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Sulla guerra civile

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che fare ?
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Rispondo solo a BrunoWald, giacché non mi interessano interminabili discussioni online. Su questa questione è stata combattuta una guerra mondiale, infinite guerre d’insurrezione e controinsurrezzione, e non sarà certo una sfilza di commenti su un forum a far prevalere una causa sull’altra o a far cambiare idea a me o a BrunoWald.

“Detto in altri termini, bisognava ecc.” --> Non si trattava e non si tratta di contrapposizione fra la “parte” (causa comunista) e il “tutto” (presumo che con “tutto” tu voglia intendere la patria). Oltre alla solidarietà fra lavoratori di tutto il mondo (internazionalismo proletario), i comunisti seri hanno sempre sostenuto l’inscindibilità fra la causa comunista e la causa dell’indipendenza della loro patria da entità stranire (patriottismo proletario, contrapposto al nazionalismo borghese). Non per niente la 2GM nell’URSS di ieri e nella Russia di oggi è chiamata Grande Guerra Patriottica. Solo la ristretta feccia che si arricchisce sfruttando i lavoratori può permettersi di fare a meno della patria (vedi alla voce: grande capitale apolide). Quindi sì, per far trionfare la loro causa – che concepivano non come una causa solo loro ma come la causa di tutta l’umanità – i comunisti italiani cercarono la disfatta, ma la disfatta di che cosa? Della patria? No, della causa avversaria (fascista) che in quel momento controllava la patria (ovvero il territorio italiano). Ma fecero le cose a metà: dopo aver favorito la disfatta della causa avversaria non presero il controllo della patria: ecco la loro colpa.

“anche perché quest’ultimo godeva sostanzialmente ecc.” --> La qualità di questo consenso è ancora oggi oggetto di dibattito: consenso pieno convinto fino alla morte, o un semplice andare appresso al capo finché questo ha il controllo della situazione? Se è vero che il popolo è il motore della Storia, è altrettanto vero che serve una scintilla per accendere e far marciare quel motore in una certa direzione: nella modernità quella scintilla sono stati i partiti, prima d’avanguardia e poi di massa. In sintesi abbiamo un partito X che combatte per una causa, un partito Y che combatte per la causa opposta, e in mezzo il popolo che nei vari momenti storici oscilla fra i due (o più) poli.

“L’esercito USA non “passò di lì” ecc.” --> “Passò di lì” non nel senso che andava a zonzo per caso, ma nel senso che fu la prima massiccia forza armata “antifascista” a entrare in contatto con l’Italia. Se l’Italia si fosse trovata geograficamente più a est sarebbe entrata in contatto con l’Armata Rossa, se si fosse trovata più a sud-ovest con le forze della Francia Libera, eccetera: i partigiani si sarebbero appoggiati anche ad altre forze per combattere il fascismo, indipendentemente dal loro colore politico specifico: “passarono di lì” gli USA e si appoggiarono a essi. Tutto qua.

“Ma i capi del CLN non erano affatto ecc.”, “da un parte un paese sovrano, dall’altra una colonia anglo-americana” --> I capi del CLN non consegnarono scientemente l’Italia allo straniero per volontà di diventare fin da subito Kapò al servizio del nuovo padrone, né agirono scientemente per trasformare l’Italia in una colonia. Ripeto: fu enorme ingenuità, non malafede. E questo perché? Perché in quel momento storico non c’era nessuna consapevolezza di che cosa fosse il neo-colonialismo USA. La prassi coloniale era ancora quella di matrice europea ottocentesca, soprattutto anglo-francese: vasti eserciti di polizia, funzionari coloniali, ecc. che controllano direttamente e ufficialmente il territorio, le risorse e la popolazione dei paesi assoggettati. Mentre il neo-colonialismo USA è molto più sottile e sofisticato. Che cosa sia lo spiega bene John Kleeves (Stefano Anelli), che invito a rileggere. Si può quindi accusare il CLN di ingenuità, e pure di aver ceduto a una singola, iniziale richiesta USA che però in quel frangente sembrò loro del tutto ragionevole: “la patria è vostra, fate quello che vi pare, basta che l’Italia non entri ufficialmente nel blocco comunista”. Gli USA sapevano da subito che non ci avrebbero concesso di fare quello che ci pareva in nessun ambito, ma quello ci fecero credere. Quello fu il peccato originale, di cui i vertici del CLN non si resero conto: dopo essersi visti assecondati in quella singola richiesta iniziale, gli USA capirono che potevano gestire l’Italia, anche se nell’immediato dopoguerra lo fecero a briglie lentissime e solo mediante “amichevoli raccomandazioni” (per via dell’esistenza del potenziale rivoluzionario del PCI e del potenziale ideologico concorrente dell’URSS). Ma col passare del tempo le loro richieste si fecero sempre più invasive, il loro comportamento sempre più aggressivo (Strategia della Tensione, assassinii di Mattei, Moro, ecc.) fino a che col passare delle generazioni la classe politica italiana, a suon di mazzette, terrore, omicidi mirati, inchieste a orologeria, ecc., divenne effettivamente un Kapò al guinzaglio degli USA. A distanza di tanti decenni si sarebbero sicuramente dovuti trovare documenti, lettere, diari, ecc. dei vertici del CLN a conferma che quello fosse il piano originale del CLN: potrebbe esistere una miglior possibilità per il potere attuale di screditare agli occhi degli italiani forze politiche passate davvero patriottiche (seppur ingenue), primo fra tutti il PCI? Se nulla di tutto questo si è trovato, è perché non era quello il piano originale del CLN.

“fascismo autoctono che in qualche modo perseguiva gli interessi dell’Italia” --> Dipende da cosa si vuole intendere con “interesse dell’Italia”. Per me, e per quelli come me, l’interesse dell’Italia è la libertà e la prosperità materiale del popolo italiano, ovvero dei lavoratori che lo compongono. Cosa ci guadagna un lavoratore italiano a cedere la sua forza lavoro a una ristretta cricca di industriali, latifondisti, speculatori, ecc. che gliela pagano 4 spicci? Cosa ci guadagna ad attaccare e saccheggiare patrie altrui per sottomettere altri lavoratori come lui a un assetto politico-economico uguale o peggiore? Crediamo davvero che gli organizzatori delle guerre coloniali spartiscano il bottino col resto della plebaglia? Il fascismo fece gli interessi degli italiani? Sicuro, ma di quali italiani? Solo della ristretta cricca sopra menzionata. Discorso analogo vale per il fascismo attuale a guida USA, camuffato da democrazia “liberal-ambientalista-LGBT+”: sottrazione di risorse al popolo (privatizzazioni a vantaggio delle multinazionali USA e della ristretta cricca di Kapò italiani locali); cancellazione dei diritti politici economici sociali culturali del popolo (sostituiti con diritti civili intesi come diritto alla depravazione, che tanto non costa nulla ai padroni del vapore); guerre d’aggressione neo-coloniali (in Iraq, Afganistan, ecc., che drenano risorse dal welfare state al warfare state); eccetera. Fascismo italiano o fascismo USA? Stessa sostanza: in entrambi i casi libertà e ricchezze per una piccola cricca, mentre il resto della popolazione se lo prende nel culo. Per inciso, questo è uno dei più grandi crimini che io imputo al fascismo italiano: l’aver convinto tanti italiani di oggi che l’unico modo per emanciparsi dagli oppressori sia quello di diventare oppressori, che l’unico modo per combattere un fascismo globalizzante sia quello di adottare un fascismo locale.

“Molti fascisti erano persone comuni ecc.” --> Pure molti comunisti o socialisti erano persone comuni tornate dalle trincee con la volontà di costruire un’Italia migliore, ma capirono bene che quella borghesia era il male peggiore, che avrebbe portato il paese al disastro: si sarebbero poi chiamati Arditi del Popolo.

“voleva instaurare in Italia una dittatura comunista e l’altra parte si opponeva” --> Verissimo. E che cos’è la dittatura comunista? È la dittatura del proletariato, cioè la dittatura dei lavoratori che, attraverso uno Stato da loro controllato, assumono la proprietà dei mezzi di produzione della ricchezza e delle risorse del Paese, gestendo tutto questo e la loro stessa forza lavoro per il proprio vantaggio. Per far questo i lavoratori si organizzano in partito, creano le loro forze armate, fanno la Rivoluzione, le loro forze armate affluiscono nelle forze armate dello Stato, sopprimono i loro nemici come classe (se non si sottomettono a tale ordine fisicamente, se si sottomettono assorbendoli come lavoratori normali). È la democrazia reale per tutti i lavoratori. Che cos’è invece la dittatura fascista? È la dittatura dei capitalisti, cioè la dittatura di industriali, latifondisti, banchieri, speculatori, ecc. (soprattutto italiani all’epoca, soprattutto americani oggi) che, attraverso uno Stato da loro controllato (o una molteplicità di Stati clienti: neo-colonie), assumono la proprietà dei mezzi di produzione della ricchezza e delle risorse del Paese, gestendo tutto questo e la forza lavoro dei lavoratori per il proprio vantaggio. Per far questo i capitalisti si organizzano in vari cartelli, monopoli, lobbyes, ecc., usano le forze armate dello Stato e delle mafie che controllano, all’occorrenza fanno la contro-rivoluzione, sopprimono i loro nemici come classe (se non si sottomettono a tale ordine fisicamente, se si sottomettono assorbendoli come lavoratori-schiavi disorganizzati). È la tirannia palese oppure, se il fascismo si sente sufficientemente non minacciato da indossare la maschera “liberale”, è la democrazia formale per tutti, ma reale solo per la minoranza proprietaria. Ognuno si renda conto della situazione e scelga la sua parte.

“guerra civile che Mussolini voleva evitare ecc.” --> La voleva “evitare” sottomettendosi completamente ai tedeschi, ovvero svendendogli il popolo (convogli ferroviari pieni di italiani deportati in Germania per lavorare forzatamente allo sforzo bellico nazista), quel poco di agricoltura e industria che ancora c’era (convogli ferroviari pieni di derrate alimentari e industrie smontate inviate in Germania) e addirittura pezzi di territorio nazionale (vedi alla voce: Kosakenland in Norditalien). Gli agguati gappisti avevano lo scopo di opporsi a tutto ciò. Per quanto riguarda il resto, nessuno mette in dubbio la bestialità della solita strategia anglo-USA dei massacri contro i civili (anche se nel caso dell’Italia i bombardamenti furono molto più lievi rispetto a quelli inflitti alla Germania). Fa parte della loro strategia del Grande Ricatto: “o ti arrendi o stermino la tua popolazione civile”. Ma questo dovrebbe portare coloro che si rammaricano per il crollo dell’Italia nella 2GM a una constatazione: alla guida del paese, quando questo si spezzò e andò nel caos, c’erano i fascisti. Quindi se se la vogliono prendere con qualcuno per questo, se la prendano con i fascisti. Quale potenza – e quindi quale legittimità e credibilità – può avere un regime che si scioglie come neve al sole 5 minuti dopo che qualcuno sbarca in Sicilia e 10 minuti dopo che qualcuno tira 4 bombe su Torino? Finiamola quindi col mito del PCI che manda da solo a puttane l'intero paese scatenando la guerra civile: più che pugnalata alla schiena (contro il regime, non contro la patria), fu il colpo di grazia (che però, come detto sopra, non fu vibrato sino in fondo).

“Bravo, un pò di senso dell’umorismo ecc.” --> Dopo la prima guerra mondiale gli Alleati volevano spartirsi la Turchia (Trattato di Sèvres), anche allora altri avevano già “deciso tutto” per loro. Ma i turchi si opposero, diedero battaglia e alla fine conservarono l’integrità e l’indipendenza del loro paese. Noi, dopo aver ricostruito l’economia, l’industria e l’esercito (diciamo a metà degli anni ’50, anche servendoci machiavellicamente dell’aiuto anglo-USA, ma senza entrare nella NATO) avremmo potuto sfidare Yalta e fare la stessa cosa. Se decenni dopo si sono calati le brache a Sigonella, perché non avrebbero dovuto calarsi le brache dinnanzi a una “Sigonella” comprendente tutta l’Italia? E se fosse stato proprio necessario combattere una 4^ Guerra d’Indipendenza italiana, che la si combattesse. Perché i turchi sì e noi no? Perché solo gli altri fanno Rivoluzioni e guerre d’indipendenza di successo? Non per impossibilità fisiche, ma per mancanza di volontà politica. Come al solito.

“Perché non siamo un popolo maturo.” --> Sono d’accordissimo.

Un saluto cordiale anche a te.

Passo e chiudo

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Martin
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Sostanzialmente concordo, ma la questione mi sembra piu' complessa. Il piano originario di Mussolini era prendere il canale di Suez ed eventualmente, dopo, negoziare la pace con la GB da una posizione di forza. Il punto e' che Graziani fermo' subito l'avanzata, perche' era convinto che senza carri armati non ce l'avrebbe mai fatta. La guerra divenne una catastrofe per noi a fine 1942, quando Mussolini e Ciano non riuscirono a convincere Hitler della necessita' di assumere una posizione difensiva in Russia e di trasferire ingenti truppe in Nord Africa. Con lo sbarco di USA e GB in Algeria e la distruzione dell' Africa Corps in Tunisia, finalmente USA e GB ebbero le basi in Nord Africa dalle quali bombardare l'intera Italia senza problemi. Prima dovevano fare AR dalla GB ed arrivavano solo e a stento nel Nord Italia. Non appena iniziarono i bombardamenti a tappeto - vedasi quello del 19 luglio 43 su Roma, a seguito del quale Mussolini convoco' il Gran Consiglio del 25 luglio 1943- le forze interne contrarie al fascismo ed alla guerra presero il sopravvento. 

Va cmq ricordato che se non ci fossimo arresi, avremmo subito gli stessi bombardamenti di sterminio (napalm e fosforo) che subirono Germania e Giappone. Ce la siamo cavata con "soli" 60.000 civili morti nei bombardamenti, contro 800.000 in Germania e 1 milione in Giappone (Hiroshima e Nagasaki incluse). Ma si sa, i bombardamenti sui civili ancora oggi non sono considerati un crimine contro l'umanita', infatti sono continuati con altri milioni di morti (Corea, Vietnam, Iraq).


BrunoWald hanno apprezzato
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oriundo2006
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Guardate che il rpimo ad aver tradito il fascismo fu...Mussolini. Il suo carteggio con Churchill, ancora non svelato ufficialmente ma oggetto di saggi che lo ricostruiscono, ne è la prova finale per il fatto stesso della sua esistenza, prova corroborata da infiniti indizi già ben presenti.

Bruno, quando dici ''..dovevamo distruggere le forze inglesi nel Mediterraneo in una fulminea campagna..'' ebbene perchè credi che non fu fatto ? Mussolini il massone ( Mussolini il socialista era stato dimenticato ) aveva legami stretti con gli inglesi già da tempo per una presenza bellica italiana nei fatti CONTRO la Germania.

Quello che successe dopo l' 8 Settembre ne fu la logica conseguenza...dunque nulla di strano o di incredibile. Fu semplicemente un enorme tradimento stile 'cavallo di Troia', favorito dalla Real Casa e da quel ridicolo re che l' Italia aveva a quei tempi, antesignano della ridicola politica 'democratica' che abbiamo oggi ( e nell' immediato ieri ).

Da sempre le forze ostili all' Italia si studiano di separarla dai suoi naturali interlocutori facendone una macchietta senza importanza, complici la chiesa ( grande ed occulta presenza mai svelata compiutamente ), l' inguaribile tendenza al' improvvisazione e la generale mediocrità degli esemplari umani che abbiamo quotidianamente di fronte.

L' Italia le guerre può solo PERDERLE.


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Martin
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Sorry, ma tue teorie sono prive di fondamento. Mussolini spinse in tutti i modi per arrivare a occupare il canale di Suez. Se il tentativo avesse avuto successo, la GB avrebbe perso il Mediterraneo ed avrebbe avuto problemi insormontabili anche per la guerra in Asia.

Il carteggio Churchill- Mussolini, fatto sparire durante l'esecuzione di Mussolini e poi recuperato e sepolto dagli Inglesi subito dopo la fine della guerra, attiene molto probabilmente ai rapporti tra i due fino a giugno 1940, ossia all'entrata in guerra dell'Italia, che gli Inglesi temevano fortemente. E' molto probabile che riveli negoziati dietro le quinte per evitare l'entrata in guerra dell' Italia, e che ovviamente fallirono. Il carteggio e' quindi ritenuto infinitamente piu' problematico per Churchill che per Mussolini, che anzi riteneva contenesse le prove dei suoi ripetuti tentativi di evitare che la guerra europea divenisse mondiale.

Quanto al fatto che l'Italia puo' solo perdere la guerre, nella WW1 l'italia fu l' unico Paese che vinse militarmente la guerra, occupando Friuli e Trentino. Vittorio Veneto per gli Austriaci fu molto peggio di Caporetto, perche' ci persero la guerra. L'armistizio con la Germania fu fatto una settimana dopo l'armistizio tra Austria e Italia, ed la momento della firma nemmeno un soldato francese, britannico o americano aveva un solo piede in territorio tedesco. La vittoria miitare italiana fu reale ed unica, ed ovviamente fu poi mutilata. Ci ha pensato Hemingway con Farewell to the arms a sputtanarci urbe et orbi per Caporetto. Chissa' perche' gli Austriaci non associano Vittorio Veneto ad una vergogna nazionale come noi con Caporetto; eppure ci persero la guerra!

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oriundo2006
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Mi spiace ma dimentichi la spedizione in Grecia, vera prova provata: nessun motivo politico ( il premier era filo-Asse ), nessun motivo strategico ( l' Italia aveva già possedimenti nel Dodecanneso e occupava l' Albania ), nessun motivo bellico ( il fronte si stava aprendo chiaramente a Nord ): solo ed esclusivamente un motivo filo-massonico ad iniziativa inglese, come poi le incredibili incertezze della guerra nel Mediterraneo, a partire da Malta e personalmente non escludo che la regia marina fosse stata opportunamente infiltrata proprio allo scopo di depotenziare la forza bellica dell' Italia, in spregio ai milioni di italiani al fronte.

L' obiettivo finale era uno solo, far perder tempo alle armate tedesche che si sapeva già pronte a lanciarsi sull' Urss. Così fu a le armate germaniche, tardivamente mandate all'attacco, furono impossibilitate a spingersi in un blitz krieg fulminante: l'inverno che arrivò fu terribile, come lo furono i successivi.

Chi aveva ordito tutto questo ?

Questa è la domanda fondamentale che attende ancora una risposta univoca, ben lontana dai facilismi dei vincitori.

E mi spiace, il precedente della Standard Oil negli anni appena precedenti la Prima Guerra è arcinoto, come è chiaro il link assai torbido col delitto Matteotti, personaggio che si disse avvesse le 'carte' per demistificare il duce. Mussolini il massone, 'accettato' come tale per la sua foga interventista nella I GM, foga anch'essa ampiamente dovuta al link anglosionista ( del resto mai una figura come la Sarfatti si sarebbe unita ad un soggetto dichiaramente antigiudaico e realmente 'rivoluzionario' ) fu il primo traditore dell' ideale fascista e del suo stesso popolo.


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Martin
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Mi dispiace ma obiettivamente non hai studiato abbastanza e mutatis mutandis sei cmq vittima della versione dei vincitori. La Grecia - come i Greci sanno e come puoi verificare in fonti storiche in lingua inglese - nonostante ripetuti avvisi da parte di Mussolini, aveva firmato un trattato con la GB che la rendeva la principale base nel Mediterraneo della marina GB per la guerra navale all'Italia. Fu una scelta estremamente ostile all'Italia, che era gia' in guerra con la GB. Non solo: in prospettiva sarebbe potuta diventare, come la Jugoslavia, una base aereoportuale per bombardamenti a tappeto sull' Italia. Altro che "Mussolini era geloso di Hitler", come ancora si scrive sui nostri libri di storia.

Il crollo del fascismo e dell' Italia fu originato dallo sbarco alleato in Nord Africa (novembre 42) e dal (sottovalutato dalla versione dei vincitori) catastrofico crollo dell' Afrika Corps in Tunisia (maggio 1943, con 260.000 prigionieri tedeschi e italiani). Grazie alle basi aereoportuali in Nord Africa, USA e GB non solo invasero la Sicilia, ma finalmente poterono bombardare l'Italia a piacimento. Prima gli aerei dovevano fare un difficile volo AR dalla GB, e molto a stento arrivavano al Nord Italia dopo un viaggio molto pericoloso sui territori dell'Asse. Infatti il Gran Consiglio del 25 luglio fu convocato dal Duce dopo lo shock infinito del bombardamento su Roma del 19 luglio da parte di migliaia di aerei USA e GB provenienti dai nuovi aereoporti del Nord Africa. Fu chiaro a tutti - fascisti inclusi - che l'Italia si trovo' priva di ogni difesa dai bombardamenti USA e GB.

Militarmente parlando, l'attacco alla Grecia, per quanto odioso, era giustificato, piu' o meno come era giustificato il tentativo GB di occupare la Norvegia, fallito, e quello tedesco, riuscito. Se Francia, Grecia e Jugoslavia non fossero state occupate, l'intera Italia sarebbe stata bombardata a tappeto molto prima del giugno-luglio 1943, con conseguenze facilmente immaginabili.

Gia' a partire dall'estate del 1942 Mussolini e Ciano scongiurarono Hitler di assumere una postura difensiva in Russia, sulla base dell'impossibiita' militare di prenderla, e di trasferire truppe e risorse in Nord Africa per evitare l'esposizione dell' Italia. Hitler se ne infischio' perche' era ossessionato con la Russia. 

L'8 settembre e la successiva dichiarazione di guerra alla Germania sono state vergogne nazionali, perche' c'e' modo e modo di perdere una guerra. Ma non va neanche dimenticato che se non ci fossimo arresi, ci sarebbero toccati i bombardamenti al napalm ed al fosforo poi riservati alla Germania (800.000 morti) e al Giappone (un miione di morti, comprese le due atomiche). Stiamo parlando di circa 1,8 milioni di civili perlopiu' bruciati vivi. I 60.000 morti civili italiani per i bombardamenti USA e GB (per quanto molti di piu' dei massimo  11.000 morti per le rappresaglie nazi fasciste) sono una cifra comparativamente molto ridotta.


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Martin
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Matteotti con tutto il rispetto non poteva avere alcuna carta. Le elezioni del 1924 furono vinte dai fascisti con il 67%  dei voti. Tale percentuale rese inutile il premio di maggioranza della legge Acerbo, che infatti non fu applicato. La sostanza e' che due terzi (!!!!!) del popolo italiano in quelle elezioni scelse il fascismo, e l'Aventino oltre che un atto di giganteca ipocrisia e falsita' non servi' proprio a nulla, se non a facilitare il successivo passaggio alla dittatura.


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PietroGE
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Leggo da Wikipedia :

All'alba del 1º settembre le forze armate tedesche, utilizzando come casus belli l'incidente di Gleiwitz, diedero inizio alla campagna di Polonia, varcandone il confine alla volta di Varsavia. Mussolini, avendo firmato solo tre mesi prima l'alleanza con il Reich, fu messo di fronte alla scelta se scendere o meno in campo a fianco di Hitler. Ricevuta notizia dell'attacco tedesco e conscio dell'impreparazione italiana, la mattina dello stesso giorno il Duce telefonò subito all'ambasciatore italiano a Berlino, Bernardo Attolico, chiedendo che Hitler gli mandasse un telegramma per sganciarlo dagli obblighi del Patto, in modo da non passare per traditore agli occhi dell'opinione pubblica.[31]

Il Führer rispose immediatamente, in modo molto cortese, accogliendo senza problemi la posizione dell'Italia, dicendo che ringraziava Mussolini per l'appoggio morale e politico e rassicurandolo sul fatto che non aspettava il sostegno militare italiano.[31] Il telegramma, però, probabilmente per punire la beffa italiana della Lista del molibdeno, non venne pubblicato da alcun quotidiano del Reich e non venne trasmesso alla radio, facendo successivamente nascere, nell'opinione pubblica tedesca, una crescente ostilità nei confronti degli italiani, percepiti come inaffidabili e traditori del Patto.[32] Galeazzo Ciano riferì che Mussolini, avendo percepito questa crescente avversione, ancora il 10 marzo 1940 disse a Ribbentrop di essere «molto riconoscente al Führer per il telegramma nel quale questi ha dichiarato che non aveva bisogno dell'aiuto militare italiano per la campagna contro la Polonia», ma che sarebbe stato meglio «se questo telegramma fosse stato pubblicato anche in Germania».[33]

Non potendo scegliere la neutralità per non tradire l'amicizia con Hitler, nella seduta del Consiglio dei Ministri delle 15:00 del 1º settembre 1939 il Duce rese nota ufficialmente la posizione di non belligeranza.[34] La mancata consultazione dell'Italia da parte della Germania prima dell'invasione della Polonia e prima della firma del patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939 fra Germania e Unione Sovietica, comunque, secondo l'interpretazione italiana erano violazioni dei tedeschi dell'obbligo di consultazione fra i due Paesi, previsto dal testo del Patto d'Acciaio, consentendo perciò a Mussolini di dichiarare la non belligeranza senza formalmente venir meno ai patti sottoscritti....

Mussolini poteva quindi mantenere la posizione di non belligeranza e evitare il disastro. Questo avrebbe dovuto fare viste le limitate capacità belliche italiane. 


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Martin
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Citare Wikipedia. specie nella versione italiana,  e' molto poco: e' piena di falsita', omissioni e censure.

Gli storici seri sanno che Mussolini e Ciano scongiurarono Hitler di non attaccare la Polonia, perche' erano convinti che sarebbe partita la WW2. Hitler era invece sicuro che si sarebbe trattato di una guerra limitata. Non solo: Mussolini e Ciano provarono ad organizzare una conferenza di pace con cessate il fuoco immediato per il 3 ottobre, ed ottenero l'OK di Hitler. Tutto falli' - e' storia, anche se nascosta - perche' gli Inglesi, felicissimi della guerra, pretesero non il cessate il fuoco, ma il previo ritiro delle truppe tedesche.

Morale, la lettura di Mussolini fu inizialmente corretta. Poi con il crollo della Francia - e probabilmente il risultato negativo di negoziati sottobanco con Churchill, donde la sparizione del carteggio - COME TUTTI IN EUROPA convinto che la guerra fosse ormai finita, e che la GB era ormai isolata, si fece prendere la mano e dichiaro' guerra alla Francia (con la quale c'era una lista molto lunga di conti in sospeso). In realta' l'entrata in guerra dell'Italia allargo' il fronte a Mediterraneo, Medio Oriente, Nord Africa e Corno d'Africa, ossia fu un grosso passo verso la mondializzazione di una guerra fino a quel momento solo centro-nord europea. Fu evidentemente un grosso errore, perche' non si riusci' nemmeno a invadere l'Egitto e prendere Suez, in quello che sarebbe stato il colpo di grazia definitivo all'impero britannico ed alla capacita' della GB di continuare la guerra.


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