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Le banche creano denaro dal nulla

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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

PUBBLICO PRIVATO

I toni sono quelli soliti di tifosi di calcio. E la mentalità è "buono"o "cattivo"
100 o 0.
Il pensiero
"acceso"
"spento"
fa sì che per alcuni "statale" = "cattivo"
per altri = "buono".Idem col Privato

Una gestione statale della cosa pubblica può essere buona o cattiva o media.

Qui in Italia logiche di efficienza, allocazione, produttività, controllo sono state spesso trascurate e invece alcune scelte sono state improntate a criteri che con efficienza, allocazione delle risorse (che sono le tasse di tutti) non hanno avuto molto a che vedere, quanto piuttosto con acquisto di consenso politico.
Abbiamo avuto fino a 280.000 addetti alle Ferrovie,Alitalia perdeva 1 miliardo di EURO all'anno, il che significa che con quei soldi avresti occupato molta altra gente, e invece tenevi un baraccone a spese anche della loro disoccupazione, o della minor quota di servizi o pensioni.
Una RAI con 25.000 addetti e una quota dirigenti 6 o 7 volte il normale di altri paesi simili al nostro non è che sia una meraviglia.

D'altronde non è che "privato" sia sempre un bene. Dipende. Innanzitutto c'è il privato che campa sullo stato, e fuori concorrenza vera, ma protetto da commesse ottenute in modo meno trasparente,poi un conto è una piccola azienda sul mercato, con tutte le difficoltà a fare impresa, un conto sono i monopoli che hanno privilegi esclusivi, che hanno le rottamazioni (che sono tasse dei cittadini) che hanno le casse integrazioni, i finanziamenti agevolati, l'IRAP disegnata apposta, possibilità fiscali impensabili per un altro soggetto piu piccolo, finanziamenti agevolati ecc...

Quindi più che accapigliarsi su "statale" contro "privato" bisogna vedere quale statale e quale privato. L'Italia ha avuto un sistema misto, come il Giappone, e al mondo è cresciuto in maniera seconda solo al Giappone fino a un certo punto. Ma il declino successivo ha vari padri, che non sono certo la quota "statale" o "privata" dell'economia.


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greiskelly
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1268
 

conosco bene il discorso george, la mia domanda era però un'altra.
Volevo sapere se è così poco determinante l'intervento di una BC sulle commerciali, insomma vorrei sapere se le commerciali si possano considerare dei "cavalli impazziti" che corrono dove vogliono loro e quasi del tutto incontrollabili.

Questo vorrei capire, che potere abbia una BC di controllo sulle banche commerciali, indifferentemente dal fatto che la BC sia pubblica o privata.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Ma,non mi ritengo abbastanza preparato per rispondere con precisione.Il mondo bancario e' veriegato e complesso,non semplificabile piu di tanto.Ma c'e' un punto fermo che penso sia molto importante.L'espansione e contrazione del credito generale,pur dipendendo in primis dallo stato dell'economia di un paese (a che serve inondare di liquidita se c'e' una sistematica sfiducia e calo di domanda?)Influenza lo stesso stato economico.Ma c'e' differenza tra "influenza" e "controllo totale.

Non saprei esattamente.Sta di fatto che le difficolta delle "piccole" banche,in virtu anche di queste restrutturazioni (progetto di supervisione bancaria) spingono ad unirsi,fondersi,aggregarsi con le piu forti.

E quindi la quota del "troppo grande per fallire" (cioe l'intervento pubblico a garanzia a prescindere) cresce.


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