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"Squola" e "istrussione" in Italia

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Truman
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@Rosanna.
Non è la TROIKA, è l'ISTAT.
...
Dunque i test PISA possono anche essere discutibili. Bene.

Ho osservato i risultati dei test PISA ed effettivamente mi hanno lasciato perplesso.
Non riesco a capire gli eccellenti risultati degli australiani, i quali mi avevano impressionato per il loro basso livello.
Non trovo traccia della Cina, che cura molto l'istruzione.
Anche la posizione del Regno Unito mi desta perplessità, non mi sembra che conoscano gran che la propria lingua, ma in effetti sembra che vadano un po' meglio nelle scienze.
Se aggiungiamo gli USA, che hanno le peggiori scuole del mondo (stiamo parlando di ragazzi di 15 anni, lasciamo stare i college famosi) eppure stanno meglio dell'Italia, i conti non mi tornano.

Lasciamo quindi stare dei test pilotati da interessi economici.
Resta il fatto che la scuola italiana ha seri problemi.
Eppure i miei riscontri dal mondo della scuola sono che c'è sempre una percentuale intorno al 5% di studenti bravi, nonostante un ambiente poco stimolante a scuola e fuori, studenti disposti ad approfondire gli argomenti, a cercare relazioni di causa ed effetto, ad esplorare mondi nuovi nel mondo della cultura.

Forse c'entra poco con il livello considerato qui, ma ho ancora da parte gli appunti su una giornata passata a vedere una sessione di laurea in scienze infermieristiche. Per motivi organizzativi si laureavano oltre cento persone e assistetti a decine di presentazioni di tesi di laurea, per una laurea negletta, finalizzata a trovare lavoro. La maggioranza tirava a campare, eppure aveva assimilato utili conoscenze.
Ma alcuni non si fermavano a ciò che era scontato.
Ricordo una tesi incentrata sulla storia della follia, che partiva dal concetto di stigma. Il gioco di specchi (spesso deformanti) che si svolge tra l'individuo e la società veniva affrontato senza timore di trovare conseguenze inaspettate, al di fuori dei canoni correnti. Ed era l'unico modo per affrontare realisticamente un malato mentale.
Un altro si preoccupava dell'ermeneutica del malato, partiva da Hans Gadamer per capire come decodificare i segnali, a volte nascosti, che manda il malato.
E molti altri erano eccellenti.
Feci i miei complimenti alla commissione d'esame (che poi in buona parte erano i professori che li avevano preparati) e ad alcuni neo dottori.
A volte la scuola italiana funziona. Ancora oggi.


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PietroGE
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Le critiche al programma PISA, un test che ad esempio in Germania viene preso molto sul serio, sono fatte per motivi ideologici e perché queste nazioni non riescono ad avere risultati lusinghieri.

Come si vede dal ranking le prime nazioni sono tutte asiatiche :

http://www.oecd.org/pisa/keyfindings/pisa-2012-results-overview.pdf

La storia che i test sarebbero pericolosi perché in grado di “uccidere la gioia dell’apprendimento” fa ridere i polli, le galline e i pulcini.

È più o meno la stessa critica che si fa per i test di intelligenza, forse ancora meno motivata.

Piuttosto, va affrontato il problema degli alunni stranieri che vengono inseriti nelle scuole senza che sappiano una parola di italiano. Una decisione sciagurata che rallenta il programma di apprendimento e rovina l'atmosfera in classe. Così non si integra nessuno, si crea solo un disastro.


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Sono test farlocchi, non tengono conto delle scuole Wardof.


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helios
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Sono test farlocchi, non tengono conto delle scuole Wardof.

Ahhhhhh....... Ecco perche! Le scuole wardof fanno la differenza


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mincuo
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Scusa Truman, ma quando si legge questo, che non sono i test PISA (che magari non piaceranno).

-il 5% degli italiani tra i 14 e i 65 anni è sostanzialmente analfabeta, cioé non in grado di distinguere lettere e cifre.
-Il 38% degli italiani sa leggere, cioé riconoscere lettere e numeri, ma ha difficoltà evidenti di lettura.
-Il 33% degli italiani che sa leggere con fluenza ha difficoltà di comprensione del testo, e cioé, parole dello stesso De Mauro:
“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”
Solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca “gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

Di che scuola che "funziona" vogliamo parlare? O di che scuole Wardorf, che a fronte di 8 milioni di alunni e 800.000 insegnanti, fanno 3200 (tremiladuecento) alunni in tutta Italia, compresi i figli, i nipoti, nonchè i figli e i nipoti dei fratelli, dei cognati e delle nuore, dei 450 insegnanti e dei due soci garanti: l’Associazione degli Insegnanti delle Scuole Rudolf Steiner in Italia e l’Associazione Sole Luna Stelle?


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Truman
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Scusa Truman, ma quando si legge questo, che non sono i test PISA (che magari non piaceranno).

-il 5% degli italiani tra i 14 e i 65 anni è sostanzialmente analfabeta, cioé non in grado di distinguere lettere e cifre.
-Il 38% degli italiani sa leggere, cioé riconoscere lettere e numeri, ma ha difficoltà evidenti di lettura.
-Il 33% degli italiani che sa leggere con fluenza ha difficoltà di comprensione del testo, e cioé, parole dello stesso De Mauro:
“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”
Solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca “gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

Di che scuola che "funziona" vogliamo parlare? O di che scuole Wardorf, che a fronte di 8 milioni di alunni e 800.000 insegnanti, fanno 3200 (tremiladuecento) alunni in tutta Italia, compresi i figli, i nipoti, nonchè i figli e i nipoti dei fratelli, dei cognati e delle nuore, dei 450 insegnanti e dei due soci garanti: l’Associazione degli Insegnanti delle Scuole Rudolf Steiner in Italia e l’Associazione Sole Luna Stelle?

Intanto rispondo a PietroGe, che ha fornito un link a dati PISA più aggiornati di quelli di wikipedia (da me consultati), nei quali la Cina non risultava. Nei dati del 2012 forniti da Pietro la Cina è al primo posto e mi sembra ragionevole. Può darsi che i test si stiano diffondendo e stiano migliorando la loro precisione.

Sulla scuola italiana il mio riscontro con analoghi laureati di altri paesi è che non mi sembravano particolarmente brillanti (le mie esperienze riguardano soprattutto la Russia e il mondo anglosassone).

Insomma ho avuto a che fare con laureati dei migliori paesi europei o americani e di me avevano rispetto.

Ho poi ancora collegamenti con amici rimasti ad insegnare all'università e qualche riscontro lo ho.
La sensazione è quella che ho detto: c'è come sempre una fascia di studenti capaci, anche incredibilmente capaci, ed un branco a seguire.

Poi l'Italia si sta riempiendo di analfabeti, mi fai notare, con buona pezza d'appoggio. Non lo nego, l'ho notato anch'io. Un amico mi faceva notare che questo degrado è misurabile, la maggior parte delle persone ha un vocabolario di poche centinaia di parole. La riduzione del vocabolario misura la capacità di concetti che possono essere espressi.
Ho già fatto notare che questo non è un fatto globale, laureati triennali di una facoltà negletta usavano parole stigma (forse anche il plurale stigmata) ed ermeneutica.

Ma il degrado del linguaggio c'è. Non penso sia da incolpare solo la scuola. Già nel 1951 Kornbluth scriveva "Gli idioti in marcia".
http://www.bibliotecagalattica.com/racconti/idioti_in_marcia.html


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Rosanna
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Le critiche al programma PISA, un test che ad esempio in Germania viene preso molto sul serio, sono fatte per motivi ideologici e perché queste nazioni non riescono ad avere risultati lusinghieri.

Come si vede dal ranking le prime nazioni sono tutte asiatiche :

http://www.oecd.org/pisa/keyfindings/pisa-2012-results-overview.pdf

La storia che i test sarebbero pericolosi perché in grado di “uccidere la gioia dell’apprendimento” fa ridere i polli, le galline e i pulcini.

È più o meno la stessa critica che si fa per i test di intelligenza, forse ancora meno motivata.

Piuttosto, va affrontato il problema degli alunni stranieri che vengono inseriti nelle scuole senza che sappiano una parola di italiano. Una decisione sciagurata che rallenta il programma di apprendimento e rovina l'atmosfera in classe. Così non si integra nessuno, si crea solo un disastro.

PietroGE, i testi Invalsi li conosco per esperienza diretta e sono una schifezza, te lo assicuro, puro nozionismo e per di più molto banali, non valutano assolutamente la capacità di analisi critico rielaborativa di uno studente ...

Le statistiche pilotate dall'Ocse , succursale del FMI, attribuiscono giudizi sempre molto critici sui dati italiani ... il motivo è chiaramente la volontà di demolire la scuola pubblica e sostituirla con una scuola privata,

La scuola italiana non deve più essere l’istituzione sostenuta dalla fiscalità generale, per formare i futuri cittadini , ma dovrà essere sotoposta all’economia locale e ai vari potentati da cui dipenderà sempre di più per finanziamenti e sponsorizzazioni ...

la mia esperienza diretta è che quando i nostri studenti vanno all'estero, in Usa, UK ... sono sempre i migliori dei corsi, e invece quando vengono qui studenti stranieri, sanno usare il pc, conoscono un po' le lingue ...

per il resto VUOTO TOTALE ....
perfetti analfabeti funzionali al sistema


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Devo concludere helios e mincuo che non conosciate la funzione del lievito nella panificazione, o quello della pasta madre.
Helios leggendo come scrive lei bistratta la grammatica della lingua, nemmeno mincuo scherza, quindi a che scopo produrre tutti laureati, come quelli che frequentano quest'albergo, se il risultato è questo?
E' sufficiente scorrere gli articoli pubblicati in home-page per rilevare la famigliarità degli autori con la orto stesura.
Comunque, mincuo, anche la sua è una cratesiologia, come i polli di Trilussa, artata per domare la realtà a proprio uso e consumo.


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puro nozionismo e [...] capacità di analisi critico rielaborativa di uno studente ...

Siete una barzelletta. Il problema della scuola italiana sono i docenti, non gli studenti. Serve un sistema di valutazione dei docenti, altroché! Possibile che non si possa licenziare un docente? Tutti bravi? Roba da matti!


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polm
 polm
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Serve un sistema di valutazione dei docenti, altroché! Possibile che non si possa licenziare un docente? Tutti bravi? Roba da matti!

Be', io direi di rispettare le priorità e cominciare a pensare a un sistema di valutazione (ed eventuale licenziamento) dei presidi.
(Personalmente non saprei nemmeno da dove cominciare per improntarlo, ma qualcuno saprà farlo... o forse no)


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Serve un sistema di valutazione dei docenti, altroché! Possibile che non si possa licenziare un docente? Tutti bravi? Roba da matti!

Be', io direi di rispettare le priorità e cominciare a pensare a un sistema di valutazione (ed eventuale licenziamento) dei presidi.
(Personalmente non saprei nemmeno da dove cominciare per improntarlo, ma qualcuno saprà farlo... o forse no)

Per favore, spiegati meglio Polm. Perché i presidi sarebbero una priorità? Per fare il concorso da preside non bisogna aver prima insegnato?


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polm
 polm
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Perché i presidi sarebbero una priorità?

Per fare il concorso da preside non bisogna aver prima insegnato?

Ok, onestamente non vedo in che modo le due domande siano correlate.
C'è ovviamente una correlazione tra fare il preside e il fatto che per fare il concorso bisogna aver un servizio di almeno 5 anni di ruolo nell'insegnamento. Però non capisco perché ciò renderebbe superfluo chiedersi se sia importante o meno valutare l'operato dei presidi a prescindere da quello dei docenti.

Hanno ruoli diversi, anche se nello stesso ambito... esattamente come allenatori e calciatori hanno ruoli diversi, anche se nello stesso ambito. Ma se anche ci fosse una legge (scritta o non scritta) che imponesse di aver giocato per 5 anni per poter diventare allenatore di una squadra... nessuno salterebbe su a dire: ok, inutile valutare l'operato degli allenatori, basta valutare i giocatori, che tanto i primi "discendono" dai secondi.

Per quanto riguarda il mio discorso sul valutare l'operato dei presidi (che, ribadisco, non si farà mai... e se si farà son convinto che sarà una barzelletta, basata su tutto tranne che su criteri sensati... sempre che esistano), la questione è complicata ed ha molto a che fare con le mie (e altrui esperienze) in 30 di insegnamento e con le mie idee sulla scuola.
Pertanto (anche se poco sportivamente) mi limito a ribaltare la questione e farti io due domande (sto parlando di scuola di I e II grado) :

1) tu pensi che l'insegnamento e la sua valutazione siano attività che possano essere relativizzate al lavoro del singolo docente, indipendentemente dal contesto (alunni, colleghi, preside, risorse, etc) nel quale opera?

2) tu pensi che un leader di un gruppo non abbia (molta) più importanza dei singoli membri che lo compongono?

(Per la cronaca: queste si che sono due domande correlate, anche non completamente:) )


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mincuo
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No Polm c'è una precisa responsabilità del corpo insegnante.
E io li ritengo (salvo le eccezioni, quelle ci sono sempre) nella massa una schifezza anche dal punto di vista morale, e lo dico chiaro.
Basta vedere qui una tipica esponente con una faccia di tolla da concorso, che parla dei PISA che non vanno bene, (ma agli altri Paesi invece sì), e pazienza, ma io gli ho messo Tullio de Mauro, ex-Ministro dell'Istruzione, che gli dice che ci sono l'80% di semi-analfabeti in Italia.
Non i PISA.
Sono decenni che producono analfabeti, non 6 mesi.
Con la loro "gioia di apprendere".
Anche altri Paesi non hanno sistemi o leggi perfette.
Solo che forse non hanno una classe di insegnanti orrenda, nefasta e asina come quella nostrana.
Non è TUTTA colpa degli insegnanti.
Ma è ANCHE colpa loro. E non poca.
Non c'è professione o mestiere dove uno accamperebbe scuse simili.

E io questi qui li ho visti protestare solo per stipendi, orari, ruolo, avanzamento e pensione.

Basta. Una volta sistemati quelli il resto andava sempre benone.

Truman viene qui dire che ha un amico sveglio. E allora?
L'80% di semianalfabeti ti dice de Mauro.
E lo stesso dice il PIAAC, fatalità.
E basta vederli i famigerati test poi.
A prova di cretino. Saper leggere, essere in grado di comprendere il senso di una frase, saper fare poco più di 2 + 2. Tremendo.


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MarioG
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Da un lato ti dicono che sono test stupidi perche' magari troppo banali, e poi ti dicono che risultati i deludenti dei test non contano nulla, perche' non misurano lo sviluppo "fisico, civico e morale"!


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polm
 polm
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No Polm c'è una precisa responsabilità del corpo insegnante.
E io li ritengo (salvo le eccezioni, quelle ci sono sempre) nella massa una schifezza anche dal punto di vista morale, e lo dico chiaro.

@mincuo, non riesco a capire perché tanto livore.

Tanto per cominciare: "No Polm c'è una precisa responsabilità del corpo insegnante" ... visto che io con Nat stavo parlando di presidi, significa che per te loro non sono un problema? Cioè, ad esempio: la stampa italiana fa schifo, ma i direttori di giornali e gli editori in questo schifo non c'entrano niente?!

Basta vedere qui una tipica esponente...

Su questo "affaire" mi rifiuto di entrare... però che si prenda come indizio di qualità dei docenti e del loro lavoro ciò che alcuni docenti dicono qui... va bé.

con una faccia di tolla da concorso, che parla dei PISA che non vanno bene, (ma agli altri Paesi invece sì), e pazienza, ma io gli ho messo Tullio de Mauro, ex-Ministro dell'Istruzione, che gli dice che ci sono l'80% di semi-analfabeti in Italia.
Non i PISA.

Boh, non mi pronuncio, però su simili affermazioni lapidarie (mi riferisco a TdM) qualche dubbio potrò farmelo venire?

Sono decenni che producono analfabeti, non 6 mesi.

Anche questa un'affermazione piuttosto dura, ma va bene... però mi permetto di correggerla:
"Sono decenni che LA SCUOLA produce analfabeti, non 6 mesi. "

perché altrimenti si da per assunto ciò che si vuole dimostrare.

Solo che forse non hanno una classe di insegnanti orrenda, nefasta e asina come quella nostrana.

Anche qui mi sembri davvero molto duro, e sinceramente non capisco come fai a dire che la nostra classe docente è orribile rispetto a quella degli altri (e poi quali altri?)

Non c'è professione o mestiere dove uno accamperebbe scuse simili.

Qui non capisco... quali scuse?

E io questi qui li ho visti protestare solo per stipendi, orari, ruolo, avanzamento e pensione.

Perchè, scusa, esistono altre categorie che, come tali, protestano per cose diverse da stipendi, orari, carriera e condizioni di lavoro?
(E scusa il mio cinismo)

Basta. Una volta sistemati quelli il resto andava sempre benone.

Non è vero! Sarà vero come categoria (e sua rappresentazione)... ma li si ritorna al discorso sopra. Moltissimi docenti (e in 30 anni e 6 scuole ne ho conosciuti parecchi) ci mettono passione e se ne fregano di orari e ammenicoli vari, fintantoché si tratta di insegnare ai loro studenti.
(Per quanto riguarda le attività accessorie sono molto più tignosi, lo ammetto... e mi ci metto anch'io). Poi che facciano bene o male il loro lavoro è un altro discorso.

E basta vederli i famigerati test poi.
A prova di cretino. Saper leggere, essere in grado di comprendere il senso di una frase, saper fare poco più di 2 + 2.

Come ho detto, sui test non mi pronuncio, anche se quale idea al riguardo ce l'avrei. (Ma va be', non possono dimostrare niente e quindi...)[/b]


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