follia, poi inizia la separazione dal corpo e della mente per liberare la volontà dalla morsa dei bei discorsi dei mercanti di ignoranza che commerciano in asini e per riprende la libertà delle autonomie nel frattempo perdute, poi arriva la separazione dal pensiero e della dottrina che cerca verità nascoste in bibblioteche sempre più vuote e immense, poi, poi, ancora poi finalmente si giunge al cuore dove giro dopo giro stavi semplicemente ricadendo al pari di una foglia d'autunno.

Ora ti trovi nelle sale dalla Grande Bibblioteca ancora relativamente lontano dal cuore nella tua fiaba. Un posto strano e variamente inquietante ove ognuno giunge solo per vivere l'orrore. La Grande Bibblioteca è un luogo pubblico e tutti possono trovarla perché esiste nel paradosso e il primo è che non è nascosta, ma comunque ci arriva sempre poca gente. In essa c'è grande silenzio, ma a differenza delle sale che siamo abituati a frequentare, non c'è tanta luce. Gli immensi scaffali polverosi si perdono a vista d'occhio in una devastante quanto impressionante miriade di corridoi realizzati in modo tale da non sembrare di seguire alcuna logica. Praticamente un labirinto, scuro e tetro, dove non sempre è chiaro da dove filtra la luce che si scorge a volte tra le cataste di carta. A volte imbattersi in fonti di luce riesce persino meno rassicurante che muoversi nell'oscurità.


Un luogo antico e senza tempo, dove chi arriva non è felice, nonostante arrivare è già un premio ambito. In essa si aprono stanze ricche di luoghi di straordinaria bellezza che si intervallano a ragnatele infinite di corridoi anonimi, ove non si vede che tenebra in distanza e in alto lungo gli scaffali, troppo alti, non pare esserci un tetto a terminare, mentre in basso il pavimento consumato rimane in pietra anonima e fredda. Tutto appare fermo, come bloccato in uno ieratico istante di ordine che non deve essere disturbato. Nell'intrico e nell'abbadono di tutta quella polvere assurdamente ordinata nel suo proprio caos, tra suoni sordi e sinistri che si odono con fatica provenire chissà dove di tanto in tanto, si nasconde ogni genere di pericolo. Innumerevoli cose senza nome paiono attendere con pazienza infinita l'arrivo dell'ennesimo sprovveduto. Ma non c'è pericolo di incontrare anima viva tra i simili, non è un posto qualunque e ognuno è condannato a non trovare altro che se stesso, rispecchiato. Tuttavia non è "te stesso" che cercherai nella Grande Bibblioteca. Sappiamo che in essa si trova ogni conoscenza e per ciò cercherai quella e per avere il potere di scongiurare l'ignoranza che ti tiene prigioniero.

Ma i pericoli che attendono lo sciocco, lo sventurato e il distratto, non sono la sola cosa che trae in inganno. Ogni angolo della Grande Bibblioteca è un concentrato di illusione e distrazione, non solo pericoli e tetra oscurità. Se cerchi il libro del potere su tutte le cose perché questo potrebbe salvarti, non dovrai cercare a lungo anche se non sarà per nulla semplice ottenerlo. Come minimo lo troverai difeso da formidabili guardiani. L'intera struttura è infatti costruita intorno a te e ciò che troverai è esattamente quello che cerchi. Debolezze comprese. Per ciò non c'è nulla che per te sarà facile affrontare se non per il tempo che occorre a illuderti che quel posto è alla tua portata. Solo nello sconforto e nell'abbandono ti verrà proposto all'improvviso "qualcosa", quando non te lo aspetti e con le sembianze più insospettabili. Come ad esempio valuteresti se ti capitasse che il tuo sguardo cada "per caso" su un volume dal titolo "inutilità poco interessanti" appena apri gli occhi dopo essere svenuto per lo sconforto e il panico perché sei appena scampato agli orrori che ti impediscono di raggiungere "il libro del potere" che sta proprio dietro quella certa porta? Se sei abbastanza folle da ritenerti alla ricerca di svago perché vuoi distrarti da quell'incubo potresti avere la fortuna di essere tra i pochi che lo apriranno per vedere cosa c'è dentro aspettandoti barzellette o storielle sciocche e divertenti.

Se invece ci trovi frasi apparentemente senza senso e altre molto noiose? La cosa più probabile che ti puo capitare è di avvertire un forte disagio assurdamente così familiare, come se qualcuno o qualcosa si divertisse in modo sadico e cinico a prenderti per il culo. Il disgusto che ne segue difficilmente ti permetterebbe di andare oltre le apparenze che vogliono l'altro libro, quello del potere. Libro che ormai hai individuato e sai perfettamente dove si trova, solo riuscissi a superare quelle "cose" che ti negano la possibilità di raggiungerlo. Le "cose odiate" che tolgono la speranza dietro le porte chiuse dal potere.

Però, però il libro delle "inutilità poco interessanti" è il libro delle cose minute e vicine, di cui nessuno si interessa. Il libro che può dirti chi sei, dove ti trovi e che direzione hai preso. Il libro dove è scritto ciò che hai letto fin'ora. Non ti farà uscire dalla Grande Bibblioteca, ne ti darà alcun potere per affrontare l'oscurità che ti circonda, banalmente perché non sei arrivato da quelle parti solo per andartene o essere più potente dell'oscurità.

Sei giunto perché eri pronto ad affrontare un luogo buono come un altro per capire te stesso. Ma accettarlo è dura. Spettacolarmente dura, come ogni evidenza evidente.


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