Per firmare andare al link:
https://www.petizioni.com/opporsi_alla_censura_siamo_tutti_moni_ovadia
Opporsi alla censura: siamo tutti Moni Ovadia!
Eppure ancora nel 2023, c'è gente che va appresso alle petizioni... 🤣
D'accordo con Moni Ovadia, anche se dopo decenni di atrocità perpetrate ai danni dei palestinesi da TUTTI i governi regolarmente eletti nell'"unica democrazia del medio oriente", voler distinguere tra governanti e popolazione israeliana risulta francamente inaccettabile.
quella di FdI è una battaglia priva di fondamento!"
Non è affatto un "battaglia di FdI" (anche se tutte le occasioni sono buone per prendersela con "questo governo", no Marco?), Balboni e il suo partito sono soltanto i servi chiamati a fare il lavoro sporco per la dittatura sionista che tiene in pugno l'occidente, come gli eventi di questi ultimi giorni hanno ampiamente confermato, e pure in modo plateale. Le dimissioni forzate di Moni Ovadia sono soltanto l'ultimo di una interminabile serie di soprusi, un singolo episodio di una politica sistematica attraverso la quale si vuol chiudere la bocca a qualunque voce critica, isolare e denigrare chiunque osi criticare l'operato degli eletti, o semplicemente non si schieri pubblicamente dalla loro parte, "senza se e senza ma".
La situazione è questa.
Farne una questione di destra o sinistra, questo o quel governo, oltre che disonesto è persino surreale.
No, io non sono Moni Ovadia. Proprio adesso i suoi correligionari hanno bombardato pesantemente un ospedale a Gaza, uno dei pochi funzionanti sotto embargo. Si parla di cifre tremende: dalle 500 alle 700 e più vittime. Ospedali e luoghi di culto sono sempre stati oggetto di azioni belliche per una ragione: terrorismo verso la popolazione, terrorismo qui verso quegli 'animali' di cui i ministri giudei parlano con disprezzo misto a gioia quando possono sterminarli.
No, mi spiace, io non sono Moni Ovadia.
Ah, se mai dovesse leggere questi nostri dolenti sfoghi. Quando va alle cerimonie del Dalai Lama, per favore si accomodi in mezzo alla gente e non nella tribuna a parte, quella che separa gli eletti dagli altri. Altrimenti non ha capito proprio nulla del buddismo.
io non sono Moni Ovadia
Sono totalmente d'accordo con tutto ciò che ha detto, @BrunoWald. Aggiungerei, o meglio sottolineerei, quello che secondo me è l'aspetto cruciale dell'episodio per quello che ci riguarda: l'assessore di turno in questione, è evidente, ha semplicemente eseguito in modo meccanico ciò che hanno comandato i padroni del discorso. Non si tratta di dietrologie e non me ne vogliano coloro i quali leggono in questo una critica al governo meloni ma non si può fingere di non vedere l'evidenza. I nostri passacarte, a distanza di poche ore ( non giorni ) dai fatti del Medio Oriente, sono scattati sull'attenti con una profusione di vuote dichiarazioni che dovrebbero dimostrare il nostro "stare dalla parte giusta". Perdonatemi ma l'Italia, ancor più degli altri paesi europei, è in una situazione patetica che rivive infinitamente un senso di colpa e di inferiorità e la porta a credere di dover fare persino uno sforzo in più per dimostrare la sua adesione alla "corrente". Noi dobbiamo essere i primi della classe, quelli che parlano meglio e di più degli altri, al diavolo la prudenza, basta poter dimostrare qualcosa che ci renda "benvoluti" presso gli ambienti che contano. No, non si può vedere uno spettacolo tanto avvilente. E non è tanto una questione di difesa degli spazi del libero dibattito ( come si chiede nella petizione ), il libero dibattito è già bello che andato. Qui emerge l'imbarazzante e grottesca mediocrità di chi occupa ruoli decisionali, tanto grave da poter rappresentare un rischio per il paese stesso. Dichiarazioni a caldo, fatte senza nemmeno conoscere esattamente la realtà dei fatti internazionali, solo per fare "bella figura". Questa volta ci è andato di mezzo Moni Ovadia, come altre volte l'hanno pagata innumerevoli non allineati al discorso che sono stati puniti con l'allontanamento dal consesso pubblico in cui essi si realizzano nei propri ruoli: via dal lavoro, via dallo stipendio, via dai giornali, dalle scuole. E' questo che preoccupa ed è una cifra che si ripete ultimamente e pare essere ormai il metodo consolidato per la gestione della cosa pubblica. Qualche giorno fa un certo ministro ha promesso ispezioni e galera per gli studenti milanesi che hanno manifestato, salvo poi rendersi conto che la situazione era tutt'altro che chiara e semplice da gestire e che le quattro parole da bar non sono nulla in confronto alla complessità dei fatti. Cosa dire? Non vi sembra una situazione pericolosa e disarmante al tempo stesso?
. Perdonatemi ma l'Italia, ancor più degli altri paesi europei, è in una situazione patetica che rivive infinitamente un senso di colpa e di inferiorità e la porta a credere di dover fare persino uno sforzo in più per dimostrare la sua adesione alla "corrente". Noi dobbiamo essere i primi della classe, quelli che parlano meglio e di più degli altri, al diavolo la prudenza, basta poter dimostrare qualcosa che ci renda "benvoluti" presso gli ambienti che contano.
Non riesco a citare e poi scrivere sotto, scusate. Rispondo al ruolo di secondo piano che l'Italia avrebbe e alle dichiarazioni dei ministri di totale genuflessione a Israele.
@Sarah, ecco a te cosa dicono alcuni fatti e dichiarazioni che forse ti sono sfuggiti:
- https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/meloni-sono-addolorata-per-quando-accaduto-allospedale-di-gaza/ar-AA1iqgf3
Come vedi non fa cenno al diritto di Israele ad esistere, né si nota quella prostrazione che hai lamentato.
- https://www.giornaledibrescia.it/italia-ed-estero/sisi-ha-invitato-meloni-al-vertice-di-sabato-al-cairo-1.3952637
Ci vogliono come mediatori. Non mi pare un ruolo di secondo piano il nostro, nei fatti.
- è successo molto altro che ora non ricordo
- vedrai montare questo atteggiamento con un occhio di riguardo per la Palestina, man mano che cambierà la narrazione dominante. E già sta cambiando, anche perché non si può far finta che tutto il mondo dalla parte della Palestina non esista.