Come volevasi dimostrare, CdS di oggi: "... a corteggiare Vannacci è subito arrivata Forza Nuova, con una candidatura alle suppletive di Monza. Rifiutata, perché il generale sostiene di sentirsi ancora tale. Ma si scommette su una sua discesa in campo, se nella Lega o altrove...". Infatti il generale punta molto più in alto, sennò che generale sarebbe!
Non ho molta simpatia per Luca Vincitore, di TeleItalia, ma le considerazioni che ha fatto sul caso Vannacci sono interessanti.
Quest'ultimo è stato comandante del 9° Reggimento incursori Col. Moschin e della Brigata Folgore, l'elite dell'esercito, nonché comandante del contingente italiano in Afghanistan. Con un simile curriculum avrebbe dovuto approdare allo stato maggiore ed essere promosso al grado di generale di corpo d'armata, invece è rimasto generale di divisione, demansionato e parcheggiato all'istituto geografico militare: in pratica un accantonamento, che secondo Marco Rizzo sarebbe una rappresaglia per aver denunciato la mancata protezione delle truppe dall'intossicazione con uranio impoverito.
È in questo contesto che avviene la pubblicazione del libro, anche se l'ipotesi di un deliberato "dispetto" fatto da Vannacci agli alti comandi mi sembra deboluccia. Potrebbe ben trattarsi del lancio di una carriera politica, ovviamente patrocinata da poteri opachi come al solito, come sostengono alcuni; l'unica cosa sicura è che c'è sotto qualcosa di più della mera espressione di opinioni scomode.
"Le opinioni possono essere discusse ma non devono mai essere censurate"