http://lecorvettedellelba.blogspot.com/2021/03/recalcati-assurdo-su-la-stampa-draghi.html
L’ articolo che mi ha fortemente colpito, negativamente, non è ancora disponibile online. L’ incipit potete comunque trovarlo al link
Lo psicanalista Massimo Recalcati, in un articolo di fondo in prima pagina su La Stampa, sostiene che l’ ultimo politico padre è stato Enrico Berlinguer, e ora Draghi nell’ immaginario collettivo riattiva “ la funzione orientativa del padre, in questo senso profondo Draghi si profila come paradossale erede di Berlinguer”.
Continua quindi scrivendo che “il carattere dei due uomini appare simile”, entrambi poco amanti della ribalta, “ non amano apparire, non amano la seduzione dell’ immagine”. L’ unica differenza tra i due accennata da Recalcati è che Draghi “ incarna il resto del padre spogliato da ogni involucro ideologico”, mentre Berlinguer “è un leader profondamente immerso nella storia del Novecento”, però anche per Draghi “com’è accaduto in modo più deciso con Berlinguer, la sua azione investe la politica di una questione morale “.
Perché è assurdo l’ articolo ?
Perché se lo legge una persona che non conosce i due personaggi, pubblici si ma italiani, al massimo possiamo considerarli europei ma molto meno conosciuti in varie parti del mondo,
non potrebbe capire tra i due chi è stato un capo di un partito comunista e chi è invece un banchiere.
E’ vero che l’ articolo si rivolge agli italiani, che conoscono i due personaggi e quindi saprebbero indicare i ruoli ricoperti dai due personaggi nella loro carriere,
ma si rivolge a loro per ingannarli,
per convincerli che,
chi ha seguito Berlinguer nel suo impegno “ per una società diversa “ (urlavamo spesso “il PCI cambierà questa sporca società”),
con lo stesso spirito dovrebbe sostenere l’ azione di Draghi, che come quella di Berlinguer ha “il bene del Paese come bene superiore”.
Invece la politica è anche rappresentanza di interessi di strati sociali diversi e Berlinguer stava dalla parte dei ceti meno abbienti, operai e lavoratori dipendenti soprattutto, mentre Draghi difende esplicitamente le ragioni dell’ Unione Europea e dei suoi pilastri, tra i quali abbiamo una politica economica ben precisa, neoliberista, che vorrebbe tutta l’ attività economica dipendere solo dalle “libere” leggi del mercato e completamente indipendente “dagli aiuti di stato”.
In poche settimane sta diventando evidente che il governo di Draghi è poco affine anche alla sinistra molto annacquata del centro sinistra italiano,
è il momento quindi di fare il tutto per tutto per allontanare l’ ora in cui sarà chiaro a tutti che Draghi rappresenta il potere finanziario e non il bene del Paese.
Ed allora su la Stampa di Torino si arriva a scrivere “ Draghi come Berlinguer “
Certo ciascuno è libero di scrivere quello che vuole, ma visto che nel 2021 legge, poco, i quotidiani anche chi non era ancora nato nel 1984, anni in cui morì Berlinguer,
qualcuno, in modo più visibile di me, dovrebbe controbattere con energia quanto sostiene Recalcati e soprattutto il modo in cui lo fa. E dubito che lo faccia Piero Fassino, storico segretario PCI di Torino negli anni 70-80.
M.P.
Qualcuno ha condiviso il mio disappunto, l' articolo di Recalcati è stato letto, almeno parzialmente, nella rassegna stampa di Rainew24, per questo ho acquistato il quotidiano torinese...... http://materialismostorico.blogspot.com/2021/03/recalcati-draghi-erede-di-berlinguer.html
Beh io sto aspettando che qualcuno ci dica chi fa Aldo Moro.
Facile... Salvini: se non è un "compromesso storico" governare con il PD cosa lo è?
[...]
Perché è assurdo l’ articolo ?
[...]
M.P.
Perché Draghi è un padrino, al massimo.
G.C.
@holodoc temo che il mio parallelismo fosse sulla parte più tragica della sua vicenda
beh... Salvini ha evitato la parte "tragica" perdendo credibilità con il Papeete, baciando rosari e facendo selfie con le fritture, oltre ad aver fatto cadere il suo governo. A quanto pare è stato sufficiente fatto che è ancora in circolazione.
e seguiteci su Instagram bit.ly/instaBerlinguer
Ti riferisci al padre della giornalista che concorda con Augias quando dice che gli italiani non devono andare a votare se hanno intenzione di votare a destra?
Berlinguer
1) Sono stato berlingueriano, ora, con il senno del poi, non lo sono più. Ho smesso presto, nel 1981. Quando è morto, nel 1984, votato già Democrazia proletaria, una piccola formazione della sinistra che con le leggi elettorali dell' epoca era in grado, con l' 1%, di prendere un deputato europeo, consiglieri regionali, e anche comunali.
2) Sono ora intervenuto su Berlinguer perché l' operazione di Recalcati, consapevole o strumentalizzato da Giannini, direttore de La Stampa, è parte della narrazione che vuole Draghi operante per il bene del paese in un periodo di emergenza. Un presidente neutro, che non fa politica di parte. Invece Draghi fa politica e come, sono sicuro che l' accordo con i sindacati di oggi sulla P.A. è nella direzione netta di una politica neoliberista.
3) Berlinguer era comunque persona seria, anche se qualcuno lo dipingeva serioso, cioè eccessivamente serio e noioso, trai politici lo dipingevano così Pajetta e Craxi,
i figli, quattro, hanno scelto strade professionali diverse, ma li stimo tutti, o tutte, tre sono femmine.
Il figlio maschio , Marco, ha fatto anche politica attiva, si iscrisse al Prc quando venne sciolto il PCI. Se avesse voluto avrebbe fatto il deputato e avrebbe preso decine di migliaia di voti. Non lo ha voluto fare, ed anche Bianca, nonostante abbia fatto la sua carriera, è persona che stimo.
Stefano Cucchi ha rovesciato la sua tragica vicenda perché lei nel 2009 era direttrice del Tg3 , ed essendo sposata con Luigi Manconi che ha sempre sostenuto la la famiglia Cucchi, parlò del caso di Stefano come nessuno mai aveva parlato dei morti in carcere,
e possiamo essere certi che Stefano Cucchi non fu il primo ucciso in carcere, ma rimarrà conosciuto per la battaglia della famiglia che ha portato alla verità dopo molti anni. Anche grazie a Bianca Berlinguer.