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Il tumore che corre


ignorans
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Leonardo Cenci alla maratona di New York: "Il tumore correrà con me"

Il perugino, 44 anni il 2 novembre, domenica sarà il secondo atleta al mondo, il primo in Italia, a percorrere quei 42 chilometri e 195 metri con un cancro in corso
di AGNESE ANANASSO

Leonardo Cenci: "Ho un tumore e correrò la maratona di New York"

"EMOZIONATO, motivato ma soprattutto pronto". Leonardo Cenci, 44 anni compiuti il 2 novembre, si definisce così a poche ore dallo start della maratona di New York, domenica prossima. È un traguardo già essere salito su quell'aereo a Fiumicino, visto che Leonardo ha un tumore ai polmoni in fase avanzata e sarà il primo italiano, il secondo atleta al mondo, a percorrere la distanza con un cancro in corso. Non solo cercherà di battere anche il record di questa speciale "categoria", 5 h 32', detenuto da Fred Lebow.

"Sono pronto, la preparazione è andata benissimo" spiega Leonardo. "Anche se mi sono dovuto fermare due volte, una volta a inizio preparazione, in agosto, per una gastroenterite che mi ha fatto tribolare parecchio. E una volta la settimana scorsa perché mi aveva fatto infezione il Port, un piccolo dispositivo sottocutaneo inserito nella vena succlavia che serve per fare la chemioterapia, avendo le vene ormai chiuse. Ho rischiato la vita per un'infezione batterica. Mi si era gonfiata tutta la zona. Per fortuna il medico se n'è accorto nell'ultimo 'tagliando' prima della partenza, per cui con un piccolo intervento ha rimosso il Port e mi ha pulito l'infezione. Ora sto bene ma correrò coi punti".
Leonardo Cenci: "Ho un tumore e correrò la maratona di New York"
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Il campione degli anni 70 Umberto Risi, ora allenatore, segue Leonardo a distanza con tabelle su misura, tagliate sulle esigenze di un atleta speciale e testardo come lui, che trova nella tenacia e nell'entusiasmo la forza di superare la fatica e gli imprevisti. "Umberto ha calibrato gli allenamenti sulla mia situazione clinica, come fosse un abito su misura", spiega Leonardo. "Mi sono allenato per battere il record di Lebow e ho rispettato la tabella di marcia". Un'impresa questa in cui sarà seguito fisicamente dalla sua oncologa Chiara Bennati e dalla ex iena Mauro Casciari, presidente onorario dell'associazione fondatata da Leonardo "Avanti tutta", che lo accompagnerà per tutta la gara.

Arrivato giovedì a New York Leonardo ha avuto un programma fitto tra interviste ed eventi, come la cena dal console italiano a New York con la comunità italiana della Grande Mela. "Sabato poi lo dedicherò alla meditazione e alla preghiera, per trovare la giusta concentrazione in vista della gara" spiega Leonardo. "Il cancro mi ha fatto fare un giro a tutto tondo tra le mie emozioni e posso dire che ora mi conosco così bene da poter tenere sotto controllo tutto. Ho la perfetta gestione di me stesso" dice Leonardo, con una punta di orgoglio e di sana autostima. "E anche se domenica saremo 54mila in verità saremo solo io e il mio cancro: lo prenderò per mano e lo porterò fino all'arrivo, vediamo se sarà capace di starmi dietro".

C'è però una cosa che Loenardo non sa tenere sotto controllo: la paura di volare. "Sembrerà paradossale ma mi è venuta dopo i 30 anni, nonostante i numerosi viaggi già fatti" spiega. "Questa sensazione di soffocamento mi è presa durante un volo per Barcellona, nonostante avessi già percorso quella tratta diverse volte. Ecco, da allora, ho sempre questa ansia, anche sui voli brevi. Per un viaggio di otto ore ricorrerò a un ansiolitico, così farò un bel sonno e mi risveglierò direttamente dall'altra parte dell'oceano, fresco e riposato".


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ignorans
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Ho trovato questa notizia. Ognuno ci ricavera' il suo giudizio.
Il mio è: quanti pazzi ci sono al mondo. Dipendenti da farmaci, da cattive abitudini, gli umani non sanno fermarsi, calmarsi, osservare. In questo caso, questo signore a 44anni ha un tumore a uno stadio avanzato... Come è possibile? Eppure è anche uno sportivo.... Certamente neanche fumava....
Ma tutto va, tutto procede, The show must go on...
Nessuna riflessione, nessuna calma, "vado al massimo" (epoi mi schianto)...


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Se l'oncologa Chiara Bennati, al seguito del fantomatico "Leonardo", sottoponesse a visita tutti gli altri partecipanti alla maratona li troverebbe affetti da cancro.
Il Nostro invece di farsi accompagnare dalla dottoressa Bennati doveva affidasi alle cure di un psicologo, in effetti più avanti dichiara di aver paura di volare ed io aggiungo paura di morire in generale e proprio per questo patisce di un cancro ai polmoni. :s :#


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Roberto Assagioli afferma: ""... la liberazione dalla paura è fondamentale, poichè soltanto chi si è liberato dalla paura è veramente libero. ....", lettura che caldeggio al sig. Leonardo Cenci. 😉


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gnorans
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Tutti dobbiamo morire prima o poi. L'importante è cosa fare nel frattempo.


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esatto....e l'importante è non cercarsi le rogne,dedicato a chi fuma 3 pacchetti al giorno. L'unico caso in cui potrei mettermi nuovamente a bere e fumare seriamente è se passa una legge (peraltro arenata da secoli) che si è comunque donatori di organi. In tal caso magari mi buco pure . Non lascio nulla a nessuno


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