E' cominciato, oggi, in Inghilterra, il più lungo sciopero dei medici in formazione, di livello inferiore a quello di consulente, che si rifuteranno di lavorare per cinque giorni, fino alle 7:00 di martedì prossimo. Ormai in Gran Bretagna l'astensione dal lavoro per chiedere uno stipendio migliore è all'ordine del giorno, si tratti di macchinisti o autisti dei treni o avvocati, postini o infermieri, tutte categorie che protestano per il mancato adeguamento dello stipendio all'inflazione, mentre il Paese lotta contro una dura crisi del costo della vita. Anche i medici ospedalieri più qualificati, i consulenti, sciopereranno per 48 ore, a cominciare dal 20 luglio, mentre i radiografi seguiranno il loro esempio a cominciare dal 25 luglio.
L'aspra disputa tra i medici in formazione e il governo ha visto questi ultimi chiedere il ripristino dei livelli retributivi del 2008-9, cosa che, secondo il governo, comporterebbe un aumento medio delle retribuzioni di circa il 35%. Una richiesta che è stata definita "irragionevole" dal ministro della Sanità Steve Barclay secondo il quale la salute dei pazienti sarà, in questi giorni, a rischio per colpa dei medici.
Secondo la "British Medical Association", organo professionale che rappresenta i medici, negli ultimi 15 anni i sanitari hanno subito un taglio del 26% del salario, in termini reali, poiché gli stipendi non sono riusciti a tenere il passo con l'aumento dell'inflazione. Il governo sostiene che retrodatare i loro stipendi per riflettere l'inflazione dal 2008 è troppo costoso e ha, invece, offerto un 5% in più, battendosi per ridurre l'inflazione. Migliaia di appuntamenti sono stati posticipati, a causa dello sciopero di oggi, mentre si dà la priorità alle situazioni di emergenza. Il servizio sanitario ha avvertito chiunque abbia bisogno di un medico di telefonare al numero di emergenza 999 o andare in Pronto Soccorso se si è a rischio per la vita. Oppure ricorrere alla farmacia o chiamare il numero 111 per situazioni meno urgenti.
I dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, del quale i britannici sono sempre stati orgogliosi, e che ha festeggiato, in questi giorni, 75 anni di vita hanno avvertito che i continui scioperi danneggiano la sanità pubblica, già in grave crisi. Sir Julian Hartley, direttore di "NHS Providers", che rappresenta le unità sanitarie locali, ha detto che l'ultimo sciopero dei medici in formazione è costato circa 100 milioni di sterline, quasi 117 milioni di euro. Negli ultimi mesi oltre 600.000 appuntamenti sono stati cancellati o posticipati per colpa dei vari scioperi dei sanitari.
Il governo Tory ha lanciato, ai primi di giugno, un vasto piano per 300000 assunzioni fra medici e infermieri, nell'arco di 15 anni, per cercare di risolvere la carenza di personale. Lo "storico" intervento, come è stato descritto dall'esecutivo Tory del premier Rishi Sunak, prevede l'inserimento nel sistema sanitario di 60.000 medici, 170.000 infermieri e 71.000 altre figure professionali.
Attualmente si contano nel servizio sanitario inglese 112.000 posti vacanti, un dato che è destinato a raggiungere i 360.000 nel 2037 se non si interviene. Come sottolinea la Bbc, al momento, la metà dei nuovi medici e infermieri deve essere reclutata dall'estero in quanto la formazione di personale sanitario nel Regno Unito non riesce a tenere il passo con la domanda.
L'annuncio del nuovo piano prevede uno stanziamento di 2,4 miliardi di sterline, 2,81 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, da investire soprattutto in programmi di formazione e tirocinio, e riguarda solo l'Inghilterra in quanto la sanità è materia di competenza delle diverse nazioni del Regno Unito, Galles, Inghilterra e Scozia.
Arriva dopo un allarmante rapporto del think tank "King's Fund" sulle ridotte performance nella cura di molte patologie, a partire da alcuni tumori, rispetto agli altri Paesi, e sulla persistente carenza di personale. Come emerge dallo studio, l'Nhs, da tempo, sta attraversando un periodo di profonda crisi. E' stato indebolito dalle politiche di austerità dei governi conservatori e dalle conseguenze della pandemia. Per non parlare degli scioperi, mentre, per i pazienti, le liste d'attesa per visite e procedure di ogni tipo continuano ad allungarsi.