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VECCHIA E NUOVA SINISTRA


mystes
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Ci sono tre momenti importanti per la sinistra negli ultimi 100 anni che meritano di essere studiati: la rivoluzione russa del 1917, la creazione dell'ONU nel 1945 e la caduta del muro di Berlino nel 1989. Queste date riassumono l'ascesa e il declino della vecchia sinistra, ma indicano anche la nascita della nuova sinistra e il suo periodo di massimo splendore.

Ma cosa significano "vecchia" e "nuova" sinistra e perché sono termini rilevanti per capire il mondo di oggi? Per essere chiari, questi termini sono usati solo dal sottoscritto, che li agglutina per facilitare la comprensione di altri aspetti della questione.

Nell'ottobre 1917, la rivoluzione comunista in Russia eleva Lenin a primo capo di Stato comunista del mondo. Lenin e Trotsky erano ideologi che credevano nell'internazionalismo del movimento comunista e crearono presto, nel 1919, il Komintern, o Internazionale Comunista – simile a un Forum di San Paolo di carattere internazionale - in cui la sinistra discuteva di questioni comuni ai Paesi comunisti membri: guerra, tecniche di sovversione e rivoluzione, riforme costituzionali e varie strategie e tattiche per l'espansione della rivoluzione comunista a livello mondiale.

Stalin, tuttavia, non era dello stesso avviso; non credeva che gli altri Paesi fossero pronti per la rivoluzione, la pensava così perché la sua attenzione era rivolta ai problemi nazionali, al consolidamento del potere interno e alla creazione di strutture di comando e controllo nelle regioni adiacenti all'ex Impero russo, ovvero alla fondazione dell'Unione Sovietica avvenuta nel 1922.

Quando Stalin prese il potere nel 1924, iniziò ad attuare i suoi piani per un'economia socialista pianificata e un controllo centralizzato dei vari settori economici. Fino ad allora, Lenin aveva guidato il governo in modo pragmatico, adottando misure di liberalizzazione in alcuni settori dell'economia per evitare le crisi. Stalin, invece, diede la priorità al comando e al controllo diretto dello stato bolscevico su tutto e non esitò a perseguitare tutti coloro che opponevano resistenza, comprese le persone, i gruppi e i movimenti che avevano aiutato la rivoluzione, come i sindacati, i membri del Partito Comunista e le minoranze etniche. È per queste e molte altre interferenze che molti lo considerano il "traditore della rivoluzione", una specie di "nazista rosso".

Parallelamente, il Komintern, con Lenin e Trotsky alla sua guida, stava fomentando rivolte e rivoluzioni negli altri Paesi d'Europa a seguito dell'instabilità sociale causata dalla Prima Guerra Mondiale. All'inizio, il forum di discussione era più ampio, la lettura degli scenari politici, l'uso di tattiche di infiltrazione e sovversione, così come le politiche sociali, erano raffinate e agguerrite; non esisteva un forum simile al mondo e da lì sono nate molte delle tattiche e dei programmi di destabilizzazione sociale che vediamo oggi.

Alla fine Stalin truccò il Komintern, epurando le voci dissenzienti e trasformandolo in un canale di propaganda per l'URSS. Nel 1943, Stalin chiuse il Komintern per rispettare l'accordo con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che erano suoi alleati nella Seconda guerra mondiale. Questa fu la fine formale del Komintern, ma i suoi membri mantennero il dialogo attraverso altri canali e altri forum.

All'inizio del XX secolo è nato il modello statalista della vecchia sinistra, che è la nuova sinistra.

Nel 1945 nasce l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il cui ruolo iniziale era quello di prevenire le guerre tra i Paesi membri, ruolo completamente fallito. Durante il lungo periodo della Guerra Fredda, dal 1945 al 1989, sia gli Stati Uniti che l'URSS videro nell'ONU una piattaforma per neutralizzare le azioni dell'altro. In questo periodo, gli Stati Uniti hanno sovvertito i voti dei Paesi membri dell'ONU con il potere militare ed economico per garantire e promuovere i propri interessi, mentre l'URSS ha sovvertito politicamente i Paesi agendo dall'interno con i suoi partiti comunisti e le sue politiche antimperialiste.

Se la guerra fredda ha creato incertezza sull'efficacia dell'ONU nel mantenere la pace nel mondo, una cosa era chiara: sia la parte capitalista che quella marxista si sono serviti dell'ONU come piattaforma politica e strumento di ricatto per l'influenza e il controllo globale.

Caduto il muro di Berlino nel 1989, l'ultimo ostacolo che impediva la riunificazione della Germania Est  a quella Ovest,  la nostra generazione ha vissuto l'isteria mediatica di quest'ultimo evento del 1989, che avrebbe sancito la vittoria del capitalismo e dello Stato di diritto sulla vecchia sinistra dittatoriale plasmata da Stalin, ma non si è resa conto che non si sarebbe trattato solo della vittoria di Pirro.

La caduta del Muro di Berlino è stato il cambio di paradigma necessario per mettere in luce l'altro modello di sinistra, germinato anch'esso nel 1917 con il Komintern di Lenin e Trotsky, affermatosi nel 1945 con l'ONU e maturato nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino: in quel momento è uscita di scena la sinistra nazionalista ed è entrata a tutta birra la sinistra globalista; la conquista del potere attraverso la rivoluzione armata è stata sostituita da lenti e macchinosi processi elettorali (preferibilmente frodati); i decreti presidenziali sono stati sostituiti dall'influenza e dal dirottamento dei cuori e delle menti dell'opinione pubblica (assalto ai centri culturali del potere); i colpi di Stato sono stati manipolati con modifiche costituzionali. Inoltre, diminuisce l'attivismo a favore dello Stato sociale, della nazionalizzazione, del laburismo e del sindacalismo; aumenta la promozione di agende globali sull'ambiente, sul clima, sul genere e sull'immigrazione; si scoraggiano gli accordi bilaterali tra Paesi e si introducono accordi multilaterali tra blocchi globalizzati; si criminalizzano gli interessi nazionali e si esalta l'agenda globale. In altre parole, nel 1989 la vecchia sinistra ha lasciato il campo ed è entrata in gioco la nuova sinistra, con nuovi e vecchi attori bene addestrati.

La tesi che la Nuova Sinistra sia il frutto programmato del processo dialettico del XX secolo secondo cui i Paesi comunisti totalitari da un lato si sono confrontati, in antitesi, con i Paesi capitalisti liberi dall'altro, cade a terra.

La nuova sintesi, creata dalla stessa sinistra, è un misto dei due: i Paesi regrediscono a un controllo politico autocratico, con una parvenza di democrazia, pur mantenendo un'apparente libertà economica, con ampie regolamentazioni e tasse. Il comando dell'agenda di questi Paesi è affidato a organizzazioni sovranazionali, di scarsa visibilità, (le numerose ONG in circolazione di dubbia e sospetta ideologia politica) ma di totale convergenza agli interessi del controllo totalitario.

Altri sottolineano che nella Nuova Sinistra c'è una componente occidentale, che opera attraverso le Nazioni Unite e altri forum e istituzioni internazionali, stabilendo accordi multilaterali, e c'è una componente "eurasiatica" che opera attraverso l'influenza economica meno visibile dell'autocrazia della Cina.

Comunque sia, questo è il volto amorfo della nuova sinistra.

 

Principe Luiz Philippe di Orléans e Braganza

https://www.gazetadopovo.com.br/vozes/luiz-philippe-de-orleans-e-braganca/velha-esquerda-versus-nova- esquerda/

Questa argomento è stata modificata 10 mesi fa 2 volte da mystes

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