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Moro, ultimo giallo “Cossiga era già lì”

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Tao
 Tao
Illustrious Member
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LE TARDIVE rivelazioni dei due artificieri arrivati per primi in via Caetani la mattina del 9 maggio 1978 sono importanti perché contribuiscono a rafforzare un’idea.

QUELLA che sugli ultimi giorni, e in particolare sulle ultime ore di Aldo Moro, le autorità governative italiane, le gerarchie vaticane e il fronte brigatista abbiano stretto un durevole patto del silenzio, della reticenza e dell’oblio. Il primo testimone ha dichiarato di essere giunto sul posto alle ore 11 e di avere constatato che il sangue era ancora fresco, il secondo di avere scorto una o due lettere sul sedile della macchina di cui si è perduta ogni traccia.
In effetti, le dinamiche della morte di Moro costituiscono forse il momento più oscuro dell’intera vicenda, giacché la versione ufficiale fornita dai brigatisti in sede processuale e memorialistica continua a fare acqua da tutte le parti.

Anzitutto perché l’autopsia ha stabilito che Moro è stato ucciso intorno alle 10, mentre le Brigate rosse hanno sempre sostenuto di averlo trucidato all’alba e poi, con il cadavere ancora caldo, si sarebbero assunte l’incredibile rischio di trasportarlo dalla periferia di Roma in via Caetani, ossia in uno dei luoghi tra i più controllati dai servizi segreti durante la guerra fredda: a pochi metri da una base del Sisde attiva in Palazzo Caetani; sotto il campanile di una Chiesa ove erano istallati ripetitori per intercettare la vicina sede del Pci; a poche decine di metri dal Ghetto ebraico, una zona presidiata dal Mossad per evitare attentati palestinesi.

Inoltre, fino a oggi appariva del tutto inverosimile che le Brigate rosse avessero lasciato intorno alle 8 di mattina il cadavere di Moro incustodito e poi avessero atteso oltre quattro ore prima di avvisare Francesco Tritto con la celebre telefonata di Valerio Morucci.

Infine bisogna ricordare che sul cadavere di Moro, in corrispondenza dei fori dei proiettili, furono trovati dei fazzolettini per tamponare la fuoriuscita del sangue, un macabro particolare sfuggito alla ricostruzione di Germano Maccari, Mario Moretti, Maria Laura Braghetti e Prospero Gallinari, ossia coloro i quali avrebbero dovuto compiere una simile drammatica operazione.
Basti pensare che a tutt’oggi non si conosce l’esecutore materiale dell’assassinio in quanto coesistono tre versioni diverse che lo elevano, sul piano antropologico, al rango di un omicidio rituale: in base ai processi sarebbe stato Gallinari; nel ricordo di Moretti, lo stesso Moretti; secondo Lanfranco Pace, Maccari. Tre mani diverse per un omicidio politico rivendicato dalle Br, che nelle ultime ore dovette subire una torsione imprevista e imprevedibile. E così Moro fu consegnato beffardamente cadavere nelle ore in cui l’entourage di Paolo VI e il ministro Cossiga si attendevano la sua liberazione.

Miguel Gotor
Fonte: www.repubblica.it
30.06.2013


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Luca Martinelli
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ma si! il potere non fa i conti con noi complottisti. Sappiamo già tutto. Siamo capaci di mettere insieme le notizie che arrivano a sprazzi e arrivare a capire! Eppoi chi c'era allora, ricorda che pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Moro già si diceva che era stato assassinato dai suoi compari di partito. Infine il dignitosissimo comportamento della famiglia e la durezza dell'atteggiamento verso il potere era molto eloquente.


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radisol
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Il tutto non convince ...

E' vero che una certa incongruenza sugli orari nella vicenda di via Caetani c'è sempre stata ... ed è vero che oggi anche Claudio Signorile, che nella mattinata di quel 9 Maggio aveva incontrato Cossiga, sembrerebbe dare, sugli orari, indirettamente ragione a Raso ... ma è soprattutto vero che Raso ricorda persino le fattezze della "ragazza curiosa" ... nonchè lo stato d'animo di Cossiga, e questo farebbe a pugni con quanto dicono invece Darida e lo stesso Signorile ... ma non ricorda invece la questione principale e dirimente .... cioè da chi avesse ricevuto l'ordine di recarsi in Via Caetani ad ispezionare quella R4 .... decisamente strano ...

E poi diffido sempre su chi se ne sta zitto trenta o trentacinque anni ... stesso discorso a suo tempo fatto per Giovanni Galloni ... e solo adesso se ne esce ... per di più in questo caso col chiaro intento di pubblicizzare un suo libro ... che oltretutto, a quanto ho capito, della vicenda Moro parla in un solo capitolo ... cosa aspettava per dire finalmente la sua, la morte di Cossiga ed Andreotti ? i pm non lo hanno mai sentito ? probabilmente non sapevano nemmeno che Raso esistesse .... non poteva a suo tempo farsi avanti lui con i pm ? No ... non convince ...


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Tonguessy
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Post: 2779
 

E poi diffido sempre su chi se ne sta zitto trenta o trentacinque anni ... No ... non convince ...

Forse esiste anche la prescrizione dei rischi. Così fu nel caso dell'omicidio JFK, quando dopo qualche decina di anni saltarono fuori testimoni che inchiodavano il suo successore, L Johnson, accusato di avere assassinato anche sua sorella. Il tutto avvenne per un semplice motivo: Johnson era morto ed i suoi successori non avevano più interesse a difenderlo minacciando chiunque lo "diffamasse".


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radisol
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Si, ma non regge lo stesso ...

Non dice la cosa più importante ... da chi ebbe l'ordine di recarsi in Via Caetani a controllare proprio quella macchina ...

E poi comunque, come dice Giannuli, che pure quanto a lettura "complottista" della vicenda Moro non scherza, Raso avrebbe dovuto fare per regola un rapporto, una relazione ... l'ha fatta ? a chi ? e cosa c'ha scritto ? ... su questo tace ...

Ed anche, come dice sempre Giannuli, non regge la doppia visita di Cossiga, non notata da nessuno ... siamo praticamente a 100 mt dalla sede nazionale del Pci ... ed infatti poi alle 14 i primi ad arrivare sono i dirigenti del Pci che avevano visto il trambusto dalle finestre .... ed a poco più di 100 mt da quella della Dc ... in giornate in cui quei luoghi, oltre ad essere supersorvegliati, sono pure pieni di giornalisti e fotografi ... ammettiamo pure che Cossiga, che comunque si muoveva come minimo con una scorta ed era quindi facilmente "notabile", l'abbia in questo "fatta franca", ammettiamo pure per un momento che nessuno lo abbia notato alle 11 in Via Caetani, nemmeno l'efficientissimo servizio di sorveglianza del Pci, composto da militanti e non da appartenenti alle polizie di stato ... ma come poteva averne preventivamente la sicurezza assoluta ?

E perchè, su questo particolare degli orari, ha taciuto per 35 anni pure Claudio Signorile ? Lui non era un appartenente ai corpi dello stato, era un deputato socialista anzi uno dei massimi dirigenti di questo partito, coperto da immunità, ed anche su posizioni opposte a Cossiga rispetto alla gestione della vicenda Moro, era praticamente il capofila del "partito della trattativa", era stato lui il tramite tra Craxi e Lanfranco Pace, a sua volta in contatto con Morucci ... e Signorile, a differenza di Raso fu interrogato sia nei processi che dalla Commissione Moro ...... perchè pure lui si ricorda solo ora degli orari ? E poi, in forma così banale "credo fossero le 11 perchè abbiamo preso un caffè e non un aperitivo" ? In 35 anni non ti eri mai posto il problema ?

No, non regge proprio ...


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radisol
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mincuo
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Io non vado molto dietro ai "testimoni" e alle "testimoninze". Come qualunque storico scientifico, per cui valgono poco o nulla se non sono confermate da documenti e/o da evidenze materiali.
Nel caso poi che le evidenze discordino dalle testimonianze (non riguardo a pochi particolari, ma al nucleo dei fatti come testimoniati), allora l'intera credibilità e attendibilità del testimone è fortemente inficiata
Qui hai testimonianze che dicono di tutto, e anche a rate e dopo 30 anni. Ma abbiamo una storia univoca, nel nucleo principale della dinamica degli eventi, secondo le testimonianze BR, salvo che ci sono particolari divergenti e pure rilevanti. Ma il nucleo però è univoco.
Ed è l'omicidio all'alba a via Montalcini, e il trasporto del cadavere da lì al centro di Roma.
Però l'autopsia e anche le successive perizie mostrano un omicidio commesso non prima delle 10 e probabilmente dopo.
E lì non sono i "testimoni".
C'è la temperatura corporea di Moro di 32,5° alle ore 16, non compatibile con un omicidio di 9-10 ore prima, c'è il non ancora sopraggiunto rigor mortis, anche quello incompatibile, ci sono i rilievi sulla coagulazione ecc...
Quindi l'orario incompatibile coi racconti è un fatto preciso, inequivocabile, indiscutibile. Non fu ucciso alle 6:30 o giù di lì come dai racconti.
Che poi andando a vedere interviste o leggendo libri si nota, per chi sta attento, che furono anche aggiunti particolari apparentemente innocui alla versione standard. Ad esempio, vado a memoria, che quando la Renault 4 uscì dal garage, circa le 6:30 o giù di lì, era ancora buio.
Il fatto è che a Marzo poteva essere ancora buio o semibuio a Roma alle 6:30, perchè il sole sorge a quell'ora, ma il 9 Maggio no perchè era sorto da oltre mezz'ora.
Quindi l'ipotesi che i racconti siano parzialmente veritieri ma si riferiscano a un trasporto di Moro da via Montalcini ad un altro covo, e cioè a Marzo, non è peregrina.
E combacia con le varie versioni discordanti e tecnicamente errate sugli autori materiali e sulla dinamica, così come testimoniata.
E combacia poi con la versione data da loro sulla detenzione per 55 giorni di Moro in una cella di 1 metro x 2.80, anche quella confutata con prove materiali ed oltrettutto illogica sia come pianificazione, sia come versione poi offerta, inutilmente peggiorativa dell'immagine BR.
Ma compatibile invece con una detenzione provvisoria di uno o pochi giorni.
E compatibile con il concordare facilmente una versione senza dover provvedere di concordare tanti aspetti.
Bastava solo fare una durata di 55 giorni a quel che si era realmente visto.


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radisol
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Post: 8261
 

Ma questo che dici, sacrosanto, nulla c'entra con la presunta novità delle dichiarazioni di questo artificiere che non dice chi ce lo manda lì alle 11 ... se ha fatto rapporto ... a chi ... e cosa ci ha scritto ...

Del tutto inverosimile poi la doppia visita di Cossiga, oltretutto di fronte alle finestre di Botteghe Oscure ...

Che la R4 sia stata aperta dal colonnello Cornacchia col piede di porco ... e a mattinata assai più inoltrata ... e quindi compatibile con la telefonata di Morucci a Tritto ... è cosa ampiamente disvelata già nei processi ...

Indubbiamente .... senza per questo correre dietro le fantasie un pò malate di qualche utente di CdC ... sul 9 Maggio molte cose non sono chiare, a cominciare dalle incongruenze sugli orari ... ma questa storia dell'articiere Raso non sta veramente nè in cielo nè in terra ... e serve solo ad aumentare la confusione ... oltre ad eccitare appunto fantasie malate ...


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Black_Jack
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Su Cossiga le notizie di prima mano di cui sono in possesso sono ben più sensazionali di queste.
Allora, c'è un noto parlamentare che si chiama Frarut; ora, en passant, io vado spesso da Fortunato che è il ristorante al Pantheon dove vanno gli onorevoli e tanto per dire il padrone che è un romano de Roma una volta stava strillando come un addannato (apposta, in modo che tutti sentissero): "Ahò, ma quanto c'ha sto Frarut in zospesooo? Ahò, ma sto Frarut nun paga proprio maiii...anvedi questo ahò che conto che c'haaaa..."; una notazione di colore che inquadra la situazione.

Insomma il signore in questione è sposato con una nota pessima giornalista che sia chiama Barbpal la quale (udite udite) era l'amante del famosissimo parlamentare Max Baffino. E andavano a trombare in un appartamento che stava proprio adiacente a quello dove viveva il notissimo Fracoss detto anche Kossino Assassiga. E i due ci davano dentro con tale (sempre lodevole) impegno che non riuscivano proprio a trattenere delle altissime e selvagge urla di piacere; tanto che alla fine il Kossino è dovuto andargli a bussare dicendogli: "Raggazzi, fatte quello che vvi parre ma non fatte tutto sto casino che mi state rompendo i coglionni".
Chi fosse poi l'amante dell'Assassiga, anche lei giornalista ma del TG3, è cosa troppo risaputa per ripeterla.


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Merio
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so che non c'entra un cavolo... ma qualcuno mi sa dire perché le "Botteghe Oscure" hanno 'sto nome qua?

Cioè da l'idea di un posto dove avvengano brutte cose...

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Hey Black dimmi che è una barzelletta per favore che mi hai fatto sganasciare dal ridere... 😀

proprio vero che i giornalisti e politici a volte vanno a letto assieme...

letteralmente...


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Solounintervento
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L'etimo della via deriva dalle "botteghe senza finestre" ("ad apothecas obscuras", come era chiamata la via fino al Medioevo) a causa della moltitudine di casupole ed esercizi commerciali che si erano insediati dentro gli archi oscuri del Teatro di Balbo, costruito da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C.


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Black_Jack
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Hey Black dimmi che è una barzelletta per favore che mi hai fatto sganasciare dal ridere... 😀

proprio vero che i giornalisti e politici a volte vanno a letto assieme...

letteralmente...

Ma che scherzo, è verissimo e saputo da fonte ultra affidabile.

Ma che non sapevi che la Fedescia era amante dell'Assassiga?
Quella del Frarut, della moglie e di Baffino la sanno pochi ma quella della giornalista del TG3 e del Presidente della Repubblica la sapevano anche i sassi.

Oh, lo dicevano pure i giornali tanto che la Fedescia ha smentito incazzatissima.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/11/non-sono-amante-di-cossiga.html

Una autorevole smentita.


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mincuo
Illustrious Member
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Ma questo che dici, sacrosanto, nulla c'entra con la presunta novità delle dichiarazioni di questo artificiere che non dice chi ce lo manda lì alle 11 ... se ha fatto rapporto ... a chi ... e cosa ci ha scritto ...

Del tutto inverosimile poi la doppia visita di Cossiga, oltretutto di fronte alle finestre di Botteghe Oscure ...

Che la R4 sia stata aperta dal colonnello Cornacchia col piede di porco ... e a mattinata assai più inoltrata ... e quindi compatibile con la telefonata di Morucci a Tritto ... è cosa ampiamente disvelata già nei processi ...

Indubbiamente .... senza per questo correre dietro le fantasie un pò malate di qualche utente di CdC ... sul 9 Maggio molte cose non sono chiare, a cominciare dalle incongruenze sugli orari ... ma questa storia dell'articiere Raso non sta veramente nè in cielo nè in terra ... e serve solo ad aumentare la confusione ... oltre ad eccitare appunto fantasie malate ...

Certamente Radisol ed era proprio per ribadire che (almeno per me) è questione di sapere su cosa mi posso basare e su cosa no.
Io di libri fatti con questo standard non ne conosco molti.
Inoltre non è che un libro, sempre secondo me, debba "per forza" ogni volta "risolvere" il caso Moro. Nè debba "per forza" fare sempre mille ipotesi specie se spesso una vale l'altra e sono basate su illazioni, analogie, sillogismi, coincidenze flebili quando non forzature o invenzioni.
Io preferirei un libro che arriva dove può e però "fin lì si può dire" e si può dire con un buon grado di certezza e portando tutti quegli elementi che la suffragano.
A questo punto tutti i successivi libri dovrebbero partire da lì.
Questa è solo la mia opinione naturalmente.


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radisol
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Dubito che a Kossino Assassiga, ai tempi della frequentazione assidua con la Fedescia, funzionasse ancora qualcosa ...

Forse gli funzionava già poco pure la testa ...

E comunque, anche se siamo largamente off-topic, è la Fedescia la presunta "informatrice" di Kossino Assassiga sulle presunte "rivelazioni" riguardanti la morte di Giorgiana Masi ... e non un questore già defunto, come raccontò invece il Sardo ...

Ma questo è appunto un altro discorso ... nella storia italiana recente di "misteri irrisolti" non c'è mica solo Moro ... anzi forse il caso Moro è meno "misterioso" di tanti altri, riguardanti comuni cittadini e poveracci ... ma si parla pressochè solo di quello ... e spesso molto a vanvera ... anche qua sopra ...

P.S. Carina sta cosa del "piacione" che non paga mai il ristorante ...


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mincuo
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- Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire.


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