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Ordine più Generale: minoranze e oppressi


GioCo
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Minoranze e Oppressi non sono la stessa cosa. Le minoranze sono sempre state inscritte nel privilegio ed è facile constatarlo.

La mentalità che è propria di questo specifico quadrante astrale promana da un luogo esterno d'Ombra che qui ha maggiore influenza e si basa sulla deprimenza: perché "io" possa stare un pelino meglio, tutti gli altri devono stare peggio.

Non si tratta di una "volontà" malavagia diretta e intuitiva, ma di fare il bene per fare il Male, uno dei due concetti demoniocratici cardine del nostro Tempo (l'altro è attaccare l'amico per fargli credere che è stato il nemico) che è nel calendario astronomico un Tempo che proviene dal cono d'Ombra più oscuro e procede verso una specifica Alba, in cui il "rendersi conto" di dove ci troviamo, chi siamo e dove siamo diretti, diventa più accessibile per tutti. Dove cioè torna al comando la Saggezza.

Ma allora, cosa domina e ci ha dominato fin'ora fin nei recessi più profondi della nostra Mente ?

Se nel medioevo era facile che un gruppuscolo di privilegiati potesse brandire il bastone del monoteismo per vivere sulla pelle (letteralmente) del resto della massa ridotta in "miseria forzosa", oggi lo è un poco meno, pur tuttavia la mentalità che domina rimane quella inquisitoria equivalente. E' un discorso che avevo già fatto anni fa e che non è stato colto nella sua essenza, almeno secondo i commenti che avevo ricevuto.

La mentalità inquisitoria mira (oggi) a rendere buono ciò che mantiene l'ordine, cioè che mantiene il privilegio di pochi a scapito di tutti gli altri. Per consentire a questa mentalità di essere condivisa, ci vogliono continui "pogrom", sacrifici sottoforma di stragi di massa "necessari" o comunque "resi obbligatori" dalla mentalità stessa in via autogena e autoreferenziale, veri e propri "atti liberatori" (come "capri espiatori" alla "bruciamo le streghe" che concentrano tutto il negativo che è condiviso tanto da chi comanda quanto da chi è comandato e perfino da chi è sacrificato al fine di fingere di superare il Male che è di fatto così riconfermato) che fanno leva su specifiche dinamiche emotive individuali.

La necessità di riaffermare il bene ad esempio ma con la "politica della seppia": rendo confusa la situazione, abbastanza da chiamare bello e bene ciò che riproduce il suo esatto contrario.

L'iconografia eclesiastica cattolica è un esempio straordinariamente efficace. Vorrei capire chi non rimane con la bocca aperta e il naso per aria nell'entrare nella cappella sistina ad ammirare le opere di Michelangelo... E' impossibile, oggettivamente impossibile. Eppure, la domanda che dovrebbe sorgere è: com'è che proprio quella chiesa lì ha permesso ed anzi promosso, finanziato e conservato una cosa del genere ? Com'è che l'ha fatta sua ? Esattamente perché questo permette di "nascondere" dietro il fascino che esercita, la mentalità opprimente: vedi quello che ti ho reso possibile ammirare ? Tu rimani una merda totale e assoluta in quanto ti concedo di assistere e di strisciarci sotto per adorare quello che ti ho concesso...

Ovviamente non è la Chiesa che concede qualcosa, l'emozione si governa sempre in via indiretta e contro~intuitiva. Le emozioni sono (tecnicamente) i fili della marionetta. Possiamo gestirli in autonomia (perché non siamo il Corpo lo rivestiamo e basta) e in questo caso la marionetta (Corpo) seguirà un certo rapporto tendenzialmente di ordine armonico con l'Ambiente, cioè alla ricerca di equilibri sempre più "resilienti" ed "efficienti", rispondenti a un Ordine Superiore che riguarda aspetti sia sottili che grevi, cioè sia gli influssi esterni (interiori) che quelli di questa realtà... Oppure quei fili possiamo farli gestire da un altro. Chi ?!

Dato che ci troviamo dove ci troviamo il "Puppet Master" è sempre qualcuno che ha come fine, scopo e proposito unico quello di mantenere il suo proprio privilegio a scapito della marionetta. Preserva la sua "idea di dominio" a scapito di chi crede di dominare ed è questa specifica fede che deve essere condivisa perché l'Ordine sussista. Naturalmente questo prevede sempre una gerarchia di interdipendenze, una catena schiavile, dove ciò che sta in cima e raduna le varie catene, concentra il massimo dell'impotenza che esprime con il massimo della proiezione di potere, dato che poi ciò che bramiamo (per principio) e sempre la misura di ciò che ci manca.

Spaziamo però subito la coscienza dal dubbio: non c'è via d'uscita. Non esiste in questo quadrante. Rimarremo nel cono d'Ombra anche se le cose tenderanno a migliorare fino a godere di un grado di luminosità interiore sufficiente a capire dove ci troviamo. Che è già tantissimo, perché è nel momento in cui la coscienza è cristallina che si possono mettere in atto le opportune compensazioni. Che sono qualcosa di inarrivabilmente meglio rispetto qualsiasi idea ci si possa fare in questo momento, dato che siamo ancora imbevuti fin nel midollo di "politica della seppia" inquisitoria e di mentalità deprimente. Dal sistema etico basato su un educazione all'ubbidienza (che è una regola Gesuita) fino al quello economico basato sull'apparenza piuttosto che l'equilibrio interiore, tutto parla un unica lingua e non potrebbe essere altrimenti.

Di recente esprimevo a una persona che gode certamente della mia massima stima e che si è trovata a vedere e vivere in prima persona i retroscena squallidi di figure politicamente schierate come Rizzo e Toscano, questo concetto: il meglio che oggi possiamo esprimere è "quello che passa il convento". Non possiamo farci nulla e d'altronde lì fuori l'alternativa è infinitamente peggio. Non in pratica ma per la nostra Mente che rimane ostaggio di potenze che non consentono (per ora) di toccare il nostro apice (relativo al quadrante astrale).

Una di queste tra le infinite che la mente malata e perversa inquisitoria, posseduta e corrotta riproduce a ritmo incessante, la più prepotentemente pericolosa secondo me oggi come oggi, è quella che questo luogo può essere già sede del "Paradiso" e non occorre andarlo a cercare chissà dove. Se non sai dove ti trovi, questa credenza new age è certamente tra le più perniciose e serve a mantenere intatto l'ideale della colpa e della condanna che procede dalla perversa idea di un "libero arbitrio" che non si esprime come intendiamo. Il nostro "abitrio" è quello di gestire l'umore, non il destino. Quello che deve accadere accadrà comunque, ma un conto è viverlo in modo drammatico o diametralmente opposto, giubilante e per non stare nell'equilibrio e in armonia con noi stessi e un altro è farlo in via consapevole e Saggia, cioè misurata.

Tutti noi ereditiamo un profondo stato di corruzione dell'animo. Tutti noi siamo stati addestrati a vivere il presente come una forma di dominio perverso verso noi stessi e verso l'ambiente e lo riproduciamo per come ci è stato insegnato. Certo, stiamo lentamente uscendo da questo "modello" di corruttela ripetuto ossessivamente a catena e mano a mano che ne usciamo lo vediamo, ne prendiamo coscienza. Mano a mano che viene allo scoperto ce ne "rendiamo conto" e di merda (assicuro) ne deve uscire ancora veramente tanta. Il pus sotto è ancora tutto da spremere fuori. Non è che prima non c'era o non potevamo vederlo, semplicemente una parte di noi che esprime uno specifico meccanismo difesivo nervoso legato ai traumi, faceva "finta" che non esisteva, cioé rendeva in un certo senso "l'esclusione" dell'evidenza evidente che ci stava davanti al naso "obbligatoria".

Proprio questa tendenza per la gestione del trauma è stato il centro dello studio di "ospedali" come il Tavistock (QUI ~ abbiate pazienza e guardatelo tutto che la parte più interessante e meno noiosa sta in fondo) ultimamente salito alle cronache per scandali legati alla gestione della disforia di genere. A questo proposito consiglio vivamente di dare un occhio al canale del video e al tema trattato non tanto per "ammirare" la ragazza che rimane abbastanza avvenente o il suo coraggio, ma perché è il frutto della direzione verso cui andiamo: prendere coscienza. Una come lei, impensabile solo trent'anni fa, è il prodotto "autogeno" (ancora parzialmente incosapevole) di una tendenza che procede da un Ordine Superiore e si oppone alla "politica della seppia" e che è destinata a prendere comunque il sopravvento, indipendentemente da tutto, censura o tecnoragno che dir si voglia.

Ma il punto è come ci arriveremo, non se o quando. Non intendo tanto dai fatti che si snoccioleranno da qui in avvenire e che avranno tutti un sapore drammatico oggettivo e crescente (di guerra) per ovvi motivi data la frizione in essere tra forze che vanno MOLTO al di là della realtà ordinaria, in particolare da quelle che stanno lasciando il passo al nuovo ciclo in divenire, ma di come possiamo viverlo dentro.

A priori da tutto, ma veramente da tutto, non esiste che quel vissuto stia nelle mani di qualcun altro. Possono microcippare, fare i salti mortali con energie esotiche, riempire l'aree di povere deficiente o la testa della gente di demenza artificiosa, possono fare tutto quello che vogliono per mantenere lo status quo imperante o per citare la famosa battuta del gattopardo "cambiare tutto per non cambiare nulla". Non conta, non ha valore  e la loro disperazione crescente è la firma di questo fatto, perché quello che stanno cercando di controllare non è di questo mondo e non c'è Santo o "libero arbitrio" che tenga, anche se a furia di imporlo al prossimo hanno iniziato a credere pure loro di avercelo ed anzi, di esserne gli unici detentori e di poterlo persino dispensare (tramite il transumanesimo). L'Ordine è talmente Superiore a qualsiasi forza messa in campo da sti miserabili che è soverchiante in via inarrivabile. Se stessimo discendendo, tipo il periodo in cui il poveraccio di Cristo si è trovato ad affrontare, cioè di perdita di coscienza e ottusità crescente, sarebbe uguale, ma di segno rovesciato.

Hanno governato queste élite ancora in sella come i parassidi in base ai concetti che ho esposto all'inizio e hanno consumato tutto il consumabile prosperando sulla pelle di chiunque e combinando ben protetti dalle Ombre le peggio porcherie ed ora non vogliono mollare l'osso, ma non possono fare altrimenti. Tutto si disporrà perché lascino il passo ad altro e quello che deve crollare (ormai da secoli dato che la loro crisi strutturale è iniziata nel 1600) è il concetto stesso monoteistico. Tutto il monoteismo deve lasciare il passo ad altro. Non significa ATTENZIONE che sparirà... Solo che smetterà "naturalmente" e cioè per conseguenza logica, di essere il pensiero dominante globalmente nella testa della gente e basta.

Per ora ha smesso di essere il pensiero dominante di facciata ma è rimasto invariato nella sostanza. Cioè per tramite della concessione del benessere e della demoniocrazia imperante di una piccola parte sulla maggioranza assoluta che vive sul pianeta, st'accidente di occidente dichiarando il resto del monto "terzo" si è autoeletto unilateralmente a "luogo migliore dove vivere". Spalmata sull'intero pianeta una modalità di Governo che era rimasta fondamentalemente continentale e originariamente europea, tramite le nuove tecnologie diffuse in quanto architrave dell'intelligence e della moderna guerra a bassa intensità, non per il danno che procura ma per il modo in cui è percepita dalla maggioranza, "morbida", come il bozzolo di seta del ragno, si è cercato di mantenere un ideale di sfruttamento schiavile che ha le sue fondamenta nell'educazione e nell'ordine socetario. L'idea di percepirsi detentori di un diritto e di un ideale migliore, è la radice stessa perversa di questa mentalità che vede per esempio l'FMI concedere prestiti al fine di aumentare le catene con cui sottomettere e schiavizzare. Si è sempre fatto così e questo è "l'ordine" demoniocratico che ha imperversato e tutt'ora imperversa. Semplicemente ce ne stiamo rendendo conto e siamo sempre di più e saremo sempre di più... Senza scampo.

Questo processo può essere rallentato ed è stato rallentato al massimo concepibile. Per dire che è inziato nel 1600 e dalla pace di Westfalia ancora quel potere lì che ha visto il suo massimo "splendore" (in senso eufemistico) nel medioevo, non ha mai cessato di espandersi e di esercitare dominio crescente sugli animi e sulle mentalità collettive. Oggi è quasi impossibile nascere su questo planetoide segnato dal destino ed essere "liberi" da questa infezione. Possiamo però illuderci di esserlo e certamente viviamo a vari gradi una certa illusione, tutti noi. Questo ed esattamente questo, cioè l'aver raggiunto un dominio globale, ha poi creato derive deliranti alla WEF o quello che sta combinanto Israele a Gaza o che è successo in Cossovo, in Niger e infiniti altri luoghi: dal loro punto di vista è coerente. Il dominio totale che ci fa credere tuttora che "i sieri genici ci hanno salvato" che le "scie sono di condensa" che "l'11 settembre è stato un atto terroristico di Al Quaida" e il problema reale sono i terrapiattisti noequalcheccosa (cioé quelli che "si rendono conto" in quando "rendersi conto" è una colpa) che non vogliono accetare la verità calata dall'alto, non può "improvvisamente redimersi" come Paolo sulla via di Damasco e pensare che non è più accettabile la manipolazione che fa credere "la qualsiasi" a chiunque e a comando...

L'ha fatto fin'ora ed ha funzionato, quindi perché dovrebbe pensare che non riesce improvvisamente più a farlo ?!? PERCHE' ?!?

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Tu insisti sempre sulla chiesa, il medioevo e gli ultimi secoli di dominazione europea.
In quest'ultimo post accenni al fatto che gesù è vissuto in un periodo di "discesa".

Insomma sembrerebbe che nei circa 6000 anni di storia più o meno conosciuta ci siano stati vari cicli di saggezza e ombra.

Quali sarebbero i periodi di saggezza ?

Io l'unico che conosco, che è stato delineato solo recentemente con tutti i limiti dovuti alla mancanza di testi e resti archeologici, è successo nell'america del nord.

Dopo un periodo di "città-stato" alquanto tiranniche, nell'area del mississipi, pare che le popolazioni coinvolte abbiano abbandonato le città.
Non si sa se questi regni o imperi siano crollati per questo abbandono in massa o questo sia stato una conseguenza del crollo.

Comunque sia, dopo la dispersione pare che queste popolazioni abbiano modificato profondamente il loro atteggiamento sul potere e la libertà. Hanno fatto diventare ovvio che nessuno è tenuto ad obbedire a chicchessia, e che o si trova un modo di collaborare concordato da tutti o niente.

Per qualche secolo ci sono state delle ricadute e ritorni a questo sistema.
E in un periodo di crisi sono poi arrivati gli europei...

Naturalmente ciò ha vanificato ogni sforzo, ma queste idee sono comunque state diffuse in europa e hanno ispirato l'illuminismo.

Questo mi sembra essere il meglio disponibile, che tu sappia ci sono stati altri episodi simili ?

 


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GioCo
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Pubblicato da: @intp

Tu insisti sempre sulla chiesa, il medioevo e gli ultimi secoli di dominazione europea.
In quest'ultimo post accenni al fatto che gesù è vissuto in un periodo di "discesa".

Insomma sembrerebbe che nei circa 6000 anni di storia più o meno conosciuta ci siano stati vari cicli di saggezza e ombra.

Quali sarebbero i periodi di saggezza ?

Io l'unico che conosco, che è stato delineato solo recentemente con tutti i limiti dovuti alla mancanza di testi e resti archeologici, è successo nell'america del nord.

Dopo un periodo di "città-stato" alquanto tiranniche, nell'area del mississipi, pare che le popolazioni coinvolte abbiano abbandonato le città.
Non si sa se questi regni o imperi siano crollati per questo abbandono in massa o questo sia stato una conseguenza del crollo.

Comunque sia, dopo la dispersione pare che queste popolazioni abbiano modificato profondamente il loro atteggiamento sul potere e la libertà. Hanno fatto diventare ovvio che nessuno è tenuto ad obbedire a chicchessia, e che o si trova un modo di collaborare concordato da tutti o niente.

Per qualche secolo ci sono state delle ricadute e ritorni a questo sistema.
E in un periodo di crisi sono poi arrivati gli europei...

Naturalmente ciò ha vanificato ogni sforzo, ma queste idee sono comunque state diffuse in europa e hanno ispirato l'illuminismo.

Questo mi sembra essere il meglio disponibile, che tu sappia ci sono stati altri episodi simili ?

 

Ci ho riflettuto parecchio sulla tua e credo di intuire che la domanda che poni è un altra, ed è: da dove origina la conoscienza ?

La domanda che ci poniamo è fonamentale perché orienta la ricerca. Me ne sono accorto quando ho iniziato a osservare come certi argomenti li apprendevo in modo anomalo. Pur essendo certo di non aver mai letto ne sentito nulla, ne venivo a conoscienza e con un buffo processo rovesciato, andando a cercare poi trovavo conferma. La scienza teorizza che questo genere di apprendimento sia dovuto ad un attività dell'inconoscio che magari cattura dall'ambiente informazioni a cui non diamo troppa importanza o attenzione al momento e che riemergono in altre situazioni apparentemente del tutto slegate. Teoria affascinante ma non priva di buchi vistosi. Soprattutto quando gli argomenti sono tali e tanti da non poter proprio mai essere stati oggetto di attenzionamento, nel senso che nella vita abbiamo proprio fatto tutt'altro da tutt'altra parte. Quando inizi a ricostruire scandagliando a fondo gli attimi della tua vita te ne rendi conto. Ti rendi conto degli ambienti dove hai vissuto e di quali eventuali informazioni hanno circolato in questi ambienti e vedi che la probabilità che ciò di cui vieni a conoscenza "misteriosamente" provenga da tali ambienti e molto ma molto scarsa, soprattutto per la quantità "diversa" di informazioni di cui parliamo. Ma anche senza questo, cosa accade se l'informazione che tu apprendi non la sapeva nessuno e però viene confermata successivamente e in modo "rigoroso" ? Per esempio una scoperta archeologica o comunque molto seria.

Quindi la domanda rimane: da dove origina la conoscienza ? Spesso, quando procedi in un certo modo, scopri che "la conoscienza" è dispersa nel mondo un po' come le briciole di pollicino. Se ne trova a spruzzo un po' qua e un po là. Quindi anche la conferma deve essere fatta in modo attento e paziente, senza fretta e raccogliendo ogni giorno qualcosa. Ogni procedimento grossolano, fornisce risultati grossolani. Ma allora qual'è "la fonte", la sua natura e il funzionamento della raccolta di informazioni ? I libri ? Gli "esperti" ? Che questi ultimi spesso facciano più confusione che altro è ormai un dato acquisito, come anche che i libri possono essere tanto un veicolo di informazione quanto di confusione e internet non fa in questo che aumentare la confusione. In specie il volume del rumore di fondo. Internet è un po' come uno che urla in una festa per farsi sentire dal potenziale partner che è più facile da trovare in una festa: tende a promettere ma non a soddisfare se non per la distrazione.

Se tu "sei già a conoscienza" di cosa cercare, internet diventa uno strumento valido tanto quanto i libri ma un po' più comodo, dopodiché devi toglierti dalla testa che ci trovi tutto quello che cerchi o che ti puoi accontentare della prima cosa che trovi (dato che sono abbondanti le falsità). Questo è un aspetto cruciale. Ci trovi sicuramente molto, ma non tutto. Un orientamento per la ricerca della conoscienza è notare come più sei "rilassato" più le cose che cerchi, paiono "emergere da sole"... Per esempio nel dormiveglia e in momenti di piacevole e relativamente tranquillo risveglio. Quindi ci deve essere una fonte che non consideriamo. Gli esoteristi chiamano in molti modi questa fonte, ad esempio la dottrina teosofica che non seguo ma che ha alcune briciole, la prende da quella indù e la chiama "akasha" QUI. A me non frega nulla di come chiamarla, semplicemente è un tassello che ritrovo in infinite risonanze del passato. Più retrocedi (la Storia come suggerisci è la prima a fornire conferma ed è corretto andare a guardarla ma poi bisogna anche sapere "come") più ti accorgi che lo scritto è meno importante. Non che fosse ignoto, non era semplicemente usato per diffondere conoscienza. Un esempio sono gli aedi greci che tramettevano oralmente poemi in forma cantata in una società che conosceva bene la forma scritta. Ci viene raccontato che esistevano in quando era una forma atavica di tramissione della conscienza, rimasuglio di un epoca in cui non c'era la scrittura. Si, ma quale epoca ? Noi abbiamo testimonianze di scrittura cuneiforme di millenni prima... La spiega è al solto "molto lacunosa" per non dire proprio intenzionalmente confusiva e non è difficile rendersene conto. Il Canto, la danza e la musica, la matematica e la geometria come l'attenzione degli astri era invece di importanza immensamente maggiore ed è vero più si retrocede e non per un popolo, ma per tutto il pianeta.

Da qui discende poi l'attenzione per il Tempo. Il Tempo è un soggetto veramente strano, molto ma molto strano. Più di qualsiasi altro argomento. Ad esempio, è legato alla geometria e all'astronomia a tal punto che lo si rappresenta in via ripetitiva e ciclica pur sapendo che gli astri non occupano mai lo stesso luogo nel loro errabondare "danzante" nel cosmo poiché tutto è in movimento, Cosmo incluso (in espansione per la precisione). Il rituale della danza accompagnata dal suono aveva come obbiettivo la "messa in fase" della Mente con qualcos'altro. Se per te la conoscienza è nell'etere, cioè d'appertutto, il problema di capire qual'è la fonte si sposta a "come vi si accede".

Detto questo saltiamo a pié pari alla tua e più in specifico. I testi sanscriti parlano di 4 ere (gli Yuga) ma la storia dei 4 quadranti la ritroviamo in più tradizioni ataviche, ivi inclusa la nostra. Il punto è che parlano di ere molto lunge ma dai calendari maia possiamo cogliere il suggerimento che ci sono computi di cicli nei cicli. Considera allora la proposta di Sri Yukteswar (QUI) come un computo più piccolo basato sulla processione degli equinozi e quindi allineato al calendario astronomico occidentale. Poi vai a vedere cosa e successo e quando rispetto quel calendario, così ti accorgi che c'è una interessante sovrapposizione tra date e scoperte fondamentali, per esempio nel campo della geografia che è un estensione delle discipline geometriche e astronomiche o della matematica. Prendi un periodo "chiave", il 1600: in questo periodo furono "inventati" e perfezionati gli strumenti fondamentali per la ricerca scientifica, come il cannocchiale, il telescopio, la bilancia a pressione, il barometro, il microscopio, il cronometro, l'orologio a pendolo e la pascalina (la prima calcolatrice meccanica).

Per quanto riguarda poi il cosiddetto "primato occidentale", considera la questione in modo differente: questi "saperi" non sono considerati patrimonio esclusivo dell'occidente ma di chiunque, già dalla loro prima emersione dal buio del tempo e proprio lì, nel cuore del luogo più oscuro, chiuso, gnucco e conservatore che si poteva immaginare. Al punto che c'è stata una guerra e la pace di Westfalia è la chiave per comprenderla... Perché ? Voglio dire, perché si fece quella guerra per "la conoscienza" ? Certo, tecnicamente per l'invenzione della stampa, ma guarda tu il caso come ti riesce a colpire proprio in via così pignola e precisa... No ?!

Ma poi, furono "inventati" o solo "riscoperti" ?! Ai posteri l'ardua sentenza... 😊 

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Ebbene si, tiravo a fregare... 😀

In fondo volevo capire se ti basavi sui vari miti sulle ere, indù o nostrane che siano.

Anche per me la conoscenza procede in quel modo, arrivo a delle conclusioni e poi le ritrovo da qualche parte, in libri o articoli in rete.

Ma sulle ere ancora niente, fino a questo post...

So che l'idea, tanto cara ai tifosi della scienza, che più si va indietro nel tempo e più erano ignoranti e sprovveduti, non ha senso. Le lingue dell'antichità erano molto ma molto più complesse e precise delle attuali lingue europee. Con l'eccezione delle lingue slave, queste hanno mantenuto quasi tutta la complessità originale.

In compenso gli inglesi hanno fatto letteralmente tabula rasa della loro, e guarda un po', solo loro avrebbero potuto inventare l'informatica...

Lo stesso vale per la conoscenza, sia che si tratti di argomenti pratici come le piante, animali e materiali vari e sia sul mondo in generale, divinità, spiriti etc.

Noi non riusciremmo MAI a padroneggiare uno qualsiasi di quei sistemi di conoscenza, cadremmo in catalessi solo tentandoci.

Essendo così, come si spiegherebbe la loro ostinazione in cose come la magia o l'astrologia ? erano perfettamente in grado di scartare qualcosa che non funziona. Per cui siamo noi a non capire.

Direi che la "scienza moderna" è stata riscoperta, ma al prezzo di rinunciare a tutta la componente "umana". È una conoscenza che ci esclude completamente dall'equazione.

Mentre i sistemi dell'antichità erano CENTRATI sull'uomo e sulla sua posizione nel mondo.

Il che è coerente con i miti sulle ere...


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