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La Sicilia verso la paralisi: blocchi in tutta la regione

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dana74
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la prossima accusa quale sarà? Che puzzano loro i piedi?

Li ammiro sempre di più, è il disagio che creano che loro signori non sopportano, stanno incriccando il sistema e sta lì l'efficacia della protesta, altrimenti ti schiacciano e ti ignorano.


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dana74
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ma "la risposta non possono darla coloro che hanno un passato dubbio, o alcuni bravi posti ai crocicchi della protesta, ne' demagoghi in servizio permanente effettivo".

certo, magari i valorosi capitani d'industria nostrani che pagano per farsi scrivere le leggi come piace a loro possono darla la risposta, ma vai a cagare Lo Bello.
Le vostre industrie sono Mafia basta vedere come confindustria lascia isolati chi denuncia il pizzo contrariamente a quanto vuol far credere

Strano, le aziende che si prendono gli appalti tav sì che sono legate alla mafia ma confindustria non la sentiamo indignata


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Giancarlo54
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Post: 2622
 

Confindustria, sindacati e governo si stanno muovendo per reprimere la rivolta. I padroni e i loro servi si stanno agitando, tra un po', scommettiamo, tireranno fuori la vecchia e mai provata storia dela Mafia e del "golpe" Borghese del 1970. Scommettiamo?


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radisol
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Forza d’Urto conferma che l’azione di protesta in Sicilia proseguirà fino alla scadenza programmata, ossia la mezzanotte di venerdì. Intanto il clima diventa rovente, mentre aumentano i disagi per i cittadini. Sbloccati 15 milioni euro della Cassa Credito Artigiani.

Prosegue il fermo dell’autotrasporto e delle attività produttive attuato dal movimento siciliano Forza d’Urto attraverso un centinaio di presidi in porti, strade, aree industriali e mercati ortofrutticoli dell’intera isola e l’atmosfera si scalda a causa dell’intervento della Confindustria siciliana. Il presidente, Ivan Lo Bello, ha denunciato “infiltrazioni mafiose” nel movimento. L’associazione degli industriali ha anche affermato che il 70% della produzione è ferma e ha invitato gli associati a una contromanifestazione, attuando una serrata degli impianti.

Una dura presa di posizione contro il fermo siciliano è arrivata anche da Fai Conftrasporto, che lo definisce una “rivoluzione” ed afferma che gli autotrasportatori sono usati come pretesto. “Nessuno nega che in Sicilia vi sia una situazione esplosiva ma deriva da altre questioni tra le quali vi è anche l’autotrasporto locale. Perché lo hanno coinvolto? Semplice perché sono i tir che riescono a bloccare le strade”, si legge nel comunicato. Fai Conftrasporto (che aderisce a Unatras, unione che si è dissociata dal fermo) contesta anche le richieste dei promotori del fermo, che non sono “possibili e sostenibili”. A tale proposito, ricorda l’analogo fermo del 2000, quando gli organizzatori “Ottennero 140 milioni e tante promesse, nessuna delle quali è stata mantenuta”.

Sul versante istituzionale, si è svolta oggi una riunione a Palermo fra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e le associazioni che hanno proclamato la protesta. Alle 18 si svolgerà un incontro tra i gruppi di Forza d’Urto per fornire un resoconto dell’incontro. Intanto, la Regione cerca d’andare incontro agli autotrasportatori sbloccando 15 milioni di euro della Cassa Credito Artigiani per aiuti all’autotrasporto, annunciando che sono già state approvate le prime 76 richieste di finanziamento. L’assessore regionale ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, ha convocato associazioni autotrasporto per sabato 21 gennaio per sottoscrivere il Patto della Legalità e riattivare la Consulta regionale dell’autotrasporto, in modo da preparare richieste al Governo nazionale.

TrasportoEuropa continua la diretta del pomeriggio.

Indetto su Facebook presidio autotrasportatori all’uscita autostradale Pescara Nord dalle 15:00 del 20 gennaio per sostenere il fermo siciliano.

#FermoSicilia 19.1.2012 ore 17,00


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radisol
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La storia della famiglia Morsello, uno dei leader dei "Forconi" :

http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8486


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