Il ministro Marina Calderone dice che in Italia si trova lavoro. E che non esiste un salario minimo. Mentre con il reddito di cittadinanza secondo il dirigente Welfare del governo Meloni si sprecavano 25 miliardi di euro. Il ministro parla in due interviste rilasciate a Corriere della Sera è a La stampa. Il ministro sostiene che il sostegno ai fragili rimane garantito anche con la sospensione del sussidio. E che i Comuni e le Regioni stiano avviando i provvedimenti. Mentre dal 1° settembre sarà attiva la piattaforma digitale del ministero per le offerte di lavoro e la formazione. Infine, secondo il ministro campano “sono stati censiti 108.000 posti di lavoro disponibili”. Ed è la regione con il maggior numero di percettori (circa 25.000).
Reddito e fragilità
Il ministro spiega a Paolo Baroni “che il Reddito di cittadinanza è costato agli italiani 25 miliardi di euro in tre anni senza produrre i risultati sperati: né in termini di riduzione della povertà né in termini di sostegno al lavoro. La sua fine era nota da almeno 7 mesi, quando nella legge di bilancio è stato inserito un provvedimento ad hoc. Come dimostrano le 88.000 famiglie già prese in carico all’inizio di luglio e che non perderanno il reddito di base, questo governo ha già assicurato il sostegno necessario ai più deboli e sta impiegando ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre il disagio sociale disagio su cui alcuni al contrario, come ho potuto dire ieri al question time della Camera, soffia cercando di costruire il dissenso». L’sms, ammette la ministra come aveva già fatto ieri, era “sicuramente impreciso”.
Il caso Campania
Ma «tra pochi giorni arriveranno nuove informazioni per aiutare chi ha lasciato il reddito a sfruttare appieno le opportunità del Sostegno alla formazione e al lavoro. Che, a differenza del reddito di cittadinanza, si riferisce alla persona e non al nucleo. Il che significa che l’indennità di 350 euro può essere moltiplicata all’interno del nucleo, sulla base dei componenti che hanno attivato una misura di politica attiva». Quanto alla Campania, «basta guardare l’ultimo bollettino di Unioncamere Excelsior: in Campania, a fronte di 24.595 percettori occupati fuori reddito, entro settembre sono previste 108.960 assunzioni. La stessa cosa vale anche per le altre regioni».
La bomba social e mediatica
Nella conversazione con Isidoro Trovato, il ministro parla invece della bomba sociale come «una storia più mediatica che reale. Il Ministero dell’Interno non segnala particolari situazioni al riguardo. D’altra parte, tutti coloro che hanno diritto all’assistenza lo sono e lo saranno. Nessuno degli aventi diritto verrà lasciato indietro”. E lei dice che il governo ha «applicato l’articolo i della nostra Costituzione che fonda la nostra Repubblica sul lavoro. E non sul sussidio. Così la legge 85 ha ribaltato il paradigma che esisteva da troppi anni. Non devi aspettare che lo stato ti dia un sussidio, ma devi partecipare attivamente alla ricerca di lavoro».
“Il lavoro c’è”
Per il ministro, invece, “il lavoro c’è e anche tanto. D’altronde i dati ufficiali parlano chiaro: l’occupazione cresce e la disoccupazione cala. Il problema del caso inverso. Le aziende non riescono a trovare i lavoratori che stanno cercando. Per questo il nostro impegno è totalmente volto a creare condizioni di occupabilità nel maggior numero di lavoratori». Quale possibile soluzione a questa situazione? «Riuscire a far incontrare domanda e offerta di lavoro, cosa che nel nostro Paese non ha mai funzionato. E per questo dal 1° settembre partirà la piattaforma gestita dall’Inps, chiamata a rendere interoperabili le banche dati esistenti».