Blondet - Anche se ...
 
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Blondet - Anche se in mutande, quello dei Parassiti è

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riefelis
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 679
 

Blondet si è cretinissimamente allineato alla propaganda imperante contro tutto ciò che è pubblico e a favore della privatizzazione anche dell'aria.
Interessante notare la tecnica: si parte dalla descrizione di qualcosa che accade o è accaduto in un contesto particolare, per poi rilevare che chi è nel pubblico avrebbe dei "privilegi" (cosa non scontata, e poi il concetto di privilegio andrebbe un po' meglio definito). Poi si fa il confronto con il privato, dove ormai i lavoratori non hanno quasi più diritti, essendo stata legalizzata ogni forma di schiavitù (in realtà anche nel pubblico, ormai...).
Dopodiché, il discorso non viene posto nella giusta prospettiva, vale a dire: se nel pubblico i lavoratori dipendenti hanno (ancora) diritti e tutele, è giusto che le stesse condizioni siano assicurate anche ai lavoratori dipendenti del settore privato. Al contrario, si pretende l'abolizione di ogni sorta di diritto e garanzia per tutti i lavoratori: io sto male, quindi devi stare male anche tu.
Non ci si pone il problema di quanto sia ingiusto che un padrone imponga ai propri dipendenti un determinato modo di presentarsi fisicamente, arrivando ad intromettersi in scelte che riguardano la persona nell'intimo.
Tutto ciò ad ovvio vantaggio dei padroni, di quelli che veramente rapinano lo Stato a dovere (banche, finanziarie, soggetti più o meno loschi che acquistano aziende pubbliche per un tozzo di pane... quanti esempi abbiamo solo in Italia?).

Grandioso. Ho trovato un'altra persona lucida e intelligente qui dentro tra vegani, scrittori di lenzuolate, mistici e allucinati vari.
Complimenti, ti stringo la mano.


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MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

Blondet si è cretinissimamente allineato alla propaganda imperante contro tutto ciò che è pubblico e a favore della privatizzazione anche dell'aria.

Mi sembra che sia lei ad aver frainteso.
Da nessuna parte si trova un invito a "privatizzare".
La critica e' su tutt'altro piano

Si può ben criticare la corruzione e il malcostume che imperversano nel settore pubblico, ma imperniare tutta la critica sul fatto che sia una vergogna avere dei diritti in quanto lavoratori ed essere umani è l'anticamera della giustificazione ideologica delle privatizzazioni dissennate dei servizi.

😯
Scusi, probabilmente abbiamo letto articoli differenti.


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Jor-el
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 990
 

Blondet si è cretinissimamente allineato alla propaganda imperante contro tutto ciò che è pubblico e a favore della privatizzazione anche dell'aria.
Interessante notare la tecnica: si parte dalla descrizione di qualcosa che accade o è accaduto in un contesto particolare, per poi rilevare che chi è nel pubblico avrebbe dei "privilegi" (cosa non scontata, e poi il concetto di privilegio andrebbe un po' meglio definito). Poi si fa il confronto con il privato, dove ormai i lavoratori non hanno quasi più diritti, essendo stata legalizzata ogni forma di schiavitù (in realtà anche nel pubblico, ormai...).
Dopodiché, il discorso non viene posto nella giusta prospettiva, vale a dire: se nel pubblico i lavoratori dipendenti hanno (ancora) diritti e tutele, è giusto che le stesse condizioni siano assicurate anche ai lavoratori dipendenti del settore privato. Al contrario, si pretende l'abolizione di ogni sorta di diritto e garanzia per tutti i lavoratori: io sto male, quindi devi stare male anche tu.
Non ci si pone il problema di quanto sia ingiusto che un padrone imponga ai propri dipendenti un determinato modo di presentarsi fisicamente, arrivando ad intromettersi in scelte che riguardano la persona nell'intimo.
Tutto ciò ad ovvio vantaggio dei padroni, di quelli che veramente rapinano lo Stato a dovere (banche, finanziarie, soggetti più o meno loschi che acquistano aziende pubbliche per un tozzo di pane... quanti esempi abbiamo solo in Italia?).

Grandioso. Ho trovato un'altra persona lucida e intelligente qui dentro tra vegani, scrittori di lenzuolate, mistici e allucinati vari.
Complimenti, ti stringo la mano.

No, sbagli. L'articolo di Blondet dice questo, per la precisione:

In questa caricatura di paese quelli che dovrebbero essere i diritti di tutti i lavoratori diventano sempre più privilegi da distribuire in cambio di ritorni elettorali e di consenso.
Da una parte si blatera di modernizzazione, mercato e produttività, dall'altro si continua a spendere pubblico denaro con gli stessi identici criteri di sempre. Ci fanno ingoiare la stessa identica minestra, con qualche insignificante aggiustamento che dipende dai serbatoi di consenso delle forze politiche che, alternativamente, vanno al governo. Che oggi non è neanche più un consenso elettorale, visto che le elezioni non si fanno più e quando si fanno i risultati non vanno bene. Adesso è più che altro un consenso mediatico, influenzabile e spendibile a breve termine.

Non è difficile da capire.
Come altro interpretare i Job Acts che valgono solo per il settore privato?


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Arcadia
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1704
Topic starter  

Blondet si è cretinissimamente allineato alla propaganda imperante contro tutto ciò che è pubblico e a favore della privatizzazione anche dell'aria.
Interessante notare la tecnica: si parte dalla descrizione di qualcosa che accade o è accaduto in un contesto particolare, per poi rilevare che chi è nel pubblico avrebbe dei "privilegi" (cosa non scontata, e poi il concetto di privilegio andrebbe un po' meglio definito). Poi si fa il confronto con il privato, dove ormai i lavoratori non hanno quasi più diritti, essendo stata legalizzata ogni forma di schiavitù (in realtà anche nel pubblico, ormai...).
Dopodiché, il discorso non viene posto nella giusta prospettiva, vale a dire: se nel pubblico i lavoratori dipendenti hanno (ancora) diritti e tutele, è giusto che le stesse condizioni siano assicurate anche ai lavoratori dipendenti del settore privato. Al contrario, si pretende l'abolizione di ogni sorta di diritto e garanzia per tutti i lavoratori: io sto male, quindi devi stare male anche tu.
Non ci si pone il problema di quanto sia ingiusto che un padrone imponga ai propri dipendenti un determinato modo di presentarsi fisicamente, arrivando ad intromettersi in scelte che riguardano la persona nell'intimo.
Tutto ciò ad ovvio vantaggio dei padroni, di quelli che veramente rapinano lo Stato a dovere (banche, finanziarie, soggetti più o meno loschi che acquistano aziende pubbliche per un tozzo di pane... quanti esempi abbiamo solo in Italia?).

Grandioso. Ho trovato un'altra persona lucida e intelligente qui dentro tra vegani, scrittori di lenzuolate, mistici e allucinati vari.
Complimenti, ti stringo la mano.

No, sbagli. L'articolo di Blondet dice questo, per la precisione:

In questa caricatura di paese quelli che dovrebbero essere i diritti di tutti i lavoratori diventano sempre più privilegi da distribuire in cambio di ritorni elettorali e di consenso.
Da una parte si blatera di modernizzazione, mercato e produttività, dall'altro si continua a spendere pubblico denaro con gli stessi identici criteri di sempre. Ci fanno ingoiare la stessa identica minestra, con qualche insignificante aggiustamento che dipende dai serbatoi di consenso delle forze politiche che, alternativamente, vanno al governo. Che oggi non è neanche più un consenso elettorale, visto che le elezioni non si fanno più e quando si fanno i risultati non vanno bene. Adesso è più che altro un consenso mediatico, influenzabile e spendibile a breve termine.

Non è difficile da capire.
Come altro interpretare i Job Acts che valgono solo per il settore privato?

Applausi Joe-el


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Ossimoro
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 211
 

citazione:
Il culattone di San Donà ha sbattuto in faccia il suo gender ad alunni e famiglie senza alcun riguardo, infischiandosene del “servizio educativo” per il quale è pagato, perché come statale può fare quel che vuole. Ha il potere. Anzi adesso due: il potere di cui gode come statale, e quello di cui gode come transessuale,, potente lobby intoccabile – se la toccate urla alla discriminazione, e tutti i media la difendono.

Roma - Direzione Generale di un ufficio pubblico. Estate. Commesso in pantaloni corti al ginocchio e sandali.
Sono in anticamere in attesa quando vedo uscire da una stanza un Dirigente. Notato l'abbigliamento del ragazzo, lo rimprovera dicendo "Ma cosa crede di stare al mare? Questo è un ufficio pubblico! Vada immediatamente a casa a cambiarsi.. e naturalmente prenda un permesso da recuperare!!"

.. in questo caso però il comune commesso (che andò subito a cambiarsi) non pare abbia avuto molto "potere"...

... strano che nessun giornale riportò l'accaduto...

... forse uno dei due poteri è preminente rispetto all'altro..
chissà quale dei due sarà..


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