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Perché milioni di cattolici ancora credono che Gesù sia riso

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Zret
 Zret
Famed Member
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Il mito cosmogonico di Purusha (RigVeda), l’Uomo primordiale che si smembra e si sacrifica nella Manifestazione, non presuppone che fine del cosmo e delle creature sia evolvere, attraverso l’esperienza dei patimenti: infatti connota la creazione come sacrificio, come disarticolazione rispetto ad un’unità originaria. Il fine non è dunque l’evoluzione, ma il ritorno ad uno stato primigenio. La sofferenza non è tanto un mezzo, quanto un aspetto necessario dell’universo. La scelta compiuta dagli esseri tutti (inclusi i minerali) di scendere nel mondo materiale è inevitabile (fatalismo?), perché è l’unico modo per risalire, per tornare alla Sorgente da dove Purusha si è allontanato. Il motivo di questo distacco non è per nulla chiaro. Il mito di Purusha, oltre a slittare in un dualismo che ricorda quello cartesiano tra res cogitans e res extensa, definisce una situazione circolare, oziosa e tautologica. Per dirla con Leopardi: “Tutte le cose si muovono per tornare nel luogo donde si sono mosse”.


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Masaccio
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Registrato: 2 anni fa
Post: 74
 

Questo filone è stato aperto con una domanda ben precisa sulla resurrezione di Cristo, quindi il mio commento sarà un piccolo fuori tema.

Trovo che sia molto limitante e insoddisfacente affrontare la questione dell'esistenza del divino dal punto di vista d'una sola religione. Che dire delle altre migliaia di dottrine che proclamano con la stessa sicurezza del Cristianesimo la verità assoluta dei propri dei e testi sacri? Un mussulmano e un induista ammirano intorno a sé i frutti della potenza del sommo creatore tanto quanto il più devoto dei cattolici, e allo stesso modo dei cattolici sperano nella conversione di coloro che non credono nell'unico vero dio. Non parliamo poi della miriade di confessioni originate da spaccature interne a uno stesso culto.

Se una qualsiasi fede è osservata in quest'ottica, di essa risalta l'aspetto umano, la natura tutt'altro che divina. Non so se un dio esista oppure no (premessa una qualunque definizione di dio, e ce n'è l'imbarazzo della scelta), ma dubito che egli 'appartenga' a una qualsiasi religione.


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Zret
 Zret
Famed Member
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Post: 2925
 

Concordo, Masaccio.

Ciao


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Giovina
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2001
 

In fondo l’indicibilita’ e l’indefinibilita’ del divino sono proprio la spinta nell’uomo a cercarlo, stimolo e impulso di qualsiasi uomo, da qualsiasi punto si trovi.
Come in precedenza anche MM ha scritto, in cio’ e’ la fortuna dell’uomo.


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