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Costa Concordia

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AcidBoy
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Ormai è una gara di tiro al piattello sulla nostra sfortunata penisola...fra un pò cominceranno a mettere in dubbio anche le nostre doti sessuali, già me li vedo i titoli sui giornali:
"Schettino positivo al Viagra, è il tramonto del maschio latino?"
"Costa Concordia, Dominica rivela: Schettino ha virato tardi perché non riuscivo a fargli venire un'erezione decente"


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Mari
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Concordia: identificato altro corpo, e' di una delle due donne siciliane

Il commissario Gabrielli: senza nome tre uomini e tre donne
24 gennaio, 14:26

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) - E' stata identificata un'altra vittima del naufragio della Concordia: è Luisa Virzì, 49 anni originaria di Enna, il cui cadavere è stato recuperato nella zona sommersa della nave nei giorni scorsi. La donna era a bordo della Costa Concordia assieme all'amica Maria Grazia Trecarico, che risulta ancora dispersa. Con loro viaggiavano anche la figlia di quest'ultima, Stefania, e il suo fidanzato Andrea Ragusa, che invece si sono salvati.

E' stato trovato un corpo attraverso il varco aperto nel ponte 3 della nave Costa Concordia, è di una donna. Secondo quanto appreso, il corpo recuperato all'interno del ponte 3 di Costa Concordia è quello di una donna apparentemente anziana. Il recupero è in fase di ultimazione. Il corpo ha legato intorno al tronco il giubbotto salvagente.

Sono cominciate le operazioni di avvicinamento al relitto di Costa Concordia da parte della Smit Salvage, che stamani eseguirà la prima ispezione sul relitto. Il pontone principale viene
allestito con i materiali e nelle prossime ore saranno eseguite le operazioni di ispezione dello scafo. Intanto, due unità di palombari della Marina Militare apriranno un varco sul ponte 3 per consentire la prosecuzione dei lavori di ispezione e ricerca dispersi.

I sommozzatori della Smit eseguiranno delle ispezioni dello scafo a circa 18-20 metri di profondità. Secondo quanto appreso, è necessario vedere le condizioni dello scafo della Concordia prima di 'attaccare' la prima cassa di carburante in sicurezza. Intanto i palombari della Marina hanno fatto saltare l'acciaio a poppa della nave all'altezza del ponte 3. Il varco aperto dall'esplosivo consentirà nuove ricerche di dispersi da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco.

L'inizio delle operazioni di trasferimento del carburante prenderanno il via sabato, ha detto il prefetto Franco Gabrielli parlando durante la conferenza stampa. Da quel momento le operazioni proseguiranno 24 ore su 24.

Le persone da identificare sono sei, tre uomini e tre donne. Lo ha detto Franco Gabrielli, commissario delegato all'emergenza all'Isola del Giglio, chiarendo i dati della struttura commissariale sulla questione dei dispersi. "I dispersi sono 23 - ha detto Gabrielli -. Quindici sono i corpi recuperati, 9 sono stati identificati e 6 sono ancora da identificare. E' in atto da parte del pool di polizia scientifica un esame autoptico di alcuni di questi".

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2012/01/13/visualizza_new.html_44175735.html


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Mari
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Schettino finisce al Letterman Show: è scivolato nella scialuppa?

http://video.tiscali.it/canali/Esteri/102277.html

sempre piu' in basso 👿


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Mari
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Schettino intercettato: “Ho capito che la nave si inclinava, ho preso e sono sceso”

Le registrazioni delle telefonate del comandante, fatte il giorno dopo la tragedia del Concordia, contraddicono il suo interrogatorio: ai pm aveva dichiarato di essere "caduto su una scialuppa senza giubbotto" e di aver "fatto di tutto per risalire sulla nave". Oggi, durante le operazioni di ricerca dei dispersi, è stato trovato il corpo di una donna. Identificata un'altra vittima, è una donna di Enna

“Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso”. E’ il 14 gennaio, il giorno dopo il naufragio della Costa Concordia, e il comandante parla al telefono con un amico, si sfoga. Schettino però non sa di essere intercettato dalla procura che ha piazzato delle microspie nella sala del comando dei Carabinieri di Orbetello dove si trova. E ciò che i pm raccolgono contraddice quanto il comandante dice ai pm di Grosseto: “Sono caduto in una scialuppa. Ero su uno scoglio”. A testimonianza della sua buona fede, il comandante dice: “Non indossavo il giubbotto di salvataggio”.

Ma nelle intercettazioni ambientali del 14 gennaio il comandante dice altre cose, in particolare su come la Costa avrebbe influito sulla scelta di una rotta così pericolosa. Schettino si sfoga e parla di pressioni a ripetizione perché la nave passasse a ridosso dell’Isola del Giglio. “Fabrizio, qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto perché mi hanno rotto il cazzo. Passa, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato…”. Poi il comandante aggiunge uno sfogo personale: “Non ci voglio andare più sulla nave, cambio vita, perché non la vedo tanto bene”.

Sulle sorti del comandante, che si trova tuttora agli arresti domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento, il tribunale del Riesame prenderà una decisione il prossimo dieci di febbraio.

Le intercettazioni ambientali di Schettino

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Le ricerche

Proseguono intanto le operazioni di ricerca dei dispersi. In giornata è stato trovato dai sommozzatori un altro cadavere. Il bilancio dei morti accertati sale così a 16. La sedicesima vittima è ancora una volta una donna, probabilmente anziana, trovata sul ponte 3 ancora con il giubbotto di salvataggio addosso. Nel frattempo è stata identificata un’altra delle vittime: si tratta di Luisa Virzì, 49 anni, originaria di Enna, il cui cadavere è stato recuperato nella zona sommersa della nave nei giorni scorsi. La donna era a bordo della Costa Concordia assieme all’amica Maria Grazia Trecarico, che risulta ancora dispersa. Con loro viaggiavano anche la figlia di quest’ultima, Stefania, e il suo fidanzato Andrea Ragusa, che invece si sono salvati. Dei sedici i corpi recuperati, dieci sono stati identificati e sei sono ancora senza nome.

La politica

Per affrontare lo stato di emergenza del disastro, il Consiglio dei ministri ha stanziato 5 milioni di euro. La cifra è indicata nel decreto del presidente del Consiglio Mario Monti con cui Franco Gabrielli è stato nominato commissario straordinario. Intanto sono in corso le attività preliminari della Smit Salvage, l’azienda olandese incaricata dalla Costa Crociere di rimuovere dal relitto il carburante, insieme all’azienda Neri di Livorno. Lo ha confermato lo stesso Gabrielli durante il briefing quotidiano. “Il pontone – ha spiegato Gabrielli – si è posizionato in prossimità dello scafo e sono iniziate le immersioni, solo diurne”. Il capo dipartimento della Protezione civile ha detto che le operazioni di pompaggio avverranno ventiquattro ore al giorno, anche se materialmente l’operazione non inizierà prima di sabato e “proseguiranno salvo peggioramento delle condizioni meteo”. Gabrielli ha poi concluso che “sarà l’Arpat, l’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana, a dare informazioni dettagliate e periodiche sullo stato ambientale del mare attorno all’Isola del Giglio”.

E proprio per meglio garantire la tutela del proprio territorio ed ottenere le risorse per riqualificarlo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ha comunicato che la Regione si costituirà parte offesa e civile nel processo sul naufragio Costa: “E’ giusto che la Toscana – ha detto – si costituisca al meglio nei vari procedimenti per ottenere risarcimenti a favore del territorio e della popolazione”. Secondo Rossi “questa nave risponde a una società americana ed è bene che sia chiamata in causa” e inoltre “non vogliamo lasciare nulla di scontato, perchè questa è una ferita non solo per chi ha perso i loro cari ma anche per la Toscana stessa”. E sulla stabilità della nave ha aggiunto:”Esiste la certificazione che la nave è stabile. La certificazione arriva fino al punto di considerare che un’onda massima possibile, di 2,5 metri, non dovrebbe produrre nessun effetto negativo”.

24 gennaio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/24/recuperato-altro-cadavere-bilancio-morti-sale-hanno-nome/186115/


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Mari
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Governo assente, soccorsi non coordinati, balletto sui numeri: i “buchi neri” al Giglio

continua:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/24/governo-assente-primi-soccorsi-coordinati-balletto-numeri-buchi-neri-giglio/186182/


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terzaposizione
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Chiedo venia Helios, stavi solo citando una caso d'insabbiamento, più che un'accusa era un avviso a chi rammenta quella versione della tragedia Moby, aprescindere dalla presenza di TV a bordo.


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greiskelly
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Ma nelle intercettazioni ambientali del 14 gennaio il comandante dice altre cose, in particolare su come la Costa avrebbe influito sulla scelta di una rotta così pericolosa. Schettino si sfoga e parla di pressioni a ripetizione perché la nave passasse a ridosso dell’Isola del Giglio. “Fabrizio, qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto perché mi hanno rotto il cazzo. Passa, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato…”. Poi il comandante aggiunge uno sfogo personale: “Non ci voglio andare più sulla nave, cambio vita, perché non la vedo tanto bene”.

24 gennaio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/24/recuperato-altro-cadavere-bilancio-morti-sale-hanno-nome/186115/

finalmente qualcosa di interessante lo riportano.
Gli strumenti che non segnalano correttamente.
Inoltre, sembra quasi che Costa sia così insistente con schettino perché gli ha preparato uno scherzetto. Altro che trovata pubblicitaria... Quella è fissata per agosto.


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helios
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Ma nelle intercettazioni ambientali del 14 gennaio il comandante dice altre cose, in particolare su come la Costa avrebbe influito sulla scelta di una rotta così pericolosa. Schettino si sfoga e parla di pressioni a ripetizione perché la nave passasse a ridosso dell’Isola del Giglio. “Fabrizio, qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto perché mi hanno rotto il cazzo. Passa, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato…”. Poi il comandante aggiunge uno sfogo personale: “Non ci voglio andare più sulla nave, cambio vita, perché non la vedo tanto bene”.

24 gennaio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/24/recuperato-altro-cadavere-bilancio-morti-sale-hanno-nome/186115/

finalmente qualcosa di interessante lo riportano.
Gli strumenti che non segnalano correttamente.
Inoltre, sembra quasi che Costa sia così insistente con schettino perché gli ha preparato uno scherzetto. Altro che trovata pubblicitaria... Quella è fissata per agosto.

gli strumenti che non segnalano correttamente era rotti proprio nel momento in cui la nave era alle scole?
Schettino fin dal primo giorno dichiarava che lo scoglio non era sulla mappa e che gli strumenti non lo segnalavano.
Poi è stato isolato e messo agli arresti.......... per non inquinare le prove e percho poteva fuggire .. e invece gli altri ufficiali erano a piede libero... (quelli le prove non le inquinavano e non potevano nemmeno fuggire?)Mah....


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greiskelly
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“Fabrizio, qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto perché mi hanno rotto il cazzo. Passa, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato…”. Poi il comandante aggiunge uno sfogo personale: “Non ci voglio andare più sulla nave, cambio vita, perché non la vedo tanto bene”.

finalmente qualcosa di interessante lo riportano.
Gli strumenti che non segnalano correttamente.
Inoltre, sembra quasi che Costa sia così insistente con schettino perché gli ha preparato uno scherzetto. Altro che trovata pubblicitaria... Quella è fissata per agosto.

gli strumenti che non segnalano correttamente era rotti proprio nel momento in cui la nave era alle scole?

Probabilmente hanno incominciato a segnalare sbagliato appena dopo che ais ha perso le tracce della nave, e quindi circa dieci minuti prima dell'impatto (altrimenti chissà dove sarebbe finita sta nave). Schettino arriva in prossimità delle scole ad alta velocità perché crede di essere più indietro. seguendo la strumentazione sballata non si accorge di essere in realtà più avanti.

"Schettino fin dal primo giorno dichiarava che lo scoglio non era sulla mappa e che gli strumenti non lo segnalavano.
Poi è stato isolato e messo agli arresti.......... per non inquinare le prove e percho poteva fuggire .. e invece gli altri ufficiali erano a piede libero... (quelli le prove non le inquinavano e non potevano nemmeno fuggire?)Mah...."

non ho sentito parlare dall'inizio di strumenti che non funzionano,
ma solo di roccia non segnata sulla carta, quindi se l'ordine è questo, probabilmente all'inizio quando dichiara della carta senza la roccia, era convinto che gli strumenti funzionavano, ma quando ha saputo che lo scoglio era delle scole si è reso conto degli errori della strumentazione.
Per quanto riguarda gli altri ufficiali non so che dire...l'importante era trovare un colpevole subito, e si è preso il comandante...


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helios
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non ho sentito parlare dall'inizio di strumenti che non funzionano,

e come potevano sapere se gli strumenti funzionavano prima dello scoglio?
quello che è evidente è che il masso non veniva segnalato .......

Probabilmente hanno incominciato a segnalare sbagliato appena dopo che ais ha perso le tracce della nave, e quindi circa dieci minuti prima dell'impatto (altrimenti chissà dove sarebbe finita sta nave).

a meno che questa non sia stata la causa per cui gli strumenti sono andati fuori uso

seguendo la strumentazione sballata non si accorge di essere in realtà più avanti.

o forse non si accorge di essere in balia di qualche disturbo alla strumentazione? o se ne accorge all'ultimo momento e corre ai ripari sull'isola.....?

°°°°°°°°

LA RICOSTRUZIONE
La lunga notte del naufragio
Ecco chi dice la verità
A tredici giorni dalla tragedia della Costa Concordia abbiamo ricostruito l’ultima notte della nave. Con tutti i dubbi e le versioni contrastanti

A tredici giorni dalla tragedia della Costa Concordia abbiamo ricostruito l’ultima notte della nave. Dal momento della partenza dal porto di Civitavecchia all’inabissamento nelle acque davanti all’isola del Giglio. Con il ritardo nell’allarme, le telefonate alla capitaneria di porto, il ruolo del comandante Schettino accusato di aver abbandonato nave e passeggeri. In corsivo abbiamo sottolineato i dubbi della ricostruzione e le versioni contrastanti. Nodi fondamentali sui quali l’inchiesta dovrà fare luce.

L’avevano chiamata «profumo di agrumi» quella crociera della nave Concordia, giovane ammiraglia della Costa. Partenza da Civitavecchia, con tappe a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma de Maiorca, Cagliari e Palermo. Ma la nave dei sogni arriva al capolinea sugli scogli davanti all’isola del Giglio, due ore e 45 minuti dopo la partenza dal porto, portandosi nei fondali un carico di 16 morti e almeno 16 dispersi. Era venerdì quando affondò il Titanic, cento anni fa, ed è venerdì 13 gennaio quando nelle acque dell’Argentario s’inabissa il gigante del mare nato sotto il segno della sfortuna. La profezia nel battesimo della nave: il 2 settembre 2005 la bottiglia di champagne lanciata contro la fiancata, rito marinaro scaramantico, rimbalzò e rimase intatta. Mentre la banda suonava, tra l’imbarazzo generale, la bottiglia venne recuperata e rotta a mano. Sei anni e quattro mesi dopo quel varo infelice il funerale della Concordia: ad accompagnarla nell’ultimo viaggio ci sono oltre 3 mila passeggeri e 1200 membri dell’equipaggio.

La nave salpò da Civitavecchia con un ritardo di due ore.

La difesa di Schettino parla di una possibile avaria ma uno dei membri dell’equipaggio sostiene che prima di partire fu fatto un check a tutta la strumentazione di bordo che risultava perfettamente funzionante.

Alle 21.30 il maitre del ristorante Milano, Antonio Tievoli, sale sulla plancia di comando: il comandante Francesco Schettino non c’è e l’imbarcazione procede col pilota automatico. Il racconto di Tievoli viene confermato ai magistrati anche dagli altri ufficiali che in quel momento si trovavano nella plancia di comando. Alle 21.35 arriva il comandante Schettino. Fa disattivare il pilota di comando per navigare a vista. Alle 21.35 Schettino si avvicina alla costa del Giglio per fare un inchino in omaggio a Mario Palombo, ex comandante della Costa in pensione (che quel giorno però non era al Giglio ma nella sua abitazione a Grosseto), e al maitre Antonello Tievoli, originario dell’isola.

Schettino spiega ai magistrati che di quella manovra la Costa Crociere fosse informata, sostiene di aver preannunciato la sua manovra a Palombo facendolo chiamare al telefono proprio da Tievoli. In questo caso le ricostruzioni differiscono: Palombo sostiene di fronte ai pm di averlo consigliato di tenersi alla larga dalla Costa e Tievoli spiega, sempre ai pm, di non essere lui l’uomo omaggiato con l’inchino. Nella caserma dei carabinieri di Orbetello, dove Schettino viene portato il giorno dopo la sciagura, viene piazzata una microspia: l’uomo, al telefono con un amico, sostiene di aver fatto l’inchino su pressione di un «manager» che aveva insistito moltissimo: «Qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo da passare là sotto perché mi hanno rotto il c...: passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato per dare retta al manager, passa da lì, passa da lì...». Poi in un’altra telefonata a un amico dice: «Mi ha rotto il c... andiamo a salutare il Giglio. Stava uno scoglio sporgente e non l’abbiamo visto e ci siamo saliti su. Mi sono fidato delle carte nautiche e del Palombo che mi ha chiamato». Davanti all’interrogatorio davanti al gip aveva detto che «la manovra del Giglio era stata pianificata alla partenza, anche perché avremmo dovuto farla la settimana prima, ma non fu possibile per il cattivo tempo. Ci fu insistenza, dissero: perché facciamo navigazione turistica, ci facciamo vedere, facciamo pubblicità e salutiamo l’isola». Costa Crociera sostiene invece di non aver autorizzato una sola volta un inchino sotto costa, nel 2010 a Procida. Schettino corregge: «Gli inchini li facciamo in tutto il mondo. Anche nella penisola sorrentina, a Capri, tanto che gli annunci vengono stampati la mattina a bordo delle navi». «Nel giornalino di bordo era scritto che saremmo passati a 5 miglia dalla costa», ribatte l’ad della Costa Pierluigi Foschi. Il comandante in seconda Roberto Bosio ha detto «che la navigazione ravvicinata era programmata fin dalla partenza della nave da Civitavecchia».

Ore 21,42: la Concordia si incaglia, come risulta dal tracciato Ais della Capitaneria di Porto, a 150 metri dall’isola. Un membro dell’equipaggio racconta di aver sentito un tremolio: si recò in plancia a capire cosa stesse accadendo, l’atmosfera era tranquilla: che alle 21,48 esatte ancora nessuno si era reso conto di quanto stava accadendo.

Schettino ai pm ha invece detto che si informò immediatamente con la sala macchine: da sotto gli spiegarono che c’erano problemi seri. Schettino si assume la responsabilità della manovra e chiama in causa i suoi ufficiali, colpevoli di non averlo avvertito. Sentiti dai pm, i secondi di Schettino dicono invece di averlo sollecitato su quanto stava accadendo.

L’allarme scatterà con un ritardo di un’ora e quindici minuti. Alle 22 la capitaneria di porto registra «traffico marittimo regolare». Sei minuti dopo i carabinieri di Prato ricevono una telefonata di soccorso: una signora viene chiamata dalla madre che si trova a bordo della Concordia e racconta che è crollato parte del soffitto del ristorante e che è arrivato l’ordine di indossare i giubbotti di salvataggio. Alle 22,12 la capitaneria, tramite l’Ais (automatic identification system), individua la Concordia e chiama la nave per sapere se ci sono problemi. Schettino dice che c’è solo un problema di black out e che tutto si sarebbe risolto in pochi minuti. In realtà i passeggeri hanno già indossato i giubbotti salvagente. Nell’interrogatorio Schettino dice che fervono le operazioni per riportare la situazione alla normalità. I tecnici dei motori, sentiti dai pm, dicono che in pochi minuti si erano già allagati quattro comparti: nessuno aveva più il controllo sulla nave. Alle 22.34 la Concordia parla di sbandamento con il capitano Gregorio De Falco. Dagli altoparlanti si invita alla calma e si spiega che la situazione è sotto controllo, come risulta dai video diffusi dai passeggeri. Alle 22.44 la motovedetta della Guardia di Finanza che intercetta la comunicazione, viene dirottata in zona e riferisce alla Capitaneria che «la Concordia è appoggiata sul fondo lato dritto». Alle 22,45 Schettino racconta alla capitaneria che la nave ancora galleggia e che sta andando sottocosta. La Capitaneria chiede se non sia il caso di ordinare l’abbandono della nave. Sono le 22.58 quando viene ordinato l’abbandono della nave. Schettino dirà durante l’interrogatorio che non si era accorto, per un’errata percezione del tempo, che dall’emergenza alla tragedia fosse passata oltre un’ora e quaranta minuti. Un video della Guardia di Finanza documenta il ritardo. «Non volevo creare il panico», dirà poi spiegando che «la nave era ingovernabile e che aveva deciso di farla adagiare sulla secca, con la leggera brezza da Est ci saremmo avvicinati alla costa e poi arenati e saremmo potuti scendere ordinatamente». Alle 23.37 la Concordia spiega
che a bordo restano ancora 300 passeggeri da sbarcare. Per questo motivo la procura accusa Schettino di abbandono della nave. Secondo i magistrati l’uomo è fuggito a bordo di una lancia. Schettino ai pm dirà che è caduto sul mezzo di soccorso a causa di un’inclinazione della nave. In realtà dalle intercettazioni dei carabinieri prima del fermo il comandante parlando con un amico gli confida che «appena la nave ha cominciato a inclinarsi ho preso e sono sceso». «Se fosse stato dato l’allarme in tempo saremmo scesi tutti senza neppure bagnarci i piedi», ha detto un ufficiale di bordo. A mezzanotte e cinque minuti la capitaneria prova a contattare inutilmente la plancia di comando. Ore 00,34: Schettino spiega di trovarsi a bordo di una scialuppa e spiega a De Falco che non riesce a risalire a causa del buio e della nave che è troppo inclinata. Quarantadue minuti dopo mezzanotte De Falco ordina a Schettino di ritornare sulla nave per coordinare lo sbarco dei passeggeri. Mezzanotte e quarantanove: i finanzieri vedono Schettino sulla scialuppa che si sta dirigendo verso la riva. Ore 1,46: De Falco ordina a Schettino di risalire a bordo ma Schettino arriverà sull’isola del Giglio, ultimo approdo prima del carcere di Grosseto.

Resta da chiarire il ruolo della Costa in quella notte: dalle 21.57 alle 2 di notte ci sono 18 telefonate tra Schettino e Alberto Ferrarini, responsabile dell’unità di crisi della Costa. Dodici minuti dopo l’impatto Schettino dice alla Costa: «Ho fatto un guaio, sono passato troppo sotto al Giglio — dice Schettino — mandatemi un rimorchiatore». «Chiese anche una «versione da fornire alle autorità», racconta Ferrarini che sostiene anche che nessun altro ufficiale a bordo lo informò della gravità della situazione. Perché se la società era informata di quello accaduto non ha cercato di convincere il comandante ad accelerare le procedure di evacuazione, partite solo un’ora dopo?

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/26-gennaio-2012/lunga-notte-naufragio-ecco-chi-dice-verita-1903019804619.shtml


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greiskelly
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non ho sentito parlare dall'inizio di strumenti che non funzionano,

e come potevano sapere se gli strumenti funzionavano prima dello scoglio?
quello che è evidente è che il masso non veniva segnalato .......

Probabilmente hanno incominciato a segnalare sbagliato appena dopo che ais ha perso le tracce della nave, e quindi circa dieci minuti prima dell'impatto (altrimenti chissà dove sarebbe finita sta nave).

a meno che questa non sia stata la causa per cui gli strumenti sono andati fuori uso

seguendo la strumentazione sballata non si accorge di essere in realtà più avanti.

o forse non si accorge di essere in balia di qualche disturbo alla strumentazione? o se ne accorge all'ultimo momento e corre ai ripari sull'isola.....?

°°°°°°°°

LA RICOSTRUZIONE
La lunga notte del naufragio
Ecco chi dice la verità (la verità, parola grossa)
[...]
La nave salpò da Civitavecchia con un ritardo di due ore.
La difesa di Schettino parla di una possibile avaria ma uno dei membri dell’equipaggio sostiene che prima di partire fu fatto un check a tutta la strumentazione di bordo che risultava perfettamente funzionante.

Alle 21.30 il maitre del ristorante Milano, Antonio Tievoli, sale sulla plancia di comando: il comandante Francesco Schettino non c’è e l’imbarcazione procede col pilota automatico. Il racconto di Tievoli viene confermato ai magistrati anche dagli altri ufficiali che in quel momento si trovavano nella plancia di comando. Alle 21.35 arriva il comandante Schettino. Fa disattivare il pilota di comando per navigare a vista. [...]

delle precisazioni: il sistema ais viene disattivato quando il pilota automatico è disattivato. In questa descrizione le tempistiche coincidono: 21e35 circa.
All'inizio anch'io pensavo potesse essere un oscuramento di segnale fatto di proposito, anche perché si aggiungeva il fatto che tra le 21e30 e le 21e40, schettino era al tel con palombo, telefonata che cade improvvisamente.
Resta comunque da verificare che schettino poi riaccende ais alle 21e52, perchè ais riprende a funzionare a quell'ora.
(dei dati si trovano alla discussione mercato dei capitani).
avevo anche pensato che la nave fosse ingovernabile, dopo l'intervista a latarche che parla di black out precedente al boato, dovuto ad un'interferenza armonica.
Anche questa via sembra piuttosto improbabile, dopo aver verificato che la nave ha cercato di evitare lo scoglio all'ultimo, con un'enorme virata. Questo significa che la nave era governabile (per quel che ne so) fin all'impatto. Significa anche che lo scoglio lì dove era non era previsto. Poi non so se lo scoglio è stato avvistato visivamente, o tramite il radar della nave. Il fatto è che se c'era qualcosa che non funzionava a bordo era certamente il sistema di localizzazione. Ma l'articolo da te postato esclude guasti per via del check prima della partenza... Ma chi c crede. Il guasto può accadere sempre.

Il problema è che schettino si è affidato troppo alla strumentazione di bordo,
complici il buio e la delicatezza della manovra. Ha dato per scontato che tutto funzionasse bene.


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Mari
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Concordia, appare presidente Carnival

Micky Arison a partita basket dopo polemiche su sua assenza
28 gennaio, 10:13

(ANSA) - MIAMI, 28 GEN - Il presidente e amministratore delegato della Carnival (la compagnia di crociere americana che controlla Costa Crociere), Micky Arison, ha fatto ieri la sua prima apparizione pubblica dopo il disastro della Concordia. Arison, 62 anni, pesantemente criticato dai media per non essersi mai recato sul luogo dell'incidente, ha assistito a una gara di basket allo stadio di Miami fra i New York Knicks e i Miami Heat (squadra di cui è proprietario).

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/01/28/visualizza_new.html_70922354.html


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Mari
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'Pontone' si stacca da Concordia per maltempo

Prima apparizione pubblica presidente Carnival
28 gennaio, 12:48

ISOLA DEL GIGLIO - Il corpo di una donna è stato trovato all'interno del relitto della nave Concordia. Secondo quanto reso noto la vittima, la 17/ma, non indossava il giubbotto di salvataggio ed è stata trovata dai sommozzatori della guardia di finanza al ponte 6.

Il 'Pontone' utilizzato per le operazioni flangiatura si è staccato dalla Costa Concordia e si è messo a ridosso della nave. Sembra che gli operatori abbiano dovuto staccare il cavo che univa il 'Pontone' a causa del mare che stamattina è più mosso rispetto ai giorni scorsi. L'imprevisto potrebbe rallentare ancora le operazioni di svuotamento dei serbatoi di carburante che
cominceranno non appena saranno sistemate tutte le 12 flange previste.

Secondo quanto spiegato dalla Protezione, civile la decisione di staccare il 'Pontone Meloria' è stata presa per motivi di "sicurezza" dai responsabili della Smit/Neri. Il 'Pontone' sta rientrando in porto al Giglio, spiega ancora la protezione civile, e le operazioni di flangiatura riprenderanno non appena le condizioni meteo marine consentiranno di operare in sicurezza. Proseguono, invece, le operazioni di ricerca sia nella parte sommersa della nave sia nella parte emersa.

PASSEGGERI USA CHIEDONO RISARCIMENTO MILIONARIO - Sei passeggeri della Concordia hanno presentato ieri a Miami una denuncia contro la Carnival e Costa Crociere: la richiesta di risarcimento è di 460 milioni di dollari. L'avvocato dei sei passeggeri, Marc Berna, ha spiegato che l'azione legale è stata avviata in un tribunale di Miami, dove e' il quartier generale della Carnival. L'accusa rivolta dal legale alla Carnival e a Costa Crociere riguarda la negligenza del marittimo, in seguito alla quale sarebbe avvenuto il naufragio del 13 gennaio scorso.

PRIMA APPARIZIONE PUBBLICA PRESIDENTE CARNIVAL - Il presidente e amministratore delegato della Carnival (la compagnia di crociere americana che controlla Costa Crociere), Micky Arison, ha fatto ieri la sua prima apparizione pubblica dopo il disastro della Concordia. Arison, 62 anni, pesantemente criticato dai media per non essersi mai recato sul luogo dell'incidente, ha assistito a una gara di basket allo stadio di Miami fra i New York Knicks e i Miami Heat (squadra di cui è proprietario). "L'amministratore delegato invisibile", come è stato definito, è apparso calmo e sorridente. Vestito sportivo, ha guardato la sua squadra battere gli avversari, ha scambiato qualche parola con alcune persone e ha lasciato la American Airlines Arena appena finito l'incontro. Arison aveva espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime in un comunicato e aveva dato la sua personale assicurazione che si sarebbe preso cura di tutte le vittime del naufragio.

COSTA CALCOLA RIMBORSI 11 MILA EURO A TESTA - Accordo raggiunto tra le Associazioni nazionali dei consumatori e la compagnia Costa Crociere per l'indennizzo ai passeggeri dopo il naufragio della nave Costa Concordia al Giglio. Il tavolo di conciliazione tra i rappresentanti dei Consumatori e Costa Crociere, organizzato da Astoi Confindustria,ha indicato un rimborso forfettario di 11.000 euro a persona a titolo di indennizzo, a copertura di tutti i danni patrimoniali e non subiti,nel naufragio della Concordia da ogni passeggero,compresi i bambini.

In una nota diffusa da Astoi si precisa che "l'importo forfettario concordato a titolo di risarcimento è superiore ai limiti risarcitori previsti dalle convenzioni internazionali e dalle leggi vigenti. Tale importo verrà riconosciuto indipendentemente dall'età del passeggero, considerando anche i bambini, sebbene non paganti. Costa si è impegnata altresì a non dedurre, da tale cifra, quanto eventualmente percepito dai clienti per rimborsi assicurativi legati a polizze individualmente stipulate". "Un nucleo familiare composto da due persone - si legge nella nota di Astoi- in aggiunta a quanto sopra elencato, ad esempio, vedrà quindi riconosciuto un importo forfettario di euro 22.000, così come un nucleo familiare di due adulti e due bambini arriverà a 44.000 euro. In concomitanza, la Compagnia avvierà altresì la restituzione di tutti i beni presenti nelle casseforti delle cabine, ove sia possibile il recupero". I risultati raggiunti dal Tavolo di conciliazione, con l'obiettivo, condiviso da tutti di trovare soluzioni conciliative e transattive che puntino alla migliore soddisfazione dei passeggeri coinvolti nella vicenda di Costa Concordia, riguardano: -un importo forfettario di euro 11.000 a persona a titolo di indennizzo, a copertura di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, ivi inclusi quelli legati alla perdita del bagaglio e degli effetti personali, al disagio psicologico patito ed al danno da vacanza rovinata;- il rimborso integrale del valore della crociera, comprensivo delle tasse portuali; - il rimborso dei transfer aerei e bus, inclusi nella pratica crociera;- il rimborso totale delle spese di viaggio sostenute per il rientro;- il rimborso di eventuali spese mediche sostenute;- il rimborso delle spese sostenute durante la crociera.

La proposta di risarcimento concordata tra Costa Crociere e associazioni dei consumatori ovviamente non riguarda "le famiglie delle vittime ed i passeggeri feriti, per i quali è stato necessario effettuare trattamenti sanitari in loco. Per costoro l'indennizzo terrà conto della gravità del danno subito dai singoli individui". Alla riunione, organizzata da Astoi Confindustria Viaggi su specifico incarico di Costa Crociere, hanno partecipato i rappresentanti delle seguenti Associazioni dei Consumatori aderenti al CNCU, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti: Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Ctcu, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori. Per Costa Crociere erano presenti i rappresentanti della Direzione; per Astoi Confindustria Viaggi il presidente Roberto Corbella, il direttore Generale Flavia Franceschini e l'avvocato Alessio Costantini. In accordo con le Associazioni dei Consumatori si sono altresì stabilite le modalità di gestione delle pratiche di indennizzo, per le quali, nella sede di Genova di Costa, verranno istituite due unità operative interamente dedicate. Gli accrediti degli importi avverranno entro 7 giorni dall'accettazione della proposta di Costa da parte dei consumatori. Costa Crociere metterà a disposizione un indirizzo e-mail ([email protected]) ed un numero per le informazioni (848505050). Tutte le Parti si impegnano a divulgare tramite i loro canali di comunicazione ogni informazione legata alle modalità di rimborso e, più in generale, all'accordo raggiunto ed a fornire la dovuta assistenza. E' stato inoltre convenuto che la Compagnia offra l'opportunità di cancellare senza penali le crociere prenotate prima del drammatico evento, su tutte le proprie rotte, entro il 7 febbraio. Le Associazioni dei consumatori non percepiranno alcun tipo di remunerazione per tutte le attività legate all'accordo raggiunto.

ADICONSUM, RIMBORSO TOTALE SARA' DI 14MILA EURO - "Potrà raggiungere i 14-15mila euro il rimborso che Costa Crociere riconoscerà ad ogni singolo passeggero coinvolto nella vicenda della Costa Concordia". Così Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum commenta l'accordo raggiunto, in sede Astoi tra le associazioni dei consumatori e la compagnia Costa Crociere.
"Oltre al rimborso forfettario di 11 mila euro previsto dall'accordo- precisa Pietro Giordano- le altre voci come il rimborso integrale del valore della crociera, comprensivo delle tasse portuali; il rimborso dei transfer aerei e
bus, inclusi nella pratica crociera; il rimborso totale delle spese di viaggio sostenute per il rientro; il rimborso di eventuali spese mediche sostenute;il rimborso delle spese sostenute durante la crociera potrebbero arrivare ad un importo di 3-4mila euro aggiuntivi, dipende dalle varie indennità assicurative".

SCHETTINO PERSE UN'ORA PREZIOSA - Se il comandante Francesco Schettino "non avesse perso un'ora preziosa" forse non ci sarebbero 16 vittime accertate e altre 16 persone che mancano all'appello, probabilmente sepolte nel ventre della Costa Concordia naufragata all'isola del Giglio. L'ultima accusa nei confronti del primo ufficiale della nave, la più pesante, arriva dal comandante delle Capitanerie di Porto, Marco Brusco. Perché l'Ammiraglio non lo dice chiaramente, ma il suo pensiero è chiaro: se l'allarme fosse stato dato prima, non ci sarebbero stati i morti. "Sarebbe andata di lusso".

La responsabilità dell'incidente "é sicuramente del comandante" dice senza mezzi termini Brusco in Parlamento, sentito dalla commissione Lavori Pubblici del Senato. E' lui che "predispone la rotta" ed è lui che "l'ha impostata" alla partenza da Civitavecchia. "E' evidente che se poi ha deciso di cambiarla - sottolinea l'Ammiraglio - ha staccato gli strumenti e ha lavorato in manuale". Andandosi a schiantare sullo scoglio a 150 metri dalla costa. Dunque non possono esserci dubbi: "la responsabilità è sua". Certo, ragiona il comandante delle Capitanerie di Porto, c'é da chiedersi perche "gli ufficiali che erano con lui - "gli stessi che poi sono 'scivolati' con il comandante sulla scialuppa" ironizza Brusco - "siano rimasti zitti", senza cercare di distoglierlo da quella navigazione a rischio. Una domanda che si sono posti anche gli inquirenti e che potrebbe portare all'iscrizione nel registro degli indagati di altri membri dell'equipaggio, qualora ne fossero accertate le eventuali responsabilità. Certo è che oltre a sbagliare clamorosamente la manovra, Schettino fece anche un altro errore, quella maledetta sera.

Un errore che forse è costato la vita a decine di persone. "Se facciamo un attimo di attenzione e consideriamo che a bordo c'erano oltre 4.200 persone, possiamo dire che è andata bene" premette Brusco, che poi lancia l'attacco: "ma se il comandante non avesse fatto perdere un'ora preziosa, sarebbe andata di lusso". Tradotto, significa che se Schettino avesse dato l'allarme "quando la nave era inclinata a 20 gradi e non a 90, sarebbe stato molto più facile calare le scialuppe". Ed invece, "la prima ora dopo l'urto, la più importante, è stata persa". Poi è stato "un rincorrersi, ci sono stati ordini contradditori, il comandante se n'é andato, le scialuppe non si sono potute calare, non c'é stato modo di gestire l'angoscia dei passeggeri". E' in quell'ora che il naufragio si è trasformato in tragedia. "Se Schettino avesse utilizzato bene la prima ora - ripete amaro l'ammiraglio Brusco - tutto sarebbe stato più sereno". Durante l'audizione il comandante delle Capitanerie di Porto si è soffermato anche sulla pratica dell'inchino. Sostenendo che quella di Schettino è stata una manovra quantomeno "stravagante", perche la nave "fa una rotta quasi ad angolo acuto rispetto al Giglio e con una velocità piuttosto elevata", mentre la navigazione turistica, che è una "tradizione marinaresca non così radicata e frequente" in tutto il mondo, prevede una "rotta piuttosto ravvicinata" ma "parallela alla linea di costa" e soprattutto "sempre in sicurezza". "Non è vietata - aggiunge Brusco - se effettuata con criterio e nel rispetto delle specifiche norme necessarie". Anche sui soccorsi, la visione delle Capitanerie di Porto e ben diversa da quella di Schettino. Perché è vero che il personale di Costa "ha dato delle risposte adeguate". Ma si tratta di risposte arrivate "dall'equipaggio, meno dagli ufficiali: sono stati più bravi quelli sotto che lo stato maggiore".

ARPAT: NESSUN PROBLEMA SU TENSIOATTIVI - Per quanto riguarda i tensioattivi usciti in mare dalla Concordia "é stato un fenomeno locale nel tempo. Ora non ci sono problemi, anche se avevano creato allarme all'inizio". Lo ha detto il responsabile di Arpat al briefing con Franco Gabrielli. "Negativi i valori analitici su tutti i 6 punti" ha aggiunto. Secondo Arpat non ci sono problemi neppure per gli idrocarburi, "continuiamo a fare prelievi giornalieri in sei punti diversi - ha detto Marcello Massa Ferri - e i dati ad oggi ci confortano molto". Nessun problema "neppure per quanto riguarda i solventi".

PROSEGUONO LE RICERCHE - Sono già riprese questa mattina le operazioni di preparazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco e della guardia costiera che tra poco ricominceranno le ricerche dei dispersi all'interno della nave Concordia. In realtà, nella parte emersa del relitto, sono andate avanti anche durante la notte. Già a lavoro anche i tecnici della Smit/Neri che si preparano allo svuotamento, forse da sabato prossimo, dei primi sei serbatoi della nave naufragata lo scorso 13 gennaio sulle coste dell'Isola del Giglio. Nessun nuovo varco stamani è stato aperto dai palombari della Marina che oggi lavoreranno di supporto agli altri sub. Le condizioni meteomarine, al momento, sono buone.

AL VIA ESAMI SU CAMPIONI BIOLOGICI DI SCHETTINO - Sono cominciati stamani presso l'istituto di medicina legale dell'università Cattolica di Roma gli esami tossicologici disposti dalla procura di Grosseto su campioni biologici prelevati al comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino. I test sono condotti dal consulente tecnico di ufficio della procura, professor Marcello Chiarotti, su campioni di capello e urine prelevati il 17 gennaio scorso a Schettino e conservati finora dal reparto scientifico dei carabinieri. Il professor Chiarotti ha chiesto 30 giorni di tempo per dare i risultati alla procura e alle parti.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2012/01/13/visualizza_new.html_44175735.html


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helios
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delle precisazioni: il sistema ais viene disattivato quando il pilota automatico è disattivato. In questa descrizione le tempistiche coincidono: 21e35 circa.
All'inizio anch'io pensavo potesse essere un oscuramento di segnale fatto di proposito, anche perché si aggiungeva il fatto che tra le 21e30 e le 21e40, schettino era al tel con palombo, telefonata che cade improvvisamente.
Resta comunque da verificare che schettino poi riaccende ais alle 21e52, perchè ais riprende a funzionare a quell'ora.
(dei dati si trovano alla discussione mercato dei capitani).

resta sempre da capire che cose è successo dal momento in cui ais viene disattivato a quanto è ritornato attivo. Ma credo che ci siano anche i dati satellitari di quel periodo che,ovviamente, non verranno resi noti.

Anche questa via sembra piuttosto improbabile, dopo aver verificato che la nave ha cercato di evitare lo scoglio all'ultimo, con un'enorme virata. Questo significa che la nave era governabile (per quel che ne so) fin all'impatto. Significa anche che lo scoglio lì dove era non era previsto. Poi non so se lo scoglio è stato avvistato visivamente, o tramite il radar della nave. Il fatto è che se c'era qualcosa che non funzionava a bordo era certamente il sistema di localizzazione. Ma l'articolo da te postato esclude guasti per via del check prima della partenza... Ma chi c crede. Il guasto può accadere sempre.

il check up chi l'ha fatto? è stato realmente fatto e su quale parte della nave? questo non lo sappiamo ancora ma è evidente che se la nave ha avuto un ritardo di due ore proprio per il controllo qualcosa che non andava era stato già segnalato. Capisco che la Costa, visto il risarcimento che deve fare ai passeggeri ora, cerchi di eclissare la cosa.Se emergesse che la nave è stata fatta partire da Civitavecchia già malfunzionante la Costa avrebbe delle grane in più e oltretutto non potrebbero nemmeno sostenere che erano andati al giglio per questo fantomatico inchino ma solo per avaria della nave, come è del tutto evidente.
Il guasto può accadere sempre e a volte il guasto è anche provocato.
8)

Il problema è che schettino si è affidato troppo alla strumentazione di bordo,
complici il buio e la delicatezza della manovra. Ha dato per scontato che tutto funzionasse bene.

ma Schettino ha detto che ha salvato il maggior numero di persone e questo signfiica che sulla strumentazione di bordo non poteva più contare forse anche prima di trovarsi al giglio.


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greiskelly
Noble Member
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delle precisazioni: il sistema ais viene disattivato quando il pilota automatico è disattivato. In questa descrizione le tempistiche coincidono: 21e35 circa.
All'inizio anch'io pensavo potesse essere un oscuramento di segnale fatto di proposito, anche perché si aggiungeva il fatto che tra le 21e30 e le 21e40, schettino era al tel con palombo, telefonata che cade improvvisamente.
Resta comunque da verificare che schettino poi riaccende ais alle 21e52, perchè ais riprende a funzionare a quell'ora.
(dei dati si trovano alla discussione mercato dei capitani).

resta sempre da capire che cose è successo dal momento in cui ais viene disattivato a quanto è ritornato attivo. Ma credo che ci siano anche i dati satellitari di quel periodo che,ovviamente, non verranno resi noti.

La nave era già fuori rotta di 3 km da un pezzo e con ais attivo. Dopo le 21e35 non si sa... è il momento che arriva schettino e vuole navigare manuale...
i dati satellitari probabilmente non saranno molto utili...se quelli segnano la rotta effettiva della nave, non segnalano la manomissione di una schermata video.

Il problema è che schettino si è affidato troppo alla strumentazione di bordo,
complici il buio e la delicatezza della manovra. Ha dato per scontato che tutto funzionasse bene.

ma Schettino ha detto che ha salvato il maggior numero di persone e questo signfiica che sulla strumentazione di bordo non poteva più contare forse anche prima di trovarsi al giglio.

dopo l'impatto il vero problema è la governabilità della nave, non tanto la strumentazione di bordo. schettino per la manovra sostiene quindi di aver gettato le ancore. Qualcuno vuole togliergli anche questo...bisognerebbe chiedere agli ufficiali la loro testimonianza. Loro lo sanno.


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