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8 SETTEMBRE. Ottant’anni dalla morte dell’Italia

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Martin
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Concordo Sarah, ottima sintesi, ma non e' solo sulla storia d' Italia che regna la mitologia, ma su tutta la storia dello scorso secolo. Il metodo principale, come in certe forme di diffamazione, e' quello dell'omissione, ossia dell'esclusione di certi fatti e dinamiche, o della loro riduzione a secondari o non influenti.


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omega
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 Per Martin.

Non solo, ma Mussolini ci mise del suo, attaccando la Grecia. Dopo l'8 settembre, fu sua e di quello che restava del fascismo la decisione di costituire la RSI e di affiancare i tedeschi, contribuendo a scatenare una guerra civile con i collaborazionisti degli anglo-usa e a provocare nel Paese la frattura che persiste ancora oggi.


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oriundo2006
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Vorrei far notare alcune similitudini che senz'altro non vi sfuggono, date da un aspetto importante: i fenomeni storici, politici ed economici sono soggetti alla 'curva a campana'. In altri termini ascendono, toccano il picco e poi precipitano. Voi avete enucleato le ragioni 'orizzontali' di quel periodo storico terribile, io vorrei indicare  quella verticale, che sovrasta i fenomeni sociali e politici, dovuta all' 'onda lunga' della storia umana, che prescinde largamente dalle idee giuste o sbagliate, dalle politiche umane o disumane, dalle scelte possibili od obbligate.

Possiamo vederle tutte all'opera nella nostra malferma 'democrazia': il picco negli anni '7'/80 e poi il decadimento. Ma questo è proprio a tutto il mondo 'occidentale'. Una crisi profonda, irrimediabile. Dopo aver toccato il picco gli USA negli anni '90 fino all' 11/9 stanno precipitando in un abisso sino a cambiare profondamente la natura stessa del loro Paese, divenuto sentina di ogni deviazione quando prima era persino imbarazzante il loro puritanesimo ipocrita. Uk si trascina in basso oscillando tra rimembranze del passato e scatti di puerile orgoglio antilatino con robuste dosi di ridicolo sciovinismo.

La Francia e la Germania paiono unite da un destino analogo, dato da dirigenti assolutamente al di sotto del loro recente passato, incapaci di manifestare quello che era stato il loro vanto: la razionalità in politica ed in economia. Spirito cartesiano e realpolitik scandita dai successi economici e da una gestione severa delle risorse ( spesso da furbastri ) oggi annientate da personaggi privi di qualsiasi capacità. Dei fidi maestri sostituti trovati tra le comparse di un teatro chiuso per fallimento.

Riassumendo ed applicando questo al passato, non dobbiamo trascurare le due fasi del fascismo.

L ' una ascendente fino alle sanzioni, che seppe mobilitare ed anche nobilitare le immense energie dei nostri padri e nonni, l'altra gettata a capofitto in imprese belliche di troppo ampio respiro per le deboli forze di un paese di straccioni come era complessivamente l' Italia di allora, epperò decisa a percorrere sino in fondo queste scelte disperate proprio per compensare la curva all' indietro, curva che imponeva una scelta di tempo 'lungo' incompatibile con le attese di 'grandiosità' prospettate alle masse, attese a sua volta dovute ai residui medievali della struttura sociale italiana dell' epoca.

In sintesi il fattore 'tempo' è determinante. Chi ne scandisce le tappe, chi se ne sa servire proscrastinando i successi e rallentando le perdite, chi sa parlare alla società non nascondendo la realtà ha vinto. Churchill seppe farlo, i dirigenti americani pure, Stalin anche. I nostri non seppero farlo. Preferirono vivere in un mondo immaginario illudendo le masse ed illudendosi essi stessi sino alla fine.

Oggi, vedendo il dibattersi assurdo del ceto politico 'occidentale' nelle occasioni internazionali, con baci ed abbracci come se i problemi non li riguardassero, anzi non ve ne fosse perchè brillantemente tutti risolti proprio da questa comunanza fittizia di intenti tra compari di stoltezze, ne desumo che come allora vi sia l' incapacità di dire propriamente le cose senza sotterfugi e senza esaltazioni autoritarie da sacrestani della politica.

Un discorso reale e vero di cui sono complessivamente incapaci tutti, di dx come di sx, ancorati entrambi a visioni e soluzioni di cinquant'anni fa, all'apice del picco, oggi alimentati ulteriormente dal bottino ricco rappresentato dal governo di paesi ricchi e da soggettivismi indiscreti persino nelle questioni intime.

La scissione con la realtà fu la ragione del tracollo della Germania e dell' Italia di allora, unite e divise da un comune destino che peraltro non avevano cercato sino in fondo ma a cui non seppero sottrarsi.

Oggi non è differente. L' 8 settembre di allora fu il ritorno terribile alla razionalità di una guerra persa sin da quando fu cominciata. Il nostro 8 settembre verrà forse in sordina ma verrà: il fallimento economico davanti a tutti e quello sociale, più grave ancora, di questo esperimento zootecnico chiamato invasione di torme di cialtroni e profittatori incaricati della sostituzione etnica degli italiani. 


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Martin
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Oriundo2006

Non condivido quasi nulla di quanto hai scritto. Che Churchill, Stalin e i dirigenti USA abbiano vinto, ossia vinto un processo esponenziale quale la WW2, perche' avrebbero saputo parlare alla societa' non nascondendo la realta', a me sembra  una affermazione veramente del tutto priva di qualunque fondamento, proprio strampalata e campata per aria, che non sta proprio ne' in cielo e ne' in terra. Una guerra come la WW2 non si vince o perde perche' un leader parla bene o male.........Idem per la presunta scissione dalla realta' come ragione del tracollo di Germania e Italia. In un modo o nell'altro, la WW2 l'hanno voluta in parecchi, non certo solo Hitler, ed in un modo o nell'altro era inevitabile e naturale, quando tre concezioni del mondo agli antipodi (liberalismo, fascismo e comunismo) ed i Paesi che le esprimono, vanno in aperta rotta di collisione.

I giudizi apodittici o dogmatici francamente curiosi di cui il tuo post brulica, per essere credibili dovrebbero essere storicamente argomentati e circostanziati, e nel tuo post non c'e' un remota traccia di prove o sostegni storici. 

L'unico aspetto che condivido e' la evidente crisi della classe politica occidentale, da circa 20-30 anni, ma non si tratta certo di una novita'. La ricerca e l'analisi delle ragioni e' molto complessa, e ci sarebbe da scrivere molto. Per me, la crisi di una classe politica non puo' che essere espressione della crisi di un popolo, tanto per cominciare. Poi, per come la vedo io, la crisi ha molto a che vedere con la rivoluzione tech e delle comunicazioni, ossia di internet, che ha dato leve stratosferiche ed ormai onnipresenti e totalizzanti per rappresentare la realta' e manipolare il consenso ad alcune lobbies - come mai visto nella storia dell' Occidente. Siamo sommersi da falsificazioni e balle, dalla storia dello scorso secolo a quello che ci accade proprio sotto il naso, e la cosa piu' preoccupante e' che se le rappresentazioni mediatiche siano vere o false, sembra che alla maggiorzanza dell'opinione pubblica non gliene freghi proprio meno di nulla. La cd societa' dello spettacolo, come se fossimo tutti seduti al cinema, solo che il film non finisce mai, e non e' un film ma la realta'.

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sarah
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@ oriundo2006. Il "ramo discendente" della parabola occidentale è evidente, senza dubbio. Come dice lei, è in atto un processo autodistruttivo della stessa identità di questa parte del mondo e questa autodistruzione è indicata in modo univoco e inappellabile come la soluzione miracolosa in grado di traghettarci verso un "avvenire" che nessuno si azzarda a conoscere. Il distacco dalla realtà, quindi e la mancanza di realismo come responsabili delle peggiori disfatte? Si tratta sicuramente di fattori determinanti che oggi si inseriscono comunque in una articolata complessità, forse anche maggiore rispetto alla logica della vittoria militare in guerra. Non conosco abbastanza da vicino la realtà sociale e politica di altri paesi occidentali diversi dall'Italia e quindi non ho una percezione diretta di quanto i discorsi dei leader siano in effetti distaccati dalla realtà oggettiva. Oso credere comunque che sia nell'Europa occidentale che nel nord America siano frequenti i voli pindarici utili per dipingere una realtà artefatta. Per esempio, mi chiedo: la Germania ha reso sufficientemente edotti i suoi cittadini sui costi effettivi della separazione dalla Russia per quanto riguarda le fonti energetiche? Il governo francese è davvero realistico quando dipinge la Francia "multietnica" e multi tutto come la solida republique eternamente statalista e dominatrice? Seguendo questo ragionamento, peraltro logico, si potrebbe allora dedurre che la fine ( quella vera ) sia vicina e non solo per i faccendieri nostrani ma per l'occidente tutto. La folle corsa dell'Europa commissariata dal partito di Biden sembra destinata a schiantarsi quanto prima di fronte all'inevitabile muro della realtà. La previsione si fa tuttavia complessa in questo scenario attuale poiché non si conoscono a fondo né le caratteristiche né la portata di eventuali altre forze politiche in gioco che potrebbero, dall'interno dell'occidente, invertire questa tendenza. E' abbastanza chiaro che, anche qualora queste forze di opposizione non esistessero affatto, il sistema così com'è non potrebbe reggere all'infinito ma le modalità ci restano per lo più oscure. L'Italia poi, in tutto ciò appare in una posizione paradossale: l'illusione dell'alternanza politica attraverso il voto non evita per nulla la pedissequa imitazione di quei modelli internazionali grotteschi che, proprio dalle nostre parti, vengono fatti passare come realpolitik e come pretesto per non mantenere le famose "promesse elettorali". Uno sbando totale che ci porta come banderuole a oscillare tra un paese disastrato e bisognoso di aiuti ( vedasi proporzioni del covid ) ad un valido alleato militare che arma l'Ucraina ( parole testuali di draghi ) per un'improbabile guerra con la Russia. Più distanti di così dalla realtà. C'è poi l'opposizione dell'opposizione ( schlein, pd, ecc. ) che, totalmente sbaragliata e priva di qualsivoglia argomento - e non potrebbe essere altrimenti viste le premesse di prima - si aggrappa alle tematiche idealizzate che sono al centro del dibattito che stiamo facendo qui sul 1943. Quanto ho affermato nel mio intervento precedente voleva sottolineare anche questo: la mancanza di contraddittorio e di testimonianze autentiche consente a questi soggetti politici di servirsi a piacimento di un immaginario idealizzato di glorie e valori sintetizzato nell" "antifascismo". Tutto qui, altro non resta. Peccato che proprio a noi tocchi fondare i pilastri della nazione su una narrazione di sconfitta e su una "lezione che abbiamo dovuto imparare". Se non è distacco dalla realtà...


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Pfefferminz
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Sottopongo alla vostra attenzione brani di un articolo apparso il 30 gennaio 2023 sul sito tedesco apolut.net

https://apolut.net/history-mussolinis-marsch-auf-rom/

Titolo dell'articolo: "La marcia su Roma di Mussolini" di Hermann Ploppa

"Nell'agosto 1917  (Mussolini) fu dismesso e tornò al suo incarico presso il Popolo d'Italia. Ed è qui che Sir Samuel Hoare, in seguito nominato primo visconte Templewood, entra in scena. Uno sciattone inglese di ventisette anni dell'alta borghesia che ha appena iniziato la sua carriera come agente dell'intelligence britannica in Russia. Lo shock per la brutale cacciata della famiglia reale russa dal trono era ancora nelle membra del giovane signore quando i suoi superiori lo trasferirono in Italia. Hoare dovrebbe garantire che gli italiani rimangano in alleanza con l'Intesa. Impresa non facile visto lo scarso rendimento delle forze armate italiane."

"Alcuni anni fa, lo storico britannico Peter Martland ha esaminato i resti di Hoare e ha trovato documenti che  dimostrano che Mussolini riceveva una somma di 100 sterline ogni settimana dal governo inglese a partire dall’autunno del 1917 per un periodo di “almeno un anno”. Convertendo al potere d'acquisto odierno, ammonterebbero a 6.000 sterline ogni settimana <3>. Quindi circa 7mila euro a settimana. Ciò fa 364.000 euro all'anno. Allora potevi comprare molto di più con gli stessi soldi di quanto puoi comprare oggi. Sebbene lo storico Martland sospetti che Mussolini abbia speso i soldi per storie di donne, è più probabile che abbia speso i soldi con l'intenzione di espandere il giornale. E sempre di più per un nuovo compito: vale a dire la creazione di una forza d’urto paramilitare per reprimere le manifestazioni pacifiste in Italia, che ora stanno aumentando drasticamente."

"All'inizio le apparizioni degli scagnozzi di Mussolini furono piuttosto sporadiche. Ma d’ora in poi l’infrastruttura del terrore nero verrà costantemente ampliata. Dal punto di vista dei profittatori di guerra e dei proprietari delle imprese, ciò è urgentemente necessario."

"Nel frattempo, i suoi sanguinari squadristi, bande organizzate di assassini in camicia nera e armi da fuoco, visitano una roccaforte della sinistra dopo l'altra, lasciando una scia di orrore, con morti e feriti. Tuttavia, l’apparato statale non vede alcuna necessità di intervento. Il governo è troppo debole o del tutto riluttante a sfruttare il monopolio della forza. In una ribellione finale, la sinistra organizzò uno sciopero generale il 1° agosto 1922, ma fu annullato il 3 agosto a causa delle minacce marziali dei guerrieri di Mussolini".

(Matteotti) "Denuncia le macchinazioni criminali e la manipolazione relative alle ultime elezioni parlamentari. Accenna anche ai rapporti dei fascisti di Mussolini con le corporazioni statunitensi. Ad esempio, parla del sostegno dei fascisti da parte della compagnia petrolifera Standard Oil."

"L'assassinio di Matteotti non è solo il bivio dalla fase “costituzionale” del governo di Mussolini alla dittatura totalitaria fascista. È anche l’inizio dell’apertura delle risorse e dei mercati italiani al capitale anglo-americano. Perché il socialista riformista Matteotti sa troppo delle relazioni di Mussolini con le compagnie petrolifere britanniche e americane. La compagnia petrolifera Sinclair Oil ha con il Duce contratti conclusi segretamente che contraddicono palesemente la normativa italiana applicabile <5>. Sebbene alle società straniere fosse vietato estrarre petrolio in Italia, Mussolini permise alla Sinclair Oil di esplorare in Sicilia ed Emilia Romagna. A Londra, alti funzionari del Partito Laburista britannico consegnarono a Matteotti i documenti rilevanti, che Matteotti volle poi mettere a disposizione del pubblico nel Parlamento italiano. Se ci fosse riuscito, Mussolini sarebbe stato politicamente distrutto. Così Matteotti dovette sparire dalla scena insieme ai fascicoli compromettenti. I documenti rivelarono anche che dietro la Sinclair Oil c’erano sia la Standard Oil che la British Anglo-Persian Oil Company. Ciò è particolarmente delicato"

"Per fare questo, Mussolini doveva ora garantire in cambio condizioni politiche stabili. Il prestito dall'estero arrivò esattamente dopo l'assassinio di Matteotti, quando il fascismo italiano aperto si trasformò in fascismo chiuso <8>. L'uomo forte della JP Morgan era Thomas Lamont. Lamont ha circolato attraverso le capitali europee per collaborare con i governi per determinare il clima ottimale per gli investimenti. Successivamente è stato seguito dall'avvocato d'affari di Wall Street John McCloy dello studio legale Cravath, Henderson & de Gersdorff. McCloy rimase a Roma addirittura un anno intero. Il Duce deve consigliare con la massima competenza sull'investimento dei mega-prestiti americani <9>. Seguirono gli anni d'oro del fascismo di Mussolini. Come per incanto il Duce sembrava ormai riuscire in tutto. Politici, scienziati, giornalisti e leader aziendali si antagonizzarono e si preoccuparono del grande Mussolini. Churchill visitò Mussolini e riferì che il fascismo non era necessario per l'Inghilterra <10>. Ma per un paese come l’Italia così tormentato dal bolscevismo, il fascismo è esattamente la cosa giusta. Il direttore della Columbia University di New York, Nicolas Murray Butler, andava spesso a trovare il suo amico Benito e raccomandava ex cathedra una simile forma di governo anche per gli Stati Uniti"

Commento:

Mussolini accettò finanziamenti dagli anglosassoni? 

L'8 settembre 1943, 650.000 soldati italiani furono fatti prigionieri dai tedeschi. A loro non si applicò lo status di prigionieri di guerra, ma di internati militari. Solo 50.000 accettarono di collaborare con i tedeschi, gli altri furono costretti in gran parte a lavorare duramente tra immani sofferenze. Se alcuni di loro furono vittime in precedenza del terrore squadrista, è ben comprensibile che si siano rifiutati di combattere al fianco dei fascisti. 

 

Questo post è stato modificato 8 mesi fa da Pfefferminz

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Martin
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Che articolo ridicolmente unilaterale e falso, proprio da propaganda o marxista o semplicemente antitaliana, con la Storia usata a mo' di carta igienica. Sulle base di una tale serie di balle, non si comprende nulla e non si va proprio da nessuna parte.

I quattro soldi che versarono gli Inglesi al Mussolini interventista per evidenti ragioni, e  nel 1917 (l'anno degli ammutinamenti e diserzioni di massa dei disgraziati soldati britannici e francesi, mandati a crepare a centinaia di migliaia per conquistare qualche misero metro di fronte), quando tralaltro Mussolini non era quasi nessuno, dicono meno di niente, dato che al tempo gli Inglesi finanziavano e corrompevano mezzo mondo, e per le ragioni piu' varie: ci arriva qualunque idiota che abbia un minimo senso delle proporzioni basiche. 

Poi anche i proverbiali muri sanno che non c'erano solo le bande violente fasciste prima della marcia su Roma, ma anche le bande violente di socialisti e comunisti. E' indisputato che si stava molto peggio che negli anni 70 in Italia, per capirci, ossia sull'orlo della guerra civile.

Poi Matteotti ex autopsia mori' d'infarto, ossia per un incidente causato ma non voluto, grazie ai maltrattamenti ma soprattutto allo shock del sequestro da parte una banda di delinquenti comuni fascisti (Dumini e company) che agi' notoriamente di testa sua, senza nessun ordine o mandato dai vertici del fascismo che, come chiunque afferra, specie dopo aver stravinto le elezioni del 1924, avrebbero fatto volentieri a meno dell'icona mediatica di Matteotti vittima del sistema.

Ed infine, siamo sempre alle solite: si continua -  un secolo dopo, peggio degli asini!!!!! - pervicacemente a nascondere che nelle elezioni del 1924 i fascisti - purtroppo, va bene in grassetto?- presero oltre il 65% dei voti, rendendo INUTILE il premio di maggioranza previsto dalla legge Acerbo, che infatti non fu applicato. Nessun broglio secondario puo' alterare tale gigantesca realta', ossia il CONSENSO MASSICCIO registrato dal fascismo, ma la cosa viene ancora oggi nascosta, nel suo enorme significato, positivo o negativo che lo si voglia ritenere, perche' evidentemente molto problematico rispetto alla favoletta marxista del popolo oppresso, e sostituita con l'icona di Matteotti e la successiva scelta delirante dell' Aventino.

Aventino che, quando due terzi del popolo italiano aveva votato fascista? Forse si sarebbe dovuto sudare 7 camicie per recuperare consensi, provare a impaludare o indebolire il fascismo, invece di fare le anime belle dell'Aventino...tralalaltro aprendo cosi' una AUTOSTRADA  alla successiva svolta totalitaria, voluta da una parte e non da tutto il fascismo.

Matteotti - pace all'anima sua - era semplicemente un demagogo in totale mala fede, e non diventa automaticamente un santo perche' disgraziatamente morto d'infarto per lo shock del sequestro da una banda di tagliagole da 4 soldi, e la scelta dell' Aventino fu solo un boomerang letteralmente demenziale.

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Pfefferminz
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Grazie, Martin, della risposta. 

Nel contesto della discussione di questo thread sono i seguenti passaggi quelli cruciali:

"L'assassinio di Matteotti non è solo il bivio dalla fase “costituzionale” del governo di Mussolini alla dittatura totalitaria fascista. È anche l’inizio dell’apertura delle risorse e dei mercati italiani al capitale anglo-americano.

"Il prestito dall'estero arrivò esattamente dopo l'assassinio di Matteotti, quando il fascismo italiano aperto si trasformò in fascismo chiuso <8>. L'uomo forte della JP Morgan era Thomas Lamont. Lamont ha circolato attraverso le capitali europee per collaborare con i governi per determinare il clima ottimale per gli investimenti. Successivamente è stato seguito dall'avvocato d'affari di Wall Street John McCloy dello studio legale Cravath, Henderson & de Gersdorff. McCloy rimase a Roma addirittura un anno intero."

Qui si suggerisce che vi furono finanziamenti da oltreoceano:"McCloy rimase a Roma addirittura un anno intero".

Sono menzogne anche queste?

Nota : Per l'autore Hermann Ploppa, il fascismo "aperto" è quello che si colloca nel normale ambito parlamentare, mentre il fascismo "chiuso" è la dittatura.

 


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Martin
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Una tantum, non sono menzogne, ma non cambiano meno di nulla. I banchieri Anglo Sassoni grazie in particolare al Brutish Empire, ed anche quelli USA per l'enormita' del mercato interno e delle economie di scala, erano almeno mezzo secolo avanti a tutti gli altri (piu' o meno come i nostri nel Rinascimento), e finanziavano ed intervenivano in tutto il mondo, per ragioni di mero profitto, e quindi e' solo ovvio che cio' accadde anche in Italia, ossia in un Paese tralaltro in notevole ritardo nello sviluppo industriale rispetto agli altri del centro-nord Europa.

Dov'e' il problema? Non avevano la sfera di cristallo del futuro, e non gliela si puo' mettere in mano retroattivamente, ossia leggendo la storia alla rovescio, come un libro che si legge dalla fine e non dall'inizio: la crisi di Wall Street, l'ascesa di Hitler, la guerra in Etiopia, il Patto d' Acciaio, la guerra civile in Spagna, etc.

Quando sia Hitler che Mussolini furono finalmente percepiti come nemici incompatibili con il capitalismo liberale, ossia nella seconda meta' degli anni 30, la maggior parte del capitale Anglo Sassone (non tutto, perche' nella scuola liberale i banchieri non erano soldatini) passo', come non abbastanza noto, al boicottaggio totale, e sia noi che i Tedeschi non riuscivamo a vendere la maggior parte dei nostri prodotti, con conseguenze negative per noi a livello di sviluppo industriale, e per i Tedeschi a livello di bilancia alimentare, dato che la Germania, come nessuno ancora oggi scrive, non e' mai stata autosufficiente sul piano alimentare, e doveva e deve esportare prodotti industriali per importare mero cibo.

Poi, scusa, ma pensi che possa arrivare un qualunque giornalista tedesco, Hermann Ploppa, ad illuminarci sul fascismo? Ma hai mai letto la monumentale opera di De Felice, tralaltro - come si e' cercato di nascondere in tutti i modi - ebreo? Io personalmente non sono sempre d''accordo con De Felice, ma certo si colloca ad un livello ben diverso dalle vulgate marxiste..in meno di 20 anni, il fascismo fondo' lo Stato sociale italiano, avvio' per la prima volta in Europa politiche poi definite keynesiane, fondo' la struttura della cooperazione pubblico privato (l'IRI) subito copiata dagli USA e poi da tutti nel dopoguerra, e fece una quantita' letteralmente impressionante di opere pubbliche e modernizzazioni superiori a quelle dei precedenti 60 anni.....poi ovvio che fu una dittatura, ed altrettanto ovvio che la decisione di entrare in guerra fu TUTTA di un uomo solo, Mussolini, proprio come le decisioni di Stalin e Roosevelt... infatti io sono contrario anche al presidenzialismo, vedi un po' che "fascista" sarei....

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BrunoWald
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@Pfefferminz

Il tono moralistico-esecratorio dell'articolo di Ploppa, e la sua evidente faziosità, lo qualificano per quello che è: una invettiva propagandistica in cui si fa passare una tesi - il fascismo come movimento violento e antidemocratico al soldo del capitale anglosassone - che è più o meno quella sempre sostenuta dalla storiografia marxista, più restia invece a identificare il comunismo come un movimento violento e antidemocratico al soldo del capitale ebraico.

Non mi dilungo su concetti già espressi da Martin, e cercherò di essere schematico: la violenza politica fu un'eredità delle trincee in cui i padroni del vapore avevano gettato gli europei nel 1914, in un conflitto poi estesosi ad altri continenti, con un saldo di milioni di morti e immani distruzioni materiali, cui seguirono recessioni e guerre civili in diversi paesi. A quanto pare l'elite globale era divisa in due fazioni: quella "apolide" finanziò Lenin e i suoi seguaci, mentre l'altra finanziò i movimenti fascisti. In realtà, tutti i partiti sono finanziati da chi tira i cordoni della borsa, oggi come allora, e lo sappiamo bene. Anch'io dovrei prendere i soldi se fossi un leader politico di qualche rilevanza, anche tu: poi bisogna vedere in sede storica l'uso che ne viene fatto.

I regimi italiano e tedesco crearono un'economia mista sotto la supervisione di uno stato forte e sovrano, che fu percepita come una sfida intollerabile dal liberalcapitalismo anglosassone, che preferì allearsi ai bolscevichi pur di schiacciare dei sistemi politici che evidentemente non controllava affatto, e che temeva molto di più. Segnalo infatti un passo cruciale dell'articolo di Ploppa:

Seguirono gli anni d'oro del fascismo di Mussolini. Come per incanto il Duce sembrava ormai riuscire in tutto. Politici, scienziati, giornalisti e leader aziendali si antagonizzarono e si preoccuparono del grande Mussolini.

E un discorso simile vale anche per Hitler. Secondo me è proprio questo il tema centrale della storia di quegli anni: fu il successo del fascismo a rendere inevitabile la 2GM nelle forme in cui avvenne, ed è logico che la sinistra e i liberali da quest'orecchio non ci sentano troppo bene. Poi ognuno ha il diritto di avversare quei regimi per ragioni di principio, ci mancherebbe. Fra l'altro, Mussolini ricevette un'Italia pesantemente indebitata con le banche americane per i prestiti della guerra 15-18, altra questione molto importante.


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oriundo2006
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@Bruno, salve, ti cito ''..fu il successo del fascismo a rendere inevitabile la 2GM nelle forme in cui avvenne..''. E questo vale anche per il nazismo, specie se messo a confronto con il fallimentare comunismo della NEP ed il suo seguito forzatamente e drammaticamente statalista. Stalin deliberatamente si alleò con le potenze capitaliste, un anatema neppure necessitato veramente dall'aggressione nazista, pur di sconfiggere il rivale tedesco nazional-socialista, ovvero iniziativa privata all' interno di uno stato forte che ne indirizzava le finalità e ne orientava le sinergie, in luogo di un comunismo che era semplicemente stato + miseria e solo questo.

Ogni riferimento alla Cina di oggi è puramente vero. Purtroppo H. lo precedette nell'attacco e sappiamo il resto.

Ma rendiamoci conto che anche H. e M. ad un certo punto si trovarono a dover soddisfare attese e desideri di massa alla base delle loro fortune politiche che non erano in quel momento storico possibili. Occorreva attendere, consolidare e mangiare foglia: occorreva gestire il tempo, che non era quello mitico dei germani nella selva di Teutoburgo nè quello dei Cesari...ed invece, presi da un delirio antirazionale, si dedicarono ad imprese aggressive all'esterno 'mondialiste' ( per la loro epoca ) ovvero 'imperialiste' ( ma cos'erano quelle degli altri ? ) largamente eccedenti le possibilità delle loro industrie e delle loro capacità tecniche e scientifiche correnti.

Basti vedere la produzione di acciaio dell' Asse contro quella anglo per capire.

Piuttosto c'è un inciso interessante ''.. il Duce sembrava ormai riuscire in tutto..''. E' la corda dei cabalisti, prima si lascia correre il cavallo per fargli sopravvalutare le forze e poi si serrano le redini stragolandolo...e non sarebbe male capire le scadenze dei finanziamenti e sopratutto l'esito pratico delle promesse fatte a M. ma temo che dato il segreto militare imposto dagli USA per 100 anni, ulteriormente procrastinato poi su tutta la documentazione sequestrata in Germania ed in Italia, poco si saprà noi viventi.

Basta pensare al segreto per capire l' importanza di quello che ci nascondono e come provvisorie sono le nostre ricostruzioni. Ma ripeto, è una tattica talmudica collaudata cabalisticamente quella di rovinare gli oppositori facilitandoli oltre le loro forze, facendo loro credere possibile qualsiasi impresa, per poi tagliare il fieno sotto i piedi.

Anche qui ogni riferimento alla situazione attuale, specie alle declinanti 'fortune' degli USA, potrebbe essere una 'chiave' di lettura e comprensione di quanto ci sta accadendo.


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Martin
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Ottimo Bruno - e grazie anche per aver aperto la discussione - ma ribadirei che la WW2 non e' stata causata o provocata solo da Hitler. E' ormai provato (Viktor Suvorov) che Stalin stava per attaccare, e che fu solo anticipato da Hitler. Idem per Roosevelt, che pur avendo una opinione pubblica americana totalmente contraria ad un altra guerra europea, oltre ad aver aizzato per anni ed in tutti i modi Polonia GB e Francia, rifiuto' ogni ragionevole negoziato proposto dal Giappone (incluso su un trattato di non discriminazione tra bianchi ed asiatici), mettendolo, insieme a GB e Olanda, letteralmente con le spalle al muro,  con l'embargo di petrolio e materie prime, che lo condannava a sottosviluppo e fame. La dottrina Monroe sullo spazio imperiale americano non bastava piu' agli USA, grazie alle basi coloniali nelle Hawaii e Filippine. Ed in ogni caso, diversi mesi  prima della dichiarazione di guerra agli USA di Germania e Italia, Roosevelt aveva dato l'ordine di sparare a vista su qualunque nave tedesca e italiana nell' Atlantico, fatto incompatibile con qualunque concetto di neutralita'.

Per non parlare di Churchill....uno squilibrato complessato, abbandonato da ragazzino da una madre notoriamente promiscua, che ha cercato sangue e massacri "compensativi" per tutta la sua vita adulta,  proprio come buona parte dei serial killers USA..

E dietro USA e GB c'erano senza ombra di dubbio le lobby ebraiche, che avevano gia' da tempo dichiarato guerra in particolare alla Germania nazista............francamente, tra tutti i citati, Mussolini mi sembra proprio il meno colpevole, anche se certamente ci ha rovinato a noi Italiani con la sua decisione di entrare in guerra, osteggiata perfino da Ciano e Balbo.

Non esiste ovviamente una controprova, ma secondo me in un modo o nell'altro, la lotta tra tre sistemi cosi' diversi quali il liberale, il fascista ed il comunista, e TUTTI proiettati verso l'espansione imperialista, non poteva, in un modo o nell'altro, che terminare in una guerra mondiale.  

E' piu' o meno dove stiamo chiaramente rischiando di dirigerci oggi. I NeoGlobal Dem USA (e la Commissione UE da loro ormai colonizzata) hanno deciso che la partita per la supremazia planetaria con la Cina e' persa non sul lungo, ma gia' sul medio termine (10-15 anni), e che l'unica maniera di raddrizzare la bilancia sarebbe  cercare di smembrare la Russia. E il nuovo Drang nach Osten, dopo quello di Hitler.....

O prevale la logica che tocca convivere con Cinesi e Russi, o molto semplicemente fineremo in un altra WW. Dato che qui in Europa siamo rimasti in pochi a ragionare, le prossime elezioni USA saranno decisive: se le vince Trump, avremo buone chance di uscire da tale deriva, se le rivincono Biden e la lobby NeoGlobal che ha dietro, la vedo durissima....

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PietroGE, BrunoWald e oriundo2006 hanno apprezzato
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PietroGE
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 Condivido in pieno questi ultimi interventi aggiungo solo qualche sottolineatura. Quando ho letto 'Il Rompighiaccio' di Suvorov sono rimasto veramente impressionato dalla quantità di prove per la sua tesi che presenta, e ancora più stupefacente è stato il fatto che alle accuse di tradimento, di sputare nel piatto dove mangiava ecc. ecc. non è mai seguita una contestazione seria dei fatti riportati nel libro.

Per il resto la responsabilità della GB in quella che è stata la guerra dei 30 anni del '900 (dal '14 al ' 45)  che ha provocato il suicidio dell'Europa, non deve essere mai dimenticata. Sia la secolare politica del 'balance of power' che aveva come scopo di impedire che nel continente europeo sorgesse una potenza capace di sfidare l'Impero Britannico, sia le famose 'garanzie' date alla Polonia che hanno trasformato un contenzioso territoriale locale, che doveva e poteva essere risolto dalla Società delle Nazioni o almeno dalle potenze europee, in una guerra mondiale con decine di milioni di morti e un continente europeo semidistrutto.

Che queste 'garanzie' (quanto valevano lo si è visto dopo la guerra) fossero tutta farina del sacco governativo britannico non lo credo affatto. Era una trappola nella quale H. è caduto con entrambi i piedi e, secondo me, dietro le 'garanzie' c'erano quelli che avevano già dichiarato la guerra economica contro la Germania nel Marzo 1933. Il punto interessante è il motivo per il quale l'ebraismo internazionale si è esposto con tante forza contro una nazione che fino ad allora non era stata affatto nemica degli ebrei. Il programma del NSDAP però, prevedeva l'esclusione dei non ariani dalla proprietà delle finanze e dei giornali e proprio questa etnicizzazione di quelli che sono sempre stati gli strumenti del potere ebraico che ha costituito un pericolo mortale sia per le comunità in Europa sia, cosa più importante, per il futuro del 'focolare ebraico' in Palestina. La Germania quindi doveva essere distrutta a tutti i costi. 


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Martin
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Ma infatti, PietroGE, non e' per nulla difficile - il classico piece of cake - per chiunque accertare, in qualche minuto, in che mani sono: NYT, WSJ, Washington Post, CNN, Facebook e Google negli USA, The Economist nell'UK, e Repubblica, Stampa e Corsera in Italia (al Giornale i lavori sono ancora in corso). Dalla proprieta' alle principali firme, basta controllare biografie e cognomi su Google.

Cosi' come non e' difficile accertare nelle biografie su Wikipedia in inglese che Jake Sullivan, Anthony Blinken, Victoria Nuland, Janet Yellen, Merrick Garland - come il 90% degli Ebrei Askhenazi USA - sono tutti nipoti di Ebrei emigrati dal Pale of Settlement zarista, l'area russa, ucraina, bielorussa e polacca in cui gli Zar rinchiusero gli Ebrei per quasi due secoli fino al 1917. Attenzione perche' ai citati, di Israele come patria del popolo ebraico non gliene e' mai fregato meno di zero, la patria per loro e' l'area dalla quale i loro nonni emigrarono, quella in cui attualmente e' in corso una guerra. Ma non si puo' dire..........

Questo post è stato modificato 8 mesi fa da Martin

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Pfefferminz
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@ Bruno Wald

Citazione:

Bruno Wald: "In realtà, tutti i partiti sono finanziati da chi tira i cordoni della borsa, oggi come allora, e lo sappiamo bene. Anch'io dovrei prendere i soldi se fossi un leader politico di qualche rilevanza, anche tu: poi bisogna vedere in sede storica l'uso che ne viene fatto"

L' "anche tu" non l'accetto, spiacente. Parla per te. 


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