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Zootecnia Antropologica


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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A cosa serve una "rete" di "nuove tecnologie"? A cosa serve la "nuova tecnologia"? Ma poi, si tratta o no di "tecnologia", è o non è "nuova" e soprattutto "umana"?

Sono tutte domande a cui dovremmo prestare molta attenzione ma che ci costringono a fare letteralmente "un salto nel buio" dentro nella realtà contemporanea (che è tutto tranne che rassicurante) e siccome lo sappiamo benissimo facciamo una scelta emotivamente economica e al contempo paradossalmente grottesca (per ciò insisto tanto sul paradossale e il grottesco): scegliamo di fare finta che il problema non esiste. In altre parole cancelliamo una fetta poderosa di realtà minuta e vicina della nostra esperienza quotidiana, ottenendo come effetto pratico immediato di diventare disumani "senza volere" ma non solo, otteniamo anche di perdere il controllo delle situazioni, dei contesti e delle nostre storie di vita, oltre ciò che ci rende quello che siamo come ad esempio le emozioni.

Da una parte in molti sostengo che la tecnologia non è "il male", è solo come la si usa che finisce per "fare del male". Dall'altra però l'evidenza evidente sta nella possibilità di accedere a uno specifico "male" che la tecnologia non solo dischiude ma che rende appetibile: io non compero una pistola per farla vedere agli amici e fare il figo con loro, ma perché "in caso occorre" posso sparare a qualcuno. Un governo non considera l'atomica perché è un fuoco artificiale più colorato e rumoroso degli altri, ma perché al tavolo dei nogoziati fornisce una minaccia di aggressione militare che altrimenti potrebbe solo essere subita e di conseguenza fornisce una specifica autonomia nelle gerarchie di comando. In altre parole le armi sono vendute con il pretesto della sicurezza ma di fatto più circolano e più creano insicurezza insieme al bisogno di averne sempre di più. Allo stesso modo e per estensione un social network viene venduto come un bene, perché promette di tessere relazioni che prima erano inaccessibili. Ad esempio superando la barrera linguistica potrei mettermi in contatto con una svedese e concordare un incontro romantico senza muovermi da casa. Certo che poi dovrei muovermi per l'incontro, ma almeno non per trovare l'anima gemella a prescindere da dove si trova nel mondo e poi mettermi d'accordo. Questo allarga il potenziale delle relazioni possibili a praticamente chiunque sia raggiungibile da un mezzo moderno di telecomunicazione digitale. Però, però è evidente che il motivo che porta ognuno a sfruttare la potenzialità di un social non è di certo creare tanto "amore e amicizia", quanto quello di poter sputtanare chiunque in qualunque momento a prescindere dalla persona. Trump e Salvini, ma anche Rockefeller come l'uomo della strada, hanno tutti in comune che davanti al mezzo digitale sono sputtanabili e lo sono tra l'altro nella misura in cui hanno effettivamente una immagine digitale da aggredire. Ne consegue che anche se non abbiamo una immagine digitale, la si può "inventare" e a nostra insaputa, ben lontano da ogni possibilità pratica di intervento, tanto ai fini dello sputtanamento l'effetto è assolutamente identico. L'effetto pratico (ottenibile a più livelli e a seconda dello "sputtanamento") è l'isolamento dalla rete che siccome è sempre più intrecciata con la realtà socioeconomica da cui dipendiamo, diventa anche sempre più uno "scomparire" fisico dalla società in quanto tale, simile a quello che accadeva nei lazzaretti con gli appestati o nei sanatori con i pazzi. Chi ci finisce "scopre" l'inferno epperò ogni sua denuncia è destinata a cadere nel vuoto quindi diventa un "morto che cammina" con un solo destino: la consuzione forzata o deperimento rapido obbligatorio. Una volta etichettati come "scarto" semplicemente la società cerca solo di eliminare la scoria residua, salvo poi ottenere che la stessa diventa un problema di cumulazione intollerabile dato che il potere finisce sempre per farne abuso.

Ne consegue che vedremo la rete implodere, in tante piccole reti indipendenti. Certo, ancora nessuno a capito che siamo ufficialmente in guerra digitale dall'11/9 e più precisamente tutto l'occidente è in guerra dal 2001, contro il resto del mondo perché gli anni '90 hanno sancito la supremazia del digitale sull'analogico e in particolare per l'economia globalizzata a statuto militare e siccome non tutti i paesi hanno chinato la testa e non si è fatta l'internet globale delle cose con un unica centrale di intelligence al suo vertice come era nei prospetti originali, ma se ne sono create tante e indipendenti, a partire da quelle che sfruttano il "mare magnum" del dark web, allora adesso si fa la guerra per ottenere quella centrale unica che sarà sempre meno realizzabile mano a mano che andremo avanti per il semplice fatto che la posta in gioco andrà a rialzo finché salterà il banco (letteralmente, cioè quando verrà fatto saltare in aria) che è "il mercato globalizzato" così come lo conosciamo adesso, gestito dal petrodollaro.

Cosa ciò significa lo lascio alla vostra immaginazione.


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